Pietro Longo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pietro Longo

Ministro del bilancio e della programmazione economica
Durata mandato4 agosto 1983 –
13 luglio 1984
Capo del governoBettino Craxi
PredecessoreGuido Bodrato
SuccessorePier Luigi Romita

Segretario del Partito Socialista Democratico Italiano
Durata mandato20 ottobre 1978 –
11 ottobre 1985
PredecessorePier Luigi Romita
SuccessoreFranco Nicolazzi

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato5 giugno 1968 –
24 maggio 1972

Durata mandato5 luglio 1976 –
1º luglio 1987
LegislaturaV, VII, VIII, IX
Gruppo
parlamentare
PSDI-PSI unificati (1968-1971), PSDI (1971-1972, 1976-1987)
CircoscrizioneUmbria XIII (1968-1972), Campania XX (1976-1979), Lazio XV (1979-1987)
CollegioPerugia (1968-1972), Benevento (1976-1979), Roma (1979-1987)
Incarichi parlamentari
  • Componente del COMITATO PARITETICO BICAMERALE PER L'INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA DEGLI AUTOVEICOLI
  • Componente della XII COMMISSIONE (INDUSTRIA E COMMERCIO)
  • Componente della III COMMISSIONE (ESTERI)
  • Componente della VII COMMISSIONE (DIFESA)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPSDI (1968-1989)
UDS (1989)
PSI (1989-1992)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Pietro Longo (Roma, 29 ottobre 1935) è un politico italiano, segretario del Partito Socialista Democratico Italiano dal 1978 al 1985. Durante la sua carriera politica ha ricoperto l'incarico di Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica nel Governo Craxi I ed è sempre stato deputato dalla V legislatura fino alla IX legislatura, fuorché nel periodo 1972-1976.

Pietro Longo è nato a Roma il 29 ottobre 1935 ed è il figlio di Rosa Fazio Longo, importante militante ed esponente del Partito Socialista Italiano, nonché deputato nella I legislatura di origini molisane (era nativa di Campobasso) e di Leonardo Longo, ingegnere romano, mentre suo fratello maggiore, Giuseppe, è uno studioso della matematica[1]. Durante gli studi universitari ha approfondito anche i fenomeni di matrice sociale, diventando così uno fra i fondatori del Censis, un istituto di ricerca di natura socio-economica fondato nel 1964.

Il 20 ottobre del 1978 fu nominato segretario nazionale del Partito Socialista Democratico Italiano (PSDI), venendo così riconfermato segretario nel diciottesimo congresso del partito, svoltosi a Roma dal 16 al 20 febbraio del 1980, e al diciannovesimo, tenutosi dal 24 al 30 marzo del 1982 a Milano; Longo ha ricoperto l'incarico di segretario nazionale del partito per un periodo cumulativo di oltre sette anni, attestandosi come il secondo segretario più longevo, essendo superando in termini temporali solo da Giuseppe Saragat, suo predecessore alla guida del PSDI nonché Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971.

Convinto assertore della coalizione politica del Pentapartito, Pietro Longo ha ricoperto per un anno l'incarico di Ministro del bilancio e della programmazione economica nel primo governo Craxi, esecutivo nato il 4 agosto del 1983. Pietro Longo fu però costretto a dimettersi prima dal suo incarico di governo il 13 luglio del 1984 ed in seguito dalla guida del PSDI nell'ottobre del 1985, a causa delle conseguenze della scoperta della loggia P2, nei cui elenchi degli aderenti sin dal maggio del 1981 era stato ritrovato il suo nome. Alla guida del partito gli successe il collega Franco Nicolazzi, per otto volte ministro.

Nell'ambito delle elezioni politiche per il rinnovo delle camere nel 1987 Pietro Longo non fu rieletto alla Camera dei Deputati, perdendo consecutivamente l'immunità parlamentare, e fu quindi rinviato a giudizio nel processo riguardante lo scandalo delle tangenti Icomec, società per azioni rilevante ed autorevole nello scenario economico e finanziario nazionale sino ai primi anni ottanta.[2] Nei primi anni novanta, a seguito delle indagini giudiziarie, si concluse quindi la sua lunga carriera politica durata oltre un ventennio.

Nel PSDI la sua corrente rappresentava, assieme alla tendenza di Pier Luigi Romita, l'area favorevole ad una fusione del partito con il PSI di Bettino Craxi; il 15 febbraio del 1989 quest'area, comprendente anche molti rappresentanti del PSDI, si federò all'interno del movimento Unità e Democrazia Socialista (UDS), che il 13 ottobre dello stesso anno confluì nel PSI, dove Craxi gli offrì un posto in Direzione; alla fine degli anni ottanta appoggiò la leadership Craxiana nella ricerca di una convergenza politica tra lo stesso Craxi, Giulio Andreotti ed Arnaldo Forlani, in seguito ribattezzata CAF. Dopo la caduta del Governo De Mita (la cui crisi fu provocata da Craxi), il periodo 1989-1992 fu contrassegnato dal VI e VII Governo Andreotti, esecutivi appoggiati attivamente da Longo.

Nell'immaginario collettivo degli anni ottanta Pietro Longo è ricordato per la platealitá degli atteggiamenti, per il sorriso sornione e per la sua vocazione al divertimento ed allo stile da viveur (come del resto Gianni De Michelis e Renato Altissimo). Lo scrittore Filippo Ceccarelli chiosò nel suo libro "Lo Stomaco della Repubblica" che Longo prediligeva gli spaghetti alla vodka, piatto emblematico degli anni ottanta in Italia e negli Stati Uniti d'America.

Procedimenti giudiziari

[modifica | modifica wikitesto]

Scandalo Icomec

[modifica | modifica wikitesto]

È stato processato per lo scandalo delle tangenti Icomec, con condanna in primo grado (1989, sentenza del Tribunale di Milano: 7 anni e 6 mesi), quindi in appello (1991, 2 anni e 6 mesi) diventata definitiva con sentenza della Corte di cassazione a 2 anni e 6 mesi. La notte del 30 aprile 1992 fu prelevato a casa dai carabinieri e tradotto nel carcere di Rebibbia dove rimase cinque mesi. Scontò il resto della pena affidato in prova ai servizi sociali.[2]

  1. ^ Barbara Bertolini, Rosa Fazio Longo, su donneprotagoniste.blogspot.com. URL consultato il 05/06/2020.
  2. ^ a b Longo ai servizi sociali

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàSBN SBNV095334