Francisco Gómez de Sandoval y Rojas

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Francisco Gómez de Sandoval y Rojas
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale de Sandoval
 
Incarichi ricoperti
 
Nato1553 a Tordesillas
Ordinato presbitero1622
Creato cardinale26 marzo 1618 da papa Paolo V
Deceduto17 maggio 1625 a Valladolid
 

Francisco Gómez de Sandoval y Rojas, meglio conosciuto col titolo di Duca di Lerma (Tordesillas, 1553Valladolid, 17 maggio 1625), è stato un politico e cardinale spagnolo, valido del re di Spagna Filippo III d'Asburgo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Juan Pantoja de la Cruz, Francisco Goméz de Sandoval y Rojas
Francisco Goméz de Sandoval y Rojas, Duca di Lerma, in un ritratto di Pieter Paul Rubens

Figlio del IV marchese di Denia, Francisco Sandoval y Rojas y Zuniga, e di Isabel de Borja, figlia del IV duca di Gandia Francesco Borgia, all'età di tre anni fece il suo ingresso alla corte di Spagna come paggio dell'infante don Carlos e divenne poi Gentiluomo di Camera di Filippo II. Durante il suo soggiorno presso il palazzo reale, strinse una forte amicizia con l'infante don Filippo: per allontanarlo dalla corte Filippo II lo nominò viceré di Valencia.

Il Valimiento[modifica | modifica wikitesto]

Alla morte del re (1598), fu richiamato a Madrid dal suo erede, Filippo III, che ne fece il suo valido e gli affidò il governo del regno: secondo quanto riferito dall'ambasciatore veneziano Soranzo, divenne "padrone della grazia e della volontà di Sua Maestà quanto sia stato alcuno ministro di principe grande".

Durante il suo valimiento, caratterizzato da un clima di clientelismo e corruzione, i suoi protetti entrano nei consejos (i consigli che affiancavano il re nell'esercizio del potere esecutivo) e la pratica della contrattazione privata divenne strumento di governo: al termine della sua carriera, aveva accumulato illecitamente un cospicuo patrimonio.

Il duca comprese che la Spagna, colpita oltretutto da gravi carestie ed epidemie, non era più in grado di sostenere le spese militari per i conflitti ereditati dal regno di Filippo II: stipulò con l'Inghilterra il Trattato di Londra (28 agosto 1604), con il quale concesse ai britannici numerosi privilegi commerciali e la libertà religiosa per gli inglesi residenti nei territori del suo Impero, ottenendo in cambio l'impegno a non appoggiare più le Province Unite e non commerciare con i possedimenti spagnoli nelle Americhe; con le Province Unite, dopo una tregua stipulata nel 1607, firmò ad Anversa la Tregua dei dodici anni (9 aprile 1609), garantita da Rodolfo II ed Enrico IV, con la quale riconobbe l'indipendenza olandese conservando solo la parte meridionale dei Paesi Bassi.

Negoziò con la Francia il matrimonio tra Luigi XIII e Anna d'Austria (figlia di Filippo III), e della sorella di Luigi XIII con l'infante don Filippo, suggellando così con la Francia la Pace di Vervins del 1598.

Grave fu la decisione (1609) di espellere dalla Spagna i circa 300.000 Moriscos, che costituivano la miglior parte della manodopera specializzata per l'agricoltura e l'industria, aggravando così il declino demografico ed economico del regno.

Perse gradualmente il favore del sovrano, così nel 1617, dopo essersi garantita la nomina al cardinalato e le relative immunità, lasciò il governo al suo primogenito, Cristobal de Sandoval y Rojas y de la Cerda, primo duca di Uceda.

Il cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Venne creato cardinale da Papa Paolo V nel concistoro del 26 marzo 1618, ottenendo il titolo di San Sisto: nel 1622 venne anche ordinato sacerdote.

Alla morte di Filippo III, il valido di Filippo IV, Gaspar de Guzmán y Pimentel, conte-duca de Olivares, aprì un'indagine contro il sistema di corruzione del duca di Lerma e gli impose di risiedere a Tordesillas: Papa Gregorio XV, attraverso il cardinale Scipione Caffarelli-Borghese, protestò formalmente con la corte spagnola per quello che considerava un attacco alla libertà ecclesiastica. Questo alleviò solo leggermente le condizioni del duca, cui non fu consentito di recarsi a Roma per il conclave del 1623 (che elesse Urbano VIII) e che, con sentenza del 3 agosto 1624, fu condannato a risarcire allo stato oltre un milione di ducati.

Morì a Valladolid nel 1625 e fu sepolto nella locale chiesa di San Pablo.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Bernardo Gómez de Sandoval y Mendoza Diego Gómez de Sandoval y Manrique de Lara  
 
Catalina de Mendoza  
Luis Gómez de Sandoval y Enríquez  
Francisca Enriquez Enrique de Enríquez y Quiñónes  
 
María de Luna  
Francisco Gómez de Sandoval y Zúñiga  
Francisco de Zúñiga y Avellaneda Pedro de Zúñiga y Avellaneda  
 
Catalina de Velasco y Mendoza  
Catalina de Zuñiga y Cardenas  
María de Cárdenas y Enríquez Gutierre de Cárdenas  
 
Teresa Enríquez de Alvarado  
Francisco Gómez de Sandoval y Rojas  
Giovanni Borgia Giovanni Borgia  
 
Maria Enriquez de Luna  
Francesco Borgia  
Giovanna d'Aragona Arcivescovo Alfonso d'Aragona  
 
Ana de Gurrea y de Gurrea  
Isabella Borgia  
Álvaro de Castro Rodrigo de Castro  
 
Leonor Coutinho  
Leonor Castro de Melo y Meneses  
Isabel de Melo Nuno Barreto  
 
Leonor de Melo  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Viceré di Valencia Successore
Francisco de Moncada y Cardona 1º gennaio 1595 - 1º gennaio 1598 Juan Alfonso Pimentel de Herrera
Predecessore Duca di Lerma Successore
- 11 novembre 1599 - 17 maggio 1625 Francisco Gómez de Sandoval y Padilla
Predecessore Cardinale presbitero di San Sisto Successore
Giambattista Leni marzo 1618 - 17 maggio 1625 Laudivio Zacchia
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