Utente:Paskwiki/Sandbox16

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TMP[modifica | modifica wikitesto]

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Aeroporto di Pompei[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Un B-25C Mitchell 321º Gruppo Bombardieri, danneggiato dopo l'eruzione del Vesuvio del 22 marzo 1944
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialePompeii Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàTerzigno
Posizione1 km a sud di Terzigno
Costruzione1943
Chiusura23 marzo 1944
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate40°47′28″N 14°29′02″E / 40.791111°N 14.483889°E40.791111; 14.483889
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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Piste
Orientamento (QFU)LunghezzaSuperficie
02-20[1]1800 mTerra compattata

L'aeroporto di Pompei è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato nel comune di Terzigno da cui distava un km in direzione sud.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'emblema della Twelfth Air Force

L'aeroporto fu costruito dal IX Engineer Command dell'USAAF e denominato Pompeii Airfield. Per la superficie della pista fu usata terra compattata, su cui vennero posate delle griglie quadrate (SMT) di filo unito in quadrati da 3 pollici, su cui veniva stesa della iuta impregnata d'asfalto nota come PHS. Al di sopra di questo primo strato venivano posate le grelle, le quali erano utilizzate anche per le aree di parcheggio. L'infrastruttura, che fu collegata alla rete stradale esistente, disponeva di un deposito per rifornimenti, munizioni e fusti di benzina, era provvista di acqua potabile e di una rete elettrica minima per le comunicazioni e l'illuminazione della base.

La struttura venne impiantata tra Terzigno e Poggiomarino, in seguito al trasferimento da Foggia del 340th Bombardment Group. A Terzigno, oltre alla pista di atterraggio, si stabilirono gli accampamenti della 486ª e 488ª Squadriglia, mentre a Poggiomarino si insediarono la 487ª e 489ª. La costruzione iniziò a fine ottobre del 1943, da parte degli ingegneri della USAAF.
Il 340th Bombardment Group del Twelftf Air Force si insediò in aeroporto il 28 dicembre 1943. Ma l'eruzione del Vesuvio avvenuta nel marzo del 1944, distrusse completamente la base seppellendola sotto una coltre di cenere, provocando la distruzione di circa 70-90 velivoli B-25 Mitchell. Infatti il peso ed il calore del materiale vulcanico, provocarono la fusione dei cupolini in plexiglas, bruciò le parti in tela delle superfici di volo, provocò lo scoppio dei pneumatici o rovesciò alcuni velivoli per il peso accumulato in coda.

Non si registrarono né vittime, né feriti, ma ogni sforzo del personale per riparare o salvare gli aerei danneggiati fu inutile, l'aeroporto fu smantellato ed il Gruppo Volo fu trasferito sull'Aeroporto di Paestum il 23 marzo 1944.

A causa della folta vegetazione, dell'aeroporto è sparita ogni traccia, tanto da risultare impossibile, stabilire con esattezza l'originaria posizione.

I reparti di Pompeii Airfield[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il
486º Bombardment Squadron[2] 28 dicembre 1943
487º Bombardment Squadron[3] 28 dicembre 1943
488º Bombardment Squadron[4] 2 gennaio 1944
489º Bombardment Squadron[5] 5 gennaio 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Abandoned forgotten & little known airfields in Europe - Pompeii, su forgottenairfields.com.
  2. ^ Maurer, p. 584
  3. ^ Maurer, p. 585
  4. ^ Maurer, p. 586
  5. ^ Maurer, p. 588

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Pomigliano[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeAeroporto di Pomigliano d'Arco Francesco Caiazzo
Descrizione
TipoMilitare
StatoITA 1861-1946
ITA
CittàPomigliano d'Arco
Costruzione1º aprile 1939
Chiusura28 aprile 1968
UtilizzatoreStabilimento Alfa Romeo
Regia Aeronautica
United States Air Force
Aeronautica Militare
Stabilimento Alfa Romeo
RepartiTwelfth Air Force
Altitudine90 m s.l.m.
Coordinate40°55′40″N 14°23′20″E / 40.927778°N 14.388889°E40.927778; 14.388889
Piste
Orientamento (QFU)LunghezzaSuperficie
03-211484 mCalcestruzzo
03-211108 mErba

L'aeroporto di Pomigliano d'Arco è stato un aeroporto militare ricadente nel comune di Pomigliano d'Arco, in uso fino al 28 aprile 1968 quando l'area fu riutilizzata per il nascente stabilimento dell'Alfa Romeo. Durante la seconda guerra mondiale fu occupato dall'US Air Force e noto come Pomigliano Airfield.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costituito il 21 aprile 1939, fu intitolato al sottotenente pilota Francesco Caiazzo, caduto in Africa Orientale Italiana il 26 settembre 1938 per un incidente di volo[1].

I reparti di Pomigliano Airfield[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il / dal al
5th Photographic reconnaissance[2][3] Dopo il 14 ottobre 1943
27 novembre 1943
10 marzo 1944
agosto 1945
-
-
5 maggio 1944[4]
12 settembre 1945
10th Troop carrier[5] 12 dicembre 1943
25 ottobre 1944
-
maggio 1945
11th Troop carrier[6] 10 ottobre 1944 maggio 1945
12th Photographic reconnaissance[7] 4 gennaio 1944[8]
agosto 1945
-
12 settembre 1945
12th Troop carrier[9] 7 ottobre 1944 maggio 1945
23d Photographic reconnaissance[10] 23 agosto 1945 12 settembre 1945
28th Troop carrier[11] 8 ottobre 1944 maggio 1945
85th Fighter[12] 30 aprile 1944 -
86th Fighter[13] 1º maggio 1944 -
87th Fighter[14] 1º maggio 1944 -
111th Tactical reconnaissance[15] 5 ottobre 1943[16]
18 aprile 1944
-
6 giugno 1944
121st Liaison[17] 24 luglio 1944 -
307th Fighter[18] 13 ottobre 1943 -
308th Fighter[19] 14 ottobre 1943 -
309th Fighter[20] 14 ottobre 1943 -
345th Fighter[21] 1º giugno 1944 -
346th Fighter[22] 25 giugno 1944[23] -
379th Bombardment[24] 15 agosto 1945 12 settembre 1945
380th Bombardment[25] 15 agosto 1945 12 settembre 1945
381st Bombardment[25] 15 agosto 1945 12 settembre 1945
415th Fighter[26] 25 marzo 1944 -
416th Fighter[27] 28 gennaio 1944[28]
1º settembre 1944[29]
-
9 settembre 1944
427th Fighter[30] 12 agosto 1944 20 settembre 1944
428th Bombardment[31] 15 agosto 1945 12 settembre 1945
445th Bombardment[32] agosto 1945 12 settembre 1945
446th Bombardment[33] agosto 1945 12 settembre 1945
447th Bombardment[34] agosto 1945 12 settembre 1945
448th Bombardment[35] agosto 1945 12 settembre 1945
522d Fighter[36] 19 gennaio 1944 -
523d Fighter[37] 19 gennaio 1944 -
524th Fighter[38] 19 gennaio 1944 -
525th Fighter[39] 19 novembre 1943 -
526th Fighter[40] 12 ottobre 1943 -
527th Fighter[41] 20 ottobre 1943 -
772d Bombardment[42] 26 maggio 1945 -
885th Bombardment[43] 4 maggio 1945 4 ottobre 1945

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ministero dell'Aeronautica-Foglio d'ordini n. 13, su facebook.com, 5 maggio 1939 (archiviato il 19 agosto 2023).
  2. ^ Maurer, p. 36
  3. ^ Maurer, p. 37
  4. ^ con voli operativi da San Severo
  5. ^ Maurer, p. 58
  6. ^ Maurer, p. 64
  7. ^ Maurer, p. 67
  8. ^ come distaccamento operativo di Nettuno
  9. ^ Maurer, p. 70
  10. ^ Maurer, p. 124
  11. ^ Maurer, p. 145
  12. ^ Maurer, p. 295
  13. ^ Maurer, p. 297
  14. ^ Maurer, p. 299
  15. ^ Maurer, p. 341
  16. ^ Distaccato sul Campo di aviazione di Santa Maria
  17. ^ Maurer, p. 348
  18. ^ Maurer, p. 372
  19. ^ Maurer, p. 373
  20. ^ Maurer, p. 374
  21. ^ Maurer, p. 429
  22. ^ Maurer, p. 430
  23. ^ Distaccamento operativo da Piombino
  24. ^ Maurer, p. 468
  25. ^ a b Maurer, p. 470
  26. ^ Maurer, p. 508
  27. ^ Maurer, p. 510
  28. ^ Distaccato alla pista di atterraggio di Tre Cancello Anzio
  29. ^ Distaccato dall'aeroporto di Rosignano
  30. ^ Maurer, p. 525
  31. ^ Maurer, p. 526
  32. ^ Maurer, p. 550
  33. ^ Maurer, p. 552
  34. ^ Maurer, p. 553
  35. ^ Maurer, p. 554
  36. ^ Maurer, p. 625
  37. ^ Maurer, p. 626
  38. ^ Maurer, p. 628
  39. ^ Maurer, p. 630
  40. ^ Maurer, p. 632
  41. ^ Maurer, p. 633
  42. ^ Maurer, p. 747
  43. ^ Maurer, p. 798

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Cercola[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeCercola Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Ninth Air Force
Coordinate40°51′41″N 14°20′57″E / 40.861389°N 14.349167°E40.861389; 14.349167
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
Paskwiki/Sandbox16
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L'aeroporto di Cercola è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato nel comune di Cercola da cui distava due km in direzione nord.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'aeroporto fu costruito dal IX Engineer Command dell'USAAF e denominato Cercola Airfield. Per la superficie della pista fu usata terra compattata, su cui vennero posate delle griglie quadrate (SMT) di filo unito in quadrati da 3 pollici, su cui veniva stesa della iuta impregnata d'asfalto nota come PHS. Al di sopra di questo primo strato venivano posate le grelle, le quali erano utilizzate anche per le aree di parcheggio. L'infrastruttura, che fu collegata alla rete stradale esistente, disponeva di un deposito per rifornimenti, munizioni e fusti di benzina, era provvista di acqua potabile e di una rete elettrica minima per le comunicazioni e l'illuminazione della base.

Una volta completato, fu utilizzato dal Ninth Air Force 324th Fighter Group, che atterrò in aeroporto il 25 ottobre 1943 con velivoli P-40 Warhawk, Il 1° novembre 1943 il gruppo passò sotto il comando del XII Air Support Command rimanendo a Cercola fino al 6 maggio 1944, quando fu trasferito all'Aeroporto di Pignataro Maggiore.

Il 33d Fighter Group invece, tra gennaio e febbraio 1944, operò con gli stessi aerei dando supporto all'avanzata delle forze di terra. Riassegnato alla Tenth Air Force fu spostato in India, sostituito dal 57th Fighter Group che usò lo stesso tipo di aereo operando fino a fine marzo.

Con il trasferimento del 324th, l'aeroporto fu smantellato e abbandonato. A causa dell'espansione urbanistica della zona, dell'aeroporto è sparita ogni traccia, tanto da risultare impossibile, stabilire con esattezza l'originaria posizione.

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il / dal al
58th Fighter[1] 1º gennaio 1944 6 febbraio 1944
59th Fighter[2] 1º gennaio 1944 5 febbraio 1944
60th Fighter[3] 1º gennaio 1944 5 febbraio 1944
64th Fighter[4] 3 marzo 1944
65th Fighter[5] 1º marzo 1944
66th Fighter[6] 1º marzo 1944
99th Fighter[7] 2 aprile 1944
315th Fighter[8] 27 ottobre 1943
316th Fighter[9] 27 ottobre 1943

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 231
  2. ^ Maurer, p. 233
  3. ^ Maurer, p. 235
  4. ^ Maurer, p. 244
  5. ^ Maurer, p. 247
  6. ^ Maurer, p. 249
  7. ^ Maurer, p. 329
  8. ^ Maurer, p. 384
  9. ^ Maurer, p. 385

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Campo Vesuvio[modifica | modifica wikitesto]

Paskwiki/Sandbox16
aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeVesuvius Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàSan Giuseppe Vesuviano
Costruzione10 gennaio 1944
Chiusura10 giugno 1944
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate40°50′27″N 14°30′59″E / 40.840833°N 14.516389°E40.840833; 14.516389
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto di Campo Vesuvio è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 21 km ad est di Napoli, sito nel comune di San Giuseppe Vesuviano da cui distava due km in direzione E-NE.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'aeroporto fu costruito dal XII Engineer Command dell'USAAF e denominato Vesuvius Airfield. Per la superficie della pista fu usata terra compattata, su cui vennero posate delle griglie quadrate (SMT) di filo unito in quadrati da 3 pollici, su cui veniva stesa della iuta impregnata d'asfalto nota come PHS. Al di sopra di questo primo strato venivano posate le grelle, le quali erano utilizzate anche per le aree di parcheggio. L'infrastruttura, che fu collegata alla rete stradale esistente, disponeva di un deposito per rifornimenti, munizioni e fusti di benzina, era provvista di acqua potabile e di una rete elettrica minima per le comunicazioni e l'illuminazione della base.

Una volta completato, fu consegnato per essere utilizzato dai bombardieri leggeri tattici del 47th Bombardment Group della United States Army Air Force Twelfth Air Force.

Il gruppo volo si rischierò il 10 gennaio 1944, ma il campo fu evacuato il 22 marzo 1944 a causa dell'eruzione del Vesuvio che lo danneggiò gravemente insieme a diversi aerei A-20 Havoc. Il gruppo fu spostato sull'aeroporto di Capodichino per diverse settimane fino al completo rientro avvenuto il 25 aprile, rimanendovi fino al 10 giugno 1944.

Il 1º luglio 1944, sull'aeroporto, fu costituito lo Stormo Baltimore dell'Aeronautica Cobelligerante Italiana, che raggruppava il 132° ed il 28° Gruppo schierati con i bombardieri Martin 187 Baltimore.

Con il ritiro dei bombardieri, l'aeroporto fu smantellato e abbandonato. A causa dell'espansione urbanistica della zona, dell'aeroporto è sparita ogni traccia, tanto da risultare impossibile, stabilire con esattezza l'originaria posizione.

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il / dal al
84th Bombardment (USAAF)[1] 11 gennaio 1944
25 aprile 1944
-
10 giugno 1944
85th Bombardment (USAAF)[2] 11 gennaio 1944
25 aprile 1944
-
10 giugno 1944
86th Bombardment (USAAF)[3] 13 gennaio 1944
97th Bombardment (USAAF)[4] 13 gennaio 1944
25 aprile 1944
-
10 giugno 1944
Stormo Baltimore (AM) 1º luglio 1944 -

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 292
  2. ^ Maurer, p. 294
  3. ^ Maurer, p. 296
  4. ^ Maurer, p. 323

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Marcianise[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeMarcianise Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
Costruzione1943
Chiusura23 ottobre 1945
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate41°01′35″N 14°19′50″E / 41.026389°N 14.330556°E41.026389; 14.330556
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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Piste
Orientamento (QFU)LunghezzaSuperficie
?1500 m

L'aeroporto di Marcianise è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato nel comune di Marcianise da cui distava 10 km in direzione N-NO e a 32 km da Napoli sempre nella stessa direzione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costruito nel 1943 dagli ingegneri dell'USAAF, l'aeroporto, denominato Marcianise Airfield, era in grado di ospitare i grandi bombardieri B-17 della Fifteenth Air Force, anche se l'infrastruttura fu usata principalmente dall'Air Technical Service Command e dalla Twelfth Air Force durante la Campagna d'Italia.

Fu utilizzato anche dal Mediterranean Theater of Operations, che ebbe la sua sede nella Reggia di Caserta fino al 1947.

L'aeroporto fu chiuso dagli statunitensi il 23 ottobre 1945. A causa dell'espansione urbanistica della zona, dell'aeroporto è sparita ogni traccia, tanto da risultare impossibile, stabilire con esattezza l'originaria posizione.

Le principali unità di stanza a Marcianise erano:

  • 86th Bombardment Group, nel periodo 30 aprile-12 giugno 1944, con i velivoli A-36 Apache (12th AF)
  • 97th Bombardment Group, nel periodo 1–29 ottobre 1945, con i velivoli B-17 Flying Fortress (15th AF)
  • 99th Bombardment Group, nel periodo 27 ottobre–8 novembre 1945, con i velivoli B-17 Flying Fortress (15th AF)

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il / dal al
4th Troop Carrier[1] 28 settembre 1945
27th Fighter[2] 26 settembre 1945 6 ottobre 1945
71st Fighter[3] 26 settembre 1945 16 ottobre 1945
94th Fighter[4] 26 settembre 1945 16 ottobre 1945
340th Bombardment[5] ottobre 1945 29 ottobre 1945
34lst Bombardment[6] ottobre 1945 29 ottobre 1945
342d Bombardment[7] ottobre 1945 29 ottobre 1945
346th Bombardment[8] 27 ottobre 1945 8 novembre 1945
347th Bombardment[9] 27 ottobre 1945 8 novembre 1945
348th Bombardment[10] 27 ottobre 1945 8 novembre 1945
414th Bombardment[11] ottobre 1945 29 ottobre 1945
415th Fighter[12] 30 gennaio 1944
416th Bombardment[13] 27 ottobre 1945 8 novembre 1945
525th Fighter[14] 30 aprile 1944
526th Fighter[15] 30 aprile 1944
527th Fighter[16] 30 aprile 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 32
  2. ^ Maurer, p. 138
  3. ^ Maurer, p. 262
  4. ^ Maurer, p. 315
  5. ^ Maurer, p. 421
  6. ^ Maurer, p. 423
  7. ^ Maurer, p. 424
  8. ^ Maurer, p. 430
  9. ^ Maurer, p. 431
  10. ^ Maurer, p. 432
  11. ^ Maurer, p. 506
  12. ^ Maurer, p. 508
  13. ^ Maurer, p. 509
  14. ^ Maurer, p. 630
  15. ^ Maurer, p. 632
  16. ^ Maurer, p. 633

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Pignataro Maggiore[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialePignataro Maggiore Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
Costruzione6 maggio 1944
Chiusura6 giugno 1944
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate41°11′46″N 14°09′48″E / 41.196111°N 14.163333°E41.196111; 14.163333
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto di Pignataro Maggiore è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 40 km a nord di Napoli, ricadente nel comune di Vitulazio in prossimità della frazione di Pezzagrande[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'aeroporto fu costruito dal XII Engineer Command dell'USAAF e denominato Pignataro Maggiore Airfield o semplicemente Pignataro LG (Landing Ground)[1]. Per la superficie della pista fu usata terra compattata, su cui vennero posate delle griglie quadrate (SMT) di filo unito in quadrati da 3 pollici, su cui veniva stesa della iuta impregnata d'asfalto nota come PHS. Al di sopra di questo primo strato venivano posate le grelle, le quali erano utilizzate anche per le aree di parcheggio. L'infrastruttura, che fu collegata alla rete stradale esistente, disponeva di un deposito per rifornimenti, munizioni e fusti di benzina, era provvista di acqua potabile e di una rete elettrica minima per le comunicazioni e l'illuminazione della base.

Operativo dal 6 maggio 1944, fu a disposizione del 324th Fighter Group della Twelfth Air Force, che operava con i caccia P-40 Warhawk, composto dai gruppi 314th Fighter Squadron (The Hawks - i Falchi), 315th Fighter Squadron (The Crusaders - i Crociati) e 316th Fighter Squadron (The Hell’s Belles - i Diavoli). Inoltre sulla base operava anche il 99th Fighter Squadron (The red tails - le code rosse), noto come Tuskegee Airmen, ed il 36º Texas Battalion della 73rd Division, dotato di un Piper L-4 addetto alla ricognizione aerea per l'artiglieria da campo.

Da questo aeroporto partirono le missioni per lo sfondamento della Linea Gustav e la capitolazione di Montecassino[1].

Con un centinaio di bombardieri rischierati, sull'aeroporto si verificarono 11 incidenti di volo, ma non ci furono vittime[1].

Un gruppo di studiosi di storia locale, in base al posizionamento di un relitto aereo dell'epoca ed attraverso le testimonianze delle persone del luogo, che abitavano nei pressi dell'infrastruttura durante la guerra, è riuscito a risalire all'esatta collocazione dell'aeroporto, la cui area nel tempo è stata urbanizzata facendone sparire ogni traccia[1]. Secondo gli studiosi, le coordinate di localizzazione per la pista sono (41° 15′ 444” N, 14° 18′ 392” E), per la torre di controllo sono (41° 15 596” N, 14° 18′ 238” E) e del relitto aereo sono (41° 15′ 460” N, 14° 18′ 413” E)[2].

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il
99th Fighter[3] 10 maggio 1944
314th Fighter[4] 6 maggio 1944
315th Fighter[5] 10 maggio 1944
316th Fighter[6] 10 maggio 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Lorenzo Izzo, L’aeroporto alleato di Pignataro Maggiore, su lorenzoizzo.it, 9 novembre 2019. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato il 22 agosto 2023).
  2. ^ Era situato in località Pezzagrande l'aeroporto alleato di Pignataro Maggiore, su angelomartino.it, 30 luglio 2020. URL consultato il 22 agosto 2023 (archiviato il 22 agosto 2023).
  3. ^ Maurer, p. 329
  4. ^ Maurer, p. 382
  5. ^ Maurer, p. 384
  6. ^ Maurer, p. 385

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto del Sele[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeSele Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate40°29′50″N 14°56′34″E / 40.497222°N 14.942778°E40.497222; 14.942778
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto del Sele è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 15 km a nordovest di Capaccio, ricadente nel territorio del comune di Eboli

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Costruito dall'Army Corps of Engineers, costituì un aeroporto provvisorio durante lo Sbarco di Salerno (Operazione Avalanche).

Fu utilizzato principalmente dalla United States Army Air Force Twelfth Air Force 86th Bombardment Group dal 22 settembre al 12 ottobre 1943, volando in operazioni di combattimento con i A-36 Apache. Durante la prima settimana di operazioni, trovandosi a ridosso della zona di combattimento, i velivoli furono trasportati in Sicilia durante la notte ed operarono dall'aeroporto durante il giorno.

Con il ritiro dei bombardieri, l'aeroporto fu smantellato e abbandonato. A causa dell'espansione agricoltura intensiva della zona, dell'aeroporto è sparita ogni traccia, tanto da risultare impossibile, stabilire con esattezza l'originaria posizione.

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il / dal al
111th Tactical Reconnaissance[1] 16 settembre 1943[2]
30 settembre 1943[3]
30 settembre 1943
14 ottobre 1943
525th Fighter[4] 23 settembre 1943 -
526th Fighter[5] 15 settembre 1943 -
527th Fighter[6] 16 settembre 1943 -

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 341
  2. ^ Distaccamento operativo da San Antonio (Sicilia)
  3. ^ Distaccamento operativo dal Campo di aviazione di Capaccio
  4. ^ Maurer, p. 630
  5. ^ Maurer, p. 632
  6. ^ Maurer, p. 633

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Paestum[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialePaestum Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàCapaccio Paestum
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate40°25′21″N 15°00′38″E / 40.4225°N 15.010556°E40.4225; 15.010556
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto di Paestum è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 9 km a nord nordest di Agropoli, ricadente nel territorio del comune di Capaccio Paestum

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'aeroporto fu costruito dal XII Engineer Command dell'USAAF e denominato Paestum Airfield. Per la superficie della pista fu usata terra compattata, su cui vennero posate delle griglie quadrate (SMT) di filo unito in quadrati da 3 pollici, su cui veniva stesa della iuta impregnata d'asfalto nota come PHS. Al di sopra di questo primo strato venivano posate le grelle, le quali erano utilizzate anche per le aree di parcheggio. L'infrastruttura, che fu collegata alla rete stradale esistente, disponeva di un deposito per rifornimenti, munizioni e fusti di benzina, era provvista di acqua potabile e di una rete elettrica minima per le comunicazioni e l'illuminazione della base.

Una volta completato, fu consegnato per essere utilizzato dai P-40 Warhawk della Twelfth Air Force 33d Fighter Group tra il 13 settembre e il 18 novembre 1943, in supporto all'avanzata delle forze di terra. In seguito, tra il 23 marzo e il 14 aprile 1944, il 340th Bombardment Group operò con bombardieri medi B-25 Mitchell.

Con il ritiro dei bombardieri, l'aeroporto fu smantellato e abbandonato. A causa dell'espansione agricoltura intensiva della zona, dell'aeroporto è sparita ogni traccia, tanto da risultare impossibile, stabilire con esattezza l'originaria posizione.

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate alcune delle unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il
58th Fighter[1] 14 settembre 1943
59th Fighter[2] 13 settembre 1943
60th Fighter[3] 13 settembre 1943
522d Fighter[4] 4 novembre 1943

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 231
  2. ^ Maurer, p. 233
  3. ^ Maurer, p. 235
  4. ^ Maurer, p. 625

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Castel Volturno[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeCastel Volturno Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàCastel Volturno
Posizione35 km a NO di Napoli
Costruzione1943
Chiusuragiugno 1944
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate41°02′11″N 13°57′38″E / 41.036389°N 13.960556°E41.036389; 13.960556
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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Piste
Orientamento (QFU)LunghezzaSuperficie
15-33[1]

L'aeroporto di Castel Volturno è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 15 km a nordovest di Capaccio, ricadente nel territorio del comune di Castel Volturno.
Fu costruito dal 12º Engineer Battalion della Twelfth Air Force

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il
308th Fighter[2] 14 gennaio 1944
309th Fighter[3] 19 gennaio 1944
522d Fighter[4] 10 aprile 1944
523d Fighter[5] 10 aprile 1944
524th Fighter[6] 10 aprile 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Abandoned forgotten & little known airfields in Europe - Castel Volturno, su forgottenairfields.com.
  2. ^ Maurer, p. 373
  3. ^ Maurer, p. 374
  4. ^ Maurer, p. 625
  5. ^ Maurer, p. 626
  6. ^ Maurer, p. 628

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Santa Maria[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeSanta Maria Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàSan Giorgio a Cremano
Costruzione1943
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate40°50′17″N 14°20′57″E / 40.838056°N 14.349167°E40.838056; 14.349167
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto di Santa Maria è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 15 km a nordovest di Capaccio, ricadente nel territorio del comune di San Giorgio a Cremano, nei pressi della vecchia parrocchia di S. Maria del Carmine.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il / dal al
58th Fighter[1] 18 novembre 1943 -
59th Fighter[2] 18 novembre 1943
1 dicembre 1943[3]
-
31 dicembre 1943
60th Fighter[4] 18 novembre 1943
1 dicembre 1943[3]
-
31 dicembre 1943
72d Liaison[5] 11 luglio 1944[6]
28 luglio 1944
-
1º settembre 1944
111th Tactical Reconnaissance[7] 18 aprile 1944[8]
9 maggio 1944
21 luglio[9]
6 giugno 1944
-
9 agosto 1944
522d Fighter[10] 9 maggio 1944 -
523d Fighter[11] 9 maggio 1944 -
524th Fighter[12] 8 maggio 1944 -

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 231
  2. ^ Maurer, p. 233
  3. ^ a b Operativo dal Campo di aviazione di Paestum
  4. ^ Maurer, p. 235
  5. ^ Maurer, p. 267
  6. ^ Volo operativo a Caserta
  7. ^ Maurer, p. 341
  8. ^ Distaccamento dall'Aeroporto di Pomigliano d'Arco
  9. ^ Distaccamento dalla Corsica
  10. ^ Maurer, p. 625
  11. ^ Maurer, p. 626
  12. ^ Maurer, p. 628

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Gaudo[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeGaudo Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàCapaccio Paestum
Costruzione1943
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate40°26′38″N 15°00′04″E / 40.443889°N 15.001111°E40.443889; 15.001111
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto di Gaudo è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 15 km a nordovest di Capaccio, ricadente nel territorio del comune di Capaccio Paestum

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il / dal al
4th Troop Carrier[1] 8 maggio 1944 -
7th Troop Carrier[2] 8 maggio 1944 -
8th Troop Carrier[3] 8 maggio 1944 -
51st Troop Carrier[4] 7 maggio 1944 -
81st Bombardment[5] 18 gennaio 1944 6 febbraio 1944
82d Bombardment[6] 19 gennaio 1944 6 febbraio 1944
83d Bombardment[7] 19 gennaio 1944 6 febbraio 1944
415th Fighter[8] 6 dicembre 1943 30 gennaio 1944
434th Bombardment[9] 18 gennaio 1944 6 febbraio 1944
445th Bombardment[10] 18 febbraio 1944 -
446th Bombardment[11] 18 febbraio 1944 -
447th Bombardment[12] 18 febbraio 1944 -
448th Bombardment[13] 18 febbraio 1944 -
486th Bombardment[14] 22 marzo 1944 -
487th Bombardment[15] 24 marzo 1944 -
488th Bombardment[16] 22 marzo 1944 -
489th Bombardment[17] 24 marzo 1944 -
523d Fighter[18] 5 novembre 1943 -
523th Fighter[19] 4 novembre 1943 -

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 32
  2. ^ Maurer, p. 45
  3. ^ Maurer, p. 49
  4. ^ Maurer, p. 218
  5. ^ Maurer, p. 284
  6. ^ Maurer, p. 286
  7. ^ Maurer, p. 290
  8. ^ Maurer, p. 508
  9. ^ Maurer, p. 536
  10. ^ Maurer, p. 550
  11. ^ Maurer, p. 552
  12. ^ Maurer, p. 553
  13. ^ Maurer, p. 554
  14. ^ Maurer, p. 584
  15. ^ Maurer, p. 585
  16. ^ Maurer, p. 586
  17. ^ Maurer, p. 588
  18. ^ Maurer, p. 626
  19. ^ Maurer, p. 628

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Le Banca[modifica | modifica wikitesto]

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aeroporto
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeLe Banca Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàSan Salvatore Telesino
PosizioneFrazione di Banca
Costruzione1943
Chiusura1944
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate41°15′11″N 14°30′20″E / 41.253056°N 14.505556°E41.253056; 14.505556
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto di Le Banca è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato a circa a circa 15 km a nordovest di Capaccio, ricadente nel territorio del comune di San Salvatore Telesino, ubicato nella frazione di Banca, da cui prende il nome.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La struttura venne impiantata nel comune di San Salvatore Telesino nella frazione di Banca da cui ha preso il nome. Durante la seconda guerra mondiale furono di base il 324th Fighter Group ed il 27th Special Operations Group alle cui dipendenze c'era il

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il
314th Fighter[1] 6 giugno 1944
315th Fighter[2] 7 giugno 1944
316th Fighter[3] 7 giugno 1944
415th Fighter[4] 11 giugno 1944
522d Fighter[5] 7 giugno 1944
523d Fighter[6] 6 giugno 1944
524th Fighter[7] 7 giugno 1944

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 382
  2. ^ Maurer, p. 384
  3. ^ Maurer, p. 385
  4. ^ Maurer, p. 508
  5. ^ Maurer, p. 625
  6. ^ Maurer, p. 626
  7. ^ Maurer, p. 628

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporto di Serretella[modifica | modifica wikitesto]

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Supermarine Spitfire del No. 232 Squadron RAF in servizio al campo di atterraggio di Serretelle, vicino a Salerno in Italia, 3 ottobre 1943.

Supermarine Spitfire Mark IX e VC del No. 232 Squadron RAF in servizio presso il campo di atterraggio di Serretelle, a sud di Salerno, Italia. In primo piano, i contadini locali in un carro trainato da buoi aiutano a preparare l'aeroporto per l'uso rimuovendo i ceppi d'albero dalla nuova pista e consegnando pali di recinzione

Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Nome commercialeSerretella Airfield
Descrizione
TipoMilitare
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàBattipaglia
Costruzione1943
Chiusura1944
UtilizzatoreUnited States Air Force
RepartiTwelfth Air Force
Coordinate40°36′30″N 14°58′57″E / 40.608333°N 14.9825°E40.608333; 14.9825
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Regno d'Italia
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L'aeroporto di Serretella è stato un'aeroporto italiano, in uso durante la seconda guerra mondiale, situato nelle vicinanze di Battipaglia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Rischieramenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportate le unità rischierate sull'aeroporto:

Squadriglia Rischierata il
525th Fighter[1] 14 ottobre 1943
527th Fighter[2] 11 ottobre 1943

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurer, p. 630
  2. ^ Maurer, p. 633

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

[1]


  1. ^