Beatrice di Lotaringia

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Disambiguazione – Se stai cercando la figlia terzogenita di Edoardo I di Bar, vedi Beatrice di Bar (1310-1350).
Beatrice di Lotaringia
Reggente del marchesato di Toscana
Stemma
Stemma
In carica1052 –
1076
PredecessoreBonifacio III
SuccessoreMatilde di Canossa
Nascita1019
MortePisa, 18 aprile 1076
SepolturaPisa
Luogo di sepolturaCamposanto di Pisa
PadreFederico II
MadreMatilde di Svevia
ConiugiBonifacio III di Toscana, Margravio di Toscana
Goffredo il Barbuto
FigliBeatrice
Federico e
Matilde, di primo letto
Religionecattolica
Sigillo di Beatrice, nel 1073

Beatrice di Lotaringia (o, "alla francese", di Lorena) o di Bar (1019Pisa, 18 aprile 1076), conosciuta anche come Beatrice di Toscana o Beatrice di Lorena, fu margravia consorte di Toscana, dal 1037 al 1052, poi reggente del Marchesato di Toscana, per conto dei figli Federico, prima, e Matilde poi, dal 1052 alla sua morte. Fu inoltre duchessa consorte della Bassa Lorena (Lotaringia), dal 1065 al 1069.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il Chronicon Sancti Michælis, monasterii in pago Virdunensi era la figlia femmina primogenita dell'erede della contea di Bar e duca dell'Alta Lorena (Lotaringia), Federico II e di Matilde di Svevia[1] (9881031), che era figlia di Ermanno II, duca di Svevia, e di Gerberga di Borgogna († 1018, come ci viene confermato dal Wiponis, Vita Chuonradi II Imperatoris[2]) ed era cognata del re di Germania di Corrado II, che aveva sposato sua sorella, Gisella di Svevia, come risulta ancora dal Chronicon Sancti Michælis, monasterii in pago Virdunensi[1].
Federico II di Lotaringia, secondo le Laurentii Gesta Episcoporum Virdunensium era il figlio primogenito del conte di Bar e poi duca dell'Alta Lorena (Lotaringia), Teodorico I[3] e di Richilde di Bliesgau (moglie di Teodorico dal 985[4], figlia di Folmar I conte Lunéville e Metz e di Berta di cui non si conoscono gli ascendenti[5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sua madre, Matilde, nel 1016, al momento del matrimonio con suo padre Federico, era vedova di Corrado I di Carinzia, come ci viene confermato dal Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon[6].
Il matrimonio dei suoi genitori viene confermato dal Alberti Miliolo Notarii Regini Liber de Temporibus, De Gestis comitisse Matildis suorumque antecessorum[7].

Secondo lo storico Georges Poull, nel suo libro La Maison souveraine et ducale de Bar (1994) (non consultato), suo padre, Federico II, nel 1019, fu associato nella reggenza del ducato di Lotaringa e della contea di Bar dal nonno, Teodorico I[8], ed è per questo che viene annoverato come duca dell'Alta Lorena (Lotaringia) e conte di Bar, anche se, sempre il Poul sostiene che non fosse ufficialmente investito dei titoli[8].

Alla morte dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico II, nel 1024, suo nonno, Teodorico I, e suo padre, Federico II, si opposero fervidamente all'elezione a re di Germania di Corrado II[9], rifiutando di riconoscerlo, anche perché l'antagonista di Corrado II il Salico per l'incoronazione a re di Germania era stato il fratellastro di Beatrice, Corrado II di Carinzia, figlio di primo letto di sua madre, Matilde di Svevia.

Secondo le Laurentii Gesta Episcoporum Virdunensium suo padre, Federico II morì prima del nonno, Teodorico I[3]; secondo le Die älteren Urkunden des Klosters S. Vanne zu Verdun (non consultate), suo padre, Federico II, morì il 18 maggio 1026[8], mentre il nonno, Teodorico, secondo le Obits mémorables tirés de nécrologes luxembourgeois, rémois et messins (non consultate), morì circa un anno dopo, l'11 aprile 1027[4].
Ad entrambi succedette, sia nel ducato che nella contea il rispettivamente figlio e nipote, Federico[4], come Federico III, prima affiancando il nonno e poi da solo.
La madre, Matilde, dopo essere rimasta vedova per la seconda volta, si sposò, in terze nozze col conte Esico di Ballenstedt, come ci viene confermato dall'Annalista Saxo[10], mentre Beatrice e la sorella, Sofia, sempre secondo il Chronicon Sancti Michælis, monasterii in pago Virdunensi furono educate dalla loro zia materna (Gisella di Svevia), moglie dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Corrado II[1], che le aveva adottate come proprie figlie[1].

Il fratello Federico III morì in giovane età[1], e dopo la sua morte, secondo le Laurentii Gesta Episcoporum Virdunensium, il ducato dell'Alta Lorena (Lotaringia) venne affidato a Gothelo I[3], già duca della Bassa Lorena (Lotaringia), mentre, secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium la contea di Bar andò alla sorella maggiore, Sofia[11].

L'imperatore stesso, Corrado II, volle la sua unione coi Canossa e tutta la corte imperiale partecipò nel 1037 ad uno dei più grandi banchetti reali per il matrimonio di Beatrice e Bonifacio III di Toscana[12], a Marengo nei pressi di Mantova[13]; Bonifacio di Canossa, secondo il Alberti Miliolo Notarii Regini Liber de Temporibus, De Gestis comitisse Matildis suorumque antecessorum era figlio del conte di Brescia, Modena, Ferrara, Reggio e Mantova, Tedaldo di Canossa e di Guilla o Willa[14], figlia del duca di Spoleto, Teobaldo II e di Waldrada, come conferma Ludovico Antonio Muratori.
Beatrice era erede di una cospicua fortuna; discendente da un lignaggio di rango imperiale cercava in Bonifacio la sicurezza che poteva darle uno dei più potenti Signori dell'Impero, peraltro fedelissimo all'imperatore, e a sua volta portava in dote non solo ricchezze e servi ma soprattutto terre e castelli; infatti secondo Georges Poull, dopo la morte del fratello, Beatrice era divenuta signora di Briey, ed aveva ereditato le signorie di Stenay, Mouzay, Juvigny, Longlier, Orval e altri possedimenti di famiglia[13]; quindi i possedimenti dei Canossa, oltre a quelli che avevano in Italia, si spingevano fino al castello di Briey, a nordovest di Metz, i territori vicino al Lussemburgo (dove la figlia Matilde in seguito fondò l'abbazia di Orval), Cyricihof e Hasbania (in Belgio), il nord della Francia (ad esempio il castello di Merevaux o il bosco Woevre donati poi da Matilde alla chiesa di Verdun) e molti altri territori lungo il Reno (come riportalo storico tedesco, Alfred Overmann).
Il matrimonio di Beatrice e Bonifacio viene confermato dal Alberti Miliolo Notarii Regini Liber de Temporibus, De Gestis comitisse Matildis suorumque antecessorum[7] e si narra di tre mesi di sfarzosi festeggiamenti durati giorno e notte, con cavalli ferrati d'argento ed addobbati d'oro, spezie in quantità tale da essere tritate in mulini, suonatori di cetre, cornamuse e lire, giocolieri e mimi, vino a fiumi riempito in pozzi dai quali si traeva a secchiate d'argento e ricchissimi premi e regali a tutti.

Il successore di Corrado II, il re di Germania e futuro imperatore, Enrico III, invece non aveva gradito molto l'eccessivo potere di Bonifacio[15].
Suo marito, Bonifacio fu assassinato, il 6 maggio 1052[16], mentre gli Bernardi Marangonis Annales Pisani, pur confermando il giorno (pridie Non Mai) fanno risalire la morte al 1054[17]; Beatrice divenne reggente per conto del figlio minorenne, Federico, che, dopo pochi mesi morì[13] e Beatrice divenne reggente per conto dell'unica figlia ancora in vita, Matilde, anche lei minorenne[13].

Dopo che era rimasta vedova, come conferma la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, nel 1054 si sposò con il cugino Goffredo detto il Barbuto[18], che era figlio del duca di Lorena (sia Alta che Bassa Lotaringia), Gozzelone I, sia secondo il Herimanni Augiensis Chronicon[19], sia secondo la Genealogica ex Stirpe Sancti Arnulfi descendentium Mettensis[20] e della di lui moglie, di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti[21]; Goffredo il Barbuto era stato duca dell'Alta Lorena (Lotaringia), destituito nel 1046, ed era stato amministratore delle proprietà di Beatrice[16]. Goffredo nel 1051 era ritornato nelle grazie di Enrico III[22], che, però non aveva approvato il suo matrimonio con Beatrice[23]. Quando, nel 1055, l'imperatore, Enrico III, discese in Italia, fece prigioniere Beatrice e la figlia Matilde, mentre il marito, Goffredo, riuscì a fuggire attraversando le Alpi[24].
L'anno dopo però, Enrico III, prima di morire, rimise in libertà Beatrice e la figlia[25]; nonostante ciò il marito di Beatrice, Goffredo il Barbuto, dopo la morte dell'imperatore, rimaneva uno dei più importanti avversari dell'autorità imperiale, specie dopo la morte di Enrico III[26], mantenendo questa posizione di prestigio per tutta il periodo di reggenza del nuovo re di Germania, Enrico IV di Franconia[27].
Dopo che Enrico IV, ebbe raggiunto la maggior età, Goffredo il Barbuto, nel 1065, ottenne l'investitura a duca della Bassa Lorena (Lotaringia), come ci viene confermato da un documento, datato 1065 o 1066, del Cartulaire de l'abbaye Saint-Vanne de Verdun (non consultato)[28].

Rimasta nuovamente vedova nel 1069 (la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium riporta la morte di Goffredo il Barbuto nel 1070[29]), e pur essendo la figlia, Matilde, ormai maggiorenne e sposata, Beatrice continuò ad esercitare il governo in suo nome fino alla morte nel 1076; in questo periodo Beatrice, assieme alla figlia, Matilde di Canossa e ad Agnese, madre del re di Germania, Enrico IV di Franconia, si schierò per aiutare papa Gregorio VII ad ottenere l'obbedienza dell'alto clero[30] e poi, nel 1075, si adoperò per mantenere buono il rapporto tra il papa ed Enrico IV, che desiderava essere incoronato, Imperatore del Sacro Romano Impero[31].

Beatrice, secondo le Notæ de Beatrice ducissa Tusciæ et Gisla morì a Pisa, il 18 aprile 1076[32], mentre i Bernardi Marangonis Annales Pisani, confermando il giorno (pridie Non Mai), riportano la data secondo il Calendario Pisano e quindi al 1077[33]; le succedette la figlia Matilde[13].

Sarcofago di Beatrice, conservato nel Campo Santo di Pisa.

Fu inizialmente sepolta nella cattedrale di Pisa[13], in un sarcofago di età romana raffigurante il mito di Fedra e Ippolito, spostato poi in Campo Santo dove si trova tuttora. La tomba reca la seguente iscrizione:

«Quamvis peccatrix sum domna vocata Beatrix
In tumulo missa iaceo quæ comitissa»

La nobildonna pare essere stata anche molto bella, dai grandi occhi e dai capelli rossi, come quelli di Matilde ritrovati al momento dell'apertura del suo sarcofago nel Seicento.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1037 divenne la seconda moglie di Bonifacio di Canossa col quale ebbe 3 figli[13]:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico I di Lotaringia Vigerico di Bidgau  
 
Cunegonda  
Teodorico I di Lotaringia  
Beatrice di Parigi Ugo il Grande  
 
Edvige di Sassonia  
Federico II di Lotaringia  
Folmar I di Bliesgau  
 
 
Richilde di Bliesgau  
Berta  
 
 
Beatrice di Lotaringia  
Corrado I di Svevia  
 
 
Ermanno II di Svevia  
Reglint  
 
 
Matilde di Svevia  
Corrado III di Borgogna Rodolfo II di Borgogna  
 
Berta di Svevia  
Gerberga di Borgogna  
Matilde di Francia Luigi IV di Francia  
 
Gerberga di Sassonia  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (LA) Monumenta germanica Historica, tomus IV; Chronicon Sancti Michælis, monasterii in pago Virdunensi, par. 32, Pag 84 Archiviato il 30 gennaio 2019 in Internet Archive.
  2. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XI; Wiponis, Vita Chuonradi II Imperatoris, par. 2, Pag 258 Archiviato il 30 gennaio 2019 in Internet Archive.
  3. ^ a b c (LA) Monumenta germanica Historica, tomus X; Laurentii Gesta Episcoporum Virdunensium, par. 2, Pag 492 Archiviato il 6 ottobre 2015 in Internet Archive.
  4. ^ a b c (EN) Foundation for Medieval Genealogy : nobiltà lotaringia - THIERRY
  5. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : nobiltà lotaringia - FOLMAR III
  6. ^ (LA) Thietmari Merseburgensis episcopi chronicon, liber V, par. 12, Pag 234 Archiviato il 10 maggio 2009 in Internet Archive.
  7. ^ a b (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXXI; Alberti Miliolo Notarii Regini Liber de Temporibus, De Gestis comitisse Matildis suorumque antecessorum, par. CLXI, Pag 435 Archiviato il 7 ottobre 2015 in Internet Archive.
  8. ^ a b c (EN) Foundation for Medieval Genealogy : nobiltà lotaringia - FREDERIC
  9. ^ Austin Lane Poole, L'imperatore Corrado II, pag. 171
  10. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXXVII; Annalista Saxo, par. 32, Pag 363 Archiviato il 7 ottobre 2015 in Internet Archive.
  11. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXIII; Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1033, Pag 784 Archiviato il 28 gennaio 2019 in Internet Archive.
  12. ^ Austin Lane Poole, L'imperatore Corrado II, pag. 184
  13. ^ a b c d e f g (EN) Foundation for Medieval Genealogy : MARCHESI of TUSCANY - BEATRIX (BONIFAZIO)
  14. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXXI; Alberti Miliolo Notarii Regini Liber de Temporibus, De Gestis comitisse Matildis suorumque antecessorum, par. CLVIIII, Pag 434 Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.
  15. ^ J.P. Whitney, La riforma della chiesa, pag. 322
  16. ^ a b J.P. Whitney, La riforma della chiesa, pag. 331
  17. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XIX; Bernardi Marangonis Annales Pisani, anno 1054, Pag 238
  18. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXIII; Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1052, Pag 790 Archiviato il 30 novembre 2015 in Internet Archive.
  19. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus V; Herimanni Augiensis Chronicon, anno 1044, Pag 124 Archiviato il 24 novembre 2015 in Internet Archive.
  20. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXV; Genealogica ex Stirpe Sancti Arnulfi descendentium Mettensis, par. 5, Pag 384 Archiviato il 28 gennaio 2018 in Internet Archive.
  21. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Lotharingia (lower) nobility - GOZELON
  22. ^ Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, pag. 222
  23. ^ Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, pag. 224
  24. ^ J.P. Whitney, La riforma della chiesa, pag. 332
  25. ^ Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, pag. 226
  26. ^ Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, pag. 422
  27. ^ Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, pag. 458
  28. ^ (EN) Foundation for Medieval Genealogy : DUKES of LOWER LOTHARINGIA - BEATRIX (GODEFROI)
  29. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXIII; Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1052, Pag 797 Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive.
  30. ^ Z.N. Brooke, Gregorio VII e la prima disputa tra impero e papato, pagg. 362 e 363
  31. ^ Z.N. Brooke, Gregorio VII e la prima disputa tra impero e papato, pagg. 367 e 368
  32. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXX.2; Notæ de Beatrice ducissa Tusciæ et Gisla, Pag 1443, note 1 e 2
  33. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XIX; Bernardi Marangonis Annales Pisani, anno 1077, Pag 239
  34. ^ (LA) Monumenta germanica Historica, tomus XXXVII; Annalista Saxo, anno 1076 Archiviato il 30 novembre 2015 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Austin Lane Poole, L'imperatore Corrado II, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 170–192
  • Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 193–236
  • J.P. Whitney, La riforma della chiesa, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 299–352
  • Z.N. Brooke, Gregorio VII e la prima disputa tra impero e papato, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 353–421
  • Z.N. Brooke, La Germania sotto Enrico IV e Enrico V, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 422–482
  • Margherita Giuliana Bertolini, BEATRICE di Lorena, marchesa e duchessa di Toscana, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970. URL consultato l'11 settembre 2017. Modifica su Wikidata

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Predecessore Reggente del marchesato di Toscana Successore
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