Ombriano

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Ombriano
frazione
Ombriano – Veduta
Ombriano – Veduta
Canale Acqua Rossa
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Cremona
Comune Crema
Territorio
Coordinate45°21′23″N 9°39′09″E / 45.356389°N 9.6525°E45.356389; 9.6525 (Ombriano)
Altitudine79 m s.l.m.
Abitanti4 813[1] (2019)
Altre informazioni
Cod. postale26013
Prefisso0373
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleG060
TargaCR
PatronoSanta Maria Assunta
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ombriano
Ombriano

Ombriano (Umbrià in dialetto cremasco) è un quartiere suburbano di Crema, posto ad ovest della città, lungo la strada per Lodi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Estratto della "Mappa originale del Comune censuario di Ombriano", anno 1814, conservata presso l'Archivio di Stato di Milano.

La località fu citata per la prima volta nel 1079, nell'elenco di una serie di donazioni effettuate da Giselberto IV nei confronti dell'abbazia di Cluny allo scopo di fondare il monastero di San Paolo d'Argon[2]. Nel documento si fa cenno ad una cappella di San Pietro affiancata da un cimitero, presso la quale, come si evince in un documento del 1081, fu costruita una cella monastica retta da monaci benedettini cluniacensi[2].

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Pietro (Ombriano).

Risale al 1155, invece, la prima attestazione dell'esistenza di una chiesa dedicata a Santa Maria[3].

Nei secoli successivi Ombriano è stato un borgo agricolo posto lungo la strada per Lodi, per quanto amministrativamente autonomo, pressoché sempre legato alle vicende storiche di Crema[2].

Nelle sue campagne si svolse nel 1512 la Battaglia di Ombriano tra le truppe vincitrici del condottiero Renzo da Ceri e le soldatesche del duca di Milano Massimiliano Sforza, evento che sancì il ritorno di Crema alla Repubblica di Venezia[2].

Dopo la battaglia di Lodi tra il 9 e l'11 maggio 1796 vi transitò la retroguardia austriaca composta da 40 000 soldati in ritirata; il giorno 12 vi si accamparono le truppe francesi che spogliarono e depredarono gli abitanti e profanarono la chiesa[4].

Perduto il borgo la propria autonomia nel 1797, la riottenne nel 1805, per poi di nuovo essere aggregato a Crema nel 1809[5][6]. Recuperò la propria autonomia nel 1816 con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto[7].

All'Unità d'Italia (1861) contava 1 544 abitanti. Nel 1865 al Comune di Ombriano fu aggregato il Comune di Porta Ombriano[8][9].

Nel 1928 il Comune[10] di Ombriano fu annesso definitivamente alla Città di Crema[11][9].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio, dedicato a Santa Maria Assunta, risale al 1779 e si presenta completamente in laterizio.

Notevole l'interno decorato da Angelo Bacchetta nel 1890, mentre agli altari sono conservate pregevoli tele tra le quali Nascita di Gesù e Adorazione dei Magi di Giovan Battista Lucini, la serie sulla Vita di Maria di Gian Giacomo Barbelli, un Miracolo di Sant'Antonio da Padova di Tomaso Pombioli, una Presentazione di Gesù al Tempio di Giambettino Cignaroli, un Martirio di San Giovanni Evangelista di Jacopo Palma il Giovane, una Madonna col Bambino attribuita a Callisto Piazza, una Madonna con San Gottardo e Santa Barbara di Vittoriano Urbino. Le stazioni della via Crucis sono opera di fra Luigi Cerioli[12].

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria Assunta (Ombriano).

Cimitero dei Morti delle Tre Bocche[modifica | modifica wikitesto]

Costruito in stile barocco nel 1705 lungo la strada per Lodi; vi sono sepolti una trentina di soldati dell'esercito di Eugenio di Savoia annegati a Cassano d'Adda e trasportati fin qui dalla corrente della roggia Comuna[13].

Cappella della Madonna dei Tre Ponti[modifica | modifica wikitesto]

Cappella votiva costruita all'incrocio tra la roggia Comuna e la roggia Alchinetta. Il dipinto raffigura La Vergine con il Bambino, fra San Giuseppe e San Francesco ed è stato realizzato da Rosario Folcini[14]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa Benvenuti - Clavelli Sec. XVI

Villa Benvenuti - Clavelli

Elegante edificio barocco, si presenta totalmente in mattone a vista. Costruito dalla famiglia dei conti Clavelli, appartiene dal 1818 al ramo oggi detto "di Ombriano" di una delle più illustri famiglie del cremasco; a detto ramo appartennero, tra gli altri, Giovanni Battista Benvenuti (1658-1693), insignito del titolo di conte dall'imperatore Leopoldo I d'Asburgo grazie al servizio prestato nella guerra contro i Turchi, il conte Francesco Sforza Benvenuti (1822-1888), storico, e il conte Lodovico Benvenuti (1899-1966), patriota, europeista, fondatore del CNL di Crema, Segretario Generale del Consiglio d'Europa, membro fondatore del Partito Popolare Europeo, deputato costituente e nella I e II legislatura[15].

Villa Rossi[modifica | modifica wikitesto]

Grande palazzo di gusto neogotico, ricostruito nel XIX secolo dal conte Vincenzo Toffetti, quindi appartenne alla famiglia Rossi Martini, quindi al senatore Mario Crespi che durante gli anni della seconda guerra mondiale vi trasferì redazione e rotative del Corriere della Sera[12].

Sebbene presenti all'esterno le caratteristiche di un tempo con torrette, archetti pensili, ornamenti in ferro, allo stato attuale è del tutto snaturato nel contesto urbano sortogli attorno: fino al secondo dopoguerra, infatti, era circondato da un maestoso parco e un viale oggi scomparso collegava la villa alla fattoria-modello di Ombrianello[12].

Villa Vailati[modifica | modifica wikitesto]

Edificio di origini settecentesche, modificato nell'Ottocento ed inserito in un vasto giardino all'inglese[15].

Cascina Ombrianello[modifica | modifica wikitesto]

Insediamento colonico progettato attorno al 1880, esempio di architettura rurale del XIX secolo, con corpi indipendenti e razionalmente disposti[12].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Gli abitanti di Ombriano hanno una scormagna (soprannome): pélabròch (letteralmente: pela rami). Il nome potrebbe essere inteso come danneggiatori, vandali, a indicare il carattere litigioso attribuito un tempo ai residenti.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Nel quartiere ha sede l'Istituto comprensivo Crema Due Margherita Hack che gestisce la scuola primaria intitolata all'onorevole Lodovico Benvenuti e la scuola secondaria di primo grado dedicata a Claudio Abbado[16].

Vi ha sede anche la Fondazione Asilo Infantile Ombriano (1875) che gestisce una scuola dell'infanzia paritaria[17].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1880 e il 1931 nella località era presente una fermata della tranvia Lodi-Crema-Soncino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA.VV., p. 73.
  2. ^ a b c d Zavaglio, p. 402.
  3. ^ Miscioscia, p. 9.
  4. ^ Zavaglio, p. 403.
  5. ^ Comune di Ombriano sec. XIV - 1797, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 4 febbraio 2021 (archiviato il 9 febbraio 2021).
  6. ^ Comune di Ombriano 1805 - 1809, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 4 febbraio 2021.
  7. ^ Comune di Ombriano 1816 - 1859, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 4 febbraio 2021 (archiviato il 9 febbraio 2021).
  8. ^ Regio Decreto 30 dicembre 1865, n. 2732
  9. ^ a b Comune di Ombriano 1859 - 1928, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 4 febbraio 2021.
  10. ^ Lo stemma del Comune di Ombriano lo si può vedere riprodotto nel libro Stemmi e blasoni di Crema edito da L'Araldo - Gruppo Cremasco Ricerche Storico Ambientali, oppure al sottostante collegamento esterno di questa pagina.
  11. ^ Regio Decreto 15 aprile 1928, n. 951.
  12. ^ a b c d AA.VV., p. 29.
  13. ^ Zavaglio, p. 577.
  14. ^ Alla Madonnina dei Tre ponti messa, luci e banda, domenica 3 giugno 1990.
  15. ^ a b AA.VV., p. 30.
  16. ^ Plessi scolastici, su iccremadue.edu.it. URL consultato il 29 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2021).
  17. ^ Fondazione Asilo Infantile Ombriano, su asilo-ombriano.com. URL consultato il 29 dicembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Zavaglio, Folclore cremasco, Crema, Arti grafiche cremasche, 1985 (ristampa).
  • Angelo Zavaglio, I monasteri cremaschi di regola benedettina, Crema, Libreria editrice Buona stampa, 1991.
  • AA.VV., Itinerari Cremaschi, vol. 2, "La città di Crema", Il Nuovo Torrazzo, 1992.
  • AA.VV., Diocesi di Crema, guida 2019, Il Nuovo Torrazzo, 2019.
  • Annunziata Miscioscia, La chiesa di Santa Maria Assunta in Ombriano, Cremona, Centro editoriale Cremasco, 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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