I Can See for Miles

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I Can See for Miles
singolo discografico
ArtistaThe Who
Pubblicazione13 ottobre 1967
Durata6:33
Album di provenienzaThe Who Sell Out
Dischi1
Tracce2
GenereRock
EtichettaTrack Records
ProduttoreKit Lambert
Formati7 pollici
Noten. 9 Bandiera degli Stati Uniti
n. 10 Bandiera del Regno Unito
The Who - cronologia
Singolo successivo
(1968)

I Can See for Miles è il dodicesimo singolo dei The Who, estratto dall'album The Who Sell Out nel 1967.[1][2] Fu l'unico singolo estratto da quell'album. Il brano, per la rivista Rolling Stone, è la 258ª migliore canzone mai scritta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Registrato in numerose sessioni e in diversi studi, la registrazione di I Can See for Miles testimonia le sempre più sofisticate tecniche di registrazione del gruppo, già sul finire degli anni sessanta. La base del brano fu registrata a Londra, mentre la parte vocale a New York nei Talentmasters Studios. L'album invece fu ultimato a Los Angeles, presso i Gold Star Studios.

Questa canzone avrebbe ispirato la composizione di Helter Skelter dei Beatles. Paul McCartney affermò di aver scritto Helter Skelter dopo aver letto una recensione di The Who Sell Out dove I Can See for Miles veniva definita la canzone "più cattiva e selvaggia mai registrata". McCartney non aveva ancora avuto modo di ascoltare il brano degli Who, ma compose Helter Skelter con l'intenzione di scrivere una canzone ancora più dura e arrabbiata, la "canzone heavy definitiva".[2][3][4]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Edizione UK

Lato A

  1. I Can See for Miles – 4:00 (Pete Townshend)

Lato B

  1. Someone's Coming – 2:33 (John Entwhistle)
Edizione USA
Decca Records (32206) - 18 settembre 1967

Lato A

  1. I Can See for Miles – 3:55 (Pete Townshend)

Lato B

  1. Mary Anne with the Shaky Hand – 3:15 (Pete Townshend)

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il singolo raggiunse la decima posizione nel Regno Unito e la nona negli Stati Uniti, diventando il più grande successo del gruppo in America. Ciò nonostante Townshend si dichiarò insoddisfatto dei risultati del disco.

Negli anni successivi, la canzone è apparsa nella colonna sonora del film Apollo 13, ed è divenuta oggetto di cover di numerosi artisti, fra i quali Styx, Petra Haden, Marty Stuart e Incubus. Il brano è stato anche usato per la sigla della serie televisiva CSI: Cyber.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I Can See For Miles, su The Who. URL consultato il 9 novembre 2023.
  2. ^ a b (EN) The Story Behind the Song: The Who’s creepy classic ‘I Can See For Miles’ - Far Out Magazine, su faroutmagazine.co.uk, 13 ottobre 2020. URL consultato il 9 novembre 2023.
  3. ^ The Beatles, ecco perché "Helter Skelter" può essere considerata la prima canzone heavy metal della storia, su www.virginradio.it. URL consultato il 9 novembre 2023.
  4. ^ (EN) The Creepy Story Behind 'I Can See For Miles' By The Who, su I Love Classic Rock. URL consultato il 9 novembre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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