Palazzo Franchi Fiore

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Palazzo Franchi Fiore
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàL'Aquila
Indirizzovia Sassa n. 56
Coordinate42°21′02.53″N 13°23′43.12″E / 42.350703°N 13.395311°E42.350703; 13.395311
Informazioni generali
CondizioniInagibile
CostruzioneXV secolo-XVI secolo
RicostruzioneXVIII secolo
Stilerinascimentale
Realizzazione
ArchitettoSilvestro dell'Aquila
Proprietariofamiglia Franchi

Palazzo Franchi Fiore è un palazzo storico dell'Aquila, attribuito a Silvestro dell'Aquila, inserito nel 1902 nell'elenco dei monumenti nazionali italiani.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione del palazzo si fa risalire alla prima metà XV secolo, come testimoniato dal portale ogivale simile a quello della prospiciente chiesa della Beata Antonia.[2] Venne successivamente ammodernato per volere della famiglia Franchi, originaria di Poggio Picenze, il cui capostipite era Ludovico Franchi, conte di Montorio.[3] Come riportato dall'Antinori, Giovan Luca Franchi (fratello di Ludovico) acquistò l'immobile di via Sassa nel 1519 e vi andò ad abitare nel 1522.[4]

È attribuito a Silvestro dell'Aquila,[5] nonostante vi siano alcune incongruenze cronologiche tra la morte dell'artista, datata al 1504, ed il completamento dell'edificio, avvenuto qualche anno più tardi; certamente gli elementi architettonici del cortile rimandano a quelli del palazzo Carli Benedetti (1494) del Silvestro.[2][5]

Nella seconda metà del XVI secolo l'edificio passò ai Vivio, poi, nel secolo successivo, divenne proprietà dei Romanelli, dei Gentile ed infine dei Retico.[2] Subì danni dal terremoto dell'Aquila del 1703, in seguito al quale venne restaurato ed ampliato.[2] Più recentemente, divenne proprietà della famiglia Fiore che vi appose il suo nome.[2] In seguito al terremoto dell'Aquila del 2009, il palazzo ha subito importanti danni alle strutture.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo è situato all'angolo tra via Sassa e via Cesura, nel quarto di San Pietro, con la facciata posta frontalmente rispetto alla chiesa della Beata Antonia.[7]

Nonostante i numerosi rimaneggiamenti avvenuti nel corso della sua storia — in particolare l'ampliamento del XVIII secolo — il palazzo mostra evidenti i segni dell'architettura rinascimentale, con alcune preesistenze medievali localizzate su via Sassa.[2] L'elemento caratterizzante dell'edificio è certamente il cortile cui si accede da un grande androne con volta a crociera; la corte è circondata per tre lati da un porticato irregolare mentre, sul quarto lato, è localizzata una scalinata divergente con, al centro, il portale principale, secondo uno schema simile a quello del palazzo Carli Benedetti in via Accursio.[2] Anche per questo motivo, sia il Chini che il Gavini tendono ad attribuire l'impianto architettonico del cortile a Silvestro dell'Aquila.[5][7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco degli edifizi Monumentali in Italia, Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, 1902, p. 381.
  2. ^ a b c d e f g Moretti e Dander, p. 121.
  3. ^ Mantini, p. 29.
  4. ^ Anton Ludovico Antinori, Annales, XVIII, XVII secolo.
  5. ^ a b c Regione Abruzzo, Silvestro dell'Aquila (PDF) [collegamento interrotto], su regione.abruzzo.it. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  6. ^ Regione Abruzzo, Palazzo Fiore (già Franchi) (PDF) [collegamento interrotto], su regione.abruzzo.it. URL consultato il 19 gennaio 2019.
  7. ^ a b Stefano Brusaporci, Mario Centofanti, Il Disegno della città e le sue trasformazioni (PDF), su ing.univaq.it. URL consultato il 7 gennaio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • L'Aquila. Una città d'arte da salvare - Saving an Art City, Pescara, Carsa, 2009.
  • Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
  • Raffaele Colapietra, L'Aquila: i palazzi, con Mario Centofanti, Carla Bartolomucci e Tiziana Amedoro, L'Aquila, Ediarte, 1997.
  • Silvia Mantini, L'Aquila spagnola, Roma, Aracne, 2008.
  • Mario Moretti e Marilena Dander, Architettura civile aquilana dal XIV al XIX secolo, L'Aquila, Japadre Editore, 1974.
  • Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.