Ormeasco di Pornassio

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Ormeasco di Pornassio o Pornassio
Disciplinare DOC
Vigneti di Ormeasco
Bandiera dell'Italia Italia
  Liguria
Decreto del 16.09.2003
Regolamenta le seguenti tipologie:
Fonte: Disciplinare di produzione[1]

Ormeasco di Pornassio o Pornassio è una DOC riservata ad alcuni vini la cui produzione è consentita nella provincia di Imperia.

Zona di produzione[modifica | modifica wikitesto]

La zona di produzione si trova interamente nella provincia di Imperia e comprende:

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La presenza della vite lungo i versanti sud-occidentali dei monti piemontesi è attestata dal periodo romano, mentre il vitigno Dolcetto, selezionato nei monasteri benedettini del Piemonte meridionale, era già coltivato in Valle Arroscia nel XIV secolo: un editto del podestà di Pornassio del 1303 ne valorizzava la coltivazione, i "Capitula" della castellania di Cosio, Mendatica e Montegrosso del 1297 regolamentavano la sua presenza nel vigneto con l'obbligo di coltivarlo in aggregazione con piante di fico. Anche alcune documentazioni cinquecentesche censiscono i vigneti di Dolcetto, in loco chiamato "Ormeasco".

Nella descrizione del Mandamento di Pieve, scritta nel 1806, si legge che «I vini di Pornassio, di Cosio, di Teco, di Ligassorio, di Armo, di Trovasta, di Vessalico, di Ranzo sono ottimi. I vini di Pornassio, diligentati, rivalizzano coi vini forestieri più accreditati, come se ne sono fatte le esperienze in Genova, più anche nelle mense più doviziose, e più laute. Il vino di Ligassorio e di Teco gareggia anche il comune coi vini di Provenza».

All’inizio del XX secolo la superficie vitata in Valle Arroscia corrispondeva al 20% del totale provinciale; con l'Ormeasco erano presenti le varietà Crovetto e Barbarossa.[1]

Tecniche di produzione[modifica | modifica wikitesto]

Le forme di allevamento consentite sono quelle tradizionali: in particolare è raccomandata la spalliera semplice e autorizzata la pergola a tetto orizzontale.

Tutte le operazioni di vinificazione e imbottigliamento devono venire effettuate all'interno della zona delimitata.

La menzione "Sciac-tra" prevede la vinificazione delle uve con un limitato contatto del mosto con le parti solide onde assicurare la caratteristica del colore; le menzioni "Passito" e "Passito liquoroso" devono essere state appassite naturalmente e le uve devono presentare un tenore zuccherino minimo di 260 g/l

L'indicazione dell'annata di produzione è obbligatoria per le menzioni "Superiore", "Passito" e "Passito liquoroso".

Disciplinare[modifica | modifica wikitesto]

In precedenza il vino era classificato come tipologia della DOC Riviera Ligure di Ponente.

La DOC Ormeasco di Pornassio o Pornassio è stata istituita con DM 16.09.2003 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 25.09.2003
Successivamente è stata modificata con

  • DM 27.07.2004 - G.U. 185 del 09.08.2004
  • DM 30.11.2011 - G.U. 295 del 20.12.2011
  • La versione in vigore è stata approvata con DM 07.03.2014 pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf[1]

Ormeasco[modifica | modifica wikitesto]

Sono previste le tipologie rosso rosso superiore, sciac-trà, passito e passito liquoroso

uvaggio Ormeasco o Dolcetto minimo 95%.
Rosso Rosso superiore Sciac-trà Passito Passito liquoroso
titolo alcolometrico minimo 11,00% vol. 12,50% vol. 10,50% vol. 16,50% vol. 18% vol.
alcole svolto minimo 15,00% vol. 16,00% vol.
acidità totale minima 5,00 g/l.
estratto secco minimo 19,00 g/l. 21,00 g/l. 17,00 g/l. 23,00 g/l.
resa massima di uva per ettaro 90 q. 81 q. 90 q.
resa massima di uva in vino 70% 50%
invecchiamento obbligatorio 1 marzo 1 novembre[2] 1 marzo 12 mesi[2] 12 mesi[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata "Ormeasco di Pornassio", su catalogoviti.politicheagricole.it. URL consultato il 28 febbraio 2023.
  2. ^ a b c di cui almeno 4 in botti di rovere o castagno