Urraca di Zamora

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Urraca Fernández

Urraca Fernández, detta anche Donna Urraca o Urraca di León (Urraca anche in spagnolo, in asturiano, in aragonese, in portoghese, in galiziano e in catalano e Urraka in basco; León, 1033 circa – León, 1101), fu signora della piazza leonese di Zamora dal 1065 alla sua morte.

Come riporta il documento n° XCIV della appendice II delle Antiguedades de España, Urraca era la figlia primogenita del re di Castiglia e re consorte di León, Ferdinando I e della regina del León e regina consorte di Castiglia, Sancha I[1], che, sia secondo la Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, che secondo la Historia De Los Hechos De España di Rodrigo Jimenez De Rada era figlia del re di León e Castiglia Alfonso V e di Elvira Menéndez de Melanda[2][3], figlia del Conte di Portucale, il galiziano Menendo González e di sua moglie, Tutadona Moniz de Coimbra (dona Mayor)[4].
Ferdinando, come ci viene confermato dal documento n° 7 della Coleccion diplomatica de la catedral de Pamplona era il figlio maschio ultimogenito del re di Pamplona, conte d'Aragona, conte di Sobrarbe e Ribagorza, conte di Castiglia, Sancho III Garcés il Grande e di Munia[5], figlia, secondo la Chronica latina regum Castellae[6], del conte indipendente di Castiglia, conte di Burgos, di Lantarón, di Cerezo e di Álava, Sancho Garcés[7] e di Urraca Gomez[8][9].

Regno di León
León

Garcia I
Ordoño II
Fruela II
Figli
Alfonso IV
Figli
Ramiro II
Ordoño III
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Sancho I
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Ordoño IV
Ramiro III
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  • Ordono
Bermudo II
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Alfonso V
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Bermudo III
Sancha I con Ferdinando I
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Alfonso VI (deposto, nel 1072, per pochi mesi, da Sancho II)
Figli
Urraca I
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Alfonso VII
Ferdinando II
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Alfonso IX
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Sancha II e Dolce I
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Carta politica del nordest della penisola iberica, onde si vede la distribuzione dei regni al tempo di Urraca. La città di Zamora si trova, nel regno di León sulla riva destra del fiume Duero, vicino al confine col regno di Galizia.

Secondo la Historia silense[10] e il Liber chronicorum[11], Urraca era la figlia primogenita, nata prima che suo padre, Ferdinando ereditasse il regno di Castiglia[12].

Urraca viene citata, assieme ai genitori ed ai fratelli, nel documento n° XCIV della appendice II delle Antiguedades de España[1].

Urraca fu madrina di armi di Rodrigo Díaz de Vivar (il Cid Campeador), quando, nel 1060, fu investito cavaliere dal principe Sancho[13], nella chiesa di Santiago dei Cavalieri (Zamora).

Urraca viene citata, assieme ai genitori ed ai fratelli, nel documento n°XCVI della Apéndice del Tomo II de la Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, datato marzo 1065[14].

Suo padre, Ferdinando I morì nel dicembre 1065, come riportano sia gli Annales Complutenses (Anales castellanos segundos)[15][16], che gli Annales Compostellani[17], ed il Chronicon Burgense (Obiit Fernandus Rex in die S. Eugeniæ) e che fu tumulato a León, come riporta il Chronicon Lusitano[18], nel Pantheon reale (mausoleo) della collegiata di San Isidoro a León.

Dopo la morte del padre, la madre si ritirò dal potere dividendo, secondo la volontà paterna il regno di León e Castiglia tra i tre figli maschi:

mentre alle due figlie femmine furono assegnate due signorie:

  • ad Urraca la signoria della città di Zamora;
  • ad Elvira la signoria della città di Toro[19].

Dopo la morte della madre, nel 1067, iniziarono i conflitti tra i suoi tre fratelli. Dopo che era terminata (1068) la guerra dei tre Sanchi, sostenuta da suo fratello Sancho II di Castiglia contro il re di Pamplona, Sancho IV e il re d'Aragona, Sancho I, Sancho II e Alfonso VI si accordarono per combattere il fratello Garcia[19], invadendo il suo regno da nord.

Dopo che, nel 1071, Garcia era stato sconfitto, deposto ed esiliato a Siviglia[19], Sancho si rivolse contro Alfonso, e già, all'inizio del 1072, Sancho II, oltre al regno di Galizia, aveva occupato il regno di León, riunendo così nuovamente il regno che era stato di suo padre[19]. Alfonso VI fu catturato e Urraca convinse Sancho a permettere al fratello di andare in esilio a Toledo. Ma i nobili del León non accettarono il fatto compiuto e si strinsero attorno alle sorelle del re, soprattutto ad Urraca, che si fortificò nella sua signoria, la città di Zamora[19].

Sancho II dapprima espugno la signoria di Toro, della sorella Elvira e poi pose l'assedio a Zamora il 4 marzo del 1072. Dopo circa 7 mesi di assedio, Sancho fu assassinato[20] il 6 ottobre del 1072, come conferma la Cronaca Burgense[21][22], pare che un nobile zamorano, Bellido Dolfos[19], forse amante di Urraca, fingendosi disertore, invitò Sancho a seguirlo per fargli vedere il punto debole delle mura, lo separò dalla sua guardia e lo assassinò.

Dopo la morte di Sancho II, i nobili castigliani continuarono l'assedio di Zamora; Alfonso VI, che era tornato in León, si prodigò a garantire che se riconosciuto re di Castiglia avrebbe trattato i nobili castigliani alla stregua dei nobili leonesi; ma il sospetto che Urraca e Alfonso fossero complici nell'assassinio di Sancho era condiviso dalla maggioranza di loro. Alla fine, Alfonso VI fu riconosciuto re di Castiglia dai nobili castigliani[23], solo dopo che il re giurò la sua innocenza in pubblico, sul sagrato della chiesa di Sant'Agata di Burgos (Il giuramento era stato preteso dai maggiorenti castigliani, tra cui il Cid Campeador).
Donna Urraca mantenne così la sua piazza di Zamora.

Negli anni seguenti continuò a seguire la politica castigliana, in sintonia col fratello Alfonso. Solo negli ultimi anni di vita abbandonò le preoccupazioni di governo per dedicarsi ad opere di carità, come viene riportato da diversi documenti[24] e si ritirò in un convento del León dove morì nel 1101, come riportano gli Anales Toledanos I[25].

Fu sepolta nella Basilica di Sant’Isidoro, a León, dove erano sepolti i suoi genitori ed i fratelli, il re García I di Galizia e la infanta Elvira di Toro. Sul sepolcro fu scolpito il seguente epitaffio latino:

H. R. DOMNA URRACA REGINA DE ZAMORA, FILIA REGIS MAGNI FERDINANDI. HAEC AMPLIFICAVIT ECCLESIAM ISTAM, ET MULTIS MUNERIBUS DITAVIT. ET QUIA BEATUM ISIDORUM SUPER OMNIA DILIGEBAT. EJUS SERVITIO SUBJUGAVIT. OBIIT ERA MCXXXVIIII...NOBILIS URRACA JACET HOC TUMULO TUMULATA HESPERIAEQUE DECUS HEU TENET HIC LOCULUS HAEC FUIT OPTANDI PROLES REGIS FREDENANDI. AST REGINA FUIT SANCTIA QUAE GENUIT CENTIES UNDECIES SOL VOLVERAT ET SEMEL ANNUM CARNE QUOD OBTECTUS SPONTE.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
García II Sánchez di Navarra Sancho II Garcés di Navarra  
 
Urraca di Castiglia  
Sancho III Garcés di Navarra  
Jimena Fernández Fernando Bermúdez  
 
Elvira  
Ferdinando I di Castiglia  
Sancho Garcés García Fernández  
 
Ava di Ribagorza  
Munia di Castiglia  
Urraca Gomez Gomez Diaz  
 
Muniadomna Fernandez di Castiglia  
Urraca di Zamora  
Bermudo II di León Ordoño III di León  
 
Aragonta Pelaez  
Alfonso V di León  
Elvira Garcés di Castiglia García Fernández  
 
Ava di Ribagorza  
Sancha I di León  
Menendo González  
 
 
Elvira Menéndez de Melanda  
Toda Domna  
 
 
 
  1. ^ a b (LA) #ES Antiguedades de España, Apendice II, pag. 428
  2. ^ (ES) #ES Historia genealógica y heráldica de la monarquía española, Volume 1, pag. 311
  3. ^ (ES) #ES Historia De Los Hechos De España, cap. XX, pag. 212
  4. ^ (ES) #ES Memorias de las reynas catholicas, pag. 136
  5. ^ (LA) #ES Coleccion diplomatica de la catedral de Pamplona, doc. 7, pagg. 29 -31
  6. ^ La Chronica latina regum Castellae è la storia, scritta in latino, durante il regno di Ferdinando III di Castiglia (1199-1252), verso la metà del secolo XIII (dal vescovo di Osma e poi anche di Burgos, Juan de Soria, cancelliere di Ferdinando III dal 1217 al 1239) dei regnanti castigliani dal 970, morte del conte Fernan Gonzales, al 1236, conquista di Cordova.
  7. ^ (ES) #ES Crónica latina de los reyes de Castilla
  8. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : CONDES de CASTILLA 932-1035 - SANCHO García de Castilla
  9. ^ (EN) Genealogy : Iberia 4 - Sancho
  10. ^ La Historia Silense è una cronaca, scritta in latino, verso il 1115, pare da un monaco del Monastero di Santo Domingo de Silos, che iniziava dai re Visigoti e arrivava al regno di Alfonso VI.
  11. ^ Il Liber chronicorum è la storia dei re di León, dall'inizio del regno di Bermudo II (982), sino alla morte di Alfonso VI (1109), scritta verso il 1120, dal vescovo e storico, Pelagio da Oviedo, detto il favolista, per le molte invenzioni.
  12. ^ (LA) #ES Historia silense, pag. 68
  13. ^ (ES) #ES TRADUCCION DE LA «HISTORIA RODERICI», pag. 343, par. 4
  14. ^ (LA) #ES Historia de la Santa A. M. Iglesia de Santiago de Compostela, Tomo II, Apéndice, doc. XCVI, pagg. 242 - 244 (804 - 806)
  15. ^ Gli Annales Complutense (Anales castellanos segundos) furono compilati in Castiglia a metà del XII secolo, e coprono un periodo che va dalla nascita di Gesù Cristo sino alla morte della regina, Urraca di León e Castiglia
  16. ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XXIII, Annales Complutenses, pag. 317
  17. ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XXIII, Annales Compostellani, pag. 319
  18. ^ (LA) #ES España sagrada, tomo XVI, Chronicon Lusitano, pag. 405
  19. ^ a b c d e f g Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pag. 869
  20. ^ Secondo il Liber chronicorum fu assassinato da un suo soldato, Vellito Ariulfo, a tradimento, sotto le mura di Zamora, durante l'assedio.
  21. ^ La Cronaca Burgense è composta da annali scritti, in latino, nel corso del XIII secolo e ritrovati, dopo secoli, nella cattedrale di Burgos (da cui il nome); furono compilati nella regione della Rioja e sono inerenti alla storia della Castiglia e della Navarra, dalla nascita di Gesù Cristo alla Battaglia di Las Navas de Tolosa, del 1212.
  22. ^ (LA) #ES España Sagrada XXIII, Chronicon Burgense, pag. 309
  23. ^ Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pag. 870
  24. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy: KINGS of CASTILE and LEON 1035-1217 (JIMENA DYNASTY of NAVARRE) - URRACA de Castilla y León
  25. ^ (LA) #ES España Sagrada XXIII, Anales Toledanos I, pag. 386

Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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