Retignano

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Retignano
frazione
Retignano – Stemma
Retignano – Veduta
Retignano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Lucca
Comune Stazzema
Territorio
Coordinate44°00′17.65″N 10°16′24.73″E / 44.004903°N 10.273537°E44.004903; 10.273537 (Retignano)
Altitudine360-450 m s.l.m.
Abitanti373 [1] (2003)
Altre informazioni
Cod. postale55040
Prefisso0584
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiRetignanesi
PatronoS. Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Retignano
Retignano
Sito istituzionale

Retignano è una frazione di quasi 400 abitanti del comune di Stazzema, situata ad un'altitudine di 360-440 metri s.l.m. nella Versilia storica, in provincia di Lucca, Toscana, Italia. Gli abitanti si dicono Retignanesi.

Storia

I primi insediamenti

Una possibile datazione delle origine del paese risale all'epoca tardo romana, durante le guerre con i Liguri Apuani nel ventennio dal 560 al 580 d.C. Alcune ricerche fanno risalire il nome da Retinio, romano a cui fu affidato il distretto che poi divenne Ratiniana, S.Pietro di Retignano e infine Retignano[1]. Durante il 1100 fu comune autonomo, retto da un podestà, e godeva di una certa prosperità[1] che durò fino al 17 giugno 1776, quando per volere del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo vennero eliminati i comunelli ed il fulcro delle attività si spostò a Ruosina e poi a Stazzema.

Il Novecento

Durante gli anni della Grande Guerra, ma specialmente nel periodo della Seconda guerra mondiale, molti abitanti di Retignano scelsero di trovare la fortuna all'estero, disperdendo così le loro origini nei Paesi stranieri. La maggiore fonte di ispirazione fu il continente americano, considerando che in parecchi partirono alla volta degli Stati Uniti. Questo fenomeno di emigrazione riguardò anche l'Italia, in un periodo in cui, vicini alla Ricostruzione, si voleva migliorare le proprie condizioni di vita. Molti retignanesi cercarono lavoro nelle città e il fenomeno contribuì a ridurre notevolmente il numero degli abitanti.

In paese sono presenti due associazioni che riuniscono la cittadinanza: la centenaria Misericordia di Retignano, fondata nel 1908, e il Circolo Ricreativo Sportivo, fondato originariamente come C. R. Operaio.

1944

Nell'estate del 1944, nel pieno della Seconda guerra mondiale, il dominio dei nazisti si era esteso anche all'Alta Versilia, comprendendo anche il paese di Retignano, sfruttato per la sua posizione strategica da cui è possibile osservare l'intera vallata e il Tirreno all'orizzonte. Inoltre, l'intera zona rientrava nella linea gotica. Alla fine di luglio del 1944, a Retignano arrivò l’ordine di sfollamento per rappresaglia da parte dei tedeschi. L'obiettivo era quello di allontanare gli abitanti dalle loro case e stanare i partigiani rifugiatisi nei boschi, nonché facilitare il passaggio della linea gotica e procedere poi con il bombardamento della montagna.

Soldato americano insieme ad alcuni bambini del paese, 1945.

Dal diario di Bettina Federigi si evince il clima che si respirava in quegli anni nel comune di Stazzema.

«Sabato 29 luglio 1944 Ieri verso le 18 i tedeschi hanno attaccato i fogli con l'ordine di sfollamento. Tempo: fino al 1º agosto '44. [...] Tutta la gente scappa con poca roba; i tedeschi principiano a sparare col fucile mitra [...], hanno già fatto saltare due case. [...] Quanta gene per le strade, chi piangeva, chi urlava, chi chiamava. Il Comando tedesco dove rilasciavano il foglio di sfollamento era pieno di gente e persone cariche di roba che non riuscivano a passare e che urlavano per avere il passo libero

In questa testimonianza si parla di passo libero come sinonimo di "lasciapassare". Si trattava di un documento in lingua tedesca, mal tradotto in italiano, su una carta velina firmata senza timbri, a sottolineare la necessità impellente di permettere alla gente del posto di allontanarsi. Uno dei tanti lasciapassare per i retignanesi, quello di Lorenzo Viti che viaggiava con la sua famiglia, così dice:

«Dichiarazione: Viti Lorenzo e i quatro famigliari viaggiano per ordine di evacuazione da parte delle FF. AA. Germaniche verso Parma. L'aiuto alla partenza e durante il viaggio sono da garantirsi al suddetto da parte delle Autorità. Stazzema, 31 luglio 1944. Il Comando Germanico»

Poco prima che lo sfollamento riguardasse anche Retignano, i vicini paesi di Farnocchia e Sant'Anna subirono degli attacchi dai primi soldati tedeschi giunti sul posto, presto respinti. A fine luglio, inoltre, buona parte di Farnocchia era stata data alle fiamme. Gli abitanti di Retignano, intimoriti dalle minacce nemiche e dagli orrori che si consumavano nei dintorni, si radunarono quella sera stessa nella chiesa principale, per pregare la Santissima Annunziata, considerata insieme a San Pietro patrona locale. Il parroco dell'epoca, Don Marco Giannetti da Azzano, compose un'invocazione alla vergine Maria per supplicarla di risparmiare il paese.

«O Maria, a Te che tutto puoi, affidiamo la protezione di questo paese. Salvalo, o Maria, nel periodo burrascoso che attraversiamo. 1º agosto 1944»

Mentre i retignanesi si apprestavano a lasciare le loro abitazioni — dai racconti degli anziani del posto — inaspettatamente giunse un contrordine che annullava la precedente richiesta di evacuazione. In segno di riconoscenza, gli abitanti di Retignano fecero offerte alla Madonna, da allora reputata protettrice del paese. La testimonianza di questi fatti si trova in una carta gloriae conservata nella sacrestia della chiesa. Fino a qualche anno fa, il 1º agosto, si scopriva l’immagine sacra in ricordo di tale avvenimento.

La piazza principale del paese, oggi nota come Piazza della Signoria, era dedicata a Padre Marcello Verona dei Carmelitani Scalzi, nativo di Retignano ed ucciso al Mirteto di Massa nel settembre 1944.

Da Retignano, infine, si potevano scorgere dei rivoli di fumo dietro le montagne, indice dell'eccidio avvenuto a Sant'Anna e dintorni il 12 agosto 1944.

Secondo dopoguerra

Un tipico metato per le castagne

Il paese di Retignano si è caratterizzato nei secoli per l'agricoltura di sussistenza, basata sulla coltivazione di orti, campi e specialmente estesi uliveti, il tutto grazie alla luce solare che favorisce molte coltivazioni. I boschi venivano adoperati e conservati come risorse per la legna da ardere, le castagne per la produzione di farina eccetera. Dopo la guerra e con le varie difficoltà della Ricostruzione, i retignanesi ebbero difficoltà a rimettere in sesto la propria "economia". Alle porte degli anni Cinquanta, grazie anche agli aiuti finanziari del piano Marshall, l'Italia organizzò un'amministrazione forestale, guidata all'epoca da Amintore Fanfani, il quale avviò una rigorosa politica di tutela dei boschi e delle foreste anche in Alta Versilia.

La politica forestale italiana, infatti, si distinse in quegli anni per il grande interesse dato al rimboschimento di alcune aree montane. In realtà, cenni di una politica boschiva convincente ed efficace si fanno risalire ai primi del Novecento, ma fu solo tra il 1948 e il 1983 che il governo si occupò della salvaguardia di ben 850'000 ettari di terreno nel Belpaese. La prima fase di questo rimboschimento riguardò le zone più colpite dalla guerra.[2]

I paesi di Retignano e Volegno, tradizionalmente legati alle attività nei boschi, furono tra i primi a beneficiare degli aiuti. Essenzialmente il riassestamento di tali territori fu effettuato per fini sociali quali protezione idrogeologica, migliorare l'accessibilità alle zone svantaggiate e così via. Il rimboschimento produttivo riguardò altre aree della Versilia.[2]

Amintore Fanfani, in visita a Retignano, insediò nel 1949 un cantiere di rimboschimento fra il monte Castello e Montalto, dove ancora oggi sono visitabili i resti delle cave di marmo. Il ministro giunse in paese l'8 marzo 1949, come ricorda una targa di marmo commemorativa posta nel punto in cui iniziò il rimboschimento. Non appena ci si inoltra nei boschi, prima della località Alla Fronte, si trovano i resti delle "pozze", punti di ritrovo delle donne di una volta, dove l'acqua corrente della Fontana di Cima permetteva loro di lavare i panni o raccogliere dell'acqua da portare a casa. Nel sentiero che conduce alle cave si incontrano il Canal Secco e Rio, le sorgenti principali dell'acquedotto di Retignano di un tempo.[3][4]

Nel 1953 in paese fu installata una stazione meteorologica che fornisce le statistiche climatiche per tutto il comune di Stazzema

Anni Duemila

Tramonto visto dal campo da calcio

Si organizzano periodicamente manifestazioni paesane di rilievo sociale, religioso e turistico quali sagre in occasione delle feste paesane, processioni luminarie del Gesu' Morto, che richiamano sempre centinaia di persone, piccole mostre, balli in piazza. Il paese è sede del torneo calcistico Alta Versilia, sfida che vede impegnate le formazioni dei paesi dello Stazzemese per la conquista del Trofeo Barsottini. Infine, d'estate, il giorno 29 giugno (la festa del patrono del paese) viene organizzata una sagra, detta Sagra del Tordello, di durata in genere di tre giorni. L'evento si ripete anche a metà luglio e richiama numerose persone, soprattutto per l'atmosfera tranquilla e rilassante delle montagne.

Nell'anno 2001 a seguito della fusione per incorporazione con la Polisportiva Retignano, il CRO prese l'attuale nome, CRS (Circolo Ricreativo Sportivo). Una propria squadra rappresentativa è militante nel campionato di calcio FIGC di terza categoria, dopo una stagione in seconda. In tutto, la squadra del paese si è aggiudicata ben 9 tornei, guadagnando così nove stelle sullo stemma (un gatto in primo piano su uno sfondo bianco-celeste).

Nel 2006 terminarono i lavori di ristrutturazione del vecchio complesso delle ex-scuole, sostituito da un bar-ristorante e, sulla sinistra, dalla sede del CERAFRI, un centro per la monitoraggio del rischio idrologico della Versilia sorto dopo le necessità emerse a seguito dell'alluvione del 1996.

Nel mese di aprile 2008 il furto del noto quadro votivo dell'Immacolata Concezione ha suscitato grande sconforto nel paese.[5]

Nell'estate del 2013 si è tenuto il 1° Trofeo San Pietro: consiste in una corsa competitiva e in una non-competitiva con i percorsi che si snodano all'interno del paese e con difficoltà diverse a seconda della tipologia di corsa scelta. L'evento si è ripetuto nel 2014.

Geografia e clima

Le Alpi Apuane viste da Retignano

La massima altitudine è 913 metri s.l.m, sulle punte di Mont'Alto, dove esistono i resti di un'antica cava di "rosso rubino" (un marmo pregiato presente solo in poche zone) e luoghi di estrazioni di bardiglio e "bardiglio fiorito".

Gode di un clima mite grazie all'apertura sul mare, anche se d'inverno non mancano le nevicate, e, grazie alla sua posizione collinare, da Retignano è possibile vedere la valle dello stazzemese quasi al completo. Si possono vedere i rilievi del monte Pania, Corchia, Matanna, Nona, Procinto, Lieto, Cavallo e tutte le montagne attigue. Per questo motivo era sede di fortini di avvistamento che avvertivano i valligiani dei pericoli di attacchi nemici provenienti dalla costa.

Dati climatologici 1961-1990

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Stazzema Retignano.

In base alla media trentennale di riferimento (1961-1990), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di 6,6 °C; quella del mese più caldo, luglio, si attesta +22,5 °C.[6]

Le precipitazioni medie annue nel medesimo trentennio si attestano a 1.914,5 mm, con elevato picco tra autunno e inverno e con minimo relativo in estate.[7]

Stazzema Retignano Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 10,110,512,916,420,924,427,727,524,620,214,911,810,816,726,519,918,5
T. media (°C) 6,67,19,112,316,319,722,522,219,715,711,28,27,312,621,515,514,2
T. min. media (°C) 3,13,75,28,211,614,917,416,914,811,17,44,73,88,316,411,19,9
Precipitazioni (mm) 235,0179,7180,4156,0139,996,253,0102,7145,9195,1230,7199,9614,6476,3251,9571,71 914,5
Radiazione solare globale media (centesimi di MJ/) 6108801 3501 7102 0902 2902 3101 9601 4901 0206404801 9705 1506 5603 15016 830

La chiesa

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro (Stazzema).
La chiesa del paese

Alcune fonti datano la costruzione della chiesa di San Pietro a Retignano a prima dell'VIII secolo d.C. Inizialmente si trattava di un edificio di dimensioni ridotte, con una facciata rivolta sulla valle. Sulla fiancata sinistra si trovava un ingresso, in seguito murato, di cui oggi si possono ancora scorgere alcune tracce. Nel corso del Duecento venne ampliata e rivolta verso ponente. Dal 1525 al 1530 venne ingrandita nella parte posteriore con l'aggiunta di un'abside circolare e finestre monofore. Nel 1581 il tetto, danneggiato, fu riparato e l'occasione fu colta anche per restaurare la canonica, il pavimento e la Tomba dei Parroci (1588). Poco prima dell'Unità d'Italia del 1861, la chiesa di San Pietro fu ulteriormente 'modernizzata': così facendo scomparvero in breve tempo gli ultimi elementi di notevole interesse storico delle facciate laterali. Per mancanza di fondi non fu neppure possibile realizzare un disegno dell'architetto Andreotti di Pietrasanta. Nel 1902 la sacrestia venne restaurata e negli anni cinquanta furono aggiunte delle scalinate in marmo e trasferiti alcuni registri al piano superiore. Agli inizi del Terzo Millennio, il maltempo ha danneggiato le finestre monofore e le pareti interne. Di recente, inoltre, sono stati ritrovati dei vecchi fogli di progetti risalenti al periodo in cui l'edificio venne restaurato e innalzato. Una serie di colonne avrebbe dovuto fiancheggiare l'intero nuovo livello della chiesa, al fine di distogliere l'attenzione dalle vecchie finestre romane oggi murate. Ad ogni modo, il progetto ha avuto risvolti diversi ed è stato abbandonato.

Gli arredi e le reliquie storiche

Tabernacolo

Fra gli oggetti di un certo valore spicca un'acquasantiera a calice, risalente al Cinquecento e attribuita alla scuola Stagio Stagi di Pietrasanta. È di circa cento anni prima la croce processionale interamente in argento. Il Battistero di Vincenzo Tedeschi da Seravezza, il Fonte Battesimale di Giovanni Sarzanese e il Rosone sulla facciata sono tutte opere databili intorno al 1562-1563. Due Tabernacoli, collocati negli altari laterali nel Seicento, furono ideati e realizzati nel 1480 da Lorenzo Stagi e dai suoi allievi, che ultimarono il lavoro alla fine del secolo, considerando che sull'altare stesso è stato inciso l'anno 1486. Sopra il tabernacolo di destra si trovava un piccolo dipinto su tela, dedicato all'Annunciazione, e realizzato dal Tommasi nel 1734. Nel 1964 fu incoronata da Antonio Angioni (vescovo ausiliare di Pisa) con una corona d'oro per lo scampato pericolo bellico. Nel 2009 il dipinto è stato rubato. Sotto entrambi gli altari, una lapide commemorativa scritta in latino parla delle operazioni di restauro degli stessi. Il priore Agostino Pancetti (Agustino de Pancettis sulla lapide) e Giovan-Battista de' Tognini (Ioe-Baptà de' Togninis) si occuparono del restauro nel 1680. All'interno della sacrestia si conservano oggi i registri dei matrimoni, dei defunti e dei battesimi, alcuni dei quali sono risalenti al tardo Quattrocento.

Il cimitero

Nel 1840 fu iniziato il progetto di realizzazione del cimitero. Fu successivamente ampliato nel 1930 ed adornato con cappelle e tombe particolari. Una cinquantina di anni dopo venne sviluppato un piano superiore del cimitero.

L'incisione dell'Ottocento

Nel periodo iniziale della costruzione, il progetto per la realizzazione del cimitero subì diverse modifiche, specialmente dovute alle recenti vittime di epidemie. In quest'ultimo caso, all'ingresso del cimitero è tuttora visibile una lapide su cui si parla dell'epidemia di colera che colpì il paese nel 1857 ed ebbe alcuni casi persino negli anni a seguire, causando grave scompiglio fra gli abitanti. Sebbene oggi la lapide sia stata parzialmente rovinata dagli agenti atmosferici e metà di essa sia caduta in rovina a causa di un cedimento del terreno circostante, si può ancora leggere quello che vi è scritto.

Il monumento
"Quando questo distretto fu invaso dalla malattia del colera, dal 5 settembre al 15 ottobre furono sepolti 45 cadaveri in questo terreno il quale poi, come destinato da quell'epoca alla tumulazione di tutti i defunti, venne convenientemente recinto da muri nell'anno 1857 e ridotto a campo santo regolare, essendo il maestro Giuseppe Graziani il solo esecutore di tale opera. La pace alle anime di quelle che qui giaciono, sia il pensier della morte nella mente di coloro che tuttora respirano le aure di vita..."

Monumento ai caduti

Alla sinistra dell'entrata principale del cimitero, si trova un'area interamente dedicata ai caduti durante le grandi guerre del Novecento che segnarono profondamente il paese. La zona commemorativa si compone di un vialetto che conduce al monumento principale (realizzato dal signor Alfieri Tessa), mentre intorno ad esso si ergono degli alberi a simboleggiare le vite degli uomini partiti per combattere e mai più tornati. Il monumento, realizzato nei decenni a seguire, vuole anche essere un ricordo perenne delle atrocità della guerra e un monito affinché non si ripetano più eventi simili. Sulla facciata principale è stata incisa una colomba, simbolo di pace, all'interno delle cui ali si trovano delle parole di conforto ed un invito alla fratellanza tra i popoli.

Il campanile

Il campanile di Retignano nel 2010

Il campanile annesso alla chiesa dedicata a San Pietro fu realizzato nell'arco dei 17 anni che vanno dal 1599 al 1616. Le campane che vi furono inserite (tuttora esistenti e funzionanti), risalgono una al 1510 e l'altra al 1570-1571, sebbene entrambe vennero consacrate solamente nel 1843. Il 26 novembre 1961 fu aggiunta una terza campana, benedetta da Monsignor Ugo Camozzo, l'allora Arcivescovo di Pisa. A seguito delle Feste Centenarie per l'Unità d'Italia, nel 1964 Camozzo inaugurò il quadro elettrico che ancora oggi sincronizza le campane.

Chiesina

In paese esiste una chiesa secondaria la quale, per le sue ridotte dimensioni, è nota ai paesani come "Chiesina". A differenza della chiesa maggiore, le origini di questo edificio sono alquanto incerte. Alcuni ritrovamenti di testi durante gli anni sessanta del secolo scorso lasciano presupporre che la Chiesina risalga al tardo XVIII secolo. Questo luogo sacro è dedicato alla Madonna, la cui festa ricorre ogni 15 agosto insieme ai festeggiamenti di Ferragosto. Nel 1910, cioè l'anno della propria fondazione, la Venerabile Misericordia insieme al parroco ha ufficializzato alcune celebrazioni all'interno della Chiesina. L'organo che si trova in questo posto fu acquistato da un gruppo di Padri Francescani di Retignano dalla Chiesa di S. Croce alle Piagge nei dintorni di Pisa, un acquisto che si fa risalire al 1810. Le maggiori opere che si trovano al suo interno sono di Lorenzo Stagi e risalgono al Quattrocento.

Cave di marmo

Sito estrattivo del bardiglio fiorito

L'Alta Versilia è caratterizzata da diversi siti di estrazione del marmo. In particolare, a Retignano è noto il complesso delle cave di Montalto. A seguito di un provvedimento di "liberalizzazione mineraria" del 1788 e grazie ai finanziamenti della Banca Elisiana di Elisa Bonaparte Baciocchi, diversi imprenditori sia italiani che stranieri scelsero di investire in Versilia e puntarono sull'acquistare dei terreni negli ex comunelli di Retignano e Volegno, compiendo le prive escavazioni marmifere in Versilia nel vivo della Rivoluzione industriale. Tra i più importanti imprenditori interessati a Retignano ricordiamo Sancholle, Beresford e soprattutto Henraux.

Le cave di Montalto divennero operative a partire dal biennio 1818-1820, quando fu possibile avviare l'estrazione di un marmo pregiato ed apprezzato anche all'estero: il "bardiglio fiorito". La produzione fu notevole grazie alla continua richiesta di tale marmo e alla sua qualità. Ad ogni modo, i cavatori erano costretti a lavorare in condizioni avverse, dovute alla posizione impervia delle cave e alla difficoltà di trasportare il marmo dal sito estrattivo ai centri di raccolta e ai laboratori. Sebbene la produzione di bardiglio fiorito ed altri marmi sia durata per oltre un secolo e mezzo, le difficoltà non furono poche e più volte le cave rischiarono la chiusura.

Durante la Seconda guerra mondiale e la conseguente occupazione nazista del comune di Stazzema, le cave di Retignano sospesero la propria attività estrattiva. I maggiori imprenditori, nel secondo dopoguerra, affidarono le cave alle comunità di cavatori locali, preferendo investire in altre fonti marmifere più proficue. Negli anni Sessanta il sistema di lizzatura del marmo venne abbandonato e le cave di Retignano non furono dotate di strade per gli automezzi adibiti al carico/scarico del materiale. Fu così che prima degli anni Settanta le cave iniziarono ad essere progressivamente abbandonate.

Oggi le cave sono visitabili al pubblico ed accessibili mediante dei sentieri che collegano i paesi di Retignano e Volegno.

Lungo il sentiero principale, che parte da Sanatoio-Prossaia, in località Canalettora si trova una casa diroccata e poco avanti la via di lizza delle cave diMont'Alto. Dall'immagine si vede che oggi le cave sono state invase da piante varie e scepi, uno stato di totale abbandono dovuto anche al mancato consenso della ditta Henraux di tenere viva la memoria di quei posti. Come già sottolineato, le cave oggi non sono in attività ma sono ricche di quasi tutte le piante officinali tipiche del Mediterraneo: si trovano in abbondanza timo, asparagi, camugero, vinacciolo ed altre piante ancora.[3]

Tranvie

Lo stesso argomento in dettaglio: Tranvie della Versilia.
Percorso
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Culaccio (Arni)
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galleria del Cipollaio
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Terrinca
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Conchetta
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Levigliani
Unknown route-map component "uexBHF"
Pollaccia
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Retignano
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Pontestazzemese
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Iacco (bivio Arni)
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Ruosina
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galleria detta Il Furo
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Seravezza
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Corvaia
Unknown route-map component "uexKDSTl" Unused transverse waterway Unknown route-map component "uexABZlg"
Trambiserra Cave
Unused waterway with junction to left Unknown route-map component "uexWBRÜCKE1q" Unused waterway turning from right
Ponte Foggi
Unknown route-map component "uexKDSTl" Unknown route-map component "uexABZgr+r" Unused straight waterway
Deposito officina
Unused straight waterway Unused straight waterway
Ripa
Unknown route-map component "uexKDSTl" Unused waterway with junction to right Unused straight waterway
raccordo Hernaux
Unknown route-map component "uexBRÜCKEa" Unknown route-map component "uexKBHFe"
Pietrasanta
Continuation to left Transverse track Station on transverse track Unknown route-map component "uxmhKRZ" Transverse track Station on transverse track Unknown route-map component "CONTfq"
ferrovia Genova-Pisa
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Querceta
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Unknown route-map component "uexWBRÜCKE1"
fiume Versilia
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autostrada A12
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Forte dei Marmi

Le tranvie della Versilia erano una rete di linee tranviarie a scartamento metrico a vapore per servizio passeggeri e merci che fu attiva fra il 1916 ed il 1951, rappresentando un'importante strumento di sviluppo dell'economia della zona, tradizionalmente legata all'industria del marmo. Nel 1903 una società di diritto inglese, la The Carrara Versilia Electric Railway and Power Limited, la quale ottenne nel 1911 il permesso, da parte della provincia di Lucca, di costruire una rete di trasporti a scartamento metrico, un progetto noto come TEV (Tranvie Elettriche Versiliesi).

L'apertura al traffico passeggeri nella pianura versiliese avvenne all'inizio del 1916. Retignano ed altri paesi dell'Alta Versilia disposero, a partire dal 1923, di fermate adibite al trasporto di merci, specialmente il marmo estratto dalle cave.

La seconda guerra mondiale, oltre alle forti privazioni economiche, comportò per la rete tranviaria versiliese pensantissimi danni in relazione alla dislocazione nel territorio della linea Gotica. Le merci vennero dunque caricate direttamente sui treni nella stessa stazione di Querceta.

Nella prima metà del 1950 venne soppresso il tratto Iacco-Pontestazzemese ed il 30 giugno 1951, con la circolazione dell'ultimo treno merci, anche il resto della rete chiuse i battenti. Questo fattore si rivelerà cruciale per la definitiva chiusura delle cave di Retignano e Volegno, avvenuta un decennio più tardi.

Dati demografici

La tabella seguente riporta il numero di abitanti del paese in alcuni periodi storici:[8]

Anno Abitanti
1551 213
1745 386
1835 455
1840 519
1843 536
1845 559
1928 800
1964 550
2003 366
2014 381

Come si può osservare, il numero degli abitanti è variato numerose volte nell'arco di cinque secoli e questo è dovuto in parte al progressivo miglioramento delle condizioni di vita e lavoro (in alcuni periodi), mentre il drastico calo del Novecento è conseguenza diretta delle Guerre mondiali, della migrazione verso il continente americano e dell'urbanizzazione.

Curiosità

  • Il diacono Bonagiunta o Bonaguida, rettore della parrocchia per dodici anni che venne inviato a Retignano nel 1220 a condizione che si ordinasse sacerdote. Richiamato più volte dai canonici di Pisa e non avendo dato i sacramenti ad alcuni morenti venne deposto e scomunicato.[5]
  • Nel 1640 papa Paolo V concesse delle indulgenze speciali a chi recitava in chiesa le quindici poste del Rosario.
  • La chiesa venne consacrata in un lontano 29 dicembre, sebbene l'anno non sia ancora chiaro.
  • Il 21 dicembre 1959 la chiesa di San Pietro è stata elevata da Rettoria a 'Prioria' per ordine dell'Arcivescovo di Pisa.
  • Nel 2008 presso il campo sportivo di Retignano si tenne l'evento "Rock ad alta quota", con la partecipazione della Roxy Band, una cover band di Vasco Rossi. Oltre a loro si esibirono anche i Fahrenheit99 (cover band dei Toto), i Discepoli (con canzoni del rock italiano anni '70) e dei Furious, band di heavy metal. L'evento fu organizzato con la collaborazione dell'assessorato alla cultura del Comune di Stazzema.[9]
  • Prima nel 2008[10] e poi nel 2009, il paese di Retignano è rimasto a lungo senza corrente elettrica e acqua corrente per problemi dovuti a temporali e cadute di alberi lungo i cavi elettrici nei boschi.[11][12]
  • Dal 2011 il paese è approdato anche in rete con un sito web interamente dedicato.
  • L'attuale sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, proviene da Retignano.

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio del paese è C.R.S. Retignano che milita nel girone A lucchese di 3ª Categoria. I colori sociali sono: il bianco ed il celeste. La squadra si è aggiudicata fino ad ora ben 9 trofei.

Come arrivare

Il monte Castello, fotografato dal campo da calcio
  • da Viareggio: Aurelia fino a Pietrasanta, poi dirigersi verso Seravezza, proseguire in direzione Castelnuovo Garfagnana lungo la provinciale di Arni.

Km tot: 25 Tempo di viaggio: 45 minuti

  • da Forte dei Marmi: dirigersi verso Seravezza, proseguire in direzione Castelnuovo Garfagnana lungo la provinciale di Arni.

Km tot: 16 Tempo di viaggio: 20 minuti

  • da Pietrasanta: dirigersi verso Seravezza, proseguire in direzione Castelnuovo Garfagnana lungo la provinciale di Arni.

Km tot: 16 Tempo di viaggio: 20 min

  • da Levigliani: seguire la strada che dal "Canale" porta fino al bivio e procedere in direzione del campo sportivo.

Km tot: 2 Tempo di viaggio: 5 min

  • da Castelnuovo Garfagnana: imboccare l'unica strada di collegamento col Comune di Stazzema, poi discendere la provinciale di Arni per Km 10 dopo la galleria del Cipollaio.
    Km tot: 29 Tempo di viaggio: 50 minuti

Da Retignano si può compiere un'escursione a piedi fino a Mont'Alto e accedere alle "Scalette" che portano al rifugio di Mosceta.

Note

  1. ^ a b Le notizie storiche del paese sono riportate in un libriccino di cui ogni abitante del paese ha una copia
  2. ^ a b Rimboschimento (PDF), su tesionline.it. URL consultato il 1º marzo 2015.
  3. ^ a b Egisto Passaglia, Retignano, su ricerca.gelocal.it, Il Tirreno, 21 maggio 1999. URL consultato il 1º marzo 2015.
  4. ^ Sentiero di Fanfani, su alpiapuane.com. URL consultato il 1º marzo 2015.
  5. ^ a b Alice Barsanti, Diego Bertagna, Retignano: il diacono scomunicato nel 1200 e il recente furto, su galateaversilia.wordpress.com, 8 aprile 2013. URL consultato il 1º marzo 2015.
  6. ^ Tabella climatica mensile e annuale (TXT), in Archivio climatico DBT, ENEA (archiviato dall'url originale il 2016 circa).
  7. ^ Tabelle climatiche 1961-1990 del Sistema nazionale di raccolta, elaborazione e diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale dell'APAT, su scia.sinanet.apat.it, scia.sianet.apat.it. URL consultato il 5 febbraio 2015.
  8. ^ Questi dati demografici sono riportati in una ricerca condotta negli anni Sessanta e distribuita ai paesani in forma cartacea
  9. ^ Mega concerto delle cover band di Vasco, Toto e rock anni '70, su ricerca.gelocal.it, Il Tirreno, 15 agosto 2008. URL consultato il 1º marzo 2015.
  10. ^ R. S., Domani Retignano resterà senza acqua né luce, su ricerca.gelocal.it, Il Tirreno, 9 settembre 2008. URL consultato il 1º marzo 2015.
  11. ^ «Retignano, Enel intervenga sulla linea», su ricerca.gelocal.it, Il Tirreno, 23 gennaio 2009. URL consultato il 1º marzo 2015.
  12. ^ S. T., 400 abitanti in ginocchio, su ricerca.gelocal.it, Il Tirreno, 22 gennaio 2009. URL consultato il 1º marzo 2015.

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