Caterina di Braganza
Caterina di Braganza | |
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Regina consorte d'Inghilterra, di Scozia e d'Irlanda | |
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In carica | 23 aprile 1662 – 6 febbraio 1685 |
Predecessore | Enrichetta Maria di Francia |
Successore | Maria Beatrice d'Este |
Nome completo | Catarina Henriqueta |
Trattamento | Maestà |
Nascita | Vila Viçosa, Portogallo, 25 novembre 1638 |
Morte | Lisbona, Portogallo, 31 dicembre 1705 |
Luogo di sepoltura | Pantheon dei Braganza, monastero di São Vicente de Fora |
Casa reale | Braganza per nascita Stuart per matrimonio |
Padre | Giovanni IV del Portogallo |
Madre | Luisa di Guzmán |
Consorte di | Carlo II d'Inghilterra |
Religione | Cattolicesimo |
Firma | ![]() |
Caterina di Braganza (in portoghese Catarina Henriqueta de Bragança[1]; Vila Viçosa, 25 novembre 1638 – Lisbona, 30 novembre 1705) fu la moglie del re Carlo II d'Inghilterra e dunque regina consorte di Inghilterra, Scozia e Irlanda dal 1662 al 1685.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
A causa della sua devozione alle credenze cattoliche in cui era stata allevata, Caterina fu una consorte impopolare per Carlo II.[2] Fu oggetto di attacco in particolare da parte degli inventori del complotto papale. Nel 1678 l'assassino di sir Edmund Berry Godfrey fu attribuito a suoi servitori, e Titus Oates l'accusò di un disegno per avvelenare il re. Queste accuse, la cui assurdità fece presto a risultare da un esame di fondo, posero tuttavia la regina per qualche tempo in grave pericolo. Il 28 novembre, Oates l'accusò di alto tradimento, ed i Comuni approvarono un indirizzo per la sua rimozione e quella di tutti i cattolici da Whitehall. Una serie di nuove deposizioni furono rese contro di lei e nel giugno 1679 fu deciso che avrebbe dovuto sostenere un processo; ma fu protetta dal re, che in questa circostanza mostrò un'inusuale cavalleria e guadagnò la sua gratitudine.
Caterina soffrì tre aborti e, come risultato, non generò alcun erede. Suo marito ebbe molte amanti, la più rinomata delle quali, Barbara Palmer, fu nominata sua lady of the Bedchamber.[3] Fu padre di numerosi figli illegittimi dalle sue amanti.
Fu accreditata per l'introduzione dell'usanza di bere il tè in Gran Bretagna,[4] un'usanza che era già molto popolare tra la nobiltà portoghese. Il Queens, un sobborgo di New York City, fu chiamato così in onore di Caterina di Braganza, poiché era regina quando la contea del Queens fu istituita nel 1683, insieme con la Kings County, nella nuova provincia di New York.
Infanzia e famiglia[modifica | modifica wikitesto]

L'infanta Catarina del Portogallo (o di Braganza) nacque a Vila Viçosa come seconda figlia femmina sopravvissuta del futuro re Giovanni IV del Portogallo (a quel tempo duca di Braganza) e di sua moglie, Luisa di Guzmán,[5] una figlia del duca di Medina-Sidonia. Attraverso sua madre, Caterina era una lontana discendente di san Francesco Borgia.
Dopo la restaurazione della casata reale portoghese, e l'ascesa di suo padre al trono il 1º dicembre 1640, fu proposta come sposa per Giovanni d'Austria, Francesco di Vendôme, Duca di Beaufor, Luigi XIV e Carlo II. Fu vista come un mezzo utile per contrarre un'alleanza tra Portogallo e Inghilterra, dopo la pace dei Pirenei del 1659 in cui il Portogallo fu discutibilmente abbandonato dalla Francia. Nonostante la continua lotta del suo paese con la Spagna, Caterina godé di un felice infanzia ed appagata nella sua amata Lisbona.
Comunemente considerata come il potere dietro il trono, la regina Luiza fu anche una madre devota che assunse un interesse attivo nell'educazione dei figli e supervisionò personalmente l'educazione della figlia. Caterina si ritiene che abbia trascorso gran parte della sua giovinezza in un convento vicino al palazzo reale, dove rimase sotto l'occhio vigile della protettiva madre. Sembra che sia stata un'educazione molto serena, con un contemporaneo che sottolineò che Caterina «fu allevata enormemente a riposo» e che «era appena stata dieci volte fuori dal palazzo della sua vita.»[6] Il suo coniuge fu scelto da Luiza, che agiva da reggente del suo paese in seguito alla morte del marito nel 1656.[7]
Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

I negoziati per il matrimonio cominciarono durante il regno del re Carlo I e furono rinnovati subito dopo la Restaurazione: il 23 giugno 1661, malgrado l'opposizione spagnola, il contratto di matrimonio fu firmato, assicurando all'Inghilterra Tangeri (in Nord Africa) e le sette isole di Bombay (in India), con privilegi commerciali in Brasile e nelle Indie orientali, libertà religiosa e commerciale in Portogallo e due milioni di corone portoghesi (circa 300,000 sterline); mentre il Portogallo ottenne supporto militare e navale contro la Spagna e la libertà di culto per Caterina,[8] dalle isole di Bombay importò anche l'uso del tè in Inghilterra.
Si recò dal Portogallo a Portsmouth il 13–14 maggio 1662,[8] ma Carlo non le fece visita lì fino al 20 maggio. Il giorno successivo la coppia fu unita in matrimonio a Portsmouth in due cerimonie – una cattolica condotta in segreto, seguita da una pubblica funzione anglicana[8] nella cappella del Domus Dei.[9] Caterina possedeva diverse buone qualità, ma era cresciuta in una clausura conventuale ed era una moglie che a malapena Carlo avrebbe scelto per sé. Il suo fascino personale non fu sufficientemente potente per allontanare Carlo dal circolo delle sue amanti e già poche settimane dopo il suo arrivo si rese conto della sua posizione, dolorosa e umiliante, di moglie di un re libertino.
Il ritorno in Portogallo e la morte[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la morte di Carlo II, avvenuta nel 1685, Caterina restò in Inghilterra sotto il regno di Giacomo II d'Inghilterra. Fece ritorno in Portogallo sotto il regno di Guglielmo III d'Inghilterra e Maria II d'Inghilterra.
Morì a Lisbona nel 1705 dopo avere esercitato la reggenza.[1] La sua salma fu inumata nel Pantheon dei Braganza (monastero di São Vicente de Fora).
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
- Carlo II. Il potere e la passione (Charles II. BBC A&E, 2003), diretto da Joe Wright, con Rufus Sewell
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Darryl Lundy, Genealogia dell'infanta Caterina di Braganza, su thepeerage.com, thePeerage.com, 30 novembre 2009. URL consultato il 4 febbraio 2010.
- ^ (EN) Kenneth J Panton, Historical Dictionary of the British Monarchy, Catherine of Braganza, Scarecrow Press, 2011, p. 90.
- ^ (EN) Eleanor Herman, Sex with Kings: 500 Years of Adultery, Power, Rivalry, and Revenge, 'The Contempt of the World', William Morrow Paperbacks, 2005, p. 61, ISBN 0-06-058544-7.
- ^ (EN) Laura C Martin, Tea: the drink that changed the world, Catherine of Braganza, Tuttle Publishing, 2007, pp. 120–123, ISBN 0-8048-3724-4.
- ^ (EN) Guida Myrl Jackson Laufer, Women rulers throughout the ages: an illustrated guide, ABC-CLIO, 1999, p. 83, ISBN 1-57607-091-3.
- ^ (EN) Heidi Murphy, Catherine of Braganza (1638–1705), su britannia.com, Britannia. URL consultato il 24 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).
- ^ Kenneth J. Panton e Kenneth John Panton, Historical Dictionary of the British Monarchy, Scarecrow Press, 24 febbraio 2011, pp. 90–91, ISBN 978-0-8108-5779-7. URL consultato il 15 luglio 2012.
- ^ a b c (EN) S. M. Wynne, Catherine (1638–1705), su Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004, DOI:10.1093/ref:odnb/4894. URL consultato il 4 giugno 2012.
- ^ (EN) Emily Brand, Royal Weddings, Osprey Publishing, 2011, ISBN 978-0-7478-1139-8.
Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Giovanni I di Braganza | Teodosio I di Braganza | ||||||||||||
Isabel de Lencastre | |||||||||||||
Teodosio II di Braganza | |||||||||||||
Caterina di Guimarães | Eduardo d'Aviz | ||||||||||||
Isabel di Braganza | |||||||||||||
Giovanni IV del Portogallo | |||||||||||||
Juan Fernández de Velasco | Íñigo Fernández de Velasco, IV duca di Frías | ||||||||||||
Ana Pérez de Guzmán y Aragón | |||||||||||||
Ana de Velasco y Girón | |||||||||||||
María Girón de Guzmán | Pedro Téllez-Girón, I duca di Osuna | ||||||||||||
Leonor Ana de Guzmán y Aragón | |||||||||||||
Caterina di Braganza | |||||||||||||
Alonso Pérez de Guzmán y Sotomayor | Juan Carlos Pérez de Guzmán, IX conte di Niebla | ||||||||||||
Leonor Manrique de Zuñiga Sotomayor | |||||||||||||
Juan Manuel Pérez de Guzmán, VIII duca di Medina Sidonia | |||||||||||||
Ana de Sylva y Mendoza | Ruy Gómez de Silva | ||||||||||||
Ana de Mendoza, Principessa di Eboli | |||||||||||||
Luisa di Guzmán | |||||||||||||
Francisco Gómez de Sandoval y Rojas | Francisco Gómez de Sandoval, IV marchese di Denia | ||||||||||||
Isabel de Borja | |||||||||||||
Juana Lorenza Gómez de Sandoval y la Cerda | |||||||||||||
Catalina de la Cerda | Juan de la Cerda | ||||||||||||
Joana de Noronha | |||||||||||||
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caterina di Braganza
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Caterina di Braganza, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Caterina di Braganza, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 84378729 · ISNI (EN) 0000 0000 5702 2420 · CERL cnp01150897 · LCCN (EN) n84107660 · GND (DE) 136069053 · BNF (FR) cb16258771r (data) · J9U (EN, HE) 987007259437805171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n84107660 |
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