Clotilde Courau: differenze tra le versioni

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===Infanzia===
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Nata nell'[[Hauts-de-Seine|Alta Senna]], è figlia di Jean-Claude Courau (n. 1942), ingegnere, e di Catherine, {{chiarire|nobile|in che senso?}} dei conti du Pontavice des Renardières (n. 1948), insegnante. Trascorre la sua infanzia, per il lavoro del padre, tra l'[[Egitto]] e la Repubblica del [[Benin]] con i genitori e le tre sorelle: Christiane, Camille e Capucine.
Nata nell'[[Hauts-de-Seine|Alta Senna]], è figlia di Jean-Claude Courau (n. 1942), ingegnere, e di Catherine, [[Nobile (titolo)|nobile]] dei conti du Pontavice des Renardières (n. 1948), insegnante. Trascorre la sua infanzia, per il lavoro del padre, tra l'[[Egitto]] e la Repubblica del [[Benin]] con i genitori e le tre sorelle: Christiane, Camille e Capucine.


Nel 1985, a 16 anni, abbandona gli studi e intraprende la carriera di [[attrice teatrale]].
Nel 1985, a 16 anni, abbandona gli studi e intraprende la carriera di [[attrice teatrale]].

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Clotilde Courau nel 2017

Clotilde Maria Pascale Courau (Levallois-Perret, 3 aprile 1969) è un'attrice francese.

Biografia

Infanzia

Nata nell'Alta Senna, è figlia di Jean-Claude Courau (n. 1942), ingegnere, e di Catherine, nobile dei conti du Pontavice des Renardières (n. 1948), insegnante. Trascorre la sua infanzia, per il lavoro del padre, tra l'Egitto e la Repubblica del Benin con i genitori e le tre sorelle: Christiane, Camille e Capucine.

Nel 1985, a 16 anni, abbandona gli studi e intraprende la carriera di attrice teatrale.

Gli studi

S'iscrive a Parigi al Cours Simon, alla scuola di arte drammatica Cours Florent e alla scuola nazionale di teatro École de la rue Blanche, facendo piccoli lavoretti per mantenersi negli studi.

La vita professionale

Esordisce nel 1989 a teatro con la compagnia di Francis Huster a fianco di Cristiana Reali, Valentine Varela, Valérie Crunchant e Olivier Martinez.

Nel 1990 esordisce al cinema nel film Le Petit Criminel di Jacques Doillon, vincendo il premio alla miglior attrice al Festival internazionale di Berlino oltreché una nomina per il premio César alla miglior promessa femminile.

Template:+sf e prende parte a numerosi film con numerosi registi, continuando a lavorare a teatro.

Nel 1995 recita in Élisa di Jean Becker e riceve il "premio della società degli autori e compositori di arte drammatica" (SACD) e la candidatura ai premi César per la migliore promessa femminile e per la migliore attrice non protagonista. Riceve il premio Suzanne Bianchetti (giovane promettente attrice) e a marzo 2000 il premio Romy Schneider (migliore promessa del cinema francese).

Nel 2007 prende parte al film La Vie en rose, nel ruolo della madre di Édith Piaf, e nel 2011 a ...Non ci posso credere, con Stefano Accorsi.

Nel 2021 è co-protagonista del film Benedetta di Paul Verhoeven, in gara al festival di Cannes, a proposito del quale ha dichiarato: «il femminismo è molto presente», in Benedetta, «grazie all'approccio e alla sensibilità di Paul. C'è un lato animale nel film e questo è parte integrante di un essere umano»[1].

Vita privata

Il 25 settembre 2003 sposa Emanuele Filiberto di Savoia nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. La coppia ha due figlie, Vittoria di Savoia, nata nel 2003, e Luisa di Savoia, nata nel 2006.

Filmografia

Cinema

Televisione

Documentari

  • Il Regno Condiviso (Le Royaume partagé ou L'histoire des États de Savoie), regia di Pascal Bellemin-Bertaz e Didier Bouillot (2016)[2][3]

Onorificenze

Onorificenze francesi

Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze di dinastie non regnanti

Dama di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di Gran Croce dell'Ordine del Principe Danilo I - nastrino per uniforme ordinaria
«[senza fonte]»

Note

  1. ^ Arianna Finos, Cannes, Verhoeven dello scandalo: 'Il mio film Benedetta non è blasfemo', su repubblica.it, 9 luglio 2021. URL consultato il 10 luglio 2021.
  2. ^ Il Regno condiviso, storia sabauda, su iltorinese.it.
  3. ^ Il Regno condiviso. Le Royaume partagé. La storia degli Stati di Savoia, su crocereale.it.
  4. ^ Culture, su culture.gouv.fr.
  5. ^ Blogspot (JPG), su 3.bp.blogspot.com.

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Collegamenti esterni

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