Massimo Iacopini

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Massimo Iacopini
Iacopini in azione con la maglia della Benetton Treviso
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 196 cm
Pallacanestro
Ruolo Guardia
Termine carriera 1997
Carriera
Giovanili
1980-1981Bandiera non conosciuta Empolese
Squadre di club
1981-1985Fortitudo Bologna121 (1.398)
1985-1995Pall. Treviso349 (6.030)
1995-1996Mens Sana Siena28 (346)
1996-1997Petrarca10 (133)
Nazionale
1987-1993Bandiera dell'Italia Italia105 (543)
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi del Mediterraneo 1 0 0

Trofeo Vittorie
Serie A1 maschile 1 scudetto
Coppa d'Europa 1 vittoria
Coppa Italia 3 vittorie
Serie A2 maschile 2 promozioni

Per maggiori dettagli vedi qui

 Giochi del Mediterraneo
Oro Linguadoca-Rossiglione 1993
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Massimo Iacopini (Empoli, 10 maggio 1964) è un ex cestista e dirigente sportivo italiano.

In campo giocava come guardia tiratrice.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Carriera nei club[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nelle giovanili dell'Unione Sportiva Empolese, all'età di 17 anni passa alla Fortitudo Bologna. A Bologna gioca quattro stagioni, nelle quali si impone come una delle guardie tiratrici più forti del torneo di serie A. Nella città felsinea strinse una fraterna amicizia con Giacomo Zatti, Nino Pellacani e Giacomo Zeb Lenzi.

Nel 1985 approda alla Benetton Basket Treviso. Al club trevigiano rimane per dieci anni e, diventando nel frattempo una delle bandiere, contribuisce alla vittoria del primo scudetto, vincendo tre Coppe Italia e una Eurocup.[1][2]

Nel 1995 passa alla Mens Sana Siena con un contratto triennale, ma gioca una sola stagione. Nel 1996 va al Petrarca Padova, in serie A2, ma gli capita un brutto infortunio, così gioca pochissimo. Nel 1997 si ritira dai campi di gioco, nonostante la Virtus Roma gli offrisse ancora una chance per giocare.

Il suo principale marcatore è Romeo Sacchetti, che giocava in nazionale dai primi anni '80, in un periodo nel quale la tecnica e la statura prevalgono sull'atletismo e la fisicità, e il rapporto con i media è di tipo informale e confidenziale.[3]

Carriera in Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Viene convocato in nazionale da Sandro Gamba e, nel 1987, partecipa al campionato negli Stati Uniti con Sandro Dell'Agnello, Giuseppe Bosa, Roberto Brunamonti, Francesco Vescovi, Antonello Riva, Riccardo Morandotti, Ario Costa, Flavio Carera, Carlo Della Valle e Fausto Bargna.[4] due anni più tardi, Gamba lo chiama a disputare il Campionato Europeo del 1989.[5]

Con la maglia azzurra del basket totalizza 105 presenze e 543 punti segnati, vincendo un oro ai Giochi del Mediterraneo nel '93.

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro ha gestito un negozio di antiquariato. È anche direttore generale dell'Unione Sportiva Empolese, squadra di serie B2.[1] Nel marzo 2007 viene chiamato dalla Benetton basket a ricoprire il ruolo di Team Manager in sostituzione di Andrea Cirelli.

Alla notizia della morte di Gilberto Benetton, dichiara:

«Gilberto Benetton era un vero signore, una persona di una straordinaria gentilezza e dalla presenza discreta. Io posso solo ringraziarlo per quello che ha fatto per Treviso, per me e la mia famiglia come giocatore e come uomo.»

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Naz. italiana: Francia 1993
Pall. Treviso: 1994-95
Pall. Treviso: 1991-92
Pall. Treviso: 1993, 1994, 1995

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Biografia di Iacopini, su sportlabagency.com.
  2. ^ Scheda biografica e archivio notizie de "Il sussidiario", su ilsussidiario.net.
  3. ^ Meo Sacchetti, Il mio basket è di chi lo gioca, ADD, 2016, p. 812, OCLC 973885285. URL consultato il 6 settembre 2019 (archiviato il 6 settembre 2019).
  4. ^ Mario Arceri, La leggenda del basket, Milano, Baldini & Castoldi, p. 191, ISBN 978-88-6865-612-6, OCLC 935671319. URL consultato il 6 settembre 2019 (archiviato il 6 settembre 2019).
  5. ^ Giorgio Papetti, Il grande ritorno di Gamba in Nazionale (1987-1991), su Museo del Basket, Milano.
  6. ^ Gherardini, Iacopini, Vazzoler ricordano Gilberto Benetton, su superbasket.it, 23 ottobre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]