Metallo (elemento)

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Ideogramma cinese del metallo

Il metallo (金 in caratteri cinesi, jīn in pinyin), nella filosofia cinese, rappresenta la quarta fase del ciclo dei cinque elementi o wu xing, di cui simboleggia il periodo di declino e decadenza.[1]

Il metallo ha un carattere yin, si muove verso l'interno e la concentrazione, perché la sua energia tende a contrarsi. È associato all'autunno, al punto cardinale ovest, alla vecchiaia, al pianeta Venere, al colore bianco, al tempo secco e alla tigre bianca (Bai Hu) tra i quattro simboli animali.[1] Suoi metalli archetipici sono l'argento e l'oro.

Qualità[modifica | modifica wikitesto]

Ammasso di metallo

Nel pensiero taoista cinese il metallo possiede qualità come fermezza, rigidità, persistenza, forza e determinazione, oltre alla capacità di seguire un ordine ritmico.[1]

La persona dalle caratteristiche Metallo sarà controllata, ambiziosa, energica e risoluta, in analogia alla forza e alla resistenza del metallo. È autosufficiente e preferisce gestire i suoi problemi da sola. Saggia e pragmatica, apporta stabilità ed è dotata di capacità organizzative, pur apprezzando il lusso e gli aspetti estetici della vita. Proprio come il metallo è in grado di condurre l'elettricità, la persona Metallo può trasmettere impulsi e volontà.[1]

Il metallo è un elemento preso in considerazione anche dalla medicina cinese, dalla quale è messo in relazione coi sentimenti positivi del coraggio, e con quelli negativi della tristezza.[2] Gli organi di tipo metallo sono il polmone (di natura yin), e l'intestino crasso (yang), che attraverso i relativi meridiani governano l'apparato ritmico-respiratorio compresi il naso e la pelle, in quanto membrana di confine: essendo preposto al ritmo, il metallo si occupa infatti di alternare l'assunzione di ossigeno all'espulsione di quel che è dannoso, dirigendo le linee di difesa contro l'esterno come le mucose, la peluria e appunto la pelle.[2] Il naso in particolare è l'organo di senso funzionale al metallo, non solo per la capacità olfattiva di percepire gli odori grossolani ma anche di fiutare e sentire a un livello più profondo e sottile.[3]

L'apprensione e la tristezza, associabili alle foglie secche e all'atmosfera malinconica dell'autunno, possono danneggiare gli organi Metallo, di cui il pianto costituisce la tipica espressione vocale.[2]

Astrologia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'astrologia cinese il metallo, attributo di Venere, è incluso nei dieci tronchi celesti, ossia i cinque elementi nelle loro forme sia yin che yang, combinati a loro volta con i dodici rami terrestri, o segni zodiacali cinesi, per formare il cosiddetto ciclo sessagesimale di 60 anni.[1]

  • Gli anni Metallo di natura Yang finiscono in 0 (ad esempio 1980).
  • Gli anni Metallo di natura Yin terminano con la cifra 1 (ad esempio 1981).

Il metallo governa inoltre i segni zodiacali cinesi Scimmia, Gallo e Cane.

Al metallo è associato dalla tradizione astrologica il pianeta Venere, essendo anch'esso bianco, cioè del colore cinese della morte, e perché sorge ad ovest come stella della sera che preannuncia il declino tipico di questo elemento.[4] Alcune fonti rivolte a un pubblico occidentale hanno rinvenuto un'equivalenza tra il metallo e gli attributi dell'elemento aria.[5]

I cicli generativo e distruttivo all'interno delle cinque fasi

Ciclo dei cinque elementi[modifica | modifica wikitesto]

Nel ciclo generativo dei wu xing o cinque elementi, il metallo ha origine dalla terra poiché «tutto il metallo dev'essere estratto dalla terra in cui risiede»; il metallo a sua volta genera l'acqua avendo i metalli intrappolato l'acqua in caduta da una sorgente.[6]

Nel ciclo distruttivo di controllo, invece, il fuoco domina il metallo che «può essere fuso e forgiato» solo dalla fiamma o dal calore; il metallo a sua volta domina il legno perché l'ascia di metallo è in grado di abbattere l'albero più alto.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Achim Eckert, Manuale pratico di medicina cinese: il potere dei cinque elementi, pp. 91-104, trad. it. di Marco Massi, Roma, Hermes Edizioni, 2001.
  2. ^ a b c Dietmar Krämer, Nuove terapie con i fiori di Bach. Meridiani dell'agopuntura e fiori di Bach, vol. III, pp. 64-65, trad. it. di Lucia Bartolucci, Roma, Mediterranee, 1998.
  3. ^ Jochen M. Gleditsch, Reflexzonen und Somatotopien als Schlùssel zu einer Gesamtschau des Menschen, pag. 109, Schorndorf, WBV Biologisch-Medizinische Verlagsgesellschaft, 1983.
  4. ^ Wolfram Eberhard, A Dictionary of Chinese Symbols, pp. 238-9, Londra, Routledge and Kegan Paul, 1986.
  5. ^ (EN) Valeska Gehrmann, Five Elements or the Five States of Change, su nationsonline.org.
  6. ^ a b Theodora Lau, The Handbook of Chinese Horoscopes, pp. xxix-xxx, Londra, Souvenir Press, 2005.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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