Riconoscimenti ottenuti da American Beauty

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Voce principale: American Beauty.
Premi assegnati a American Beauty[1]

Alan Ball, la cui sceneggiatura si aggiudicò numerosi riconoscimenti.
Premio Vinto Nominato
Premio Oscar
5 8
Premio Amanda
1 1
Eddie Award
0 1
American Comedy Award
1 3
American Society of Cinematographers Award
1 1
Excellence in Production Design Award
0 1
Australian Film Institute Award
1 1
Award of the Japanese Academy
0 1
BAFTA Film Award
6 14
BMI Film Music Award
1 1
Blockbuster Entertainment Award
0 5
Premio Bodil
1 1
Bogey Award
1 1
BRIT Award
0 1
British Society of Cinematographers Award
1 1
Critics Choice Award
1 1
Artios Award
1 1
Chicago Film Critics Association Award
4 7
Chlotrudis Award
1 7
Cinema Audio Society Award
0 1
Costume Designers Guild Award
1 1
Leone ceco
1 1
Premio César
0 1
Dallas-Fort Worth Film Critics Association Award
3 3
David di Donatello
0 1
Directors Guild of America Award
1 1
Empire Award
0 4
Screen International Award
0 1
Film Critics Circle of Australia Award
1 1
Florida Film Critics Circle Award
2 2
Golden Globe
3 6
Golden Screen
1 1
Grammy Award
1 2
Guldbagge Award
0 1
Hollywood Makeup Artist and Hair Stylist Guild Award
0 1
International Monitor Award
1 1
Nastro d'argento
1 1
Kansas City Film Critics Award
3 3
Kinema Junpo Award
1 1
Sierra Award
2 10
London Film Critics' Circle Award
5 5
Los Angeles Film Critics Association Award
1 1
Lumière Award
1 1
MTV Movie Award
0 1
Golden Reel Award
2 2
National Board of Review Award
2 2
National Society of Film Critics Award
1 1
Online Film Critics Society Award
4 12
Producers Guild of America Award
1 1
Maxwell Weinberg Award
1 1
Premio Robert
1 1
Golden Aries
1 1
San Diego Film Critics Society Award
4 4
Satellite Award
0 7
Screen Actors Guild Award
3 4
Southeastern Film Critics Association Award
4 4
Teen Choice Awards
0 3
Toronto Film Critics Association Award
1 1
People's Choice Award
1 1
Writers Guild of America Award
1 1
Young Artist Award
1 1
Young Hollywood Award
2 2
YoungStar Award
1 1
Numero totale di vittorie e candidature
Totale 86 159

Il film American Beauty, uscito nelle sale nel 1999, ottenne un ampio successo di pubblico e di critica, con un incasso di oltre 350 milioni di dollari in tutto il mondo. Annovera tra i suoi maggiori riconoscimenti 5 Oscar vinti su 8 candidature e 3 Golden Globe su 6 nomination.

Campagna di promozione verso la critica[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente la pellicola di Sam Mendes non venne considerata la principale favorita per dominare la stagione di festival cinematografici. Diversi film che uscirono sul finire del 1999 riuscirono a strappare il consenso della critica statunitense nelle cosiddette "liste di fine anno"[2]. Sebbene la Chicago Film Critics Association e la Broadcast Film Critics Association nominarono American Beauty "miglior film dell'anno", altre associazioni specializzate come il New York Film Critics Circle, la National Society of Film Critics e la Los Angeles Film Critics Association lo citarono tra i migliori[3], ma consegnarono il massimo riconoscimento a pellicole differenti[2]. Il triplice successo in gennaio ai Golden Globe 2000 (miglior film drammatico, miglior regista, migliore sceneggiatura) fu, pertanto, inaspettato, giacché precedentemente erano trapelate notizie su una sconfitta certa del film[3][4].

Tra i candidati alla 72ª edizione degli Oscar non emerse alcun favorito in particolare[2]. La DreamWorks, casa di produzione di American Beauty, aveva già sponsorizzato il proprio lavoro cinque settimane prima che i 5600 membri dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences ricevessero le schede per la votazione. Tale campagna affiancò alla pubblicità tradizionale delle strategie più mirate. Gli elettori vennero informati nelle loro zone mediante la promozione in «ambienti adeguati e casuali», nonostante fosse stato proibito l'avviso selettivo tramite posta elettronica. Il candidato al miglior film del 1998 della DreamWorks, Salvate il soldato Ryan, aveva perso il confronto con Shakespeare in Love; ciò spinse i dirigenti a puntare su un approccio completamente differente, assumendo personalità emergenti assieme a tre consulenti esperti, che, dal canto loro, raccomandarono la casa di produzione di «pensare in piccolo». Nancy Willen spinse lo studio a realizzare uno speciale sulla lavorazione della pellicola e a organizzare un botta e risposta con Mendes per la British Academy of Film and Television Arts; Dale Olson suggerì di far circolare il film, oltre che sulle testate giornalistiche principali, su pubblicazioni gratuite a Beverly Hills, città di residenza di molti votanti. Egli stesso fu responsabile della proiezione di American Beauty davanti a circa 1000 componenti dell'Actors Fund of America, tra i quali si nascondevano anche membri dell'Academy. Bruce Feldman, infine, accompagnò Mendes al Santa Barbara International Film Festival, durante il quale il regista partecipò a una cena privata in onore di Anthony Hopkins, in compagnia di alcuni degli elettori degli Oscar[5].

Nel febbraio 2000 il film venne candidato a 8 Premi Oscar, mentre i suoi contendenti più vicini, Le regole della casa del sidro della Miramax e Insider - Dietro la verità della Spyglass Entertainment, ricevettero 7 nomination per parte. Il mese seguente, le principali organizzazioni sindacali cinematografiche (Writers Guild of America, Screen Actors Guild, Producers Guild of America, American Society of Cinematographers, Directors Guild of America) gli assegnarono le maggiori onorificenze. Fu allora che si iniziò a pensare che il film di Mendes avrebbe potuto imporsi in più categorie alla cerimonia degli Oscar[2]. Per far crollare le possibilità residue de Le regole della casa del sidro, la DreamWorks acquistò il 38% di spazio pubblicitario in più rispetto alla Miramax su Variety[6]. Il 26 marzo allo Shrine Auditorium di Los Angeles American Beauty si aggiudicò 5 statuette: miglior film, miglior regista a Sam Mendes miglior attore a Kevin Spacey, migliore sceneggiatura originale a Alan Ball e migliore fotografia a Conrad L. Hall[7]. La campagna di promozione del film nei confronti della critica, che peraltro contribuì al conseguimento di sei British Academy Film Awards su 14 nomination[3], valse alla DreamWorks un riconoscimento dalla Publicists Guild of America[8].

Lista approfondita[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Awards for American Beauty, su imdb.com, Internet Movie Database. URL consultato l'11 agosto 2011.
  2. ^ a b c d (EN) Rick Lyman, Early Oscars to Caine, Jolie and 'Topsy-Turvy', in The New York Times, 27 marzo 2000.
  3. ^ a b c (EN) American Beauty (1999), su movies.nytimes.com, The New York Times. URL consultato il 20 agosto 2011.
  4. ^ (EN) Greg Kilday, Road to best pic: An 'American' dream, in Variety, 8 gennaio 2001.
  5. ^ (EN) Amy Wallace, Aggressive campaign may have helped 'Beauty's' win, in The Journal Gazette, 28 marzo 2000.
  6. ^ (EN) Dave Karger, Apple Juice, in Entertainment Weekly, 10 marzo 2000.
  7. ^ Alessandra Farkas, Oscar, "American Beauty" vince cinque volte, in Corriere della Sera, 28 marzo 2000, p. 37. URL consultato il 20 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  8. ^ (EN) Dave McNary, Pubs tap 'Beauty,' 'Wing', in Variety, 23 marzo 2000.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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