Giovanni da Barbiano: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 60: Riga 60:
===Al soldo dei Visconti===
===Al soldo dei Visconti===


Negli anni scuccessivi Giovanni da Barbiano fu al soldo dei [[Visconti]], con i quali prese parte alle vicende della guerra tra il [[Ducato di Milano|duca di Milano]] e i collegati [[Firenze|fiorentini]]; nella [[battaglia di Governolo (1397)|battaglia di Governolo]] ebbe il comando della terza schiera, e, con [[Pandolfo Malatesta]], riuscì a riequilibrare le sorti del combattimento condizionato temporaneamente dall'intervento di [[Ugolotto Biancardo]].
Negli anni successivi Giovanni da Barbiano fu al soldo dei [[Visconti]], con i quali prese parte alle vicende della guerra tra il [[Ducato di Milano|duca di Milano]] e i collegati [[Firenze|fiorentini]]; nella [[battaglia di Governolo (1397)|battaglia di Governolo]] ebbe il comando della terza schiera, e, con [[Pandolfo Malatesta]], riuscì a riequilibrare le sorti del combattimento condizionato temporaneamente dall'intervento di [[Ugolotto Biancardo]].


===Ultimi anni===
===Ultimi anni===

Versione delle 19:20, 29 gen 2015

Giovanni da Barbiano
Conte di Cunio
PredecessoreAlidosio da Barbiano
SuccessoreLodovico da Barbiano
Altri titoliSignore di Lugo, Conselice e Vignola
NascitaBarbiano, -
MorteBologna, 27 settembre 1399
Casa realeda Barbiano
PadreAlidosio da Barbiano
FigliConselice da Barbiano

Giovanni da Barbiano (Barbiano di Cotignola, ... – Bologna, 27 settembre 1399) è stato un condottiero italiano.

Fratello di Alberico, fu molto dissimile per onestà e metodi dal grande fratello.

Biografia

Della sua infanzia si conosce ben poco, nemmeno la data di nascita. Fratello del più noto Alberico, fu addestrato anche lui in giovane età all'arte militare, ponendosi in un primo tempo sotto la protezione di Giovanni Acuto e più tardi al servizio del fratello nella Compagnia di San Giorgio.

I assedio di Barbiano

Nel 1385 sconfisse i bolognesi e si reimpadronì di Barbiano, cacciando il capitano Giacomo Boccadiferro. In seguito restituì Zagonara agli estensi, e si unì poi con Azzo da Castello, Ceccolo Broglia, Brandolino Brandolini, Conte da Carrara, Boldrino da Panicale devastando le Marche e impadronendosi di uomini e di bestiame.

Al servizio degli Este

Dopo aver servito per molte signorie, fu assoldato dal marchese di Ferrara; nel 1395 promise a Simone di San Giorgio di portargli morto Azzo d'Este, per il compenso di trentamila ducati e i castelli di Lugo e di Conselice. Non potendo avere nelle mani l'estense, spinto da avidità di denaro ricorse ad un criminoso inganno, uccise, con il figlio Conselice, dopo avergli fatto indossare i vestiti dell'Este, un servo tedesco di Ato di Rodiglia di nome Cervo, il quale aveva fisicamente una grande rassomiglianza con Azzo e ne consegnò il cadavere ai legati ferraresi. Costoro tratti in inganno pagarono a Giovanni il prezzo del misfatto e a loro volta presentarono la vittima al marchese di Ferrara; Azzo, venuto a conoscenza della turpe mistificazione, assalì i ferraresi, facendo una strage.

II assedio di Barbiano

Sempre nel 1395, fu assediato a Barbiano da Astorre Manfredi e dagli estensi, i quali accerchiarono Lugo e gli altri castelli della famiglia. Si interpose a suo favore Gian Galeazzo Visconti, il quale minacciò di inviare Alberico da Barbiano a sua difesa, riuscendo a far giungere ad una tregua le due parti.

Un episodio di tale conflitto è riportato in una novella di Franco Sacchetti:

"È fatta costruire dal Manfredi una forte bastia nei pressi di Barbiano che tiene il condottiero molto impegnato. In particolare, un capitano tedesco avversario, di nome Guarnieri, assale in continuazione gli uomini del Barbiano alla testa di 10 cavalli e porta le sue scorrerie fin sotto le mura del castello. Giovanni da Barbiano fa pascolare alcune paia di buoi tra il castello e la bastia; arma un suo fedele come il tedesco e lo fa uscire nascostamente da Barbiano con altri 10 armati; lo fa incamminare verso Faenza. Costui simula di assalire i contadini con le bestie al pascolo per impadronirsi del bestiame; costoro fuggono verso la bastia gridando al soccorso e chiedono che siano loro aperte le porte. I difensori scambiano da lontano il falso Guarnieri con quello vero, aprono la porta esterna e fanno entrare gli uomini armati. Una sentinella della porta interna, messo in sospetto, chiede al falso Guarnieri di togliersi l'elmo e farsi in tal modo riconoscere. Gli uomini di Giovanni da Barbiano si danno alla fuga, inseguiti dai sassi e da colpi di balestra, e lasciano i buoi nelle mani nemiche."

Al soldo dei Visconti

Negli anni successivi Giovanni da Barbiano fu al soldo dei Visconti, con i quali prese parte alle vicende della guerra tra il duca di Milano e i collegati fiorentini; nella battaglia di Governolo ebbe il comando della terza schiera, e, con Pandolfo Malatesta, riuscì a riequilibrare le sorti del combattimento condizionato temporaneamente dall'intervento di Ugolotto Biancardo.

Ultimi anni

Stragi, violenze, ruberie e ogni sorta di vessazioni segnarono il suo passaggio nelle campagne e nelle città, fino a che nel 1399 fu fatto prigioniero a Spilamberto, nei pressi di Vignola, dai signori di Ferrara e di Bologna.

Fu decapitato in piazza a Bologna il 27 settembre 1399 assieme a suo figlio, suo nipote, il conte Lippazzo, e un altro parente, il conte Bunterato.

È sepolto a Bologna nella Cattedrale di San Pietro con il figlio Conselice ed altri parenti.

Voci correlate

Bibliografia

  • L. Bignami. Condottieri Visconti e Sforzeschi. 1935, Milano;
  • E. Ricotti. Le compagnie di ventura in Italia. 1893, Torino.