Mandrillus sphinx: differenze tra le versioni

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I mandrilli sono le scimmie non-[[Hominidae|antropomorfe]] più grandi del mondo, nonché le più colorate. Questo animale è classificato come [[Specie vulnerabile|Vulnerabile]], dalla [[IUCN]].
I mandrilli sono le scimmie non-[[Hominidae|antropomorfe]] più grandi del mondo, nonché le più colorate. Questo animale è classificato come [[Specie vulnerabile|Vulnerabile]], dalla [[IUCN]].

== Distribuzione ==
Vive nelle foreste vergini dell'[[Africa occidentale]], soprattutto in quelle del [[Camerun]] meridionale, la [[Guinea]], il [[Gabon]] e il bacino del [[Congo (fiume)|Congo]]. Pare che le popolazioni a nord del fiume [[Ogooué]] siano differenti geneticamente da quelle a sud di tale fiume, al punto di far pensare agli studiosi che si tratti di due [[sottospecie]] distinte.<br />
Nonostante spesso i mandrilli siano rappresentati in ambienti rupestri, magari mentre rotolano pietre per cercare cibo, in realtà essi sono abitanti della [[foresta pluviale]].


== Descrizione ==
== Descrizione ==
[[File:Mandrill global.jpg|thumb|left|Cranio di mandrillo maschio]]
=== Dimensioni ===
Il mandrillo è uno dei mammiferi più [[Dimorfismo sessuale|sessualmente dimorfici]] conosciuti,<ref>{{Cita web | url = http://www.buzzle.com/articles/mandrill-monkey-facts.html | titolo = Mandrill Monkey Facts | nome = Ningthoujam | cognome = Sandhyarani | data = 30 marzo 2011 | accesso = 5 febbraio 2012}}{{unreliable source?|date=February 2012}}</ref> per via della selezione sessuale esercitata dalle femmine che favoriscono i maschi più grandi e colorati. I maschi pesano tipicamente 19-37 kg (42-82 libbre), con una massa media di 32,3 kg (71 libbre). Le femmine pesano circa la metà del maschio, con un peso di 10-15 kg (22-33 libbre) ed una media di 12,4 kg (27 libbre).<ref name="Setchell 2001" >{{Cita pubblicazione|autore=Setchell, J. M. | titolo=Changes in the Secondary Sexual Adornments of Male Mandrills (''Mandrillus sphinx'') Are Associated with Gain and Loss of Alpha Status | pmid=11300708 | anno = 2001 |volume=39|issue=3|pp=177–84|doi=10.1006/hbeh.2000.1628|rivista = Hormones and Behavior|s2cid=7560147 }}</ref> I maschi eccezionalmente grandi possono pesare fino a 54 kg (119 libbre), con segnalazioni non confermate di mandrilli fuori misura e del peso di 60 kg (130 libbre) secondo il [[Guinness dei primati]].<ref>[https://web.archive.org/web/20090417131527/http://www.waza.org/virtualzoo/factsheet.php?id=106-008-005-002&view=Monkeys Mandrill]. WAZA – World Association of Zoos and Aquariums – Virtual Zoo.</ref><ref name="Setchell2002">{{Cita pubblicazione | cognome = Setchell | nome = J. M. | titolo = Reproductive parameters and maternal investment in mandrills (''Mandrillus sphinx'')| rivista = International Journal of Primatology | pp = 51–68 | anno = 2002 | doi = 10.1023/A:1013245707228 }}</ref><ref>[http://brainmuseum.org/specimens/primates/mandrill/index.html Comparative Mammalian Brain Collections: Mandrill (Mandrillus sphinx)]. Brainmuseum.org. Retrieved on 2012-08-21.</ref><ref name=Wood>{{Cita libro | cognome = Wood | nome = Gerald | titolo = The Guinness Book of Animal Facts and Feats | anno = 1983 |isbn=978-0-85112-235-9 |url=https://archive.org/details/guinnessbookofan00wood }}</ref> Il mandrillo è la scimmia non-antropomorfa vivente più pesante conosciuta, superando in peso anche i più grandi babbuini, come il [[Papio ursinus|babbuino nero]] e il [[Papio anubis|babbuino verde]], anche tenendo conto dell'estremo dimorfismo sessuale di questi primati, sebbene il mandrillo sia in media più corto (in lunghezza) e più basso (altezza al garrese) rispetto a queste specie.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Wickings | nome = E. J. | anno = 1992 | titolo = Testicular function, secondary sexual development, and social status in male mandrills (Mandrillus sphinx) | rivista = Physiology & Behavior | pp = 909–916 | doi = 10.1016/0031-9384(92)90370-h | pmid = 1484847 | s2cid = 45757989 }}</ref><ref name="Setchell2002"/> In media i maschi sono lunghi 75-95 centimetri (30-37 pollici), mentre le femmine possono raggiungere anche 55-66 centimetri (22-26 pollici) di lunghezza, con la corta coda che aggiunge altri 5-10 centimetri (2-4 pollici).<ref name="SanDiegoZoo">{{Cita web| url = http://www.sandiegozoo.org/animalbytes/t-mandrill.html | titolo = Mammals: Mandrill | accesso = 4 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita web | url = http://animals.nationalgeographic.com/animals/mammals/mandrill.html | titolo = Mandrill | accesso = 4 febbraio 2012}}</ref> L'altezza al garrese, quando poggiano su tutte a quattro le zampe, può variare da 45 a 50 centimetri (18–20 pollici) nelle femmine, e da 55 a 65 centimetri (22–26 pollici) nei maschi. Rispetto ai babbuini, il mandrillo ha una struttura corporea più scimmiesca, con una corporatura muscolosa e compatta, arti più corti e robusti, con braccia più lunghe delle gambe, e la quasi totale assenza di coda.<ref name="Burnie">Burnie D and Wilson DE (Eds.), ''Animal: The Definitive Visual Guide to the World's Wildlife''. DK Adult (2005), {{ISBN|0789477645}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione | url = http://deepblue.lib.umich.edu/bitstream/2027.42/37620/1/1330600116_ftp.pdf | anno = 1983 | cognome = Dechow | nome = PC | titolo = Estimation of body weights from craniometric variables in baboons | pp = 113–23 | doi=10.1002/ajpa.1330600116 | hdl=2027.42/37620 | journal=American Journal of Physical Anthropology}}</ref><ref name="Kingdon">Kingdon, Jonathan ''Kingdon Guide to African Mammals'' (1993) {{ISBN|978-0-85112-235-9}}</ref> La testa del maschio è di dimensioni eccezionali rispetto al corpo. Inoltre, i maschi hanno [[Canino (anatomia)|canini]] più lunghi delle femmine, che nei maschi possono arrivare fino a 6,35 centimetri (2,50 pollici) mentre nelle femmine raggiungono appena 1 centimetro.<ref name="Leigh 2008">{{Cita pubblicazione|autore=Leigh SR, Setchell JM, Charpentier M, Knapp LA, Wickings EJ | anno = 2008 |titolo = Canine tooth size and fitness in male mandrills (Mandrillus sphinx) | volume = 55 | pp = 75–85|doi=10.1016/j.jhevol.2008.01.001| rivista = Journal of Human Evolution}}</ref>
[[File:Mandrill at SF Zoo.jpg|thumb|left|Un grosso maschio allo zoo di San Francisco.]]
In cattività i mandrilli possono vivere fino a 31 anni. Le femmine raggiungono la [[maturità sessuale]] a circa 3,5 anni.


=== Colorazione ===
Un maschio adulto misura mediamente circa 90–100&nbsp;cm, cui si sommano 3–4&nbsp;cm di coda: l'altezza al [[garrese]] è di 60&nbsp;cm. Le femmine sono più piccole (anche la metà di un grosso maschio), aggraziate e minute. Queste dimensioni ne fanno la scimmia non [[Scimmie antropomorfe|antropomorfa]] più grande attualmente esistente.
[[File:Mandrill portrait (2), Berlin Zoo.jpg|thumb|left|Primo piano del volto di un mandrillo maschio, allo [[zoo di Berlino]]]]
Il mandrillo è una scimmia assai variopinta: sul dorso il pelo è bruno scuro, con sfumature verde oliva, sul petto invece è giallastro, sul ventre diviene di consistenza ovattata ed è di colore biancastro, mentre sui fianchi è presente una fascia divisoria fra il pelo del dorso e del ventre, di colore bruno chiaro. In tutto il corpo il pelame è un po' ruvido e ispido. Dietro le orecchie si nota una macchia glabra bianca, mentre il naso arde d'un rosso cinabro ed i rigonfiamenti delle guance splendono di un blu fiordaliso: i solchi, che dividono questi rigonfiamenti, appaiono di color nero. Le orecchie piccole e quasi celate dal pelo sono chiare, giallo-biancastre. Una mascherina nera incornicia gli occhi bruni, una barba giallo limone orna il mento. Le aree intorno ai genitali e all'ano variano da individuo, potendo essere rosse, rosa, blu, scarlatte o viola.<ref name="Ankel-Simons 2007 ">{{Cita libro |cognome = Ankel-Simons | nome = F. | anno = 2007 | titolo = Primate Anatomy: An Introduction |locazione = San Diego |publisher=Elsevier Acad Press |isbn= 9780080469119| url=https://books.google.com/books?id=Mwl3M6c5KzoC&q=%22Mandrill%22}}</ref> Presentano anche callosità ischiatiche rosa pallido.<ref name="Ankel-Simons 2007" /> La colorazione dell'animale è più pronunciata nei maschi adulti dominanti. Entrambi i sessi hanno ghiandole toraciche, che vengono utilizzate nella [[Comunicazione animale|comunicazione olfattiva]]. Anche queste sono più prominenti nei maschi adulti dominanti.<ref name="Feistner 1991">{{Cita pubblicazione|doi=10.1159/000156563|titolo=Scent Marking in Mandrills, ''Mandrillus sphinx'' | anno = 1991 | cognome = Feistner | nome = Anna T.C. | rivista = Folia Primatologica| pp = 42–47}}</ref>


I mandrilli sono noti per i loro colori accesi, inusuali per gli standard dei mammiferi. Nel suo ''[[L'origine dell'uomo e la selezione sessuale|The Descent of Man]]'', [[Charles Darwin]] scrisse: "nessun altro membro nell'intera classe dei mammiferi ha colorì così straordinari come il mandrillo maschio adulto".<ref>{{Cita libro | cognome = Darwin | nome = Charles | titolo = The Descent of Man, and selection in relation to sex. | anno = 1871 | publisher=D. Appleton and Co., New York | url=https://archive.org/details/bub_gb_Na9LAAAAMAAJ|quote=Mandrill.}}</ref> I colori vivaci dei mandrilli non sono infatti prodotti convenzionalmente (nessun mammifero è noto per avere pigmenti rossi e blu), essendo derivati ​​dalla diffrazione della luce nelle fibre di [[collagene]] del viso.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Prum | nome=Richard O. | anno = 2004 |titolo = Structural colouration of mammalian skin: Convergent evolution of coherently scattering dermal collagen arrays | rivista = Journal of Experimental Biology |volume=207 | pp = 2157–2172 |doi=10.1242/jeb.00989|url=https://kuscholarworks.ku.edu/bitstream/1808/1599/1/2157.pdf |pmid=15143148 |s2cid=8268610 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |doi = 10.1371/journal.pone.0029117|pmid = 22216180|pmc = 3244440|titolo = The Evolution of the Multicoloured Face of Mandrills: Insights from the Perceptual Space of Colour Vision|journal = PLOS ONE|volume = 6|issue = 12|pp = e29117| anno = 2011| cognome = Renoult | nome = Julien P.}}</ref>
[[File:Mandrillus sphinx 092007 Zoo Brazil.jpg|thumb|left|Una femmina in cattività: le femmine sono più piccole e minute dei maschi.]]


=== Aspetto ===
== Distribuzione ==
L'areale dei mandrilli comprende principalmente l'[[Africa occidentale]], soprattutto le foreste vergini del [[Camerun]] meridionale, [[Guinea Equatoriale]], [[Repubblica Democratica del Congo|Congo]] e [[Gabon]]. Il loro areale può includere anche la [[Nigeria]]. La loro distribuzione è delimitata dal [[Sanaga|fiume Sanaga]] a nord e dai fiumi Ogooué e White a est. Ricerche recenti suggeriscono che le popolazioni di mandrilli a nord e a sud del fiume Ogooué sono così geneticamente diverse da poter essere considerate [[sottospecie]] separate. I mandrilli vivono nelle [[foreste pluviali tropicali]]. Vivono anche nelle [[Foresta a galleria|foreste a galleria]] adiacenti alle [[savane]], così come nelle foreste rocciose, nelle foreste ripariali, nelle [[Orticoltura|aree coltivate]], nelle [[Foresta inondata|foreste allagate]] ed i [[alveo|letti di ruscelli]].<ref name="Sabater Pí J 1972" /><ref name="Hoshino 1985">{{Cita pubblicazione | autore = Hoshino J | titolo = Feeding ecology of mandrills (''Mandrillus sphinx'') in Campo Animal Reserve, Cameroon | doi=10.1007/BF02382401 | anno = 1985 | rivista = Primates | volume=26 | issue=3 | pp = 248–273 | s2cid=12216632}}</ref> Talvolta, le truppe di mandrilli attraversano anche aree erbose all'interno dei loro habitat forestali.<ref name="Harrison 1988">{{Cita pubblicazione | autore = Harrison MJS | titolo = The mandrill in Gabon's rain forest-ecology, distribution and status | doi=10.1017/S0030605300022365 | anno = 2009 | rivista = Oryx | volume=22 | issue=4 | pp = 218–228 |doi-access=free}}</ref><ref name="Rogers 1996">{{Cita pubblicazione | autore = Rogers, M. E.| titolo = Ten Days in the Life of a Mandrill Horde in the Lopé Reserve, Gabon | doi=10.1002/(SICI)1098-2345(1996)40:4<297::AID-AJP1>3.0.CO;2-T | pmid=31918520 | anno = 1996 | rivista = American Journal of Primatology | volume=40 | issue=4 | pp = 297–313}}</ref>
Il mandrillo è una scimmia assai variopinta: sul dorso il pelo è bruno scuro, con sfumature verde oliva, sul petto invece è giallastro, sul ventre diviene di consistenza ovattata ed è di colore biancastro, mentre sui fianchi è presente una fascia divisoria fra il pelo del dorso e del ventre, di colore bruno chiaro. In tutto il corpo il pelame è un po' ruvido e ispido.<br />
La testa del maschio è di dimensioni eccezionali rispetto al corpo, facendo quasi pensare a quella di un [[cinghiale]]. Dietro le orecchie si nota una macchia glabra bianca, mentre il naso arde d'un rosso cinabro ed i rigonfiamenti delle guance splendono di un blu fiordaliso: i solchi, che dividono questi rigonfiamenti, appaiono di color nero. Le orecchie piccole e quasi celate dal pelo sono chiare, giallo-biancastre. Una mascherina nera incornicia gli occhi bruni, una barba giallo limone orna il mento. Lo scroto e l'ano sono di un rosso vivo, le callosità ischiatiche sono rosse cerchiate di blu, le mani sono nere.


== Biologia ==
== Biologia ==
[[File:Mandrill Yawn 2.jpg|thumb|left|Un maschio in cattività mentre sbadiglia: notare i lunghi denti, ottimi come arma di offesa. Lo sbadiglio è un tipico segnale di minaccia fra molte scimmie.]]
[[File:Mandrill Yawn 2.jpg|thumb|Un maschio in cattività mentre sbadiglia: notare i lunghi denti, ottimi come arma di offesa. Lo sbadiglio è un tipico segnale di minaccia fra molte scimmie.]]
[[File:Mandrill global.jpg|thumb|upright=1|Cranio di mandrillo maschio]]
Si tratta di animali sociali che vivono in grossi gruppi, composti da un numero variabile di femmine e cuccioli e da un unico maschio dominante. Poco si sa dell'entità media di un gruppo: pare che il gruppo di mandrilli di maggiori dimensioni conti 1300 individui e si trovi nel [[parco nazionale di Lopé]], in [[Gabon]]<ref>[https://runjun.blogspot.com/2008/04/worlds-largest-monkey.html Runjun Blog: World's Largest Monkey<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: si tratta del più grande aggregato di primati (non umani) mai osservato.
Si tratta di animali sociali che vivono in grossi gruppi, composti da un numero variabile di femmine e cuccioli e da un unico maschio dominante. Poco si sa dell'entità media di un gruppo: pare che il gruppo di mandrilli di maggiori dimensioni conti 1300 individui e si trovi nel [[parco nazionale di Lopé]], in [[Gabon]]<ref>[https://runjun.blogspot.com/2008/04/worlds-largest-monkey.html Runjun Blog: World's Largest Monkey<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: si tratta del più grande aggregato di primati (non umani) mai osservato.
Sembra che il capobranco difenda con grande temerarietà le femmine e i piccoli e si trasformi, se adirato, in un terribile avversario. Eppure sorprende l'elevato numero di mandrilli che gli indigeni riescono a catturare. Forse la ragione per cui gli indigeni continuano a diffondere le vecchie storie terrificanti sui mandrilli ha per scopo di aumentare il valore della preda agli occhi dell'acquirente.
Sembra che il capobranco difenda con grande temerarietà le femmine e i piccoli e si trasformi, se adirato, in un terribile avversario. Eppure sorprende l'elevato numero di mandrilli che gli indigeni riescono a catturare. Forse la ragione per cui gli indigeni continuano a diffondere le vecchie storie terrificanti sui mandrilli ha per scopo di aumentare il valore della preda agli occhi dell'acquirente.

I mandrilli sono per lo più terrestri, sebbene siano comunque più arboricoli dei babbuini, e si nutrono anche in cima agli alberi.<ref name="Ankel-Simons 2007 "/><ref name="Leigh 2008"/> Quando a terra, i mandrilli si muovono con un'andatura [[quadrupede]] [[Plantigradi|plantigrada]] (poggiando completamente la pianta dei piedi al terreno, e camminando sui palmi delle mani o, talvolta, sulle nocche). Quando sono sugli alberi, invece, si muovono spesso con salti laterali.<ref name="Sabater Pí J 1972">{{Cita pubblicazione | autore = Sabater Pí, J | pmid=4624917 | titolo = Contribution to the ecology of ''Mandrillus sphinx'' Linnaeus 1758 of Rio Muni (Republic of Equatorial Guinea) | anno = 1972 | volume=17 | issue=4 | pp = 304–19 | rivista = Folia Primatologica|doi=10.1159/000155442}}</ref> I mandrilli sono per lo più [[Diurnalità|diurni]], rimanendo attivi dalla mattina alla sera.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Jouventin | nome = P. | anno = 1975 | titolo = Observations sur la socio-ecologie du mandrill | rivista = Terre et la Vie | volume=29 | pp = 493–532 }}</ref> Dormono sugli alberi in un luogo diverso ogni notte.<ref name="Hoshino 1985"/> Sono stati osservati dei mandrilli fare uso di strumenti; in cattività, i mandrilli sono stati osservati usare dei bastoncini per pulirsi.<ref name="Gill2011">{{Cita web | url = http://www.bbc.co.uk/nature/14227783 | titolo = Mandrill monkey makes 'pedicuring' tool | nome = Victoria | cognome = Gill | work = BBC | data = 22 luglio 2011 | accesso = 4 febbraio 2012}}</ref>

=== Alimentazione ===
=== Alimentazione ===
Il mandrillo è un'onnivoro, la cui dieta si compone principalmente di piante, di cui consuma oltre un centinaio di specie. La sua dieta si compone di [[frutta]], ma anche di [[foglie]], [[Liana|liane]], [[Corteccia (botanica)|cortecce]], [[Fusto|steli]] e [[fibre]]. Possono anche cibarsi di funghi e terriccio.<ref name="Hoshino 1985"/> Oltre ai vegetali, il mandrillo integra nella sua dieta anche piccoli animali, principalmente invertebrati, in particolare [[formiche]], [[coleotteri]], [[termiti]], [[Gryllidae|grilli]], [[ragni]], [[lumache]] e [[scorpioni]], sebbene possano nutrirsi anche di uova e persino vertebrati come [[uccelli]], [[tartarughe]], [[rane]], [[istrici]], [[Rattus|ratti]] e [[toporagni]].<ref name="Hoshino 1985" /> In alcune occasioni, i mandrilli (soprattutto grossi maschi solitari) sono stati osservati cacciare attivamente e nutrirsi di esemplari adulti di [[Cephalophus dorsalis|cefalofo baio]] e altre piccole antilopi. Questo comportamento, tuttavia, sembra essere limitato ai periodi della stagione secca, quando vi è poco disponibilità di piante e frutta. Le prede di grandi dimensioni vengono probabilmente uccise con un morso alla nuca con i lunghi canini.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Kudo H, Mitani M |titolo=New record of predatory behavior by the mandrill in Cameroon | doi=10.1007/BF02382015 | anno = 1985 | rivista = Primates | volume=26 | issue=2 | pp = 161–167 | s2cid=20928597}}</ref> Uno studio sulla dieta di questi animali ha rilevato che la dieta del mandrillo è composta da frutta (50,7%), semi (26,0%), foglie (8,2%), [[Midollo (botanica)|midollo]] (6,8%), fiori (2,7%) e alimenti animali (4,1%), con altri alimenti che compongono il restante (1,4%).<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Tutin CE, Ham RM, White LJ, Harrison MJ | pmid=9108968 | titolo = The primate community of the Lopé Reserve, Gabon: diets, responses to fruit scarcity, and effects on biomass | anno = 1997 | volume=42 | issue=1 | pp = 1–24| doi=10.1002/(SICI)1098-2345(1997)42:1<1::AID-AJP1>3.0.CO;2-0|journal=American Journal of Primatology}}</ref>
Si tratta di animali onnivori: avendo abitudini principalmente terricole, la loro dieta si basa su frutti caduti, foglie, bacche, [[insetti]] e piccoli animali. In alcune occasioni, i mandrilli (soprattutto grossi maschi solitari) sono stati osservati cacciare attivamente e nutrirsi di esemplari adulti di [[Cephalophus|cefalofo]].

Nei luoghi dove i mandrilli sono piuttosto comuni, è abbastanza frequente che sconfinino dalla foresta per nutrirsi nelle piantagioni, causando danni anche ingenti: in questi luoghi, la gente non ha generalmente una buona considerazione dei mandrilli, considerandoli dannosi e cacciandoli con cani, reti o fucili, per poi venderne la carne ai mercati sotto forma di ''[[bushmeat]]''.
Nei luoghi dove i mandrilli sono piuttosto comuni, è abbastanza frequente che sconfinino dalla foresta per nutrirsi nelle piantagioni, causando danni anche ingenti: in questi luoghi, la gente non ha generalmente una buona considerazione dei mandrilli, considerandoli dannosi e cacciandoli con cani, reti o fucili, per poi venderne la carne ai mercati sotto forma di ''[[bushmeat]]''.


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In cattività, la speranza di vita dei mandrilli si aggira attorno alla trentina d'anni.
In cattività, la speranza di vita dei mandrilli si aggira attorno alla trentina d'anni.

=== Predatori ===
I mandrilli sono predati principalmente dai [[Panthera pardus|leopardi]].<ref name= Henschel>{{Cita pubblicazione | cognome = Henschel | nome = P. | anno = 2005 | titolo = Leopard food habits in the Lope National Park, Gabon, Central Africa | rivista = African Journal of Ecology | volume = 43 | issue = 1| pp = 21–28 | doi = 10.1111/j.1365-2028.2004.00518.x }}</ref><ref name= Henschel2>{{Cita pubblicazione | cognome = Henschel | nome = P. | anno = 2011 | titolo = Leopard prey choice in the Congo Basin rainforest suggests exploitative competition with human bushmeat hunters | rivista = Journal of Zoology | volume = 285 | issue = 1| pp = 11–20 }}</ref> Anche l'[[Stephanoaetus coronatus|aquila coronata]] ed il [[Python sebae|pitone delle rocce africano]] possono rappresentare una minaccia sia per gli esemplari adulti che per i giovani.<ref name="Harrison 1988" /> Inoltre, possono essere morsi dai [[Dispholidus typus|boomslang]], quando si muovono sugli alberi e disturbano accidentalmente questi serpenti. Si pensa che la maggior parte dei predatori costituisca una minaccia principalmente per i giovani, con la probabilità di predazione in diminuzione nelle femmine adulte e in particolare nei maschi adulti, che non hanno praticamente alcun predatore naturale, al di fuori dei rari agguati dei leopardi. In uno studio in cui una truppa di mandrilli è stata esposta a stimoli relativi ai loro predatori naturali, solo il leopardo ha causato la fuga della maggior parte del gruppo sugli alberi. Tuttavia, è stato osservato che i grandi maschi dominanti, in risposta alla presenza di un leopardo rimangono fermamente sul posto, camminando avanti e indietro e scoprendo i denti, indicando generalmente la loro aggressività nel proteggere il gruppo in tali circostanze.<ref name= Henschel/><ref name= Henschel2/><ref>{{Cita web | url = http://www.eve.ucdavis.edu/gpatricelli/Assets/Yorzinski&Vehrencamp,%20Antipred%20behavs%20in%20Mandrills,%20PrimateReports%202008.pdf | titolo = Mandrill antipredator behavior | publisher = University of California | accesso = 2 agosto 2012 |autori = Yorzinski JL, Vehrencamp SL }}</ref><ref>Feistner, A. T. (1989). ''The behaviour of a social group of mandrills, Mandrillus sphinx''.</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Croes | nome = B. M. | anno = 2007 | titolo = The influence of hunting on antipredator behavior in Central African monkeys and duikers | rivista = Biotropica | volume = 39 | issue = 2| pp = 257–263 | doi = 10.1111/j.1744-7429.2006.00247.x }}</ref>


== Il mandrillo nella cultura di massa ==
== Il mandrillo nella cultura di massa ==

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Mandrillo[1]

Maschio, allo zoo di San Francisco

Femmina, allo zoo di Berlino
Stato di conservazione
Vulnerabile[2]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Simiiformes
Famiglia Cercopithecidae
Genere Mandrillus
Specie M. sphinx
Nomenclatura binomiale
Mandrillus sphinx
(Linnaeus, 1758)[3]
Sinonimi

Simia sphinx Linnaeus, 1758

Areale
Areale del mandrillo

Il mandrillo (Mandrillus sphinx Linneo, 1758) è un primate della famiglia Cercopithecidae, le così dette 'scimmie del Vecchio Mondo'.[4] È una delle due specie assegnate al genere Mandrillus, insieme al drillo (M. leucophaeus). Sia il mandrillo che il drillo erano una volta classificati come babbuini all'interno del genere Papio, ma ora sono classificati all'interno di un proprio genere, Mandrillus.[4] Questa classificazione era dettata dal loro aspetto esteriore, per l'appunto simile a quello dei babbuini, quando in realtà questi animali sono più strettamente imparentati con i cercocebi, del genere Cercocebus. I mandrilli sono originari dell'Africa centro-occidentale, ed il loro areale comprende il sud del Camerun, Gabon, Guinea Equatoriale e Congo. I mandrilli vivono principalmente nella foresta pluviale tropicale, in grandi gruppi o "truppe". I mandrilli hanno una dieta onnivora composta principalmente da frutta e insetti. La stagione riproduttiva raggiunge il picco da luglio a settembre, con un corrispondente picco di nascita da dicembre ad aprile.

I mandrilli sono le scimmie non-antropomorfe più grandi del mondo, nonché le più colorate. Questo animale è classificato come Vulnerabile, dalla IUCN.

Descrizione

Cranio di mandrillo maschio

Il mandrillo è uno dei mammiferi più sessualmente dimorfici conosciuti,[5] per via della selezione sessuale esercitata dalle femmine che favoriscono i maschi più grandi e colorati. I maschi pesano tipicamente 19-37 kg (42-82 libbre), con una massa media di 32,3 kg (71 libbre). Le femmine pesano circa la metà del maschio, con un peso di 10-15 kg (22-33 libbre) ed una media di 12,4 kg (27 libbre).[6] I maschi eccezionalmente grandi possono pesare fino a 54 kg (119 libbre), con segnalazioni non confermate di mandrilli fuori misura e del peso di 60 kg (130 libbre) secondo il Guinness dei primati.[7][8][9][10] Il mandrillo è la scimmia non-antropomorfa vivente più pesante conosciuta, superando in peso anche i più grandi babbuini, come il babbuino nero e il babbuino verde, anche tenendo conto dell'estremo dimorfismo sessuale di questi primati, sebbene il mandrillo sia in media più corto (in lunghezza) e più basso (altezza al garrese) rispetto a queste specie.[11][8] In media i maschi sono lunghi 75-95 centimetri (30-37 pollici), mentre le femmine possono raggiungere anche 55-66 centimetri (22-26 pollici) di lunghezza, con la corta coda che aggiunge altri 5-10 centimetri (2-4 pollici).[12][13] L'altezza al garrese, quando poggiano su tutte a quattro le zampe, può variare da 45 a 50 centimetri (18–20 pollici) nelle femmine, e da 55 a 65 centimetri (22–26 pollici) nei maschi. Rispetto ai babbuini, il mandrillo ha una struttura corporea più scimmiesca, con una corporatura muscolosa e compatta, arti più corti e robusti, con braccia più lunghe delle gambe, e la quasi totale assenza di coda.[14][15][16] La testa del maschio è di dimensioni eccezionali rispetto al corpo. Inoltre, i maschi hanno canini più lunghi delle femmine, che nei maschi possono arrivare fino a 6,35 centimetri (2,50 pollici) mentre nelle femmine raggiungono appena 1 centimetro.[17] In cattività i mandrilli possono vivere fino a 31 anni. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a circa 3,5 anni.

Colorazione

Primo piano del volto di un mandrillo maschio, allo zoo di Berlino

Il mandrillo è una scimmia assai variopinta: sul dorso il pelo è bruno scuro, con sfumature verde oliva, sul petto invece è giallastro, sul ventre diviene di consistenza ovattata ed è di colore biancastro, mentre sui fianchi è presente una fascia divisoria fra il pelo del dorso e del ventre, di colore bruno chiaro. In tutto il corpo il pelame è un po' ruvido e ispido. Dietro le orecchie si nota una macchia glabra bianca, mentre il naso arde d'un rosso cinabro ed i rigonfiamenti delle guance splendono di un blu fiordaliso: i solchi, che dividono questi rigonfiamenti, appaiono di color nero. Le orecchie piccole e quasi celate dal pelo sono chiare, giallo-biancastre. Una mascherina nera incornicia gli occhi bruni, una barba giallo limone orna il mento. Le aree intorno ai genitali e all'ano variano da individuo, potendo essere rosse, rosa, blu, scarlatte o viola.[18] Presentano anche callosità ischiatiche rosa pallido.[18] La colorazione dell'animale è più pronunciata nei maschi adulti dominanti. Entrambi i sessi hanno ghiandole toraciche, che vengono utilizzate nella comunicazione olfattiva. Anche queste sono più prominenti nei maschi adulti dominanti.[19]

I mandrilli sono noti per i loro colori accesi, inusuali per gli standard dei mammiferi. Nel suo The Descent of Man, Charles Darwin scrisse: "nessun altro membro nell'intera classe dei mammiferi ha colorì così straordinari come il mandrillo maschio adulto".[20] I colori vivaci dei mandrilli non sono infatti prodotti convenzionalmente (nessun mammifero è noto per avere pigmenti rossi e blu), essendo derivati ​​dalla diffrazione della luce nelle fibre di collagene del viso.[21][22]

Distribuzione

L'areale dei mandrilli comprende principalmente l'Africa occidentale, soprattutto le foreste vergini del Camerun meridionale, Guinea Equatoriale, Congo e Gabon. Il loro areale può includere anche la Nigeria. La loro distribuzione è delimitata dal fiume Sanaga a nord e dai fiumi Ogooué e White a est. Ricerche recenti suggeriscono che le popolazioni di mandrilli a nord e a sud del fiume Ogooué sono così geneticamente diverse da poter essere considerate sottospecie separate. I mandrilli vivono nelle foreste pluviali tropicali. Vivono anche nelle foreste a galleria adiacenti alle savane, così come nelle foreste rocciose, nelle foreste ripariali, nelle aree coltivate, nelle foreste allagate ed i letti di ruscelli.[23][24] Talvolta, le truppe di mandrilli attraversano anche aree erbose all'interno dei loro habitat forestali.[25][26]

Biologia

Un maschio in cattività mentre sbadiglia: notare i lunghi denti, ottimi come arma di offesa. Lo sbadiglio è un tipico segnale di minaccia fra molte scimmie.

Si tratta di animali sociali che vivono in grossi gruppi, composti da un numero variabile di femmine e cuccioli e da un unico maschio dominante. Poco si sa dell'entità media di un gruppo: pare che il gruppo di mandrilli di maggiori dimensioni conti 1300 individui e si trovi nel parco nazionale di Lopé, in Gabon[27]: si tratta del più grande aggregato di primati (non umani) mai osservato. Sembra che il capobranco difenda con grande temerarietà le femmine e i piccoli e si trasformi, se adirato, in un terribile avversario. Eppure sorprende l'elevato numero di mandrilli che gli indigeni riescono a catturare. Forse la ragione per cui gli indigeni continuano a diffondere le vecchie storie terrificanti sui mandrilli ha per scopo di aumentare il valore della preda agli occhi dell'acquirente.

I mandrilli sono per lo più terrestri, sebbene siano comunque più arboricoli dei babbuini, e si nutrono anche in cima agli alberi.[18][17] Quando a terra, i mandrilli si muovono con un'andatura quadrupede plantigrada (poggiando completamente la pianta dei piedi al terreno, e camminando sui palmi delle mani o, talvolta, sulle nocche). Quando sono sugli alberi, invece, si muovono spesso con salti laterali.[23] I mandrilli sono per lo più diurni, rimanendo attivi dalla mattina alla sera.[28] Dormono sugli alberi in un luogo diverso ogni notte.[24] Sono stati osservati dei mandrilli fare uso di strumenti; in cattività, i mandrilli sono stati osservati usare dei bastoncini per pulirsi.[29]

Alimentazione

Il mandrillo è un'onnivoro, la cui dieta si compone principalmente di piante, di cui consuma oltre un centinaio di specie. La sua dieta si compone di frutta, ma anche di foglie, liane, cortecce, steli e fibre. Possono anche cibarsi di funghi e terriccio.[24] Oltre ai vegetali, il mandrillo integra nella sua dieta anche piccoli animali, principalmente invertebrati, in particolare formiche, coleotteri, termiti, grilli, ragni, lumache e scorpioni, sebbene possano nutrirsi anche di uova e persino vertebrati come uccelli, tartarughe, rane, istrici, ratti e toporagni.[24] In alcune occasioni, i mandrilli (soprattutto grossi maschi solitari) sono stati osservati cacciare attivamente e nutrirsi di esemplari adulti di cefalofo baio e altre piccole antilopi. Questo comportamento, tuttavia, sembra essere limitato ai periodi della stagione secca, quando vi è poco disponibilità di piante e frutta. Le prede di grandi dimensioni vengono probabilmente uccise con un morso alla nuca con i lunghi canini.[30] Uno studio sulla dieta di questi animali ha rilevato che la dieta del mandrillo è composta da frutta (50,7%), semi (26,0%), foglie (8,2%), midollo (6,8%), fiori (2,7%) e alimenti animali (4,1%), con altri alimenti che compongono il restante (1,4%).[31]

Nei luoghi dove i mandrilli sono piuttosto comuni, è abbastanza frequente che sconfinino dalla foresta per nutrirsi nelle piantagioni, causando danni anche ingenti: in questi luoghi, la gente non ha generalmente una buona considerazione dei mandrilli, considerandoli dannosi e cacciandoli con cani, reti o fucili, per poi venderne la carne ai mercati sotto forma di bushmeat.

Riproduzione

Le femmine tendono ad accoppiarsi in modo tale che il termine della gestazione (che dura 6-7 mesi) avvenga fra gennaio ed aprile, anche se una femmina può accoppiarsi ad ogni estro, che ha un ciclo di 33 giorni. L'accoppiamento è preceduto da una corte serrata, nella quale il maschio segue la femmina emettendo continuamente suoni simili a grugniti e digrignando i denti, fino a quando essa non capitola. Il segnale di disposizione all'accoppiamento da parte della femmina consiste nel suo mostrare il posteriore al maschio, che a questo punto la monta. I cuccioli, in numero di uno per parto, nascono con gli occhi aperti e già ricoperti di pelo. Essi possiedono pelle di colore rosato ed un rado pelo nerastro, che viene cambiato attorno ai due mesi d'età. Il cucciolo resta solitamente attaccato al ventre materno fino a quando non è in grado di seguire il gruppo da solo. La madre gioca col piccolo e stabilisce con lui un profondo legame affettivo, che fra femmine dura per tutta la vita, mentre coi maschi dura fino alla maturità sessuale, quando il figlio è costretto ad allontanarsi dal gruppo. Prima di partorire nuovamente, la femmina aspetta circa un anno.

In cattività, la speranza di vita dei mandrilli si aggira attorno alla trentina d'anni.

Predatori

I mandrilli sono predati principalmente dai leopardi.[32][33] Anche l'aquila coronata ed il pitone delle rocce africano possono rappresentare una minaccia sia per gli esemplari adulti che per i giovani.[25] Inoltre, possono essere morsi dai boomslang, quando si muovono sugli alberi e disturbano accidentalmente questi serpenti. Si pensa che la maggior parte dei predatori costituisca una minaccia principalmente per i giovani, con la probabilità di predazione in diminuzione nelle femmine adulte e in particolare nei maschi adulti, che non hanno praticamente alcun predatore naturale, al di fuori dei rari agguati dei leopardi. In uno studio in cui una truppa di mandrilli è stata esposta a stimoli relativi ai loro predatori naturali, solo il leopardo ha causato la fuga della maggior parte del gruppo sugli alberi. Tuttavia, è stato osservato che i grandi maschi dominanti, in risposta alla presenza di un leopardo rimangono fermamente sul posto, camminando avanti e indietro e scoprendo i denti, indicando generalmente la loro aggressività nel proteggere il gruppo in tali circostanze.[32][33][34][35][36]

Il mandrillo nella cultura di massa

Generalmente, l'immagine del mandrillo all'occhio del profano è quella di una creatura rozza, stupida e sessuomane: non a caso, ai libidinosi si suole dire "Sei proprio un mandrillo!". Questa credenza popolare deriva dallo scarsissimo arredamento delle gabbie nei giardini zoologici di vecchia concezione, dove i mandrilli, abituati al folto della foresta vergine, soffrivano fortemente la prigionia, dimostrandosi di salute cagionevole e sempre malinconici, restandosene accoccolati in uno stato catatonico, somigliando a dei gargoyle. Non a caso Brehm definisce questi animali "caricature del diavolo, allegorie del vizio, mostri demoniaci, creature veramente ripugnanti".

Il leoncino bianco Kimba, protagonista dell'omonimo manga di Tezuka, ha come amico e consigliere il mandrillo Mandy.

Il saggio Rafiki del film Il re leone e nei successivi Il re leone II - Il regno di Simba, Il re leone 3 - Hakuna Matata è un mandrillo.

Note

  1. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Mandrillus sphinx, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, 165, ISBN 0-8018-8221-4.
  2. ^ (EN) Oates, J. F., Mandrillus sphinx, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  3. ^ Carl von Linne', Systema naturæ. Regnum animale., 1758, pp. 25. URL consultato il 19 novembre 2012.
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  6. ^ Setchell, J. M., Changes in the Secondary Sexual Adornments of Male Mandrills (Mandrillus sphinx) Are Associated with Gain and Loss of Alpha Status, in Hormones and Behavior, vol. 39, 2001, pp. 177–84, DOI:10.1006/hbeh.2000.1628, PMID 11300708.
  7. ^ Mandrill. WAZA – World Association of Zoos and Aquariums – Virtual Zoo.
  8. ^ a b J. M. Setchell, Reproductive parameters and maternal investment in mandrills (Mandrillus sphinx), in International Journal of Primatology, 2002, pp. 51–68, DOI:10.1023/A:1013245707228.
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Bibliografia

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