Tucker Carlson

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Tucker Carlson nel 2023

Tucker Carlson (San Francisco, 16 maggio 1969) è un giornalista, personaggio televisivo e scrittore statunitense, ex conduttore della trasmissione Tucker Carlson Tonight prodotta e trasmessa da Fox News Channel.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un'artista e di Dick Carlson, un giornalista "gonzo" diventato in seguito ambasciatore statunitense alle Seychelles[1], Carlson inizia la sua carriera negli anni '90 come fact-checker per Policy Review, un giornale conservatore. Inizia poi a collaborare con The Weekly Standard e con altre pubblicazioni. È stato commentatore della CNN dal 2000 al 2005 e dal 2005 al 2008 ha condotto il programma notturno Tucker, su MSNBC. Nel 2009 diventa analista politico per Fox News, e qualche anno dopo, nel 2016, gli viene affidato un programma, il Tucker Carlson Tonight, grazie al quale acquisisce una grande notorietà, diventando uno dei volti più noti di Fox News.

Sostenitore dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Carlson è stato descritto da Politico come "forse il sostenitore di più alto profilo del Trumpismo" (in inglese: perhaps the highest-profile proponent of 'Trumpism'")[2]. Ha contribuito a diffondere le teorie sui brogli che avrebbero favorito il democratico Joe Biden nelle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2020[3].

Il 24 aprile 2023 è stato licenziato da Fox News, senza alcuna spiegazione ufficiale[4], successivamente il 2 maggio il Washington Post pubblica un articolo in cui scrisse che Carlson venne licenziato a causa di un messaggio razzista e per paura che diventasse di pubblico dominio.[5] Il suo licenziamento è avvenuto pochi giorni dopo l'accordo giudiziario tra Fox e Dominion Voting Systems: Dominion aveva citato in giudizio la rete per aver diffuso false affermazioni sui presunti brogli elettorali del 2020. Fox ha chiuso la causa con un accordo in seguito a un versamento 787,5 milioni di dollari. Si tratta del più grande accordo monetario mai divulgato pubblicamente in un'azione americana per diffamazione.[6] Durante il procedimento giudiziario, sono stati resi noti dei messaggi privati di Carlson, che rivelano come lui in realtà odiasse Trump, non credesse affatto ai brogli elettorali in favore di Biden e criticasse aspramente i dirigenti della Fox.[7][8][9]

Ha scritto tre libri: Politicians, Partisans, and Parasites (2003), Ship of Fools (2018) e The Long Slide (2021).

Il 6 febbraio 2024, durante un suo viaggio a Mosca ha annunciato un'intervista al presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.[10]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Carlson è stato criticato per aver confezionato e diffuso notizie false a favore di Trump e Putin, intrise di odio, antisemitismo e razzismo[4][11] oltre che per aver creato un ambiente di lavoro misogino e sessista[12] È stato inoltre uno dei principali disinformatori statunitensi sulla pandemia da COVID-19, contribuendo in particolare a diffondere, dal suo popolare programma false informazioni sugli effetti dei vaccini anti-COVID-19, sulla presunta dannosità delle mascherine, sull'efficacia del farmaco veterinario ivermectina[13][14][15][16][17]. Ha contribuito a diffondere tra i suprematisti bianchi la teoria del complotto della sostituzione etnica[18]. È molto vicino a leader di estrema destra come Jair Bolsonaro e Viktor Orban.[17]

Ha più volte criticato duramente la comunità LGBT e il femminismo, ed è stato indicato come possibile successore di Trump da David Duke, ex gran maestro del Ku Klux Klan.[19]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The mystery of Tucker Carlson, su cjr.org. URL consultato il 29 aprile 2023.
  2. ^ Tucker Carlson 2024? The GOP is buzzing, su politico.com. URL consultato il 29 aprile 2023.
  3. ^ L'incredibile voltafaccia di Tucker Carlson, il volto di Fox News che esaltava Trump, su repubblica.it. URL consultato il 29 aprile 2023.
  4. ^ a b Ascesa e repentina caduta di Tucker Carlson, la star di Fox News, su agi.it. URL consultato il 1º maggio 2023.
  5. ^ (EN) Tucker Carlson è stato licenziato dalla Fox per un SMS razzista, su La Voce di New York, 3 maggio 2023. URL consultato il 18 settembre 2023.
  6. ^ Tucker Carlson is out at Fox News after Dominion lawsuit disclosures, su washingtonpost.com. URL consultato il 29 aprile 2023.
  7. ^ On Eve of Trial, Discovery of Carlson Texts Set Off Crisis Atop Fox, su nytimes.com. URL consultato il 1º maggio 2023.
  8. ^ All the Texts Fox News Didn’t Want You to Read, su nymag.com. URL consultato il 1º maggio 2023.
  9. ^ Tucker Carlson’s vulgar language in texts contributed to Fox News firing – report, su theguardian.com. URL consultato il 1º maggio 2023.
  10. ^ L'ex anchorman pro-Trump Carlson intervisterà Putin, su ansa.it. URL consultato il 6 febbraio 2024.
  11. ^ How Tucker Carlson Stoked White Fear to Conquer Cable, su nytimes.com. URL consultato il 1º maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2022).
  12. ^ Tucker Carlson via da Fox News dopo i 787 milioni pagati per evitare il processo per diffamazione, su rainews.it. URL consultato il 1º maggio 2023.
  13. ^ Tucker Carlson airs his most dishonest and dangerous pandemic segment yet, su washingtonpost.com. URL consultato il 1º maggio 2023.
  14. ^ The impact of Fox News on the US COVID-19 vaccination campaign, su cepr.org. URL consultato il 1º maggio 2023.
  15. ^ Study: Fox viewers more likely to believe COVID falsehoods, su apnews.com. URL consultato il 1º maggio 2023.
  16. ^ The unique-role of fox news in misinformation universe, su washingtonpost.com. URL consultato il 1º maggio 2023.
  17. ^ a b Chi è Tucker Carlson, il complottista di destra scaricato da Fox News, su wired.it. URL consultato il 1º maggio 2023.
  18. ^ Antisemitic, racist and toxic’: Tucker Carlson faces calls to resign after promoting white supremacist ‘replacement’ theory, su independent.co.uk. URL consultato il 1º maggio 2023.
  19. ^ Propaganda russa, vittimismo bianco e antisemitismo: Tucker Carlson è l’erede perfetto di Donald Trump, su rollingstone.it. URL consultato il 1º maggio 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN163452490 · ISNI (EN0000 0001 1793 5839 · LCCN (ENno2003092940 · GND (DE1246758083 · WorldCat Identities (ENlccn-no2003092940