Francesco di Borbone-Vendôme (1470-1495)

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Francesco di Borbone-Vendôme
Conte di Vendôme
Stemma
Stemma
In carica6 gennaio 1477 –
30 ottobre 1495
PredecessoreGiovanni VIII
SuccessoreCarlo I
NascitaVendôme, 1470
MorteVercelli, 2 ottobre 1495
DinastiaBorbone-Vendôme
PadreGiovanni VIII di Borbone-Vendôme
MadreIsabelle de Beauvau
ConsorteMaria di Lussemburgo-Saint-Pol
FigliCarlo
Francesco
Luigi
Antonia
Luisa
ReligioneCattolicesimo

Francesco di Borbone-Vendôme (Vendôme, 1470Vercelli, 2 ottobre 1495) è stato un nobile e capitano francese, terzo Conte di Vendôme.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio di Giovanni VIII di Borbone-Vendôme, e di sua moglie, Isabelle de Beauvau, figlia di Luigi di Beauvau, Maresciallo di Provenza.[1] Ebbe per fratello minore Luigi di Vendôme.[2]

Alla morte di suo padre, quando aveva sette anni, gli successe come Conte di Vendôme. Durante la sua minore età, i suoi possedimenti furono amministrati da suo zio, Louis le Joyeuse.

Francesco fu un fedele seguace del re Carlo VIII di Francia, che gli era cugino. Al principio dell'autunno 1495 partì dalla Francia per raggiungere il re in Lombardia, nel contesto della prima calata dei francesi in Italia, benché si fosse già alla conclusione.[3]

Egli era "un bel giovane di venticinque anni, dall'aspetto brillante e amichevole".[3] Ricevette il comando di una parte dell'esercito francese, accampato a Cameriano e a Borgo Vercelli. Tuttavia si ammalò quasi subito di dissenteria.[3]

Egli morì il 2 ottobre a Vercelli, proprio mentre erano in corso le trattative per la pace, cosa che colpì profondamente re Carlo e che gettò nel lutto l'accampamento. I funerali furono celebrati il 5 ottobre nella chiesa di Sant'Eusebio di Vercelli, con uno sfarzo estremo.[2]

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1487 Francesco sposò Maria di Lussemburgo-Saint-Pol[4][5], la figlia maggiore e principale erede di Pietro II di Lussemburgo, conte di Saint-Pol e Soissons. Maria portò grandi proprietà come dote, compresi i conteggi di Saint-Pol e Soissons in Piccardia, così come il Castello di Condé, che in seguito fu tramandato come residenza ai Principi di Condé, suoi i discendenti.

Ebbero sei figli:

Da Isabeau de Grigny ebbe un figlio illegittimo:

  • Giacomo

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 30 ottobre 1495 a Vercelli. Alla sua morte gli successe il figlio Carlo I.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni I di Borbone-La Marche Giacomo I di Borbone-La Marche  
 
Giovanna di Châtillon  
Luigi I di Borbone-Vendôme  
Caterina di Vendôme Giovanni VI di Vendôme  
 
Joan di Ponthieu  
Giovanni VIII di Borbone-Vendôme  
Guy XIII de Laval Raoul IX de Montfort  
 
Jeanne de Kergorlay  
Jeanne de Laval  
Anne de Laval Guy XII de Laval  
 
Jeanne de Laval-Tinténiac  
Francesco di Borbone-Vendôme  
Pierre de Beauveau Jean de Beauvau  
 
Jeanne de Tigny  
Louis de Beauvau  
Jeanne de Craon Pierre de Craon  
 
Jeanne de Châtillon  
Isabelle de Beauvau  
Ferri V de Chambley Ferri IV de Chambley  
 
Ermengarde de Florange  
Marguerite de Chambley  
Jeanne de Launoy  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ward Prothero Leathes, 1911, p. vii.
  2. ^ a b Maulde, p. 315.
  3. ^ a b c Maulde, p. 292.
  4. ^ Potter, 1993, p. 48.
  5. ^ a b Busby Freeman Houppermans Pelckmans, 1993, p. 145.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • René Maulde-La-Clavière, Histoire de Louis XII: première partie. Louis d'Orléans. Tome III, vol. 3, Paris, Ernest Leroux, 1891.
  • Keith Busby, M.J. Freeman, Sjef Houppermans e Paul Pelckmans (a cura di), Les Manuscrits de Chrétien de Troyes, Vol. 2, Rodopi, 1993.
  • David Potter, War and Government in the French Provinces, Picardy 1470-1560, Cambridge University Press, 1993.
  • A.W. Ward, G.W. Prothero e Stanley Leathes (a cura di), The Cambridge Modern History, Cambridge University Press, 1911.
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