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Incidente ferroviario di Viareggio: differenze tra le versioni

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=== Chiamate ===
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Subito dopo il deragliamento uno dei macchinisti del treno (Andrea D'Alessandro) telefona al dirigente operativo della stazione per avvertirlo di ciò che stava accadendo.<ref>{{cita video | url = https://www.youtube.com/watch?v=fq2ZaqLZ-Xs | titolo = Strage di Viareggio, le telefonate dei macchinisti | data = 5 marzo 20111 | lingua = it | editore = Giovanni mannelli | accesso = 15 agosto 2019 | sito = [[YouTube]] | urlarchivio = http://archive.is/0PiVX/ | dataarchivio = 3 gennaio 2017 | urlmorto = no}}, durata 3:46 minuti.</ref>
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Versione delle 14:54, 4 mag 2020

Strage di Viareggio
incidente ferroviario
Incendio sviluppatosi dopo l'innesco del gas
TipoIncidente ferroviario
Data29 giugno 2009
23:48
LuogoStazione di Viareggio
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate43°52′13.86″N 10°15′16.47″E
MotivazioneProbabile cedimento strutturale dell'asse del carrello della prima cisterna
Conseguenze
Morti30+2[1] (accertati alle ore 10:45 del 22 dicembre)[2]
Feriti17 (accertati alle ore 11:02 del 29 agosto ed esclusi i deceduti)
Sfollati136 (accertati alle ore 12:50 del 7 luglio)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento
Alcune auto in fiamme nei pressi della ferrovia

L'incidente ferroviario di Viareggio, meglio noto come strage di Viareggio, è stato un sinistro ferroviario avvenuto la sera del 29 giugno 2009[3] che ha causato 32 morti.

Esso si verificò in seguito al deragliamento del treno merci n. 50325, Trecate-Gricignano, e alla fuoriuscita di gas da una cisterna contenente GPL perforatasi nell'urto; per cause fortuite si innescò quasi subito un incendio di vastissime proporzioni, con il successivo scoppio della cisterna stessa, che interessò la stazione di Viareggio qualche centinaio di metri a sud del fabbricato viaggiatori e le aree circostanti.

Cronologia dell'avvenimento

La zona dell'esplosione, 14 luglio 2009

Alle 23:48 Central European Summer Time del 29 giugno 2009, il treno merci n. 50325 Trecate-Gricignano costituito da quattordici carri cisterna contenenti GPL, mentre si apprestava ad attraversare la stazione di Viareggio, deragliò per cause probabilmente legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro carri. La cisterna del primo carro venne perforata da un elemento dell'infrastruttura e da essa fuoriuscì il GPL, che si incendiò repentinamente alla prima possibilità d'innesco (il gas propano è più denso dell'aria, perciò rimase a contatto con il suolo).

I danni furono immediati e 11 persone persero la vita in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici; altre due persone morirono stroncate da infarto e decine rimasero ferite; di esse molte riportarono gravissime ustioni[4] e la maggior parte morì a distanza di diverse settimane dall'evento. I due macchinisti rimasero indenni in quanto dopo aver dato frenatura al convoglio si misero in salvo dietro ad un muro che li riparò dalla fiammata del gas innescato.

Il deragliamento si verificò in corrispondenza del sovrappasso pedonale che scavalcava il fascio binari sud della stazione ferroviaria, collegando via Burlamacchi con via Ponchielli. Il gas sembra essersi propagato in direzione di quest'ultima via, nella cui area si registrò infatti il maggior numero di vittime, feriti e di edifici crollati o danneggiati. Alcune abitazioni furono poi abbattute su ordinanza delle autorità comunali perché non più agibili o per costi di riparazione superiori ad una ricostruzione ex novo. Nei giorni successivi fu inoltre abbattuto anche lo storico sovrappasso ("La Passerella") per i gravi danni strutturali riportati a causa dello stress termico.

In totale si contarono 32 morti[5] e 25 feriti. I funerali di Stato, ai quali parteciparono almeno 30.000 persone si tennero il 7 luglio[6] allo stadio Torquato Bresciani per 15 vittime, altri 7 ebbero le esequie con rito islamico in Marocco.[7] Due altri decessi, avvenuti per infarto, non vennero inseriti nella lista ufficiale.

Chiamate

Subito dopo il deragliamento uno dei macchinisti del treno (Andrea D'Alessandro) telefona al dirigente operativo della stazione per avvertirlo di ciò che stava accadendo.[8]

Il convoglio interessato

La E.655.175, la locomotiva vittima dell'incidente ferroviario.

Il treno, composto da 14 carri cisterna, era trainato dalla locomotiva E.655.175.[9] Il primo carro era immatricolato presso la compagnia ferroviaria polacca PKP ed era stato costruito nel 2004 e revisionato il 2 marzo 2009 da una società di Bozzolo (MN), la Cima Riparazioni,[10] mentre gli altri 13 erano immatricolati presso le ferrovie tedesche Deutsche Bahn.[11] I carri con il gas erano stati instradati lungo il binario del raccordo interno che collega la raffineria SARPOM a San Martino di Trecate (NO) alla rete ferroviaria convenzionale da FS Logistica, che avrebbe compiuto le operazioni di verifica della sicurezza dei 14 carri,[12][13] e alla stazione di Novara furono agganciati alla locomotiva. Le cisterne del convoglio, tra cui quella da cui è fuoriuscito il gas che ha innescato l'incendio, appartenevano alla multinazionale statunitense GATX (sebbene recassero l'insegna KVG, società austriaca di proprietà di GATX Rail[14]) ed erano date in locazione a FS Logistica, che utilizzava i carri per i servizi a Sarpom.[15][16] Il treno era diretto, senza soste intermedie, a Gricignano di Aversa, in provincia di Caserta, e il gas era destinato all'Aversana Petroli.

Cause presunte

In attesa delle conclusioni ufficiali delle commissioni di inchiesta, la probabile causa dell'incidente è attribuibile al cedimento strutturale di un asse del carrello del primo carro-cisterna deragliato.[17] La prima foto pubblicata[18] sembra confermare che l'incidente sia stato provocato dalla rottura dell'asse per fatica (cricca della boccola), dato che la sezione fratturata mostra la classica superficie "marezzata" per il 90% della sua superficie. Questa modalità di rottura è tipica degli assali ferroviari, ma non è immediata, anzi si innesca e poi si propaga nel lungo periodo: per prevenirla sono previste stringenti procedure cicliche di controllo che consentono di individuare la cricca prima che si espanda al punto da diventare pericolosa. Nel caso di specie, la rottura dimostra che le procedure di controllo non sarebbero state rispettate.[19]

Vittime

Nazionalità Morti
Bandiera dell'Italia Italia 22
Bandiera del Marocco Marocco 7
Bandiera dell'Ecuador Ecuador 2
Bandiera della Romania Romania 1
Totale 32

Le persone decedute a causa del disastro sono state 32.[20][21] Undici sono decedute nell'esplosione e nel seguente incendio[22] e altre venti per le ustioni, nei mesi successivi.[23] All'elenco dei decessi a causa dell'incidente si è aggiunto quello di una anziana colpita da infarto presumibilmente a causa dello shock per lo scoppio o della vista della scena del disastro. Anche un uomo, inoltre, morì di infarto a causa dello shock ma non venne inserito nella lista.[4][24]

L'inchiesta giudiziaria

A sei mesi dall'incidente ferroviario, l'indagine giudiziaria volta a individuare le responsabilità della strage non era riuscita a designare alcun soggetto indagato. Il 29 dicembre 2009 avvenne quindi un'azione dimostrativa che portò al blocco di un Eurostar diretto a Genova (ore 21:17) e di un InterCity diretto a Livorno (ore 21:56).

Nel novembre 2009, sia la società GATX sia le Ferrovie dello Stato annunciarono la volontà di liquidare i danni dell'incidente, manifestando l'intento a pervenire in tempi brevi ad offerte di risarcimento congiunte con i familiari delle vittime.[25] Solo un mese più tardi, tuttavia, la società GATX negò il risarcimento richiesto da quaranta parti lese.[26] A questa situazione fecero seguito le dichiarazioni espresse da Moretti in occasione di un'audizione al Senato, nel febbraio 2010: l'amministratore delegato delle ferrovie definì la sciagura come uno spiacevole episodio.[27]

Il 29 marzo 2010, dopo nove mesi dall'incidente e ancora nessun indagato, i familiari, gli amici e alcuni concittadini delle vittime si recarono presso la procura di Lucca al fine di sollecitare le istituzioni giudiziarie a fare luce sulle responsabilità dell'incidente.[28] I comitati sorti all'indomani della tragedia dettero vita ad un sit-in che si protrasse per trentadue ore, trentadue come il numero delle vittime che l'incidente aveva causato. Inoltre i comitati iniziarono una raccolta di firme per chiedere le dimissioni dell'AD di FS Moretti.

Il 21 aprile 2010 la Procura di Lucca rese noto che vi erano sette indagati.[29] Non si conoscono tuttavia i nomi dei presunti responsabili.

Il 21 giugno 2010 la Procura di Lucca comunicò che l'inchiesta aveva portato all'iscrizione di 18 persone nel registro degli indagati, sottolineando che "L'individuazione dei soggetti da sottoporre a indagine non può ritenersi allo stato conclusa" e che "il numero degli indagati potrebbe crescere "in rapporto ai vari profili di colpa identificati".[30] Tra questi - riferiscono i quotidiani Corriere della Sera e Il Tirreno - si conoscono i nomi di quattro persone: i tedeschi Joachim Lehamann 42 anni, Andreas Schroter 44 anni, Uwe Kriebal 46 anni dell'officina Jungenthal di Hannover (dove fu controllato l'assale che rompendosi causò il deragliamento)[31] ed il mantovano Paolo Pizzadini, 44 anni, della Cima riparazioni di Bozzolo (MN).[32] Venne invece mantenuto il riserbo degli inquirenti sui nomi degli altri indagati. Lo stesso giorno, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti dichiarò: "Non escludo che io stesso sia coinvolto. Ogni qualvolta nella storia ci sono state cose di questo genere tutti quanti sono stati compresi negli avvisi di garanzia".[33]

Il 16 dicembre 2010 la procura di Lucca emise 38 avvisi di garanzia, in base ai quali risultò indagato lo stesso Moretti.[34][35][36] Il 7 marzo 2011 a Lucca, nell'ambito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica per stabilire le cause degli eventi del 29 giugno 2009, si svolse la prima udienza dell'incidente probatorio che doveva ricostruire la dinamica del disastro ferroviario e cercare di fare chiarezza sulle cause attraverso varie prove tecniche. Alla prima udienza dell'incidente probatorio presieduto dal giudice per le indagini preliminari Simone Silvestri, parteciparono circa 200 persone tra avvocati e parti lese, mentre non era presente nessuno dei 38 indagati. L'incidente probatorio si concluse all'udienza del 4 novembre 2011. La perizia disposta dal giudice per le indagini preliminari individuò la causa dell'incidente nel cedimento "a fatica" dell'assale del primo carrello del primo carro cisterna. Ha altresì accertato che la "cricca", la cui propagazione ha determinato la frattura dell'assale, era già presente quando il pezzo di ricambio fu spedito dall'officina tedesca Jugenthal di Hannover all'officina italiana Cima Riparazioni di Bozzolo, che provvide alla sua installazione sul carro, circa tre mesi prima dell'incidente. Ha accertato infine che lo squarcio della cisterna fu provocato dall'impatto contro un elemento fisso dell'infrastruttura (la punta di una controrotaia dello scambio "piegata a zampa di lepre").

Il 4 giugno 2013 venne confermato il licenziamento del ferroviere Riccardo Antonini, motivato dalla "rottura del vincolo fiduciario tra azienda e dipendente": l'uomo era stato consulente delle famiglie delle vittime ed era stato querelato da Moretti.[37] Solidarietà fu espressa dal sindacalismo di base, che ne chiese l'immediato reintegro,[38] e dalla Rete dei Comunisti.[39] L'11 giugno 2013 di fronte alla stazione di Viareggio si è svolse inoltre un presidio di solidarietà al ferroviere licenziato.[40]

Il 22 luglio 2013 la Commissione Ministeriale di Indagine del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti pubblicò una relazione che ribaltava completamente la tesi sostenuta dagli ingegneri di Ferrovie dello Stato e dei periti del GIP secondo cui la causa dello squarcio e quindi della fuoriuscita di GPL e dell'esplosione, era da addebitarsi all'impatto contro la cosiddetta "zampa di lepre". Nel rapporto della Commissione Ministeriale la causa dello squarcio è da attribuirsi invece all'urto contro un picchetto di regolazione curve. Il documento pubblicato sul sito del Ministero dei Trasporti include un filmato animato 3D in cui vengono valutate numerose ipotesi di dinamica dell'incidente. Nel filmato si evidenziano dei punti fondamentali dati per certi da tutti i periti incaricati della ricostruzione degli eventi. Tali punti vengono utilizzati per sostenere l'attendibilità o la non attendibilità delle varie ipotesi dinamiche prese in considerazione. Per la Commissione Ministeriale, verificata la compatibilità geometrica e l'attendibilità di tutti i punti in questione, la causa più probabile è che il carro cisterna sia stato squarciato in seguito all'impatto con il picchetto nº24 posto in uscita dalla stazione di Viareggio, appoggiando la conclusione a cui sono arrivati anche i periti della Procura di Lucca e dai consulenti tecnici dei parenti delle vittime.

Il 18 luglio 2013 il GUP di Lucca Alessandro Dal Torrione decide per il rinvio a giudizio di 33 imputati, tra cui i vertici delle Ferrovie dello Stato, e fissa al 13 novembre 2013 la data di inizio della prima udienza del processo per la strage.

Nonostante la richiesta fatta dai familiari delle vittime e dal sindaco di Viareggio, Leonardo Betti, lo Stato decide di non costituirsi parte civile al processo. L'allora primo ministro Enrico Letta spiega con una lettera al quotidiano il Tirreno i motivi di questa scelta.[41]

Il 31 gennaio 2017 il tribunale collegiale di Lucca (presidente Gerardo Boragine, a latere Nidia Genovese e Valeria Marino) ha emesso la sentenza di primo grado condannando a 7 anni e 6 mesi di carcere Michele Mario Elia (nel 2009 amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana), a 7 anni di carcere Mauro Moretti (nel 2009 amministratore delegato di Ferrovie dello Stato) e a 7 anni e 6 mesi Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia e di FS Logistica. Tutti e 33 gli imputati sono accusati, a vario titolo, di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali.[42] La sentenza ha in parte ribaltato le richieste di condanna dei Pm, il cui impianto accusatorio attribuiva le principali responsabilità ai vertici delle ferrovie, per cui era stato chiesto fino al massimo della pena per i reati contestati (16 anni). La corte lucchese ha ritenuto di comminare le pene più elevate ai responsabili di Gatx Rail e a quelli dell'officina Jungenthal responsabili dei problemi di meccanica alla base dell'incidente di Viareggio.[43]

Ricostruzione

Il 22 gennaio 2010 sono iniziati i lavori di ricostruzione dell'intera area distrutta.

Commemorazioni

Monumento alle vittime dell'incidente nel cimitero comunale di Viareggio

Il 29 luglio 2009, ad un mese della strage, si tenne la prima commemorazione, con una marcia silenziosa di circa 15.000 persone. Da allora ogni anno si svolge una manifestazione in ricordo delle vittime del 29 giugno.

Il 14 luglio 2009 si disputò una partita in memoria della strage allo stadio dei Pini di Viareggio, il cui incasso venne devoluto al Comune di Viareggio.[44][45]

Il 29 giugno 2010, primo anniversario dell'incidente ferroviario, è stata indetta una commemorazione aperta con la scopertura di una targa a fianco della Croce Verde, uno dei luoghi simbolo della strage. Di seguito i partecipanti si spostarono allo stadio dei Pini per partecipare a un momento di riflessione e di preghiera per poi dare il via a un lungo corteo (in testa i familiari delle vittime) per le strade della città. Quasi ventimila persone, con fiaccole e messaggi di solidarietà, sfilarono per i cinque chilometri di percorso, attraverso la passeggiata a mare, la stazione e la Croce Verde, fino ad arrivare in via Ponchielli. Qui, alle 23:48, tutte le sirene dei mezzi di soccorso suonarono contemporaneamente per un minuto, riportando la mente dei viareggini a quei terribili momenti e in seguito 32 rintocchi di campana salutarono le 32 vittime della strage. Tutti i treni in transito sulla adiacente ferrovia parteciparono al lutto e al ricordo fischiando 3 volte.[46]

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ 30 deceduti per l'incendio o le ustioni e 2 deceduti per infarto.
  2. ^ Aumenta il bilancio della strage di Viareggio, su rainews24.rai.it, RAInews24.it, 28 agosto 2009. URL consultato l'8 settembre 2009.
  3. ^ News da sito RFI
  4. ^ a b «Sulla pelle porto i segni, su Corriere della Sera. URL consultato il 1º febbraio 2016.
  5. ^ Strage Viareggio, morta una donna Le vittime sono salite a 33., in ANSA, 13 luglio 2009. URL consultato il 22 dicembre 2009.
  6. ^ Viareggio piange i 22 morti del treno-bomba alla stazione. Funerali solenni con Napolitano., in Adnkronos, 7 luglio 2009. URL consultato il 7 luglio 2009.
  7. ^ Strage di Viareggio, oggi i funerali., in La Stampa, 7 luglio 2009. URL consultato il 7 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2009).
  8. ^ Filmato audio Strage di Viareggio, le telefonate dei macchinisti, su YouTube, Giovanni mannelli, 5 marzo 2011. URL consultato il 15 agosto 2019 (archiviato il 3 gennaio 2017)., durata 3:46 minuti.
  9. ^ Locomotiva FS E.655 di proprietà di Trenitalia. Esplosione a Viareggio: la cisterna deragliata ha perso il carico, su nove.firenze.it, 30 giugno 2009. URL consultato il 1º luglio 2009.
  10. ^ Matteoli: «Asse del carro arrugginito» - La procura indaga sulla manutenzione, su corrierefiorentino.corriere.it, Corriere Fiorentino. URL consultato il 1º luglio 2009.
  11. ^ Grave incidente nella stazione di Viareggio, su fsnews.it, FS News. URL consultato il 1º luglio 2009.
  12. ^ Viareggio, i morti sono 17 - Manutenzione nel mirino - "Ecco l'asse spezzato" [collegamento interrotto], su leggonline.it. URL consultato il 1º luglio 2009.
  13. ^ Viareggio, treno esplode in stazione: 14 morti e 14 feriti gravi, su ilmessaggero.it, Il Messaggero, 30 giugno 2009. URL consultato il 1º luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2009).
  14. ^ GATX Rail ha acquisito il 100% della società europea di noleggio di carri ferroviari KVG Kesselwagen, su informare.it, 3 gennaio 2003. URL consultato il 1º luglio 2009.
  15. ^ Cambiati due carrelli al vagone «Le verifiche sono state blande», su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 2 luglio 2009.
  16. ^ La revisione fantasma, su corrierefiorentino.corriere.it, Corriere Fiorentino, 1º luglio 2009. URL consultato il 2 luglio 2009.
  17. ^ Viareggio, sale a 17 il numero delle vittime - Matteoli: «Asse del carro era arrugginito», su corriere.it. URL consultato il 2 luglio 2009.
  18. ^ Le prime foto della ruota del carro deragliato sono consultabili a: Incidente Viareggio, le fotografie dell'asse che ha ceduto, su repubblica.it. URL consultato il 2 luglio 2009.
  19. ^ Relazione d’indagine sull’incidente ferroviario di Viareggio (PDF), su mit.gov.it, Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, 2 aprile 2014, p. 84. URL consultato il 28 settembre 2015.
  20. ^ Strage di Viareggio – Le vittime della tragedia Archiviato il 3 luglio 2009 in Internet Archive., Il Tirreno
  21. ^ Quel viaggio incontro alla morte.
  22. ^ si tratta di: Nadia Bernacchi, Claudio Bonuccelli, Rosario Campo, Maria Luisa Carmazzi, Andrea Falorni, Antonio Farnocchia, Ana Habic, Ilaria Mazzoni, Michela Mazzoni, Luca Piagentini, Mario Pucci
  23. ^ Hamza Ayad è deceduto appena arrivato al pronto soccorso dell'Ospedale Versilia di Viareggio; il 30 giugno sono decedute Elena Iacopini (Ospedale Santa Chiara - Pisa) e Oliva Magdalena Cruz Ruiz (Ospedale Versilia); nella notte fra il 30 giugno ed il 1º luglio sono deceduti Luca Piagentini (Ospedale Meyer - Firenze) e Iman Ayad (Ospedale Bambin Gesù - Roma); nella notte fra il 1° ed il 2 luglio è deceduto Mohamed Ayad (Ospedale Bufalini - Cesena); il 2 luglio Aziza Abou Talib e Rachid Moussafar (entrambi all'Ospedale Versilia); nella notte fra il 2 ed il 3 luglio Nouredine Boumalhaf (Ospedale Civico di Carrara); il 3 luglio Abdellatif Boumalhaf (Ospedale SS. Giacomo e Cristoforo - Massa), Emanuela Milazzo (Ospedale Civico di Carrara) e Stefania Maccioni (Ospedale Cisanello di Pisa); il 9 luglio Sara Orsi (Ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena); l'11 luglio Alessandro Farnocchia (Villa Scassi); il 13 luglio Roberta Calzoni (Villa Scassi) e Federico Battistini (Pisa Cisanello); il 16 luglio Mauro Iacopini (Ospedale di Parma); il 10 agosto Emanuela Menichetti (Pisa Cisanello); il 29 agosto Marina Galano (Pisa Cisanello); il 22 dicembre Elisabeth Silva Teran Guadalupe (Pisa Cisanello)
  24. ^ si tratta di Angela Monelli, deceduta sul colpo, e Italo Ferrari, deceduto all'Ospedale Versilia il 2 luglio. Mentre Angela Monelli è inclusa nella lista ufficiosa (ma non in quella ufficiale) delle vittime, Italo Ferrari non figura nemmeno in quella ufficiosa
  25. ^ Strage di Viareggio, novità dalla Gatx «Pagheremo il risarcimento danni» - Corriere Fiorentino
  26. ^ Viareggio: la Gatx nega i risarcimenti[collegamento interrotto]
  27. ^ «Viareggio? Uno spiacevole episodio» La città si indigna con Mauro Moretti - Corriere Fiorentino.
  28. ^ Ultime Notizie Online - Agenzia Giornalistica Italia - AGI[collegamento interrotto]
  29. ^ askanews[collegamento interrotto]
  30. ^ Strage Viareggio: diciotto indagati - Politica - ANSA.it
  31. ^ Viareggio, decine di indagati per la strage - Corriere della Sera
  32. ^ Strage si Viareggio 18 indagati La Procura Ma saranno di più - Cronaca - il Tirreno, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 30 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2010).
  33. ^ Strage Viareggio: Moretti non esclude avviso garanzia - Toscana - ANSA.it
  34. ^ Marco Gasperetti, «La notizia che aspettavamo - ma non basta per arrivare alla verità», in Corriere della Sera, 16 dicembre 2010. URL consultato il 19 dicembre 2010.
  35. ^ Franca Selvatici, Strage di Viareggio - 38 indagati, c'è l'ad Moretti, in la Repubblica, 16 dicembre 2010. URL consultato il 19 dicembre 2010.
  36. ^ Ecco la lista dei 38 indagati, in la Repubblica, 16 dicembre 2010. URL consultato il 19 dicembre 2010.
  37. ^ Vedi: Corriere Fiorentino - Corriere della Sera - Strage di Viareggio, confermato il licenziamento per il ferroviere Archiviato il 14 marzo 2014 in Internet Archive.
  38. ^ Vedi: Versiliatoday - Licenziamento Antonini: COBAS e CGIL Sea Ambiente chiedono il reintegro immediato al lavoro
  39. ^ Vedi: Contropiano - Solidarietà a Riccardo Antonini[collegamento interrotto]
  40. ^ Vedi: La Gazzetta di Viareggio - Riccardo Antonini, presidio di solidarietà al ferroviere licenziato
  41. ^ Vedi: Letta risponde a Marco Piagentini
  42. ^ Strage di Viareggio, la sentenza: condannato a 7 anni l'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti
  43. ^ Federico Di Vita, Ilaria Giannini, Strage di Viareggio, la sentenza è stata un'occasione mancata, in Internazionale, 2 febbraio 2017. URL consultato il 5 febbraio 2017.
  44. ^ Friends for Viareggio, Il programma di martedì, su firenzeviola.it, 11 luglio 2009.
  45. ^ Friends for Viareggio: artisti e calciatori in una partita del cuore [collegamento interrotto], su intoscana.it, 1º agosto 2009.
  46. ^ Strage di Viareggio, 7 anni dopo La messa e il corteo, su corrierefiorentino.corriere.it. URL consultato il 29 giugno 2016.

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