L'isola di corallo

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L'isola di corallo
Humphrey Bogart, Lionel Barrymore e Lauren Bacall in una scena del film
Titolo originaleKey Largo
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1948
Durata101 min
Dati tecniciB/N
Generenoir
RegiaJohn Huston
SoggettoMaxwell Anderson (dramma teatrale)
SceneggiaturaRichard Brooks e John Huston
ProduttoreJerry Wald
Casa di produzioneWarner Bros.
FotografiaKarl Freund
MontaggioRudi Fehr
Effetti specialiWilliam C. McGann, Robert Burks
MusicheMax Steiner
ScenografiaLeo K. Kuter, Fred M. MacLean
CostumiLeah Rhodes
TruccoPerc Westmore
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'isola di corallo (Key Largo) è un film del 1948 diretto da John Huston, con Humphrey Bogart, Edward G. Robinson e Lauren Bacall.

È liberamente tratto dal dramma Key Largo di Maxwell Anderson del (1939), che viene citato nei crediti, ma con cui non ha molto in comune, in quanto la sceneggiatura venne riscritta a quattro mani da Huston e da Richard Brooks.

È anche il quarto e ultimo film che vede recitare assieme la coppia Bogart-Bacall, marito e moglie anche nella vita.

Claire Trevor, dopo una nomination nel 1938 per Strada sbarrata, ottenne l'Oscar alla miglior attrice non protagonista.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Frank McCloud, reduce della Seconda guerra mondiale, va a far visita ai parenti (la moglie e l'anziano padre invalido) di un suo amico e commilitone, morto a Cassino.

Nora e James Temple gestiscono un albergo a Key Largo, una piccola isola al largo della Florida, di cui curano anche l'attracco delle imbarcazioni: al suo arrivo, Frank trova una strana situazione, con l'albergo "requisito" da individui poco raccomandabili, che si rivelano essere una banda di gangster di passaggio, capitanati dal boss Johnny Rocco,[1] espulso dagli Stati Uniti come "indesiderabile" e ora ben deciso a rientrare nel paese e riprendere le proprie attività criminali.

Mentre l'isola è minacciata dall'arrivo di un uragano, i conflitti personali e la tensione mettono a dura prova il gruppo, fino all'arrivo dello sceriffo Ben Wade (sulle tracce di alcuni indiani scomparsi); nel frattempo anche altri gangster giungono per un meeting criminale con Rocco, mentre alcuni nativi tentano di entrare nell'albergo per evitare l'uragano imminente.

Frank, che nel frattempo si è infatuato di Nora, dovrà prendere in mano la situazione e fronteggiare la banda di malviventi.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il Dizionario Morandini il film, «schematicamente melodrammatico» e «teatralmente verboso», si regge sulle prove degli interpreti e «sull'uso claustrofobico della profondità di campo e del piano-sequenza».[2]

Secondo il Dizionario Mereghetti, risente dell'origine teatrale e «alterna momenti di tensione claustrofobica [...] ad altri scontati e recitati con poca intensità», con Barrymore e Robinson quasi caricaturali. Il tema della responsabilità individuale, incarnato dal personaggio di Bogart, eroico reduce di guerra costretto a superare la disillusione per mettere nuovamente a rischio la propria vita, è «soffocato dalla retorica».[3]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Johnny Rocky nel doppiaggio italiano.
  2. ^ Il Morandini - Dizionario dei Film 2000. Bologna, Zanichelli editore, 1999. ISBN 8808021890 p. 661
  3. ^ Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008. Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007. ISBN 9788860731869 p. 1518

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alan Barbour (a cura di Ted Sennett), Humphrey Bogart - Storia illustrata del cinema, Milano Libri Edizioni, luglio 1975

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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