Viadotto Polcevera: differenze tra le versioni

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A seguito della tragedia viene proclamato per il successivo 18 agosto un giorno di lutto nazionale e vengono indetti [[Funerali di Stato]].<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://tg24.sky.it/cronaca/2018/08/16/genova-crollo-ponte-morandi-funerali.html|titolo=Genova, sabato i funerali solenni delle vittime del crollo del ponte {{!}} Sky TG24|accesso=2018-08-16}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.governo.it/articolo/crollo-del-ponte-morandi-sabato-18-giornata-di-lutto-nazionale/9842|titolo=Crollo del ponte Morandi, sabato 18 giornata di lutto nazionale|accesso=2018-08-16|data = 16 agosto 2018|autore =Presidenza del Consiglio dei Ministri}}</ref>
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[[File:Ponte Morand collapse.jpg|thumb|center|upright=2.7|Il ponte Morandi visto dal ponte di [[Cornigliano]]. La parte crollata è evidenziata in rosso]]
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Disambiguazione – Se stai cercando il ponte nel comune di Vagli Sotto in provincia di Lucca, vedi Ponte Morandi (Toscana).
Disambiguazione – Se stai cercando il ponte simbolo di Catanzaro, vedi Ponte Bisantis.
Ponte Morandi
Vista sul ponte nel 2012
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàGenova
AttraversaPolcevera
Coordinate44°25′33″N 8°53′20″E / 44.425833°N 8.888889°E44.425833; 8.888889
Dati tecnici
TipoPonte strallato
Materialecemento armato
Campate11
Lunghezza1 182[1] m
Luce max.210 m
Altezza90 m
Carreggiate2
Corsie4
Realizzazione
ProgettistaRiccardo Morandi
Ing. strutturaleRiccardo Morandi
Costruzione1963-1967
Inaugurazione4 settembre 1967
Intitolato aRiccardo Morandi, Polcevera e Condotte d'Acqua
Mappa di localizzazione
Map

Il Ponte Morandi è stato un importante viadotto comprendente il primo ponte strallato al mondo con stralli in calcestruzzo precompresso, ubicato a Genova fra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano, a cavallo del letto del torrente Polcevera. Era parte del tracciato dell'autostrada A10 e costituiva una struttura strategica per il collegamento della penisola italiana con il sud della Francia e della Spagna, oltre a essere il principale asse stradale fra il centro-levante del capoluogo ligure e il porto container di Voltri-Pra', l'aeroporto Cristoforo Colombo e le aree industriali del ponente.[2]

Progettato dall'ingegnere Riccardo Morandi (da cui prese uno dei nomi), fu costruito fra il 1963 e il 1967 per opera della Società Italiana per Condotte d'Acqua. Era altresì noto con gli appellativi di viadotto Polcevera e di ponte delle Condotte.

È chiuso al traffico dal 14 agosto 2018 a seguito del crollo parziale della struttura.[3]

Storia

Costruzione

Per la realizzazione del viadotto sul Polcevera l'ingegner Morandi optò per una struttura in cemento armato precompresso a cavalletti bilanciati, del medesimo tipo di quella utilizzata pochi anni prima per la costruzione del Ponte General Rafael Urdaneta sul lago di Maracaibo, in Venezuela. Tale soluzione costruttiva aveva fruttato grande fama al progettista perché, nei primi anni sessanta, le strutture a telaio intrecciato erano considerate fra le più moderne, versatili e affidabili.[1][4]

La costruzione del viadotto generò euforia nella stampa e nell'opinione pubblica italiane: il 1º marzo 1964 la Domenica del Corriere pubblicò in prima pagina un disegno del ponte sul Polcevera, con il titolo Genova risolve il problema del traffico. I lavori vennero completati il 31 luglio 1967[5] e l'inaugurazione si celebrò il successivo 4 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.[6]

Ne era risultata un'opera imponente, lunga 1 182 metri, larga 18 metri,[7] con un'altezza massima al piano stradale pari a 45 metri.[6] In corrispondenza della sezione più elevata, a cavallo del Polcevera, nonché di alcune linee ferroviarie, capannoni industriali e condomini, la struttura di base a viadotto era rinforzata da tre cavalletti (sempre in cemento precompresso) che reggevano quattro stralli ciascuno. I cavalletti erano costituiti da due V sovrapposte: una aveva il compito di allargare la zona centrale ove appoggiava la trave strallata, mentre l'altra, rovesciata, sosteneva i tiranti superiori. Ogni tirante era composto da 352 trefoli, ai quali ne furono aggiunti altri 112 per la precompressione del calcestruzzo.[8]

Problematiche

Già durante la costruzione, eseguita sotto l'egida della Società Italiana per Condotte d'Acqua, si registrò un notevole aumento dei costi effettivi rispetto a quanto preventivato in sede progettuale.[1]

Una volta completato, nel giro di pochi anni il ponte iniziò a manifestare problemi strutturali e di precoce obsolescenza, col degrado edilizio che divenne evidente sin dagli anni settanta: complice un'errata valutazione degli effetti della viscosità del calcestruzzo, le strutture dell'impalcato manifestarono comportamenti diversi da quelli previsti in fase progettuale, spostandosi e deformandosi. Il piano viario del ponte, da orizzontale, finì presto per formare numerosi saliscendi. Negli anni ottanta si resero necessarie ripetute correzioni di livelletta per portare il piano viario a condizioni accettabili di semi-orizzontalità.[1]

Particolarmente infelice si rivelò l'aver costruito gli stralli in cemento armato precompresso e non in acciaio: tali strutture, infatti, si rivelarono fragili e anelastiche.[1] Verso il 1990 il solo pilone orientale del ponte fu rafforzato con nuovi cavi di sospensione in acciaio, che vennero affiancati agli stralli originari in cemento;[1] nulla di simile venne invece attuato sugli altri due piloni.

Con l'avanzare degli anni il viadotto divenne obsoleto anche dal punto di vista della portata del traffico: nel 2009, secondo uno studio della Società Autostrade sulla gronda di Genova, il ponte Morandi sosteneva 25,5 milioni di transiti l'anno; il traffico risultava quadruplicato rispetto al precedente trentennio e una crescita ulteriore del 30% era prevista per i successivi 30 anni. Lo studio sottolineava anche come il volume del traffico, foriero di code quotidiane alle ore di punta (specie all'estremità, per l'innesto sull'autostrada Serravalle), producesse anche un aggravio delle sollecitazioni della struttura, accelerandone il degrado. A conferma di ciò, con l'avvento del Terzo millennio le attività manutentive sul manufatto si erano fatte praticamente quotidiane, con un conseguente aggravio dei costi gestionali.[2] Lo studio ipotizzava che, nella variante della "gronda bassa", il viadotto di Polcevera venisse demolito e sostituito da una nuova struttura poco più a nord.[9]

Fra gli ultimi interventi, nel 2014 alcuni lavori "di routine" da parte della Società Autostrade, e nel 2016 alcune opere di messa in sicurezza per il rifacimento di tutte le strutture in calcestruzzo e la sostituzione delle barriere bordo-ponte in entrambe le direzioni di marcia.[4] Nel 2016 si verificò un cedimento dei giunti, che rese necessari nuovi interventi di manutenzione straordinaria, e portò il senatore Maurizio Rossi a presentare un'interrogazione parlamentare al ministro Graziano Delrio sulla messa in sicurezza del ponte.[10]

I notevoli costi della continua manutenzione straordinaria del ponte avevano portato tra l'altro, nel 2016, l'ingegner Antonio Brencich (professore associato di costruzioni in cemento armato all'Università di Genova) a sostenere l'imminente superamento di tali spese su quelle necessarie per un'eventuale ricostruzione del ponte (prospettiva giudicata comunque ineludibile).[1] Il 3 maggio 2018 la Società Autostrade comunica la presenza di un appalto, in scadenza l'11 giugno, da 20159000 per l'adeguamento strutturale del viadotto.[11]

Il crollo parziale

Poco prima di mezzogiorno del 14 agosto 2018 la sezione del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena, lunga circa 200 metri, crolla insieme al pilone occidentale di sostegno: numerose sono le vittime fra gli automobilisti che erano in quel momento in transito[12][13] e fra gli operai dell'AMIU al lavoro nella sottostante isola ecologica.[14]

A seguito della tragedia viene proclamato per il successivo 18 agosto un giorno di lutto nazionale e vengono indetti Funerali di Stato.[15][16]

Inoltre il Consiglio dei ministri, nella riunione del 15 agosto, su proposta del premier Giuseppe Conte dichiara lo stato di emergenza nel territorio del comune di Genova per la durata di dodici mesi.[17]

Il ponte Morandi visto dal ponte di Cornigliano. La parte crollata è evidenziata in rosso

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b c d e f g Sara Frumento, Ponte Morandi a Genova, una tragedia annunciata, su ingegneri.info, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato il 14 agosto 2018).
  2. ^ a b Genova, storia del ponte Morandi dalle polemiche al crollo, in Sole 24 Ore, 14 agosto 2018.
  3. ^ Genova, crolla il ponte Morandi dell'autostrada A10. Decine di vittime, in Repubblica.it, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018.
  4. ^ a b Enzo Boldi, Il Ponte Morandi era definito un «viadotto malato» e sempre soggetto a lavori di manutenzione, su giornalettismo.com, Giornalettismo, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato il 14 agosto 2018).
  5. ^ La Stampa, 1° agosto 1967 pag. 10
  6. ^ a b Le Strade
  7. ^ Aldo Padovano, Il viadotto autostradale del Polcevera, in Il giro di Genova in 501 luoghi, Newton Compton Editori, 2016, p. 784.
  8. ^ Riccardo Gulli, Ottimizzazione strutturale, in Struttura e costruzione, Firenze University Press, 2012, p. 116.
  9. ^ Alessandro d'Amato, La mancata manutenzione ha causato il crollo del ponte Morandi a Genova?, in Next Quotidiano, 14 agosto 2018.
  10. ^ C'è un'interrogazione parlamentare del 2016 sui cedimenti del Morandi, ma è rimasta senza risposta, su AGI - Agenzia Giornalistica Italia. URL consultato il 16 agosto 2018.
  11. ^ Autostrade per l’Italia ristruttura il viadotto del Polcevera a Genova, su stradeeautostrade.it, 3 maggio 2018. URL consultato il 14 agosto 2018 (archiviato il 14 agosto 2018).
  12. ^ Genova, crolla parte di un ponte sull’A10. “Persone e auto sotto le macerie”, in la Stampa, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018.
  13. ^ Annalisa Grandi, Genova: crolla ponte Morandi sull’autostrada A10: «Almeno due morti», in Corriere della Sera, 14 agosto 2018. URL consultato il 14 agosto 2018.
  14. ^ Andrea Tundo e Giulia Zaccariello, Genova, il crollo del ponte Morandi: 39 morti e 16 feriti. Si continua a scavare: “Decine di dispersi”. Il procuratore: “Non è stata fatalità”, in il Fatto Quotidiano.it, 15 agosto 2018. URL consultato il 16 agosto 2018.
  15. ^ Genova, sabato i funerali solenni delle vittime del crollo del ponte | Sky TG24. URL consultato il 16 agosto 2018.
  16. ^ Presidenza del Consiglio dei Ministri, Crollo del ponte Morandi, sabato 18 giornata di lutto nazionale, su governo.it, 16 agosto 2018. URL consultato il 16 agosto 2018.
  17. ^ Consiglio dei ministri, Dichiarazione dello stato di emergenza a causa del crollo di un tratto del viadotto Polcevera, noto come ponte Morandi, sulla A10, a Genova, avvenuto nella mattinata del 14 agosto 2018, in Gazzetta Ufficiale, 16 agosto 2018. URL consultato il 16 agosto 2018.

Bibliografia

  • Riccardo Morandi, Il viadotto del Polcevera, in Il nuovo cantiere, n. 8, Milano, Kompass, settembre 1967, pp. 18-21, ISSN 0029-6325 (WC · ACNP).
  • Genova: inaugurato il viadotto sul Polcevera, in Le Strade, XLVII, n. 10, Milano, Touring Club Italiano, ottobre 1967, p. 748.
  • Riccardo Morandi, Il viadotto del Polcevera per l'autostrada Genova-Savona, in L'industria italiana del cemento, XXXVII, Roma, Società incremento applicazioni cemento, dicembre 1967, pp. 849-872, ISSN 0019-7637 (WC · ACNP).
  • Pier Angelo Cetica (a cura di), Riccardo Morandi ingegnere italiano, Firenze, Alinea, 1985, ISBN non esistente.
  • Marzia Marandola, Un volteggio sopra la città, in Casabella, LXX, n. 739/740, Milano, Editoriale Domus, dicembre 2005/gennaio 2006, pp. 26-35, ISSN 0008-7181 (WC · ACNP).

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