Babilonia (programma televisivo)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Babilonia
PaeseItalia
Anno1989-1990
Generegame show
Edizioni2
Puntate65
Durata35 min
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreUmberto Smaila
IdeatoreJay Wolpert (format originale)
RegiaLorenzo Lorenzini
AutoriSalvatore De Pasquale, Davide Tortorella, Dario Viola e Daniela Rosati
MusicheGiampiero Boneschi
ScenografiaClaudio Brigatti
CostumiPamela Aicardi
FotografiaSandro Cosenza
ProduttoreGino Bernini, Carmen Liguori
Casa di produzioneRTI e Telegioco Talbot
Rete televisivaCanale 5

Babilonia è stato un quiz televisivo italiano andato in onda su Canale 5 interamente per una sola stagione dal 18 settembre 1989 in fascia pomeridiana, e parzialmente per la stagione successiva a causa della sua repentina sospensione il 28 dicembre 1990. La conduzione è stata di Umberto Smaila.[1][2]

La trasmissione[modifica | modifica wikitesto]

Il quiz, che prende il posto del precedente C'est la vie chiuso già dal 23 giugno 1989 e sempre condotto da Smaila, è ambientato in una scenografia caratterizzata da un'atmosfera arabeggiante, con motivi assiro-babilonesi e cavalli alati. Esso era un adattamento ad opera di Fatma Ruffini di Hit Man, format statunitense della NBC trasmesso su tale emittente agli inizi del 1983.[1]

Meccanismo del gioco[modifica | modifica wikitesto]

Babilonia è diviso in tre manches durante le quali si sfidano tre concorrenti, il campione in carica e due sfidanti. Nella prima manche, la sfida è incentrata su alcune domande poste dal conduttore e inerenti alcuni video (riguardanti svariati argomenti), che richiedono una buona capacità di memoria e rapidità da parte dei concorrenti nel rispondere; ad ogni risposta esatta corrisponde l'accensione di uno dei cinque "leoncini" che compongono la scenografia alle spalle del concorrente, che giunto a cinque definizioni corrette (e quindi cinque leoncini "accesi") si aggiudica la manche e il montepremi in palio per questa fase, 4 milioni di lire in gettoni d'oro. In caso di risposta errata, il concorrente salta il turno successivo.[1]

La seconda manche, chiamata Videogames, è caratterizzata da domande utili ai concorrenti per accrescere il loro montepremi; è chiamata così perché, a seconda del risultato della prova precedente, vengono assegnati tanti leoncini (rappresentati con la medesima grafica dei videogiochi dei primi anni novanta, da qui il titolo della manche) quante domande hanno a disposizione: nove per il primo, cinque per il secondo e quattro per il terzo.[1]

La manche finale è dedicata al solo campione che, girato di spalle, deve scegliere il numero di una delle colonne prestabilite in un tabellone, la quale contiene un numero variabile di domande (mai superiore a cinque) alle quali il concorrente deve rispondere nel tempo massimo di un minuto, ottenendo così un montepremi sempre crescente in base alle colonne che riesce a completare.[1]

Collocazione in palinsesto[modifica | modifica wikitesto]

Il programma, trasmesso in fascia pomeridiana dal lunedì al venerdì alle 17.30,[1] va a comporre insieme a Doppio slalom (trasmesso alle 17), Ok, il prezzo è giusto (in onda al termine della trasmissione), Il gioco dei 9 e Tra moglie e marito un lungo pomeriggio interamente dedicato al genere quiz, al quale la rete ammiraglia Fininvest, dedica ampio spazio fin dal palinsesto della mattina.[3]

Viene confermato in palinsesto anche per una seconda stagione, che inizia nel settembre 1990,[4] venendo però sospeso il 28 dicembre in seguito alla decisione dei vertici Fininvest di promuovere su Canale 5 il contenitore di cartoni animati di Italia 1 Bim bum bam, in onda nella medesima fascia oraria dal successivo 7 gennaio.[5]

Accoglienza del pubblico[modifica | modifica wikitesto]

La trasmissione ha un discreto successo d'ascolti, ottenendo come media, dal settembre 1989 al febbraio 1990, un milione e 300.000 telespettatori pari al 14,72% di share.[6] Ha successo in particolare tra il pubblico femminile, che compone infatti il 70% della platea televisiva che guarda il quiz, in antitesi rispetto ad un altro quiz di Umberto Smaila in onda in seconda serata su Italia 7 nello stesso periodo, Colpo grosso, destinato prevalentemente ad un pubblico maschile.[1][7][8]

Il programma è stato riproposto negli anni successivi sull'emittente satellitare Happy Channel e dal 2017 da Mediaset Extra.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Baroni, pp. 35-36.
  2. ^ Simonetta Robiony, Amanda sospirerà il giovedì, in La Stampa, 17 settembre 1989, p. 10. URL consultato il 19 dicembre 2016.
  3. ^ Pino Corrias, Fininvest, la tv è quiz, in La Stampa, 1º settembre 1989, p. 7. URL consultato il 19 dicembre 2016.
  4. ^ Ornella Rota, Fininvest, festa in tv con i soliti amici, in La Stampa, 23 settembre 1990, p. 22. URL consultato il 19 dicembre 2016.
  5. ^ Laura Delli Colli, Un '91 con Giuliano Ferrara, in la Repubblica, 21 dicembre 1990. URL consultato il 19 dicembre 2016.
  6. ^ Bella di giorno la nuova tv fa orario continuato, in La Stampa, 7 marzo 1990, p. 9. URL consultato il 19 dicembre 2016.
  7. ^ Umberto Smaila è ovunque, in La Stampa, 20 aprile 1990. URL consultato il 19 dicembre 2016.
  8. ^ Stefano Pettinati, Bonaccorti, Zacchini e Predolin trio che regna sui quiz di Canale 5, in La Stampa, 31 agosto 1989, p. 5. URL consultato il 19 dicembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Televisione: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Televisione