Bernard Tapie
Bernard Tapie | |
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Parlamentare francese | |
Durata mandato | 1989 – 1992 |
Ministro delle città | |
Durata mandato | 1992 – 1993 |
Presidente | François Mitterrand |
Successore | Simone Veil |
Sito istituzionale | |
Parlamentare francese | |
Durata mandato | 1993 – 1996 |
Europarlamentare | |
Durata mandato | 1994 – 1997 |
Legislatura | IV |
Gruppo parlamentare | Gruppo dell'Alleanza radicale europea |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Radicale di Sinistra |
Professione | imprenditore |
Bernard Tapie (Parigi, 26 gennaio 1943 – Parigi, 3 ottobre 2021) è stato un imprenditore, politico e attore francese, parlamentare del Partito Radicale di Sinistra, proprietario dell'Adidas dal 1990 al 1993 e presidente dell'Olympique Marsiglia tra il 1986 e il 1994.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nato a Parigi, figlio di Jean-Baptiste Tapie, operaio metalmeccanico, nato a sua volta in una modesta famiglia contadina, e Raymonde Nodot (morta nel 2013), assistente infermieristica. Suo nonno, ferroviere, si era stabilito nel 1923 con la sua famiglia a Blanc-Mesnil, nella periferia nord di Parigi.
Dopo aver conseguito il diploma di tecnico elettronico, ha svolto il servizio militare nel 93º reggimento di fanteria a Camp de Frileuse, nel dipartimento degli Yvelines. Ha provato una carriera nel cinema e nel teatro sotto il nome di Bernard Pascal, poi una carriera come cantante sotto il nome di Bernard Tapy, senza successo. Si è cimentato in Formula 3, ma ha rinunciato dopo un incidente che lo ha lasciato in coma per tre giorni e poi ha trovato la sua strada nel mondo degli affari.
Politica[modifica | modifica wikitesto]
Iscritto al Partito Socialista di Francia, è stato Deputato dal 1993 al 1996 e Ministro delle città durante la presidenza di François Mitterrand (1992-1993). È stato anche consigliere regionale in Provenza-Alpi-Costa Azzurra e promotore di una nuova formazione politica, Énergie Radicale, capace di ottenere il 12,03% alle Elezioni europee del 1994 con 13 eletti, ma sciolta dopo pochi mesi. Alle elezioni presidenziali del 2007 dichiarò di votare Nicolas Sarkozy, in quanto non condivideva il programma della candidata socialista Ségolène Royal.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
A livello sportivo è ricordato, oltre che per la fondazione della squadra ciclistica La Vie Claire, per i suoi trascorsi all'Olympique Marsiglia dal 1986 al 1994, quando rese il club calcistico cittadino uno dei più affermati sia a livello nazionale che in ambito europeo. Durante la sua gestione il club vinse quattro scudetti consecutivi dal 1989 al 1992, una Coppa di Francia nel 1989 e una Coppa dei Campioni nel 1993, dopo essere stato finalista nel 1991.
Ha scoperto i grandi nomi del calcio francese e mondiale, come Jean-Pierre Papin, Pallone d'oro 1991, Abedi Pelé, Pallone d'oro africano nel 1991, 1992 e 1993, Didier Deschamps, Marcel Desailly, Fabien Barthez, Jocelyn Angloma, Franck Sauzée, Enzo Francescoli e Chris Waddle.
Nel 1994 venne coinvolto nell'Affaire VA-OM, una vicenda di corruzione avvenuta l'anno precedente, in cui emerse che alcuni giocatori del Valenciennes erano stati corrotti da alcuni tesserati marsigliesi perché perdessero una gara di campionato in cambio di soldi, in modo che i giocatori del Marsiglia risparmiassero energie in vista della finale europea contro il Milan.
Tapie venne squalificato dalla FFF nel 1994[1] e, a livello penale, venne condannato a due anni di prigione nel 1995[2], scontati nel 1997 con otto mesi di detenzione in isolamento[3]. Successivamente tornò all'OM come direttore sportivo tra il 2001 e il 2002.
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1996 esordisce da attore nel film Uomini e donne, istruzioni per l'uso e dal 2003 al 2008 è stato protagonista della serie TV Il commissario Valence.
Nel 2001 venne girato un film-documentario sulla sua persona, inerente alla sua irresistibile ascesa ma anche alla sua rumorosa caduta, intitolato Who Is Bernard Tapie? e diretto dalla regista statunitense Marina Zenovich.
Ha recitato anche a livello teatrale tra il 2000 e il 2008 con l'adattamento del film Qualcuno volò sul nido del cuculo (2000) e con gli spettacoli Un beau salaud (2005), Oscar (2008).
Morte[modifica | modifica wikitesto]
Tapie è venuto a mancare la mattina del 3 ottobre 2021[4] dopo aver lottato per quattro anni contro un cancro allo stomaco e uno all'esofago.[5]
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Bernard Tapie ha sposato nel 1964 Michèle Layec con la quale ha avuto una figlia Nathalie e un figlio Stéphane, animatore, produttore e attore. In seconde nozze, si è unito il 23 maggio 1987 a Corfù (Grecia) a Dominique Mialet-Damianos, di origine greca, con la quale ha avuto una figlia, Sophie, cantante e attrice, e un figlio, Laurent. Acquistò l'Hôtel de Cavoye al 52 di rue des Saints-Pères, a Parigi, dove visse con la sua famiglia. Suo fratello minore, Jean-Claude, ex presidente del club di pallamano OM-Vitrolles (1991-1996), è Presidente e CEO di Massilia International.
Bernard Tapie ha battuto un record: quello della traversata del Nord Atlantico in monoscafo nel 1988 a bordo della Phocéa come armatore.
Vicende giudiziarie e condanne[modifica | modifica wikitesto]
Bernard Tapie ha avuto diverse condanne penali nel corso degli anni:
- 2 anni per corruzione in ambito dell'Affaire VA-OM[2].
- 18 mesi per frode fiscale nel 1997[6].
- 3 anni di carcere e 5 anni di divieto dalle cariche pubbliche per falsificazione e appropriazione indebita di beni aziendali ai tempi dell'OM (condanna del 4 giugno 1998).
Nel 2010 è risultato assolto[7], dopo un processo di circa vent'anni, dalle accuse di bancarotta nell'inchiesta sul crac finanziario delle sue holding.
Discografia[modifica | modifica wikitesto]
- 1966 - Je ne crois plus les filles, Avait-il tort ?, Le retour, Vite un verre[8]
- 1966 - Passeport pour le soleil, Sauve qui peut, L'Enfant de ma vie, Je les aime toutes,[9]
- 1966 - Tu l'oublieras, My little black, Pour de rire pour de vrai, Les pistonnés[10]
- 1985 - Réussir sa vie, in collaborazione Didier Barbelivien
- 1986 - Je t'interdis, in collaborazione con Didier Barbelivien
- 1988 - Le blues du businessman
- 1998 - collaborazione con il cantautore francese Doc Gynéco nel brano C'est beau la vie
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Di Bernard Tapie[modifica | modifica wikitesto]
- Gagner, Éditions Robert Laffont, 1986
- Librement, Plon (il commence l'écriture de ce livre dès son entrée en prison et le termine à sa sortie), 1998
- Des yeux trop grands, Plon, 2000
Su Bernard Tapie[modifica | modifica wikitesto]
- Tapie, les secrets de sa réussite, Isabelle Musnik, Plon, 1986
- le Mythe Tapie, Jeanne Villeneuve, La Découverte, 1988
- Bernard Tapie ou la Politique au culot, Philippe Reinhard, Éditions France-Empire, 1991
- le Flambeur : la vraie vie de Bernard Tapie, Valérie Lecasble, Airy Routier, Grasset, 1994
- Pour ou contre Bernard Tapie, Gilles Vidal, Emmanuel Loi, Le Castor Astral, 1997
- Bernard Tapie, héros malgré lui, François Moreau, Ramsay, 1998
- Sous le Tapie, Laurent Mauduit, Stock, 2008
- Tapie-Sarkozy, les clefs du scandale, Denis Demonpion, Laurent Léger, Éditions Pygmalion, 2009
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
Con Bernard Tapie[modifica | modifica wikitesto]
- Uomini e donne, istruzioni per l'uso (1996)
- Cazas (serie televisiva, 2001)
- Il commissario Valence (serie televisiva, 2003-2008)
Su Bernard Tapie[modifica | modifica wikitesto]
- Who Is Bernard Tapie? (2001)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Clamoroso in Francia: Marsiglia in B, Tapie fuori dal calcio, Bernes radiato, su archiviostorico.corriere.it, 23 aprile 1994. URL consultato il 15 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2013).
- ^ a b Seconda condanna per Tapie
- ^ S' arrende la "canaglia" Tapie
- ^ (EN) Bernard Tapie, controversial French tycoon, dies age 78, su RFI, 3 ottobre 2021. URL consultato il 3 ottobre 2021.
- ^ (FR) La Rédaction, Bernard Tapie : après sa mort, les réactions et les hommages, su linternaute.com. URL consultato il 3 ottobre 2021.
- ^ Nuova condanna per Tapie. Altri 18 mesi in carcere
- ^ articolo sul quotidiano online "il sole 24 ore" Archiviato il 13 aprile 2010 in Internet Archive.
- ^ Je ne crois plus les filles
- ^ Passeport pour le soleil
- ^ Tu l'oublieras
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bernard Tapie
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (FR) Sito ufficiale, su bernardtapie.com (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2010).
- Ruggero Palombo, TAPIE, Bernard, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005.
- (EN) Opere di Bernard Tapie, su Open Library, Internet Archive.
- Bernard Tapie, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo.
- (FR) Bernard Tapie, su Sycomore, Accademia nazionale.
- (DE, EN, IT) Bernard Tapie, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (EN) Bernard Tapie, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Bernard Tapie, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Bernard Tapie, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Bernard Tapie, su Internet Movie Database, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 36936842 · ISNI (EN) 0000 0001 2353 0264 · LCCN (EN) n87122808 · GND (DE) 118821652 · BNF (FR) cb12051169z (data) · J9U (EN, HE) 987008877366805171 · NDL (EN, JA) 00475942 · CONOR.SI (SL) 47904099 · WorldCat Identities (EN) lccn-n87122808 |
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