Utente:Marilena Leta/Sandbox

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Marco De Bartoli[modifica | modifica wikitesto]

Marco De Bartoli (Marsala, 4 febbraio 1945Messina, 18 marzo 2011) è stato un pilota, viticoltore ed enologo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni della gioventù è lo sport, e in particolare l’automobilismo, la sua grande passione. Dal 1966 al 1979, includendo le pause, gareggia al volante, disputando competizioni nazionali e internazionali. Tra le gare al suo attivo la prestigiosa Targa Florio, la Coppa Nissena, la Monte Kronio, in cui ottiene i primi trionfi da pilota.

Laureatosi in Scienze Agrarie all’Università degli Studi di Palermo il 15 novembre del 1973, riceve il primo incarico lavorativo nel dicembre dello stesso anno, come responsabile alle Pubbliche relazioni della ditta vinicola Carlo Pellegrino, di proprietà del nonno, il Cavaliere Paolo. Dall’ottobre del 1976 al 1980 passa alle dipendenze della ditta Mirabella S.p.a., in qualità di ispettore alle vendite per il nord d’Italia.

Nel 1978 iscrive l’azienda agricola “Marco De Bartoli”, sita nel baglio di proprietà della famiglia, alla Camera di Commercio di Trapani. Nel 1984 l’azienda verrà trasformata giuridicamente da ditta individuale a srl.

Nel 1980 mette per la prima volta in bottiglia il Vecchio Samperi, il suo primo vino. Nello stesso anno si presenta al salone del vino BIBE, a Genova, e riceve i primi riconoscimento e un’eco mediatica sulla stampa nazionale [1]. Conosce l’artista-pittore Carlo Lauricella, a cui affida la creazione delle etichette e l’immagine visiva dell’azienda.

Nel 1981 partecipa al primo Vinitaly.

Nel 1984 avvia la produzione del Bukkuram, passito di Pantelleria, sull’isola. Nel 1985 lo presenta al BIBE.

Nel 1989 produce e mette in bottiglia il primo vino bianco da tavola da uve Zibibbo secco.

Nella primavera del 1990 costituisce a Pantelleria la Bukkuram srl e produce e imbottiglia, nello stesso anno, il primo vino bianco da tavola da uve Grillo.

Nel 1991 acquista a Pantelleria, in località Bukkuram, un fabbricato risalente al Settecento, dove realizzerà la cantina, e il vigneto circostante per la produzione delle uve per la vinificazione.

Il 30 aprile del 1993 riceve dal Governo regionale siciliano la nomina a Presidente del Consiglio dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino (IRVV).

Nell’agosto del 1995, sotto l’egida del Presidenza della Regione, organizza in qualità di Presidente dell’IRVV, un importante convengo sulla viticoltura siciliana, in particolare, per la valorizzazione del “Moscato passito”. Al convegno, oltre al Ministro delle Politiche Agrarie, Walter Luchetti, partecipano tutti i maggiori esponenti politici ed esperti del settore.

Il 7 settembre 1995 viene accusato di presunta sofisticazione e la cantina di Samperi, compresi i vani abitativi attigui, è posta sotto sequestro giudiziario. L’assoluzione arriverà il 28 marzo del 2000, seguita dalla restituzione della documentazione fiscale e dei vini sequestrati, poiché il fatto non sussiste.

Figure di spicco del calibro di Luigi Veronelli non fanno mancare esternazioni di solidarietà in difesa di De Bartoli, per il quale mettono “le mani sul fuoco”[2]. Nel novembre del 1996 vengono dissequestrati i vani abitativi e vengono riassunti i dipendenti, licenziati forzosamente dopo l'accaduto. Nel 1997 scade il mandato di Presidente dell’IRVV e le autorità giudiziarie dissequestrano una parte delle masse vinose. Nel settembre 1998, i figli Renato e Sebastiano, diplomati all’Istituto Tecnico Agrario di Marsala, iniziano la collaborazione nelle due aziende di famiglia, a Marsala e a Pantelleria. Nel settembre 1999 si ritorna alle normali attività aziendali, vendemmia compresa, dopo i problemi giudiziari ancora non del tutto archiviati.

Il professor Giampaolo Fabris, ordinario di sociologia dei consumi, lo cita tra i "capiscuola" e lo definisce "precursore del rinnovamento dell’enologia siciliana e difensore delle tipicità".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Adriano Ravegnani, Quasi un sussurro, in Il Messaggero, 23 novembre 1980.
  2. ^ Luigi Veronelli, La bottiglia, in L'Espresso, 25 luglio 1996.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nicolas Belfrage M.W., Life Beyond Lambrusco. Understanding Italian Fne Wine, Sidgwick & Jackson, 1985, ISBN 0-283-99272-7
  • Luigi Veronelli, Nichi Stefi, I Vignaioli storici II, Mediolanum Editori Associati, 1987, ISBN 88-7712-025-8
  • François Morel, Le Livre des Vins Insolites, Éditions Flammarion, 2000, FT 0675-00-X
  • Attilio L. Vinci, Marco De Bartoli. Dalle curve dei rally ai pendii delle vigne, Seminario Luigi Veronelli, 2004, ISBN 88-7250-125-3
  • Paolo Massobrio, I giorni del vino. 365 assaggi meditati e raccontati, Giulio Einaudi Editore, 2009, ISBN 978-88-06-19908-1
  • Robert V. Camuto, Palmento. A Sicilian Wine Odyssey, University of Nebraska Press, 2010, ISBN 978-0-8032-2813-9

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]