Brian Baker (tennista)

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Brian Baker
Brian Baker agli Open di Francia 2016
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 190 cm
Peso 77 kg
Tennis
Termine carriera 2017 (ultimo match)
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 20-40 (33,33%)
Titoli vinti 0
Miglior ranking 52º (29 ottobre 2012)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 2T (2013)
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (2012)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 4T (2012)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 2T (2005, 2012)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 35-33 (51,47%)
Titoli vinti 2
Miglior ranking 29º (22 maggio 2017)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 3T (2017)
Bandiera della Francia Roland Garros 3T (2016)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon 1T (2016)
Bandiera degli Stati Uniti US Open 3T (2013, 2016)
Altri tornei
 Giochi olimpici 2T (2016)
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Brian Baker (Nashville, 30 aprile 1985) è un ex tennista statunitense.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Junior[modifica | modifica wikitesto]

Da giovane ottiene ottimi risultati, sconfigge regolarmente futuri campioni quali Novak Đoković, Andy Murray, Gaël Monfils, Jo-Wilfried Tsonga, Marcos Baghdatis, John Isner e Tomáš Berdych.[1] All'Open di Francia 2003 nel singolare ragazzi riesce a raggiungere la finale dopo aver eliminato Baghdatis nei quarti e Tsonga in semifinale.[2] Nel match decisivo viene però sconfitto dallo svizzero Stan Wawrinka in tre set.
Grazie a questo risultato raggiunge il 9 giugno la seconda posizione a livello juniores[3] e a fine anno passa tra i professionisti.

Professionista[modifica | modifica wikitesto]

La sua carriera tra i grandi non ha rispettato le aspettative, principalmente a causa di una serie di infortuni. Il primo lo sorprende durante le qualificazioni per Wimbledon 2005 in un match contro Novak Đoković, è costretto a stare fermo per qualche mese per un problema al legamento mediale collaterale.[2] Allo Slam successivo, gli US Open, sconfigge a sorpresa e in soli tre set l'argentino Gastón Gaudio, testa di serie numero nove e già vincitore del Roland Garros l'anno precedente.
A dicembre 2005 decide di operarsi all'anca[1] e quando pare vicino al rientro è costretto ad una nuova operazione, questa volta per la ricostruzione del gomito.[1] Nei due anni di pausa si riavvicina al mondo accademico facendo da vice allenatore alla Belmont University.
Fa un breve rientro nel 2007 prima di un'altra pausa obbligatoria di quattro anni. Nel 2011 vince il suo terzo Futures, a sei anni dall'ultimo. Nel 2012 ne ha conquistati tre e ha ricominciato a giocare con continuità. A maggio riesce a superare le qualificazioni per l'Open de Nice Côte d'Azur e nel tabellone principale elimina in sequenza Serhij Stachovs'kyj, la testa di serie numero 4 Gaël Monfils, Michail Kukuškin e Nikolaj Davydenko raggiungendo così la sua prima finale nel circuito ATP. Dopo otto vittorie consecutive si arrende in finale a Nicolás Almagro, già detentore del titolo 2011, per 6-3, 6-2. Visti i risultati ha ottenuto una wild-card per il Roland Garros.[4]
Nello Slam parigino supera al primo turno Xavier Malisse in tre set e viene sconfitto nel match successivo da Gilles Simon in un match lungo cinque set. Nonostante gli ottimi risultati non gli viene concessa una wild-card anche per Wimbledon e deve partecipare quindi alle qualificazioni come testa di serie numero undici. Supera in sequenza Radu Albot, Denis Gremelmayr e Maxime Teixeira, concedendo un set solo a Teixeira nell'ultimo turno, ed accede per la prima volta in carriera al tabellone principale di Wimbledon.
Nel torneo londinese riesce a raggiungere il quarto turno eliminando sulla sua strada Rui Machado, Jarkko Nieminen e Benoît Paire prima di arrendersi in tre set a Philipp Kohlschreiber. Grazie alla buona prestazione entra per la prima volta nella top-100 mondiale.

A inizio 2013 fa il suo esordio nello Slam Australiano ma durante il secondo turno contro il connazionale Sam Querrey è costretto al ritiro per una lacerazione del menisco che lo terrà fuori per la prima metà della stagione.[5]

Nel 2017 si dedica soprattutto al doppio e vince i suoi primi due titoli ATP in carriera insieme a Nikola Mektić, raggiungendo il suo best ranking al numero 29. Durante l'estate subisce un infortunio alla schiena che nel 2018 lo porta ad operarsi. Gli US Open 2017 rimangono il suo ultimo torneo.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (1)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP World Tour Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP World Tour 500 (0)
ATP World Tour 250 (1)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 26 maggio 2012 Bandiera della Francia Open de Nice Côte d'Azur, Nizza Terra rossa Bandiera della Spagna Nicolás Almagro 6-3, 6-2

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (2)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (0)
ATP World Tour Finals (0)
ATP Masters 1000 (0)
ATP World Tour 500 (0)
ATP World Tour 250 (2)
Numero Data Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1. 19 febbraio 2017 Bandiera degli Stati Uniti Memphis Open, Memphis Cemento (i) Bandiera della Croazia Nikola Mektić Bandiera degli Stati Uniti Ryan Harrison
Bandiera degli Stati Uniti Steve Johnson
6-3, 6-4
2. 30 aprile 2017 Bandiera dell'Ungheria Gazprom Hungarian Open, Budapest Terra rossa Bandiera della Croazia Nikola Mektić Bandiera della Colombia Juan Sebastián Cabal
Bandiera della Colombia Robert Farah
7–6(2), 6-4

Tornei minori[modifica | modifica wikitesto]

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (6)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda
Challengers (2)
Futures (4)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 18 gennaio 2004 Bandiera degli Stati Uniti U.S.A. F1, Tampa Cemento Bandiera degli Stati Uniti Todd Widom 6–3, 6-4
2. 2 agosto 2004 Bandiera degli Stati Uniti Denver Challenger, Denver Cemento Bandiera degli Stati Uniti KJ Hippensteel 7–6(5), 6–4
3. 10 luglio 2011 Bandiera degli Stati Uniti U.S.A. F17, Pittsburgh Cemento Bandiera degli Stati Uniti Bjorn Fratangelo 7–5, 6–3
4. 29 gennaio 2012 Bandiera degli Stati Uniti U.S.A. F3, Weston Terra rossa Bandiera dell'Australia Jason Kubler 7-5, 6–3
5. 25 marzo 2012 Bandiera degli Stati Uniti U.S.A F8, Costa Mesa Cemento Bandiera degli Stati Uniti Greg Ouellette 6-1, 6-2
6. 23 aprile 2012 Bandiera degli Stati Uniti Savannah Challenger, Savannah Terra verde Bandiera della Francia Augustin Gensse 6–4, 6–3
Finali perse (4)[modifica | modifica wikitesto]
Legenda
Challengers (2)
Futures (2)
Numero Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 7 aprile 2003 Bandiera degli Stati Uniti U.S.A. F8, Little Rock Cemento Bandiera dell'Argentina Ignacio Hirigoyen 6–3, 5–7, 3–6
2. 17 maggio 2004 Bandiera degli Stati Uniti U.S.A. F12, Tampa Cemento Bandiera degli Stati Uniti KJ Hippensteel 6–1, 6(5)–7, 2–6
3. 5 febbraio 2005 Bandiera degli Stati Uniti Men's Pro Challenger at Tunica National, Tunica Resorts Terra rossa Bandiera degli Stati Uniti James Blake 2–6, 3–6
4. 7 novembre 2011 Bandiera degli Stati Uniti Knoxville Challenger, Knoxville Cemento Bandiera degli Stati Uniti Jesse Levine 2–6, 3–6

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c ubitennis.com, La versione di Baker, su ubitennis.com. URL consultato il 24 maggio 2012.
  2. ^ a b ubitennis.com, Mi piace avere il destino nelle mani, su ubitennis.com. URL consultato il 24 maggio 2012.
  3. ^ itftennis.com, Brian Baker - Junior, su itftennis.com. URL consultato il 24 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2016).
  4. ^ rolandgarros.com, News from Roland Garros, su rolandgarros.com. URL consultato il 24 maggio 2012.
  5. ^ Brian Baker, sfortuna senza fine, su ubitennis.com, Ubitennis, 16 gennaio 2013. URL consultato il 17 gennaio 2013.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]