Michel Rocard
Michel Rocard | |
---|---|
![]() | |
Primo ministro della Francia | |
Durata mandato | 10 maggio 1988 – 15 maggio 1991 |
Presidente | François Mitterrand |
Predecessore | Jacques Chirac |
Successore | Édith Cresson |
Primo segretario del Partito Socialista[1] | |
Durata mandato | 24 ottobre 1993 – 19 giugno 1994 |
Predecessore | Laurent Fabius |
Successore | Henri Emmanuelli |
Ambasciatore incaricato dei negoziati internazionali dei poli artico e antartico | |
Durata mandato | 18 marzo 2009 – 2 luglio 2016 |
Presidente | Nicolas Sarkozy François Hollande |
Predecessore | carica creata |
Successore | Ségolène Royal |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista (1974-2016) In precedenza: SFIO (1949-1958) PSA (1958-1960) PSU (1960-1974) |
Università | Faculté des lettres de Paris Istituto di studi politici di Parigi ENA |
Professione | Ispettore delle finanze |
Michel Rocard (Courbevoie, 23 agosto 1930 – Parigi, 2 luglio 2016) è stato un funzionario e politico francese.
Militante socialista dal 1949, è stato candidato del Partito Socialista Unificato (PSU) alle elezioni presidenziali del 1969 dove ottiene il 3,6% dei voti, poi è stato eletto deputato per Yvelines. Si è iscritto al Partito Socialista (PS) nel 1974 ed è un rivale di François Mitterrand volendo essere il leader di una "seconda sinistra", riformista e anticomunista.
Ha servito come Primo ministro francese dal 1988 al 1991, a capo di un governo aperto sotto la presidenza di François Mitterrand. Successivamente è stato primo segretario del Partito Socialista (1993-1994), europarlamentare (1994-2009) e senatore per Yvelines (1995-1997). È stato ambasciatore responsabile dei negoziati internazionali per i poli artico e antartico dal 2009 fino alla sua morte.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di Yves Rocard, un grande scienziato, è di religione calvinista. Entra nel movimento scout protestante, ottenendo ben presto la responsabilità di capo truppa. Studia alla facoltà di giurisprudenza della Sorbona, si diploma all'Institut Supérieur d'Etudes Politiques (Sciences-po), ed è ammesso all'Ecole Nationale d'Administration (ENA), uscendone nel 1958 fra i primi classificati e conseguendo la nomina a ispettore delle finanze (nel 1985 sarà promosso ispettore generale).
Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]
Segretario del Parti Socialiste Unifié[modifica | modifica wikitesto]
All'università aderisce alla SFIO, e diventa uno dei dirigenti della gioventù socialista.
Nel 1959, su incarico del delegato generale del governo a Algeri Paul Delouvrier, redige un rapporto durissimo sulla deportazione nei campi di raccolta e in condizioni durissime attuata dall'esercito francese di una parte della popolazione algerina. Il rapporto è diffuso in Francia metropolitana dalla stampa, provocando l'ira del Primo ministro Michel Debré e una viva reazione in parlamento. Nello stesso anno Rocard lascia la SFIO a causa dei dissensi con la linea colonialista di Guy Mollet, per aderire al Parti Socialiste Autonome (PSA), confluito nel 1960 nel Parti Socialiste Unifié (PSU). È segretario nazionale del PSU dal 1967 al 1973.
Candidato alle presidenziali del 1969[modifica | modifica wikitesto]
Si candida alle elezioni presidenziali del 1969 e ha il 3,6% dei voti. Nel 1974 rompe con il suo partito ed entra nel Partito Socialista (PS) che era stato rifondato nel 1971 da François Mitterrand. Decide di mantenere una posizione di assoluta indipendenza rispetto a quest'ultimo, allora primo segretario del partito, subendone di conseguenza l'ostracismo. Uscito da una formazione di estrema sinistra, Rocard entra nel PS aderendo all'ala moderata del partito, divenendo il portavoce della "deuxième gauche": una sinistra spesso di origine cristiana, favorevole al decentramento, consensuale, ostile all’invadenza dello Stato, più portata all'autonomia della società civile, e dunque in controtendenza rispetto alla linea di Mitterrand[2]. Eletto deputato all'Assemblée nationale nel 1969, non rieletto nel 1973, nel novembre 1980 si vede costretto a ritirare la sua candidatura alle elezioni presidenziali per lasciare spazio a Mitterrand, che sarà eletto il 10 maggio 1981. È eletto deputato all'Assemblée nationale alle elezioni del 1981.
Ministro con Mitterrand[modifica | modifica wikitesto]
Dal 22 maggio 1981 al 23 marzo 1983 è ministro per il Piano e per l'Organizzazione del territorio, con il rango di ministro di Stato, e dal 23 marzo 1983 è ministro dell'Agricoltura, nel governo di Pierre Mauroy e in quello di Laurent Fabius. Si dimette dal governo il 4 aprile 1985, per manifestare il suo dissenso nei confronti dell'introduzione del sistema proporzionale in occasione delle elezioni legislative del 1986. Alle elezioni presidenziali del 1988 rinuncia a presentarsi, giacché François Mitterrand si candida alla propria successione.
Primo ministro[modifica | modifica wikitesto]
Rieletto deputato alle elezioni legislative del 1988 che vedranno l'affermazione dello schieramento progressista, è nominato Primo ministro da François Mitterrand. La scelta di Rocard è un po' una sorpresa, tanto che lo stesso interessato subodora un'operazione machiavellica di Mitterrand per esporlo e "bruciarlo" nel giro di pochi mesi[3]. Su invito del presidente della Repubblica, deve formare un governo di "apertura", composto solo per una metà da ministri del Partito Socialista. Gli altri membri del governo sono gli esponenti del Mouvement des Radicaux de Gauche (MRG, Movimento dei Radicali di Sinistra), alcuni elementi provenienti dai partiti centristi e un plotone di autorevoli personalità estranee alla politica come, ad esempio, l'alto magistrato Pierre Arpaillange, l'accademico Alain Decaux e il medico Léon Schwarzenberg.
Rocard resta in carica dal 12 maggio 1988 al 15 maggio 1991. Tra i principali atti del suo governo, gli accordi di Matignon che permettono il ritorno della pace nella Nuova Caledonia alle soglie della guerra civile, l'istituzione del contributo sociale generalizzato (CSG) e del reddito minimo d'inserimento (RMI).
Nel corso dei tre anni alla guida del governo riduce di un terzo il debito pubblico, portandolo da 135 a 90 miliardi di franchi[4].
Ma la coabitazione con Mitterrand si rivela ben presto insostenibile. Il 15 maggio 1991 Rocard è brutalmente sostituito con l'ex ministro Édith Cresson, personalità secondaria del partito socialista con la quale era entrato spesso in contrasto.
Segretario del Partito Socialista[modifica | modifica wikitesto]
Alle elezioni legislative del 1993, che vedono una schiacciante affermazione dei partiti di centrodestra, non gli riesce di farsi rieleggere all'Assemblée nationale. Dopo le dimissioni del segretario Laurent Fabius a causa della sconfitta elettorale, è messo a capo del PS, divenendone in seguito segretario. Deve però dimettersi in seguito ai modesti risultati conseguiti alle elezioni europee del 1994 (14,49% dei voti), provocati anche dalla presenza di una lista radicale concorrente al PS guidata da Bernard Tapie e sostenuta sottobanco da François Mitterrand, che ha il 12,03%.
Europarlamentare[modifica | modifica wikitesto]
Deputato europeo dal 1994 (rieletto nel 1999 e nel 2004). Presidente della commissione per lo sviluppo e la cooperazione (1997-1999), della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (1999-2002) e della commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport (2002-2004) del Parlamento europeo. Senatore dal 1995 al 1997. Nel giugno 1997 è sul punto di diventare ministro degli esteri nel governo di coabitazione di Lionel Jospin, ma la sua nomina non va in porto a causa della parere contrario dello stesso primo ministro, che forse paventa l'instaurarsi di una pericolosa complicità tra Rocard e il presidente della Repubblica Jacques Chirac, suo ex collega di corso all'ENA.
Presidenziali 2007[modifica | modifica wikitesto]
In un articolo sul quotidiano della sera Le Monde del 13 aprile 2007, Michel Rocard invita la candidata del PS Ségolène Royal a stringere, alla vigilia del primo turno, un'alleanza con il candidato centrista François Bayrou, allo scopo di battere Nicolas Sarkozy.
Il 30 giugno 2007, mentre si trova a Calcutta, è colpito da un'emorragia cerebrale, ma si rimette rapidamente. Il 26 luglio rilascia un'intervista a Paris Match dove rivela che nel marzo precedente, considerando Ségolène Royal votata all'insuccesso, ha inutilmente invitato la candidata del PS alla Presidenza della Repubblica a farsi da parte per candidarsi al suo posto.
In parlamento[modifica | modifica wikitesto]
Membro della commissione Pochard[modifica | modifica wikitesto]
Il 24 settembre 2007, è nominato dal ministro dell'Educazione Nazionale Xavier Darcos, con l'avallo del presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, membro della commissione Pochard sull'evoluzione della professione di insegnante. Da questa commissione si dimette il 31 gennaio 2008, a causa di alcune dichiarazioni pubblicate su Le Figaro di cui Rocard ha disconosciuto la paternità.
Attività nel partito, ritiro dalla vita politica e nomina ad ambasciatore[modifica | modifica wikitesto]
Nel maggio 2008 si pronuncia a favore della candidatura di Bertrand Delanoë a primo segretario del PS, sostegno ribadito con un articolo apparso il 10 settembre sul quotidiano Le Monde firmato anche da altri esponenti della sua corrente. Il 14 gennaio 2009 annuncia le sue dimissioni dal Parlamento europeo. Il 19 marzo 2009 è nominato ambasciatore, con l'incarico dei negoziati internazionali per i poli artico e antartico[5].
Il 10 giugno 2009 gli è attribuito dal governo Fillon il mandato di presiedere un gruppo di esperti, con l'incarico di formulare delle proposte in merito all'introduzione di una tassa sul carbone (o contributo per il clima-energia). L'incarico termina con la consegna del rapporto il 28 luglio.
Il 26 agosto 2009 è nominato da Nicolas Sarkozy co-presidente di una commissione incaricata di studiare l'utilizzo dei mezzi finanziari che saranno raccolti con il prestito nazionale annunciato per il 2010 dal presidente della Repubblica. L'altro co-presidente è Alain Juppé.
Il 2 luglio 2016 muore in un ospedale parigino per le conseguenze di un cancro. Il cordoglio della classe politica è unanime[6].
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Michel Rocard fu sposato tre volte. Uno dei suoi figli di primo letto, Francis, è un noto astrofisico.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore |
— 13 luglio 2015 |
![]() |
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Nazionale al Merito |
— 1988 |
![]() |
Commendatore dell'Ordine al Merito Agricolo |
Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Compagno Onorario dell'Ordine dell'Australia (Australia) |
«Per il servizio eminente alle relazioni franco-australiane e alla preservazione dell'ambiente antartico.» — 6 febbraio 1992[7] |
![]() |
Commendatore dell'Ordine d'Onore (Grecia) |
![]() |
Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica di Polonia (Polonia) |
— 1991 |
![]() |
Ufficiale Onorario dell'Ordine nazionale del Québec (Québec) |
— 2000 |
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Kathleen Evin, Michel Rocard ou L’Art du possible, Template:Unité, Paris, Jean-Claude Simoën, 1979.
- Daniel Bensaïd, L'Anti-Rocard ou Les Haillons de l'utopie, La Brèche, 1980, ISBN 978-2-902524-15-0..
- Hervé Hamon et Patrick Rotman, L’Effet Rocard, Template:Unité, Paris, Stock, 1980, ISBN 978-2-234-01245-5..
- Sylvie Santini, Michel Rocard : un certain regret, Template:Unité, Paris, Stock, 2004, ISBN 978-2-234-05558-2..
- Jean-Louis Andreani, Le Mystère Rocard, Template:Unité, Paris, Robert Laffont, 1993, ISBN 978-2-221-07037-6..
- Robert Chapuis, Si Rocard avait su… : témoignage sur la deuxième gauche, in Des poings et des roses, Paris, L'Harmatten, 2007..
- Pierre-Emmanuel Guigo, Le Chantre de l'opinion : la communication de Michel Rocard de 1974 à 1981, Paris, INA éditions, 2013, ISBN 978-2-86938-209-1..
- Jean-Paul Huchon, C'était Rocard', L'Archipel, 2017.
- Laure Adler, Tony Blair, Patrick Bruel, François Hollande, Alain Juppé, Edgar Morin, Anne Sinclair e Manuel Valls, Michel Rocard, Flammarion, 2018..
- Sylvie Rocard, C'était Michel, Plon, 2018..
- Pierre-Emmanuel Guigo, Michel Rocard, Paris, Perrin, 2020..
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ ad interim dal 3 aprile al 24 ottobre 1993 (designato e investito ufficialmente il 24 durante il congresso di Bourget)
- ^ « Rocard, l'homme de la "deuxième gauche" », Le Monde, 5 luglio 2016.
- ^ « Michel Rocard, la deuxième gauche », lefigaro.fr, 2 luglio 2016.
- ^ « Michel Rocard nous répond », Le Monde, 13 dicembre 2009.
- ^ È nominato dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy su proposta del ministro degli Esteri Bernard Kouchner, che dal 1988 al 1991 fece parte del governo Rocard. Ha la dignità di ambasciatore di Francia, che in ordine protocollare precede quella di ambasciatore.
- ^ « Michel Rocard : hommage unanime à un homme d'État », lefigaro.fr, 2 luglio 2016.
- ^ (EN) Sito web del Dipartimento del Primo Ministro e del Governo: dettaglio decorato.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Michel Rocard
Wikiquote contiene citazioni di o su Michel Rocard
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Michel Rocard
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Michel Rocard, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Michel Rocard, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (FR) Pubblicazioni di Michel Rocard, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- Michel Rocard, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- (FR) Michel Rocard, su Sycomore, Accademia nazionale.
- (FR) Michel Rocard, su senat.fr, Senato francese.
- (EN) Michel Rocard, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- Francia, morto l'ex primo ministro Michel Rocard
- Stefano Rolando, Michel Rocard Archiviato il 19 settembre 2016 in Internet Archive., Mondoperaio, 4 luglio 2016
Controllo di autorità | VIAF (EN) 54153505 · ISNI (EN) 0000 0001 2133 4155 · LCCN (EN) n50046596 · GND (DE) 118967657 · BNF (FR) cb11922273h (data) · J9U (EN, HE) 987007417384105171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n50046596 |
---|
- Funzionari francesi
- Politici francesi del XX secolo
- Politici francesi del XXI secolo
- Nati nel 1930
- Morti nel 2016
- Nati il 23 agosto
- Morti il 2 luglio
- Nati a Courbevoie
- Morti a Parigi
- Primi ministri della Francia
- Ministri della V Repubblica francese
- Europarlamentari della Francia della IV legislatura
- Europarlamentari della Francia della V legislatura
- Europarlamentari della Francia della VI legislatura
- Decorati con la Legion d'onore
- Primi segretari del Partito Socialista (Francia)
- Politici del Partito Socialista (Francia)
- Politici della Sezione Francese dell'Internazionale Operaia
- Anticomunisti francesi