Nella mente del serial killer

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Nella mente del serial killer
Titolo originaleMindhunters
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2004
Durata102 min
Generethriller
RegiaRenny Harlin
SoggettoWayne Kramer
SceneggiaturaWayne Kramer,
Kevin Brodbin
Distribuzione in italianoEagle Pictures
FotografiaRobert Gantz
MontaggioNeil Farrell,
Paul Martin Smith
MusicheTuomas Kantelinen
ScenografiaCharles Wood
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Nella mente del serial killer (Mindhunters) è un film del 2004 diretto da Renny Harlin, interpretato da Christian Slater e Val Kilmer.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

I Mindhunters sono un gruppo di giovani profiler dell'FBI capitanato da J.D. Reston e composto da l’esperto in riparazioni Robert "Bobby" Whitman, l’ex-poliziotto paralitico Vince Sherman (che dal giorno del suo incidente gira sempre armato), l’amante di J.D., Nicole Willis, l’insicura Sara Moore (che da quando ha assistito allo stupro e annegamento della sorella è terrorizzata dall'acqua), l’investigatore nord-irlandese Rafe Perry e lo spasimante segreto di Sara, Lucas Harper (che, a soli dieci anni, ha assistito impotente all'assassinio dei genitori). Per l’esame finale, l’istruttore Jake Harris, manda il gruppo su un'isola completamente disabitata al largo della Carolina del Nord che viene usata dalla Marina statunitense come base d'addestramento e che, per questo, è piena di manichini-bersaglio, veicoli su rotaie meccaniche e piccoli edifici abbandonati; il loro compito sarà rintracciare un serial killer noto come Il Burattinaio e, visto che Harris non sarà presente all’esame, al gruppo viene assegnato l’osservatore esterno Gabe Jensen.

La squadra inizia l’esame compiendo una prima indagine in una tavola calda abbandonata, dove J.D. muore investito da un getto di azoto liquido innescato da un meccanismo, così, convinta ciò non sia né accidentale, né tantomeno parte della simulazione, si dirige verso il molo per abbandonare l'isola, ma una bomba a orologeria fa esplodere la barca. Rientrati alla base, gli agenti trovano un indizio lasciato dal killer di JD, grazie al quale capiscono che il suo obiettivo è uccidere ognuno di loro in base all'ora indicata dai numerosi orologi rotti presenti sul posto e che dev’essere uno di loro.

Dato che Lucas ha trovato mappe e documenti dell'isola nella stanza di Gabe, i sospetti cadono su quest’ultimo che rivela di essere un investigatore assunto dall’FBI per indagare sull’operato di Harris; inoltre, dopo che, mentre tutto il team è svenuto a causa del sonnifero nel caffè da loro bevuto sia stato drogato, qualcuno decapita e dissangua Rafe, il team decide di ammanettare Gabe al suo letto. Quando però Gabe salva Vince dalla folgorazione proprio mentre Bobby viene ucciso da un’altra trappola si capisce non solo che non è lui il killer ma anche che il vero assassino ha selezionato le trappole in base ai punti di forza e di debolezze di ognuno di loro (es.: JD andava sempre in avanscoperta, Rafe era un caffeinomane).

In seguito, quando, analizzando il sangue rinvenuto sotto l'unghia di Rafe, si scopre che coincide col gruppo sanguigno di Sara, che afferma di essere stata incastrata, Nicole decide di allontanarsi dal gruppo e così viene uccisa ustionata dall'acido con cui era stata impregnata la sigaretta da lei appena accesa (è un’accanita fumatrice). A questo punto, gli amplificatori sull'isola iniziano a trasmettere un messaggio di scherno da parte di Harris, rivelando così che anche l’uomo è sull'isola, così, convinti che sia lui l'omicida, Sara, Gabe e Lucas vanno a cercarlo mentre Vince si rinchiude nel laboratorio. I tre trovano Jake morto e appeso con dei fili al soffitto come una sorta di marionetta così, capito che non è lui il killer, si accusano a vicenda e, dopo avere innescato un'altra trappola, Lucas muore nella conseguente sparatoria. Quando poi Sara trova il corpo di Vince, ucciso dall’esplosione della sua stessa pistola che era stata manomessa, lei e Gabe, entrambi convinti che l'altro sia il serial killer, ingaggiano una violenta lotta. Gabe riesce ad atterrarla ma, in quel momento, sopraggiunge Lucas, che distrae l'uomo mentre Sara lo uccide colpendolo con un estintore.

Mentre Lucas spiega di essersi salvato grazie al giubbotto antiproiettile e di aver finto di esser morto per capire chi è il killer, Sara gli svela di aver trovato il modo di incastrare l'assassino: poiché la debolezza del killer è il tempo, ha messo indietro di 15 minuti un orologio cospargendolo poi di polvere fosforescente; in effetti l’orologio segna ora l’ora giusta quindi l'assassino non ha resistito a sistemarlo non sapendo che, ora, si trova con le dita luminose. Sorprendentemente, però, Sara trova le tracce di polvere non sulle mani di Gabe, bensì di Lucas. È così che l’uomo confessa non solo di aver pianificato l’omicidio di capo e colleghi, che riteneva " prede degne di lui", ma di aver anche ucciso lui i suoi genitori da piccolo. Lucas tenta di affogare Sara che però si libera, ha la meglio sull’uomo e si appresta ad ucciderlo ma Lucas le ricorda che tutte le prove conducono a lei (il sangue sotto l’unghia di rafe, le impronte sull’estintore) e che quindi verrò accusata lei degli omicidi. A questo punto però interviene Gabe, che era solo svenuto, così Sara spara in fronte a Luca.

Il giorno dopo, Sara e Gabe vengono prelevati dall'elicottero dell’FBI e tornano finalmente a casa.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, ambientato negli Stati Uniti, è stato in realtà girato nei Paesi Bassi[1] nel 2002,[2] uscendo nelle sale americane solo nel 2004 e in quelle italiane nel 2005.

La storia è ispirata al thriller di Agatha Christie del 1939 Dieci piccoli indiani.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Filming locations for Nella mente del serial killer (2004), su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  2. ^ (EN) Box office / business for for Nella mente del serial killer (2004), su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  3. ^ Laura, Luisa e Morando Morandini, il Morandini 2009. Dizionario dei film, Bologna, Zanichelli, 2008, p. 987.

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