Castello di Rontana
Castello di Rontana | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Città | Brisighella |
Indirizzo | via Rontana ‒ Rontana ‒ Brisighella (RA) |
Coordinate | 44°13′19.14″N 11°44′37″E |
Informazioni generali | |
Termine costruzione | IX secolo |
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Il castello di Rontana è un castello in rovina e un sito archeologico che sorge sul Monte di Rontana nel territorio del comune di Brisighella, in provincia di Ravenna.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Del complesso edilizio sono ancora ben visibili i resti del torrione ovest, le mura di cinta e il cortile della rocca, costruito sopra una grande cisterna anticamente impiegata per raccogliere le acque piovane, essendo la disponibilità idrica uno dei più importanti problemi per chi viveva sulla Vena del Gesso. Gli scavi[1], condotti negli ultimi anni dall'Università di Bologna[2][3][4] in collaborazione con il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, hanno permesso di scoprire la presenza di un importante villaggio fortificato, sul pianoro attorno alla Rocca, con abitazioni, una pieve, un cimitero e una zona artigianale e hanno restituito numerosi e preziosi reperti, tra cui alcune decine di maioliche faentine del XIII-XVI secolo, ritrovate sul fondo del pozzo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le prime attestazioni del castello di Rontana sono anteriori all'anno Mille: viene, infatti, ricordato per la prima volta nel 973 con proprietario Ugone di Rontana[5]. Successivamente nel 1201 fu espugnato dai forlivesi per tornare dopo otto anni nuovamente in mano ai faentini; nel 1291 fu dei Manfredi. Il sito fu modificato e ampliato a più riprese da diverse signorie locali, in particolar modo da Maghinardo Pagani di Susinana, che nel 1292 riedificò il castello, precedentemente distrutto, curando anche la ricostruzione della pieve.
Nel corso dei secoli successivi passò più volte di mano: nel 1310 fu venduto dai Fantolini al Manfredi, dal 1361 fu sotto l'alterno controllo dei Manfredi e della Santa Sede. Nel 1405 fu effettuato un restauro da parte di Astorgio Manfredi. Otto anni dopo se ne impossessò nuovamente il Papa che lo diede ai Manfredi di Marradi; ritornò di nuovo ai faentini che vi rimasero fino al 1500, quando venne espugnato da Dionigi Naldi per conto di Cesare Borgia. Nel 1506 fu dei Veneziani, poi tornò alla Santa Sede. Nel 1591 venne distrutto dalle milizie pontificie inviate da papa Gregorio XIV allo scopo di sgominare un gruppo di banditi arroccati nel castello. Il castello da allora non venne più riedificato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Articles Tagged “castello di Rontana” [collegamento interrotto], su Faenza Web TV, 20 agosto 2016.
- ^ Il castello di Rontana, su disci.unibo.it. URL consultato il 7 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2017).
- ^ √ Castello di Rontana: visita ai nuovi scavi, su italiadiscovery.it. URL consultato il 7 marzo 2017.
- ^ webit.it, Alla scoperta dele ultime novità del Castello di Rontana, in Faenzanotizie.it. URL consultato il 7 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2017).
- ^ Raffaele Licinio, Tutte le fortificazioni della provincia di Ravenna in sintesi, Castelli dell'Emilia Romagna, su mondimedievali.net. URL consultato il 7 marzo 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enrico Cirelli e Debora Ferreri, Vivere e morire nel Castello di Rontana. Lo sfruttamento del gesso in un insediamento di fondazione medievale della vallata del Lamone (PDF), in I gessi di Brisighella e Rontana. Memorie dell’Istituto Italiano di Speleologia, 28, s. II, 2015, pp. 545-568.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castello di Rontana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Brisighella (RA) - Castello di Rontana, su Storia Culture Civiltà - DISCI, Università di Bologna. URL consultato il 7 aprile 2023.
- Università di Bologna - Dipartimento di Archeologia, Scavi archeologici dell'area di Rontana nel Parco della Vena del Gesso Romagnola, su YouTube, Ente Parchi Romagna, 23 giugno 2022. URL consultato il 15 aprile 2024.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 143146708295600842796 |
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