Gastone d'Orléans (1608-1660)

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Gastone d'Orléans
Ritratto di Gastone di Francia di Antoon van Dyck, 1632 o 1634, Museo Condé
Duca d'Orléans
Stemma
Stemma
In carica6 agosto 1626 –
2 febbraio 1660
PredecessoreNicola Enrico
SuccessoreFilippo I
Nome completoGaston Jean Baptiste de France
TrattamentoSua Altezza Reale
Altri titoliDuca d'Angiò
Duca di Chartres
Conte di Blois
NascitaCastello di Fontainebleau, 25 aprile 1608
MorteCastello di Blois, 2 febbraio 1660 (51 anni)
Luogo di sepolturaBasilica di Saint-Denis
DinastiaBorbone di Francia
PadreEnrico IV di Francia
MadreMaria de' Medici
ConiugiMaria di Borbone-Montpensier
Margherita di Lorena
FigliAnna Maria Luisa
Margherita Luisa
Elisabetta
Francesca Maddalena
Gian Gastone
Maria Anna
ReligioneCattolicesimo
Firma

Gastone di Francia, duca d'Orléans (in francese Gaston Jean Baptiste de France; Fontainebleau, 25 aprile 1608Blois, 2 febbraio 1660), fu il terzo figlio maschio del re di Francia e di Navarra, Enrico IV, e di Maria de' Medici. Fu duca d'Orléans. In quanto figlio maschio di un re, era chiamato Fils de France. In quanto maggiore tra i fratelli superstiti di Luigi XIII, era conosciuto a corte con il titolo onorifico di Monsieur.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Gastone di Francia nacque al Castello di Fontainebleau ed alla nascita gli fu dato il titolo di duca d'Angiò. Nel 1626 durante il periodo del suo matrimonio con la giovane duchessa di Montpensier Gastone ricevette in appannaggio (con i suoi rispettivi titoli) i ducati d'Orléans e Chartres e la contea di Blois. Divenne il primo pretendente al trono in caso di decesso del re e questa sua posizione rimase tale per un quarto di secolo, fino alla nascita del futuro Luigi XIV, avvenuta nel 1638. Per questo veniva spesso strumentalizzato dalla nobiltà ambiziosa e coinvolto nelle rivolte contro la politica accentratrice prima del cardinale Richelieu e poi del Mazarino.

Primo matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1626 sposò Maria di Borbone, duchessa di Montpensier (16051627, detta anche Mademoiselle de Montpensier, una delle più ricche ereditiere di Francia, e sua lontana cugina); il matrimonio fu celebrato dopo che Gastone ebbe partecipato ad una congiura, quella detta di Chalais, nata per impedire proprio questo matrimonio voluto da Richelieu e dal re suo fratello, che lo perdonò per questo misfatto. Dal matrimonio nacque Anna Maria Luisa d'Orléans, duchessa di Montpensier, detta successivamente Grande Mademoiselle, che giocherà un ruolo importante nelle vicende del padre durante la seconda Fronda.

Vita a corte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1628 Gastone assunse il comando nominale dell'esercito nell'assedio della fortezza protestante di La Rochelle.

Nel 1630 prese parte alla fallita rivolta contro Richelieu, ordita dalla stessa madre di Gastone, la regina madre Maria de' Medici, e dal cosiddetto partito dei devoti (parti dévot) e culminata nella giornata degl'ingannati (11 novembre). Successivamente fece appello all'insurrezione armata contro lo stesso cardinale ed indirettamente contro la corona di Francia, ma dopo che nel 1632 uno dei più importanti promotori dell'insurrezione, il duca di Montmorency, fu sconfitto con le sue truppe a Castelnaudary e preso prigioniero, Gastone lasciò la Francia e trovò rifugio alla corte del duca Carlo IV di Lorena, che come feudatario ed alleato dell'Imperatore era in guerra contro la Francia. Qui sposò, senza il consenso del fratello Luigi XIII, la sorella del duca, Margherita di Lorena-Vaudémont (1615 – 1672). Nel 1634 stipulò un accordo segreto con la Spagna, anch'essa in guerra contro la Francia. Tuttavia si riconciliò poco dopo con il fratello e rientrò in Francia.

Nel 1642 fallì la congiura del marchese di Cinq-Mars, che aveva cercato, dopo la morte del Richelieu, di far diventare Gastone luogotenente del regno.


Riconciliatosi con il fratello prima della morte di quest'ultimo, divenne luogotenente del regno alla sua morte, carica che il cardinal Mazzarino gli fece conferire affinché non si opponesse alla reggenza di Anna d'Austria, madre del Delfino, il futuro Luigi XIV, che alla morte di Luigi XIII aveva solo quattro anni d'età.

Fronda[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1644 Gastone condusse con successo una campagna militare nel nord occupando gran parte delle Fiandre nei possedimenti spagnoli dei Paesi Bassi.

Nel 1648 all'inizio della Fronda Gastone oscillò fra le due parti in lotta: Parlamento di Parigi ed alta nobiltà contro il Mazzarino.

Esilio e morte[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la vittoria del Mazzarino nel 1652, Gastone fu bandito da Parigi ed esiliato a Blois ove dovette rimanere fino alla sua morte. Fu sepolto nella basilica di Saint-Denis.

Poiché morì senza eredi maschi lasciò in eredità il ducato d'Orléans ed il relativo titolo al nipote Filippo, che assunse il nome di Filippo I d'Orléans, divenendo così il capostipite della quarta dinastia degli Orléans.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Da Maria di Montpensier ebbe una figlia:

Da Margherita di Lorena ebbe cinque figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo IV di Borbone-Vendôme Francesco di Borbone-Vendôme  
 
Maria di Lussemburgo-Saint-Pol  
Antonio di Borbone-Vendôme  
Francesca d'Alençon Renato d'Alençon  
 
Margherita di Lorena-Vaudémont  
Enrico IV di Francia  
Enrico II di Navarra Giovanni III di Navarra  
 
Caterina di Navarra  
Giovanna III di Navarra  
Margherita d'Angoulême Carlo di Valois-Angoulême  
 
Luisa di Savoia  
Gastone di Francia  
Cosimo I de' Medici Giovanni dalle Bande Nere  
 
Maria Salviati  
Francesco I de' Medici  
Eleonora di Toledo Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga  
 
María Osorio y Pimentel  
Maria de' Medici  
Ferdinando I d'Asburgo Filippo I d'Asburgo  
 
Giovanna di Castiglia  
Giovanna d'Austria  
Anna Jagellone Ladislao II di Boemia  
 
Anna di Foix-Candale  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • John B. Wolf, Luigi XIV, Milano, Garzanti, 1981

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN54301649 · ISNI (EN0000 0001 2133 6441 · BAV 495/52165 · CERL cnp00403122 · LCCN (ENn87921603 · GND (DE119021048 · BNE (ESXX1169836 (data) · BNF (FRcb13495815k (data) · J9U (ENHE987007452568405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n87921603