Palazzo di Propaganda Fide

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Disambiguazione – Se stai cercando il Palazzo Borromini di Milano Due, vedi Palazzo Borromini (Milano).
Palazzo di Propaganda Fide
Palazzo di Propaganda Fide in una stampa di Giuseppe Vasi.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
IndirizzoPiazza di Spagna
Coordinate41°54′15″N 12°28′59.9″E / 41.904167°N 12.483306°E41.904167; 12.483306
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Realizzazione
ArchitettoGian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini
ProprietarioSanta Sede

Il Palazzo di Propaganda Fide è un possedimento extraterritoriale della Santa Sede che si trova nel rione Colonna, a Roma, e si affaccia su piazza di Spagna e su via di Propaganda.

Il palazzo gode dal 1929, anno dei Patti Lateranensi, insieme ad altri immobili del privilegio di extraterritorialità e l'esenzione da espropriazioni e da tributi.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La facciata del palazzo realizzata da Borromini.

L'edificio fu la prima sede del Pontificio Collegio Urbano per l'istruzione dei missionari cattolici e sin dall'inizio servì anche come sede della Sacra Congregazione per la Propagazione della Fede (Propaganda Fide), fondata nel 1622 con la Bolla Inscrutabili divinae di Papa Gregorio XV.

Il vasto immobile fu voluto da Gregorio XV Ludovisi, ma concretamente realizzato, insieme alla inclusa Chiesa dei Santi Re Magi, nei decenni tra il 1620 e 1640 dal suo successore Urbano VIII Barberini, che incaricò dei lavori Gianlorenzo Bernini. Questi fu sostituito nel 1644 da Francesco Borromini, preferito dal successore del Barberini, papa Innocenzo X Pamphilj. Il palazzo fu successivamente ampliato fino all'estensione definitiva attuale da Alessandro VII Chigi tra il 1655 e il 1667. Gli stemmi che individuano il palazzo sono tuttavia riferiti soltanto ai papi Barberini e Chigi.

La facciata del Borromini è organizzata intorno a potenti paraste tra le quali le finestre delle ali laterali sono concave mentre quella centrale è convessa.

Un cornicione su mensole separa il piano nobile dall'attico. La sua porzione centrale è stavolta concava.

Per questo continuo movimento della facciata, il palazzo è considerato uno dei più interessanti esempi dell'architettura barocca di Roma.

Il palazzo, che ospitava la collezione etnografica-missionaria del Museo borgiano, poi passata in Vaticano, è attualmente visitabile previo accordo. All'interno si trova ancora la Cappella dei Re Magi, sempre del Borromini.

Nel palazzo è presente un museo dove sono esposte opere per la maggior parte inedite, tra le quali uno straordinario Diluvio Universale di Salvator Rosa, due splendide vedute della Campagna romana di Jan Frans van Bloemen, detto l’Orizzonte, un importante Romolo e Remo di Marco Tullio Montagna, una splendida Annunciazione attribuita al fiammingo Denijs Calvaert, la spettacolare Pentecoste di Corrado Giaquinto, il dipinto Euntes in mundum universum, predicate evangelum di Gaetano Lapis, un San Giorgio del Guercino e ritratti firmati e datati da Anton von Maron e Antonio Canova.

Nel 2010 il palazzo si è trovato al centro delle cronache giudiziarie perché il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto di propaganda Fide dal 2001 al 2006, è stato iscritto al registro degli indagati dalla Procura di Perugia, insieme all'ex ministro dei trasporti Pietro Lunardi, per dei sospetti e delle incongruenze riguardanti la manutenzione della facciata del palazzo in Piazza di Spagna[1]. Le indagini sono ancora in corso.

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalla stazione Spagna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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