Via XX Settembre (Milano)

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Via XX Settembre
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàMilano
CircoscrizioneMunicipio 1
QuartiereZona Magenta
Codice postale20123
Informazioni generali
Tipostrada urbana
Lunghezza450 m
IntitolazioneAl 20 settembre 1870, giorno della Breccia di Porta Pia
Costruzionefra il finire del XIX secolo e i primi anni del XX
Collegamenti
InizioPiazza della Conciliazione
FineViale Pietro e Maria Curie
Luoghi d'interesseVillino Hoepli, Villino Francetti Frova
TrasportiLinea M1 (metropolitana di Milano) Conciliazione
Mappa
Map
Coordinate: 45°28′09.52″N 9°10′08.99″E / 45.469311°N 9.169164°E45.469311; 9.169164

Via XX Settembre è un'elegante strada residenziale della città di Milano, tematizzata dal Piano Beruto del 1884-1889 e realizzata fra il finire del XIX secolo e i primi anni del XX. Venne intitolata al 20 settembre 1870, giorno in cui si svolse la Breccia di Porta Pia a Roma che sancì sia la fine dello Stato Pontificio che l'ingresso di Roma nel Regno d'Italia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Via XX Settembre venne concepita nell'ambito dell'urbanizzazione delle aree poste tra il Castello Sforzesco e Porta Magenta, negli stessi anni che videro la sistemazione definitiva dell'ex piazza d'armi, alle spalle del Castello con la realizzazione del nuovo Parco Sempione.

Tematizzata dal Piano Beruto (1884-1889), la via - perfettamente in asse con l'Arena Civica - venne concepita per essere lottizzata in piccoli appezzamenti destinati ad ospitare i villini signorili dell'alta borghesia, la nuova classe dominante sulla scena politica milanese. Fu così che fin dalla fine dell'Ottocento cominciarono a sorgere i primi villini in stile neorinascimentale prima e in sitle liberty successivamente, che ancora oggi la caratterizzano in larga parte, in un quartiere fortemente connotato dalla presenza di verde (tenendo anche conto l'estrema vicinanza del Parco Sempione).

Due fra i villini più noti furono: il Villino Hoepli (1894-1896), di proprietà dell'editore svizzero Ulrico Hoepli, demolito nel dopoguerra e il Villino Francetti Frova (1895-1896). Quest'ultimo si distingueva per la caratteristica torre ottagonale d'angolo, coronata da una loggetta a cupolino.[1]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le tre vie più belle di Milano, su milanodavedere.it, 23 novembre 2019. URL consultato l'8 febbraio 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]