Volo FedEx Express 80

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Volo FedEx Express 80
I resti dell'MD-11 capovolto dopo l'incidente
Tipo di eventoIncidente
Data23 marzo 2009
Ora06:48 UTC+9
TipoSchianto durante l'atterraggio per errore del pilota aggravato da difetto di progettazione e forte vento
LuogoAeroporto Internazionale di Narita
StatoBandiera del Giappone Giappone
Coordinate35°45′35″N 140°22′39.69″E / 35.759722°N 140.377692°E35.759722; 140.377692
Tipo di aeromobileMcDonnell Douglas MD-11F
OperatoreFedEx Express
Numero di registrazioneN526FE
PartenzaAeroporto di Canton-Baiyun, Canton, Cina
DestinazioneAeroporto Internazionale di Narita, Tokyo, Giappone
Occupanti2
Equipaggio2
Vittime2
Feriti0
Sopravvissuti0
Danni all'aeromobileDistrutto
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Giappone
Volo FedEx Express 80
Dati estratti da Aviation Safety Network
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Il volo FedEx Express 80 era un collegamento di linea per trasporto merci internazionale dall'aeroporto di Canton-Baiyun, Cina, all'aeroporto Internazionale di Narita, Giappone. Il 23 marzo 2009, un McDonnell Douglas MD-11F operante il volo si schiantò alle 06:48 JST (21:48 UTC, 22 marzo) mentre tentava un atterraggio sulla pista 34L, destabilizzato da raffiche di vento. Il velivolo rimbalzò più volte, il carrello di atterraggio collassò e la cellula subì un cedimento strutturale che scatenò un incendio.[1] L'MD-11 terminò la sua corsa capovolto sulla pista.[2] Il comandante e il primo ufficiale, gli unici occupanti del jet, rimasero entrambi uccisi.[3]

L'aereo[modifica | modifica wikitesto]

L'aeromobile venne costruito nel 1994 in versione passeggeri e acquisito temporaneamente dalla NASA per essere utilizzato per testare il sistema di propulsione controllata (PCA) nel 1995.[4][5][6] Successivamente operò per Delta Air Lines dal 1996 al 2004, con marche N813DE.[7] Il trijet fu venduto a FedEx nell'ottobre 2004 quando Delta ritirò la sua flotta di MD-11 in favore dei bimotori Boeing 767 e Boeing 777, più efficienti sulle rotte a lungo raggio. A seguito dell'acquisizione da parte di FedEx, l'aereo rimase presso l'aeroporto Phoenix Goodyear di Goodyear, in Arizona, in attesa della conversione in versione cargo da parte di Dimension Aviation, Inc.[8] Rientrò in servizio alla fine del 2006, registrato N526FE. Era spinto da tre motori turboventola Pratt & Whitney PW4000.[9]

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Il velivolo coinvolto, fotografato giorni prima dell'incidente.

Dopo aver effettuato un volo notturno di circa 2 900 chilometri da Canton, in Cina, i piloti si stavano avvicinando all'aeroporto di Narita, poco fuori Tokyo, con il sole che stava sorgendo. Un altro equipaggio, atterrato poco prima dell'incidente, riportò la presenza di un wind shear a un'altitudine inferiore ai 600 metri; questa informazione venne trasmessa all'equipaggio del volo FedEx.[3] I venti al momento dell'incidente erano segnalati da 320° a 26 nodi (48 km/h) con raffiche a 40 nodi (74 km/h).[10] Dopo aver effettuato un atterraggio duro sulla pista 34L, l'aereo rimbalzò tre volte, ricadendo sul carrello di atterraggio anteriore con conseguente perdita di controllo direzionale e altitudinale. L'ala sinistra colpì il terreno quando il carrello collassò, causando una virata verso sinistra e lo scoppio di un incendio; l'MD-11 si capovolse e si fermò nell'erba a sinistra della pista.[11] I vigili del fuoco impiegarono circa due ore per spegnere l'incendio, che distrusse completamente l'aereo e il suo contenuto.[11]

Le vittime[modifica | modifica wikitesto]

Le uniche persone a bordo dell'aeromobile erano il comandante Kevin Kyle Mosley, 54 anni, di Hillsboro (Oregon), e il primo ufficiale Anthony Stephen Pino, 49 anni, di San Antonio. Entrambi vennero trasportati all'ospedale di Narita della Croce Rossa giapponese dove furono dichiarati morti. Il comandante Mosley, un ex pilota di caccia del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, venne assunto da FedEx Express il 1º luglio 1996 e aveva accumulato più di 12 800 ore di volo totali, delle quali 3 648 su MD-11.[12] Il primo ufficiale Pino, un ex pilota di C-5 Galaxy nell'Aeronautica degli Stati Uniti, si unì a FedEx Express nel 2006 e aveva accumulato oltre 6 300 ore di volo totali, 879 di cui su MD-11. Nessuno a terra rimase coinvolto.

Chiusura della pista[modifica | modifica wikitesto]

La pista 16R/34L (4 000 metri (13 000 ft)) venne chiusa per molte ore dopo l'incidente (con cancellazioni o ritardi dei voli passeggeri), lasciando la più corta 16L/34R come unica pista attiva disponibile.[13][14] Di conseguenza, molti voli operati da aeromobili più grandi dovevano essere cancellati o dirottati verso altri aeroporti come il vicino aeroporto di Tokyo Haneda, in quanto la 16L/34R è troppo corta (2 180 metri (7 150 ft)) per permettere operazioni in sicurezza ad alcuni tipi di aerei come il Boeing 777-300ER e l'Airbus A340-600.

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

Il Japan Transport Safety Board (JTSB[15]) inviò sei investigatori all'aeroporto.[16] Il National Transportation Safety Board (NTSB) degli Stati Uniti inviò una squadra in Giappone per assistere nelle indagini.[17][18] L'incidente fu il secondo fatale per FedEx Express coinvolgente un aereo a reazione; il primo fu la perdita di un Boeing 747 precipitato il 18 febbraio 1989 vicino a Kuala Lumpur, Malaysia, mentre era ancora dipinto nella livrea Flying Tigers dopo l'acquisizione della Flying Tigers Line da parte di FedEx nel dicembre 1988. Questo fu il primo incidente con vittime all'aeroporto di Narita.[14]

L'incidente venne attribuito dal JTSB a una serie di "oscillazioni durante la fase di flare", che si svilupparono durante il touchdown, a seguito di un alto rateo di discesa durante l'avvicinamento. Il primo ufficiale eseguì un flare tardivo, in cui la velocità verticale non venne diminuita fino a quando l'aereo non era quasi sulla pista. Questo elevato rateo di discesa durante il touchdown, unito a grandi input di "muso in su", causarono il primo rimbalzo. Venne poi applicato un input di "muso in giù", che portò al touchdown della sezione anteriore del carrello (normalmente la pista viene toccata prima con la sezione principale, quella vicina alle ali). Ciò si discosta dalle procedure approvate per l'MD-11 durante un rimbalzo, che specificano che il pilota deve mantenere un angolo di inclinazione di 7,5 gradi e utilizzare la spinta per regolare la velocità di discesa. L'aereo rimbalzò una seconda volta, inclinandosi verso l'alto. Gli elevati input di controllo da parte del primo ufficiale comportarono un duro touchdown sul carrello principale. Quest'ultimo touchdown fu così duro (1 200 piedi (370 m)/minuto) da causare la rottura dell'ala sinistra al cedimento del carrello di atterraggio principale sinistro che, superando i limiti di progettazione, la sfondò. Il rapporto del JTSB appurò che l'incendio avrebbe potuto essere evitato se il perno del carrello di atterraggio si fosse staccato come previsto, ma gran parte delle forze durante l'incidente fu orizzontale rispetto al perno, anziché verticale, per cui rimase intatto. Il rapporto citò anche l'uso da parte dell'equipaggio dell'automanetta durante l'atterraggio, nonostante le raffiche di vento.[19]

Un incidente simile[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 luglio 1997, un altro MD-11F di FedEx (N611FE), operante il volo FedEx Express 14, subì un incidente simile durante l'atterraggio all'aeroporto internazionale di Newark Liberty. L'aereo si schiantò all'aeroporto, poco prima di mezzanotte, dopo essere rimbalzato due volte sulla pista a seguito di un duro atterraggio che causò il collasso del carrello principale destro. Come nell'incidente di Narita, l'aereo prese fuoco alla rottura della cellula, si ribaltò e si fermò capovolto. Il comandante, il primo ufficiale e tre passeggeri a bordo sopravvissero, riuscendo a fuggire dall'aereo in fiamme con lievi ferite.[20]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Gli incidenti del volo FedEx Express 80 e del volo FedEx Express 14 sono rappresentati nel quinto episodio della quattordicesima stagione del documentario canadese Indagini ad alta quota. L'episodio si intitola "Morte a Narita".[21]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Harro Ranter, ASN Aircraft accident McDonnell Douglas MD-11F N526FE Tokyo-Narita Airport (NRT), su aviation-safety.net. URL consultato l'11 luglio 2020.
  2. ^ (EN) FedEx jet crashes at Narita; pilots die | The Japan Times Online, su web.archive.org, 24 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  3. ^ a b (EN) asahi.com(朝日新聞社):Cargo plane crashes at Narita, killing 2 - English, su web.archive.org, 6 maggio 2009. URL consultato l'11 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2009).
  4. ^ (EN) N526FE Federal Express (FedEx) McDonnell Douglas MD-11, su planespotters.net. URL consultato l'11 luglio 2020.
  5. ^ (EN) Federal Express N526FE (McDonnell Douglas MD-11 - MSN 48600) (Ex N813DE N90178 N9017S ) | Airfleets aviation, su airfleets.net. URL consultato l'11 luglio 2020.
  6. ^ (EN) Monroe Conner, MD-11 Propulsion Controlled Aircraft, su NASA, 25 giugno 2015. URL consultato l'11 luglio 2020.
  7. ^ (EN) Harro Ranter, Photo of McDonnell Douglas MD-11F N813DE - Aviation Safety Network, su aviation-safety.net. URL consultato l'11 luglio 2020.
  8. ^ (EN) McDonnell Douglas MD-11 - Delta Air Lines, su airliners.net.
  9. ^ (EN) McDonnell Douglas MD-11 - Untitled (Delta Air Lines), su airliners.net.
  10. ^ METAR in vigore al momento dell'incidente: 2009/03/22 21:30Z RJAA 320 26G40KT 9999 FEW020 12/M02 Q0999 WS R34L NOSIG
  11. ^ a b (EN) 2009/03/23 14:11 - FedEx Plane Crash Lands At Narita Airport, 2 Confirmed Dead, su web.archive.org, 27 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2009).
  12. ^ (EN) Kevin Kyle Mosley, su obits.oregonlive.com.
  13. ^ (EN) JIJI Press via AFP-Getty Images, Wind shear eyed in FedEx cargo plane crash, su msnbc.com, 23 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2020.
  14. ^ a b (EN) Deadly plane crash at Tokyo airport - CNN.com, su edition.cnn.com. URL consultato l'11 luglio 2020.
  15. ^ (EN) Japan Transport Safety Board English Page - Home -, su mlit.go.jp. URL consultato l'11 luglio 2020.
  16. ^ (EN) FedEx jet crashes at Narita / Pilot, copilot die in airport's 1st fat…, su archive.vn, 27 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2009).
  17. ^ (EN) Two dead in courier plane crash | The Australian, su web.archive.org, 26 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2009).
  18. ^ (EN) FedEx plane crashes on landing in Tokyo, two dead, in Reuters, 23 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2020.
  19. ^ (EN) JTSB, Final report FedEx Express 80 (PDF), su mlit.go.jp.
  20. ^ (EN) NTSB, Final report FedEx Express 14 (PDF), su ntsb.gov.
  21. ^ (EN) The Final Push. URL consultato l'11 luglio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]