Diocesi di Noli

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Voce principale: Diocesi di Savona-Noli.
Diocesi di Noli
Dioecesis Naulensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Genova
 
StatoItalia
 
Erezione1239
Soppressionein plena unione dal 30 settembre 1986 con la diocesi di Savona
Ritoromano
CattedraleSan Pietro
Dati dall'Annuario pontificio (ch · gc?)
Chiesa cattolica in Italia
La chiesa di San Paragorio, primitiva cattedrale della diocesi.
Panorama sull'ex palazzo vescovile di Noli, costruito dal vescovo Paolo Andrea Borelli nel 1700, ora trasformato in struttura alberghiera. Annessa all'edificio, la chiesa di Nostra Signora delle Grazie.
L'isola di Bergeggi, dove esisteva il monastero di sant'Eugenio, documentato dalla fine del X secolo.

La diocesi di Noli (in latino: Dioecesis Naulensis) è una sede della Chiesa cattolica, istituita da papa Gregorio IX nel 1239.

Nell'ambito della generale riforma delle circoscrizioni diocesane in Italia, avviata dopo il Concilio Vaticano II, il 30 settembre 1986 la diocesi di Noli è stata unita alla diocesi di Savona a formare la diocesi di Savona-Noli.

Territorio

La diocesi comprendeva i territori della repubblica di Noli: Noli, Orco Feglino, Mallare e Vado. Era compresa nel territorio diocesano l'isola di Bergeggi.

Sede vescovile era la città di Noli, dove fungeva da cattedrale la chiesa di san Pietro, ora concattedrale della diocesi di Savona-Noli. Fino al 22 ottobre 1572 la cattedrale era la chiesa di San Paragorio: la cattedrale venne trasferita nella chiesa di san Pietro con bolla di papa Gregorio XIII.

Storia

Risale ai primi tempi del cristianesimo la presenza cristiana a Noli, come hanno documentato gli scavi e gli studi attorno alla chiesa di San Paragorio e al suo battistero paleocristiano, che hanno evidenziato «l'esistenza di un articolato complesso di culto con varie fasi edilizie, dall'età paleocristiana alla fine del X secolo, sino alla fondazione della chiesa attuale».[1]

Nel corso delle prime indagine archeologiche sulla chiesa di San Paragorio alla fine dell'Ottocento è venuta alla luce una lastra sepolcrale con l'iscrizione di un episcopus Theodo[rus] o Theodo[sius] databile tra la fine del VI secolo e l'inizio del VII. Questa scoperta ha suscitato un ampio dibattito fra storici e archeologi, con diverse proposte di interpretazione circa la presenza della sepoltura di un vescovo a Noli in un'epoca in cui, in linea di principio, il centro avrebbe dovuto far parte della diocesi di Vado, primitiva sede dei vescovi di Savona.[2]

Per la fedeltà della città di Noli alla causa del papato contro l'imperatore, a fianco dei genovesi,[3] papa Gregorio IX nel 1239 eresse la diocesi di Noli, con territorio sottratto a quello dalla diocesi di Savona. Tuttavia la diocesi, suffraganea dell'arcidiocesi di Genova, fu unita dal pontefice aeque principaliter alla diocesi di Brugnato, di modo che il vescovo di Brugnato Guglielmo Contardi divenne anche vescovo di Noli.

Questa unione però durò per poco. Infatti il 13 agosto 1245, in forza della bolla In sacra Petri di papa Innocenzo IV,[4] fu sciolta l'unione tra le diocesi di Noli e di Brugnato, e per supplire alle scarse rendite della diocesi di Noli, fu soppresso il monastero di Sant'Eugenio sull'isola di Bergeggi, le cui rendite furono assegnate alla mensa vescovile nolese. Lo stesso giorno, Innocenzo IV scrisse a Guglielmo Contardi la lettera Cum olim, con la quale il pontefice notificava al vescovo le decisioni prese, lasciandolo libero di scegliere la sede episcopale dove risiedere, conservando l'amministrazione dell'altra. Questa situazione anomala durò per due anni, finché l'11 agosto 1247 fu nominato il primo effettivo vescovo di Noli, il domenicano Filippo.

Il 24 gennaio 1502 le diocesi di Savona e di Noli furono per breve tempo unite aeque principaliter nella persona del vescovo Galeotto della Rovere, unione sciolta nel 1503 con la nomina di un amministratore apostolico per Noli.

Nel 1572 il vescovo Leonardo Trucco trasferì la cattedrale dall'antica chiesa di San Paragorio a quella di San Pietro, all'interno delle mura cittadine. Papa Gregorio XIII dette il suo assenso al trasferimento della sede episcopale con la lettera apostolica Superna dispositione del 22 ottobre 1572.[5] Il suo successore Timoteo Berardi trasferì nella nuova cattedrale anche le reliquie di sant'Eugenio, patrono della città.

Il XVII secolo è segnato dal lungo episcopato di Stefano Martini (1646-1687), originario di Alassio, che ebbe diversi incarichi a Roma, ed in particolare alla corte del cardinale Giovan Battista Pamphily, il quale, una volta salito al soglio pontificio con il nome di Innocenzo X, lo gratificò con l'episcopato nolese. Il suo successore, Giacomo Porrata, celebrò nel mese di aprile del 1692 il primo sinodo diocesano.[6]

Nel Settecento si ricorda in particolare il vescovo Antonio Maria Arduini (1746-1777), francescano conventuale, teologo e consultore di diverse congregazioni romane, distintosi a Noli per la munificenza dimostrata verso i poveri e la sua generosità nei confronti dell'ospedale degli indigenti.[7]

Ultimo vescovo di Noli prima della sua unione con Savona è stato Benedetto Solari (1778-1814), «religioso domenicano molto dotto e pio, profondamente legato al suo ministero pastorale, impegnato in un'intensa azione religiosa, nutrì forti simpatie per le dottrine gianseniste, e non accettò la condanna papale del sinodo di Pistoia. Simpatizzante con alcune idee politiche del momento, diventò suo malgrado uno dei simboli dell'opposizione alla Chiesa; ma egli rimase saldamente fedele alla dottrina» cattolica.[3]

Alla morte di Solari, la diocesi resto vacante per sei anni, finché papa Pio VII, con la bolla Dominici gregis del 25 novembre 1820, non la unì aeque principaliter con la diocesi di Savona. L'unione durò fino al 30 settembre 1986 quando, in forza del decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi, fu stabilita la plena unione delle due diocesi e la nascita della diocesi di Savona-Noli.

Cronotassi dei vescovi

Note

  1. ^ Alessandra Frondoni, Vescovo, città e territorio nella Liguria di Ponente alla luce delle recenti ricerche archeologiche, Atti del XV congresso internazionale di archeologia cristiana, Toledo 2008, p. 601.
  2. ^ Si veda: Alessandra Frondoni, San Paragorio e l'insediamento di Noli prima del Mille, in: Mauro Darchi e Francesca Bandini, La Repubblica di Noli e l'importanza dei porti minori del Mediterraneo nel Medioevo, Borgo San Lorenzo 2004, pp. 69-70. Idem, Vescovo, città e territorio nella Liguria di Ponente alla luce delle recenti ricerche archeologiche, p. 600. Gabriele Castiglia, Vada Sabatia: dati a confronto per nuove ipotesi sulla cristianizzazione del Ponente ligure, Rivista di Archeologia Cristiana 89 (2013), pp. 178-184.
  3. ^ a b Dal sito Beweb - Beni ecclesiastici in web.
  4. ^ Testo della bolla in: Cappelletti, op. cit., pp. 514-515.
  5. ^ Testo della lettera apostolica in: Ughelli, Italia sacra, IV, coll. 1008-1010.
  6. ^ Semeria, Secoli cristiani della Liguria, vol. II, pp. 333-334.
  7. ^ Cappelletti, Le Chiese d'Italia…, XIII, p. 520. Semeria, Secoli cristiani della Liguria, vol. II, pp. 336-337.
  8. ^ Eubel, Hierarchia catholica, II, p. XXXII.
  9. ^ Eubel, Hierarchia catholica, I, p. 358, nota 2.
  10. ^ Secondo Semeria e Gams, dal 1366 al 1381 fu amministratore apostolico Giovanni Fieschi.
  11. ^ Incerta è la presenza di questo vescovo nella cronotassi di Noli. Per l'omonimia con il precedente vescovo Marco, Eubel non distingue i due personaggi, facendo succedere al vescovo Marco, eletto nel 1406, l'amministratore Giorgio Fieschi.
  12. ^ Dal 6 ottobre 1818 al 19 gennaio 1820 è stato amministratore apostolico della diocesi Vincenzo Maria Maggioli, vescovo di Savona.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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