Pastiera napoletana: differenze tra le versioni

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La '''pastiera napoletana''' (o più semplicemente '''pastiera''') è un dolce della cucina campana tipico del [[Pasqua|periodo pasquale]], uno dei capisaldi della [[cucina napoletana]] (ma diffuso anche nella zona di [[Reggio Calabria]] e provincia). Ha avuto il riconoscimento di [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|prodotto agroalimentare tradizionale]] [[Prodotti agroalimentari tradizionali campani|campano]].
La '''pastiera napoletana''' (o più semplicemente '''pastiera''') è un dolce della cucina campana tipico del [[Pasqua|periodo pasquale]], uno dei capisaldi della [[cucina napoletana]] (ma diffuso anche nella zona di [[Reggio Calabria]] e provincia). Ha avuto il riconoscimento di [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|prodotto agroalimentare tradizionale]] [[Prodotti agroalimentari tradizionali campani|campano]].


== Origini <ref name="AIFB">{{cita web|url=http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/giornata-nazionale-della-pastiera-napoletana/|titolo=La Pastiera Napoletana|sito=AIFB|accesso=July 18, 2017}}</ref><ref name="pastiera">{{cita web|url=http://www.pastiera.it/leggenda-pastiera/|titolo=La leggende della Pastiera|sito=pastiera.it|accesso=July 18, 2017}}</ref><ref name="grandenapoli">{{cita web|url=https://grandenapoli.it/la-leggenda-della-prima-e-antica-pastiera-napoletana/|titolo=La Pastiera napoletana. La leggenda del primo e antico dolce di Napoli|sito=grandenapoli.it|accesso=July 18, 2017}}</ref>==
== Origini ==
La leggenda, che vuole la sirena [[Partenope (mitologia)|Partenope]] creatrice di questa delizia, deriva probabilmente dalle feste pagane e dalle offerte votive del periodo primaverile. In particolare la leggenda è probabilmente legata al culto di [[Cerere]] le cui sacerdotesse portavano in processione l'[[uovo (biologia)|uovo]], simbolo di rinascita che passò nella [[Cristianesimo|tradizione cristiana]]. La ricetta attuale fu perfezionata proprio nei conventi e divennero celebri quelle delle suore del convento di [[Chiesa di San Gregorio Armeno|San Gregorio Armeno]].


Esiste anche una leggenda più "reale" che narra di alcuni pescatori che, a causa dell'improvviso maltempo, erano rimasti in balia delle onde per un giorno e una notte. Una volta riusciti a rientrare a terra, a chi domandasse loro come avevano potuto resistere in mare così tanto tempo, risposero che avevano potuto mangiare la Pasta di Ieri, fatta con ricotta, uova, grano ed aromi. Per questo motivo la Pastiera iniziò ad essere simbolo di rinascita, oltre che per gli ingredienti, perché aveva dato una seconda vita a questi quattro pescatori.
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{{citazione necessaria|Esiste anche una leggenda più "reale" che narra di alcuni pescatori che, a causa dell'improvviso maltempo, erano rimasti in balia delle onde per un giorno e una notte. Una volta riusciti a rientrare a terra, a chi domandasse loro come avevano potuto resistere in mare così tanto tempo, risposero che avevano potuto mangiare la Pasta di Ieri, fatta con ricotta, uova, grano ed aromi. Per questo motivo la Pastiera iniziò ad essere simbolo di rinascita, oltre che per gli ingredienti, perché aveva dato una seconda vita a questi quattro pescatori.}}


== Caratteristiche ==
== Caratteristiche ==
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Le massaie partenopee la preparano di solito il [[giovedì]] santo, il [[venerdì]] santo o il [[sabato]] santo ma ormai è presente tutto l'anno nelle migliori pasticcerie napoletane.
Le massaie partenopee la preparano di solito il [[giovedì]] santo, il [[venerdì]] santo o il [[sabato]] santo ma ormai è presente tutto l'anno nelle migliori pasticcerie napoletane.


Oramai la Pastiera si consuma in ogni evento familiare, visto che in commercio si trovano molti ingredienti per farla più velocemente. Infatti il Grano Cotto Chirico è stato il primo a essere commercializzato {{chiarire|40 anni fa}} in vasetti da 420 grammi. Oggi la qualità del grano in commercio consente di utilizzare il grano cotto per tante altre ricette.
Oramai la pastiera si consuma in ogni evento familiare, visto che in commercio si trovano molti ingredienti per farla più velocemente, in particolare il grano cotto.


== Citazioni letterarie ==
== Citazioni letterarie ==

[[File:Pastiera.jpg|thumb|Pastiera con spolverata di [[zucchero a velo]]]]
[[File:Pastiera.jpg|thumb|Pastiera con spolverata di [[zucchero a velo]]]]

La diffusione di pastiera, così come del [[casatiello]], altro piatto napoletano tipicamente pasquale, risale almeno al [[XVII secolo|'600]].
La diffusione di pastiera, così come del [[casatiello]], altro piatto napoletano tipicamente pasquale, risale almeno al [[XVII secolo|'600]].
Lo testimonia la seguente citazione tratta dalla favola
Lo testimonia la seguente citazione tratta dalla favola
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== Aneddoti e curiosità ==
== Aneddoti e curiosità ==
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* Narra la leggenda che la [[sirena]] [[Partenope (mitologia)|Partenope]], simbolo della città di [[Napoli]], dimorasse nel [[Golfo di Napoli|Golfo]] disteso tra [[Posillipo]] ed il [[Vesuvio]], e che da qui ogni [[primavera]] emergesse per salutare le genti felici che lo popolavano, allietandole con canti di gioia. Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti, accorsero verso il [[mare]] commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d'[[amore]] che la sirena aveva loro dedicato e, per ringraziarla, sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnarle i doni della natura: la [[farina]], la [[ricotta]], le [[uovo (alimento)|uova]], il [[Frumento|grano]] tenero, l'acqua di fiori d'arancio, le spezie e lo [[zucchero]]. La sirena depose le offerte preziose ai piedi degli dei, questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera, che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.
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* Si racconta che [[Maria Teresa d'Asburgo-Teschen (1816-1867)|Maria Teresa d'Asburgo-Teschen]], seconda moglie di re [[Ferdinando II di Borbone]], soprannominata ''la Regina che non sorride mai'', cedendo alle insistenze del marito buontempone, accondiscese ad assaggiare una fetta di pastiera e non poté far a meno di sorridere, e da qui nasce il termine "magnatell'na risata"(tipico detto partenopeo che sollecita le genti alla ilarità).
* Si racconta che [[Maria Teresa d'Asburgo-Teschen (1816-1867)|Maria Teresa d'Asburgo-Teschen]], seconda moglie di re [[Ferdinando II di Borbone]], soprannominata ''la Regina che non sorride mai'', cedendo alle insistenze del marito buontempone, accondiscese ad assaggiare una fetta di pastiera e non poté far a meno di sorridere, e da qui nasce il termine "magnatell'na risata"(tipico detto partenopeo che sollecita le genti alla ilarità).

[[File:Madonna Massaquano.jpg|miniatura|Madonna di Massaquano nel giorno della sua festa si mangia la pastiera: martedì di Pentecoste.]]
[[File:Madonna Massaquano.jpg|miniatura|Madonna di Massaquano nel giorno della sua festa si mangia la pastiera: martedì di Pentecoste.]]

* A [[Massaquano]] è tradizione nel giorno della Festa della Madonna, il martedì di [[Pentecoste]], in ogni casa deve esserci la pastiera. Questo perché è un dolce legato soprattutto alla Pasqua e anticamente la Pentecoste era l'ultima Pasqua (prima Pasqua dell'[[Epifania]], seconda Pasqua di Gloria o Resurrezione e terza Pasqua Rosata o delle Rose era appunto la Pentecoste). Questo era l'ultimo giorno in cui si consumava la pastiera perché il caldo, quando non c'erano i frigoriferi, non avrebbe permesso di conservarla a lungo.
* A [[Massaquano]] è tradizione nel giorno della Festa della Madonna, il martedì di [[Pentecoste]], in ogni casa deve esserci la pastiera. Questo perché è un dolce legato soprattutto alla Pasqua e anticamente la Pentecoste era l'ultima Pasqua (prima Pasqua dell'[[Epifania]], seconda Pasqua di Gloria o Resurrezione e terza Pasqua Rosata o delle Rose era appunto la Pentecoste). Questo era l'ultimo giorno in cui si consumava la pastiera perché il caldo, quando non c'erano i frigoriferi, non avrebbe permesso di conservarla a lungo.
* [[Giambattista Basile]], in ''[[La gatta Cenerentola]]'', sesto racconto del [[Pentamerone]], menziona la pastiera fra le delizie del banchetto finale.
* [[Giambattista Basile]], in ''[[La gatta Cenerentola]]'', sesto racconto del [[Pentamerone]], menziona la pastiera fra le delizie del banchetto finale.
* In Campania il termine pastiera non sempre si riferisce alla pastiera pasquale, ma viene genericamente riferito a piatti, dolci o salati, confezionati ammalgamando in frittura uova e salumi con pasta (di solito spaghetti o vermicelli), arricchiti con spezie come pepe e cannella. Spesso questo piatto viene anche definito "frittata di maccheroni" ed è piatto elettivo nelle scampagnate primaverili. Più che una variante "povera", in quanto senza ricotta, della pastiera di grano, altro modo di definire la pastiera napoletana, potrebbe essere messa in relazione con dolci più antichi confezionati con fili di mandorle o farina, sostituiti poi dagli spaghetti di grano duro.
* In Campania il termine pastiera non sempre si riferisce alla pastiera pasquale, ma viene genericamente riferito a piatti, dolci o salati, confezionati ammalgamando in frittura uova e salumi con pasta (di solito spaghetti o vermicelli), arricchiti con spezie come pepe e cannella. Spesso questo piatto viene anche definito "frittata di maccheroni" ed è piatto elettivo nelle scampagnate primaverili. Più che una variante "povera", in quanto senza ricotta, della pastiera di grano, altro modo di definire la pastiera napoletana, potrebbe essere messa in relazione con dolci più antichi confezionati con fili di mandorle o farina, sostituiti poi dagli spaghetti di grano duro.


== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Dolci pasquali]]
* [[Dolci pasquali]]
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==

* {{cita web|http://www.pastiera.it/|Sito ufficiale della Pastiera}}
* {{cita web|http://www.pastiera.it/|Sito ufficiale della Pastiera}}
* {{cita web|http://www.ricettetradizionali.it/ricette/dolci/pastiera.html|Ricetta tradizionale della pastiera}}
* {{cita web|http://www.ricettetradizionali.it/ricette/dolci/pastiera.html|Ricetta tradizionale della pastiera}}

Versione delle 12:04, 18 lug 2017

Pastiera
Una fetta di pastiera napoletana
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
Zona di produzioneTutta la regione Campania, l'estremo sud del Lazio (storicamente campano), Reggio Calabria e la sua provincia
Dettagli
Categoriadolce
RiconoscimentoP.A.T.
SettorePaste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria
Ingredienti principali variante: aggiunta di crema pasticciera e cioccolato[1][2]

La pastiera napoletana (o più semplicemente pastiera) è un dolce della cucina campana tipico del periodo pasquale, uno dei capisaldi della cucina napoletana (ma diffuso anche nella zona di Reggio Calabria e provincia). Ha avuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale campano.

Origini [3][4][5]

La leggenda, che vuole la sirena Partenope creatrice di questa delizia, deriva probabilmente dalle feste pagane e dalle offerte votive del periodo primaverile. In particolare la leggenda è probabilmente legata al culto di Cerere le cui sacerdotesse portavano in processione l'uovo, simbolo di rinascita che passò nella tradizione cristiana. La ricetta attuale fu perfezionata proprio nei conventi e divennero celebri quelle delle suore del convento di San Gregorio Armeno.

Esiste anche una leggenda più "reale" che narra di alcuni pescatori che, a causa dell'improvviso maltempo, erano rimasti in balia delle onde per un giorno e una notte. Una volta riusciti a rientrare a terra, a chi domandasse loro come avevano potuto resistere in mare così tanto tempo, risposero che avevano potuto mangiare la Pasta di Ieri, fatta con ricotta, uova, grano ed aromi. Per questo motivo la Pastiera iniziò ad essere simbolo di rinascita, oltre che per gli ingredienti, perché aveva dato una seconda vita a questi quattro pescatori.

Caratteristiche

La pastiera è una torta di pasta frolla farcita con un impasto a base di ricotta, frutta candita, zucchero, uova e grano bollito nel latte. La pasta è croccante mentre il ripieno è morbido. Il colore è giallo oro molto intenso. Il profumo e il sapore cambiano a seconda delle spezie e degli aromi utilizzati durante la preparazione. Nella ricetta classica gli aromi utilizzati sono cannella, canditi, scorze d'arancia, vaniglia e acqua di fiori d'arancio. Oggi ci sono numerose variazioni alla ricetta classica che vanno dall'aggiunta di crema pasticcera nell'impasto interno, al cioccolato bianco nella pasta frolla. Nel Salernitano esiste anche una variante tradizionale ottenuta con il riso, un tempo ampiamente prodotto in loco, al posto del grano. A Mondragone, in provincia di Caserta, invece, la Pastiera è preparata senza ricotta con tagliolini di pasta fatta in casa.

Le massaie partenopee la preparano di solito il giovedì santo, il venerdì santo o il sabato santo ma ormai è presente tutto l'anno nelle migliori pasticcerie napoletane.

Oramai la pastiera si consuma in ogni evento familiare, visto che in commercio si trovano molti ingredienti per farla più velocemente, in particolare il grano cotto.

Citazioni letterarie

Pastiera con spolverata di zucchero a velo

La diffusione di pastiera, così come del casatiello, altro piatto napoletano tipicamente pasquale, risale almeno al '600. Lo testimonia la seguente citazione tratta dalla favola la gatta Cenerentola di Giambattista Basile (1566–1632) che descrive i festeggiamenti dati dal re per trovare la fanciulla che aveva perso lo scarpino:

«E,venuto lo juorno destenato, oh bene mio: che mazzecatorio e che bazzara che se facette! Da dove vennero tante pastiere e casatielle? Dove li sottestate e le porpette? Dove li maccarune e graviuole? Tanto che nce poteva magnare n'asserceto formato.»

Aneddoti e curiosità

  • Narra la leggenda che la sirena Partenope, simbolo della città di Napoli, dimorasse nel Golfo disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, e che da qui ogni primavera emergesse per salutare le genti felici che lo popolavano, allietandole con canti di gioia. Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti, accorsero verso il mare commossi dalla dolcezza del canto e delle parole d'amore che la sirena aveva loro dedicato e, per ringraziarla, sette fra le più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnarle i doni della natura: la farina, la ricotta, le uova, il grano tenero, l'acqua di fiori d'arancio, le spezie e lo zucchero. La sirena depose le offerte preziose ai piedi degli dei, questi riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera, che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.
  • Si racconta che Maria Teresa d'Asburgo-Teschen, seconda moglie di re Ferdinando II di Borbone, soprannominata la Regina che non sorride mai, cedendo alle insistenze del marito buontempone, accondiscese ad assaggiare una fetta di pastiera e non poté far a meno di sorridere, e da qui nasce il termine "magnatell'na risata"(tipico detto partenopeo che sollecita le genti alla ilarità).
Madonna di Massaquano nel giorno della sua festa si mangia la pastiera: martedì di Pentecoste.
  • A Massaquano è tradizione nel giorno della Festa della Madonna, il martedì di Pentecoste, in ogni casa deve esserci la pastiera. Questo perché è un dolce legato soprattutto alla Pasqua e anticamente la Pentecoste era l'ultima Pasqua (prima Pasqua dell'Epifania, seconda Pasqua di Gloria o Resurrezione e terza Pasqua Rosata o delle Rose era appunto la Pentecoste). Questo era l'ultimo giorno in cui si consumava la pastiera perché il caldo, quando non c'erano i frigoriferi, non avrebbe permesso di conservarla a lungo.
  • Giambattista Basile, in La gatta Cenerentola, sesto racconto del Pentamerone, menziona la pastiera fra le delizie del banchetto finale.
  • In Campania il termine pastiera non sempre si riferisce alla pastiera pasquale, ma viene genericamente riferito a piatti, dolci o salati, confezionati ammalgamando in frittura uova e salumi con pasta (di solito spaghetti o vermicelli), arricchiti con spezie come pepe e cannella. Spesso questo piatto viene anche definito "frittata di maccheroni" ed è piatto elettivo nelle scampagnate primaverili. Più che una variante "povera", in quanto senza ricotta, della pastiera di grano, altro modo di definire la pastiera napoletana, potrebbe essere messa in relazione con dolci più antichi confezionati con fili di mandorle o farina, sostituiti poi dagli spaghetti di grano duro.

Note

  1. ^ Pastiera napoletana, su Academia Barilla. URL consultato il July 18, 2017.
  2. ^ Ricetta Pastiera napoletana, su GialloZafferano. URL consultato il July 18, 2017.
  3. ^ La Pastiera Napoletana, su AIFB. URL consultato il July 18, 2017.
  4. ^ La leggende della Pastiera, su pastiera.it. URL consultato il July 18, 2017.
  5. ^ La Pastiera napoletana. La leggenda del primo e antico dolce di Napoli, su grandenapoli.it. URL consultato il July 18, 2017.

Voci correlate

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