Maria Teresa nasce in una cospicua famiglia cubana di nobili origini, che vanta per via femminile una discendenza da Ferdinando I di Castiglia[1].
I Mestre si trasferirono a Cuba dalla Spagna nella prima metà dell'Ottocento, nella persona di José Antonio Mestre y Roig (1787-1842), catalano di Sitges.
Precedentemente, agli inizi del XVII secolo, la famiglia Mestre si era stabilita nella provincia barcellonese con Arnau, nativo di Landorthe, comune della castellania di Aurignac nella diocesi francese di Comminges. In seguito, un suo nipote, Salvador, si stabilì a Sitges; da lui discendono i Mestre di Cuba. Qui i membri della famiglia si diedero all'esercizio delle professioni liberali e intellettuali e strinsero sin dal loro arrivo alleanze matrimoniali con le prominenti famiglie del luogo.
Lo stemma dei Mestre è d'azzurro alla croce scorciata d'argento[2].
La madre della granduchessa, María Teresa Batista y Falla (1928-1988), era la figlia del più importante banchiere dell'isola, gustín Batista y González de Mendoza (1899-1968), presidente del Cda del The Trust Company of Cuba[3] e María Teresa Falla y Bonet, figlia dell'imprenditore milionario Laureano Falla y Gutiérrez[4] (1859-1929), che aveva combattuto per la Spagna nella Guerra del 1898[5].
La famiglia Batista, che non aveva alcun legame di parentela con Fulgencio Batista, ed era imparentata con le maggiori famiglie cubane, aveva ricoperto per generazioni cariche di rilievo nella città di Santa María del Puerto de Príncipe[6].
La situazione politica creatasi nell'isola non permise a Maria Teresa di crescere a Cuba; infatti, nel 1959, i suoi genitori, José Antonio Mestre y Álvarez e María Teresa Batista y Falla, decisero di lasciare il Paese caduto ormai in mano ai rivoluzionari.
I Mestre fissarono la loro residenza dapprima a New York, quindi a Santander e infine a Ginevra, dove Maria Teresa si laureò in scienze politiche nel 1980[7].
Frequentando i corsi universitari la giovane ereditiera cubana conobbe l'allora granduca ereditario Enrico di Lussemburgo: i due si sposarono, ottenuto il consenso granducale, il 14 febbraio 1981, venendo per questo chiamati gli sposi di San Valentino. Maria Teresa è la prima Granduchessa consorte non aristocratica (ma non la prima a entrare in una Casa regnante: Grace Kelly a Monaco, Sonja Haraldsen in Norvegia e Silvia Sommerlath in Svezia avevano già sposato principi e sovrani).
Maria Teresa del Lussemburgo, in quanto consorte di un sovrano cattolico ha il privilegio di vestirsi di bianco durante le udienze pontificie.
Nell'agosto 2019 il Primo Ministro Xavier Bettel ha incaricato il rappresentante speciale presso la Corte granducale, Jeannot Waringo, di verificare l'esistenza di eventuali sprechi tra le spese della famiglia del granduca.[8] Il 24 gennaio 2020 è stato pubblicato il "rapporto Waringo" nel quale, da un lato, è stata evidenziata l'esistenza di scarsa trasparenza in relazione alla rendicontazione dell'appannaggio reale e, dall'altro, come, nonostante la Costituzione fissi in 1.241.590 euro[9] annui la dotazione della Corte, questi corrispondano solo all'11,7% del totale degli importi effettivamente ricevuti ogni anno dalla Maison du Grand-Duc.[10] Il rapporto ha proposto di riformare il sistema.[10] La famiglia reale è stata criticata per l'opacità nella gestione dei fondi e la granduchessa Maria Teresa è finita al centro di polemiche, poiché accusata dai media di spendere troppo e di comportarsi in modo tirannico con il personale.[8][11][12][13]