Teatro di Sant'Agostino

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Teatro di Sant'Agostino
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGenova
IndirizzoPiazza Renato Negri 6 - Genova
Dati tecnici
TipoTeatro all'italiana fino al XIX secolo. Dal 1986 teatro multisala e sede della Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse
Capienzatre sale: 500, 148, 200 posti
Realizzazione
CostruzioneXVIII secolo, XX secolo
ArchitettoEttore Piras
Sito ufficiale
Coordinate: 44°24′17″N 8°55′53.8″E / 44.404722°N 8.931611°E44.404722; 8.931611

Il Teatro di Sant'Agostino, o Teatro Sant'Agostino,[1] è un teatro italiano con sede a Genova, nel centro storico cittadino. È talvolta chiamato impropriamente Teatro della Tosse, dal nome della fondazione che lo gestisce.

Dispone di tre sale, tutte collocate nello stesso ampio complesso architettonico: la Sala Aldo Trionfo (500 posti); la Sala Dino Campana (237 posti); l'Agorà-LaClaque (180 posti).

Edificato nel 1702 come teatro all'italiana, tra XIX e XX secolo ha subito molte trasformazioni. Restaurato fra il 1987 e il 1997 dall'architetto Ettore Piras, è stato il primo teatro multisala in Italia.[2] Dal 1986 è sede della compagnia della Tosse, che dal 2005 è confluita nell'ONLUS Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse. L'edificio è sottoposto a vincolo di tutela architettonica sin dal 1934.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fra il Settecento e l'Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

La pianta originaria del teatro e come apparivano gli interni alla fine dell'Ottocento

La struttura del Teatro di Sant'Agostino nacque nel 1701 per iniziativa del nobile Nicolò Maria Pallavicino, quando acquistò dalla famiglia Durazzo alcuni terreni nell'area compresa tra le chiese di San Donato e di Sant'Agostino, edificio da cui il teatro prenderà il nome. La sala teatrale venne costruita nel 1702 secondo la tipica struttura all'italiana: sala a ferro di cavallo con cinque ordini di palchi. In seguito il teatro passò alla famiglia Durazzo, che ristrutturò la sala aggiungendovi due palchi per fila e sopraelevando la sala con un sesto ordine destinato al pubblico meno abbiente.

La stessa famiglia Durazzo era allora proprietaria dell'altro teatro operistico cittadino, il Teatro del Falcone, e organizzò le stagioni liriche alternativamente, in modo che le due sale non si facessero concorrenza tra loro.

Il Teatro di Sant'Agostino, sebbene il Falcone fosse pubblico e di epoca precedente ma utilizzato prevalentemente dall'aristocrazia,[4] si identificò come primo teatro pubblico della città e nel 1795 ospitò il debutto di Niccolò Paganini, che eseguì le sue 14 variazioni sull'aria piemontese La Carmagnola, per chitarra e violino, in un concerto indetto dal padre per pagargli migliori studi di musica.

Il teatro fu a lungo la principale sala teatrale del capoluogo, e vide ospiti imperatori, re e principi fra cui Filippo V a Napoleone I.[5] Con la costruzione del Teatro Carlo Felice, che a partire dagli anni Trenta dell'Ottocento sottrasse pubblico, e col mutato gusto del pubblico di fine secolo, le altre sale a una riduzione delle attività o alla sospensione.[6]

Fra l'Ottocento e il Novecento[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1825 fu acquistato dal comune. In seguito cambiò nome in Teatro Nazionale (nominativo rimasto nella toponomastica cittadina dando il nome al vicolo accanto all'edificio). Restaurato alla fine dell'Ottocento, passò nel 1890 all'Accademia Filodrammatica Italiana (nata nel 1856). All'epoca disponeva di cinque ordini di palchi e una capacità di oltre 1000 persone. Fu ristrutturato nel 1925 con impianto di riscaldamento e di illuminazione elettrica.[5] Nel 1916 Gilberto Govi vi fondò la propria compagnia.

I pesanti bombardamenti che coinvolsero Genova per cinque anni durante la seconda guerra mondiale, causono una diffusa distruzione nell'intero quartiere, senza risparmiare il teatro, che riportò ingenti danni. Dopo il restauro post bellico, la sala cambio nome in Teatro Aliseo.[7]

Fra il Novecento e gli anni Duemila[modifica | modifica wikitesto]

La struttura che ospita le sale Aldo Trionfo e Dino Campana, accanto alla Chiesa di Sant'Agostino
La sede della Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse, al civico 4 nella stessa piazza

La denominazione di Teatro Aliseo fu mantenuta fino al 1987. In quell'anno la compagnia teatrale che aveva sede in un piccolo teatro di Salita della Tosse, nel quartiere di San Vincenzo, vi spostò la propria sede e, grazie al contributo del Comune di Genova, portò al recupero del complesso architettonico e al recupero del nome storico di Teatro Sant'Agostino.[8] Lo spettacolo con il quale si inaugurò la nuova struttura fu la trilogia Profondo inchino in tre atti, composta da Max und Lydia di Alfred Döblin, Assassino, speranza delle donne di Oskar Kokoschka e Il suono giallo di Vasilij Kandinskij.

Ad occuparsi del progetto di riqualificazione, durato dieci anni e terminato nel 1997, fu l'architetto Ettore Piras, con la collaborazione di Emanuele Luzzati quale scenografo e di Tonino Conte quale regista.[2] All'interno di un singolo complesso architettonico, si iniziò con la creazione della sala Dino Campana (237 posti) e, in seguito, si aggiunse la sala Agorà-La Claque dall'altro lato del complesso, con accesso da via di San Donato 9 (180 posti); infine si aggiunse la sala principale Dino Trionfo (500 posti).[9] Ciò fece del Teatro di Sant'Agostino il primo complesso teatrale multisala in Italia.[2]

Nel 1995 la compagnia del Teatro della Tosse fu riconosciuta come teatro stabile privato, vincendo l'anno successivo un Premio Speciale Ubu per l'attività di ricerca.[10][11]

Tra le compagnie internazionali che si sono alternate sul palcoscenico del teatro: Marcel Marceau, Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée, Peter Brook, Jan Fabre, Steven Berkoff, Lindsay Kemp, Pilobolus, Momix, Mummenschanz, Jango Edwards, Louis Falco, Les Quatuor, Maguy Marin, Eimuntas Nekrošius, Philippe Genty, Mark Ravenhill e Bette Bourne, New Riga theatre, Thomas Ostermeier.

Nel 2023 la facciata del teatro è stata sottoposta a una completa riqualificazione estetica, funzionale e di efficientamento energetico, con un intervento realizzato con fondi comunali per circa 2 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dedicati al centro storico di Genova. L'inaugurazione si è tenuta il 29 settembre 2023, con una performance pubblica di danza verticale.[12]

Nel marzo 2024, è iniziato l'iter legislativo presso la Camera dei deputati per dichiarare il teatro "monumento nazionale", insieme agli altri 14 principali teatri del capoluogo ligure.[13][14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse Onlus, su artbonus.gov.it, Ministero della Cultura.
  2. ^ a b c Genova - Teatro della Tosse, su ettorepiras.wordpress.com.
  3. ^ Vincolo Architettonico, su liguriavincoli.it, Regione Liguria.
  4. ^ Teatro del falcone, su palazzorealegenova.beniculturali.it. URL consultato il 3 aprile 2018 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2018).
  5. ^ a b Annuario Genoveese, Fratelli Pagano, 1936, p. 853.
  6. ^ Dal Falcone al Sant'Agostino, Teatri Storici Di Liguria.it
  7. ^ Stefano Pavlovic, Alla scoperta del Teatro della Tosse: quando l'Alternanza Scuola Lavoro apre nuovi orizzonti, su giornalinofb.blogspot.com, 30 ottobre 2017.
  8. ^ A Genova una sede stabile per il 'Teatro della Tosse', in laRepubblica, 28 febbrio 1987. URL consultato il 6 marzo 2023.
  9. ^ Teatri di Sant'Agostino, su Teatro della Tosse.
  10. ^ Premi Ubu Archiviato il 29 agosto 2005 in Internet Archive. su Ubulibri.it
  11. ^ Premi Ubu, Mastroianni Miglior Attore, in laRepubblica, 26 novembre 1996. URL consultato il 6 marzo 2023.
  12. ^ Pnrr: nuova facciata dei Teatri di Sant’Agostino, su smart.comune.genova.it, 28 settembre 2023.
  13. ^ Testo Unificato delle proposte di legge: Vinci; Foti; Giovine ed altri; Zanettin ed altri; Amorese; Messina; Loizzo ed altri; Andreuzza: DICHIARAZIONE DI MONUMENTO NAZIONALE DI TEATRI ITALIANI (A.C. 982-1214-1347-1584-1639-1677-1685-1754-A), su documenti.camera.it.
  14. ^ Valentina Ghio e Andrea Orlando, Proposta emendativa 1.1009. in Assemblea riferita al C. 982-A, su Camera dei deputati.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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