Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull'organizzazione della struttura economico-amministrativa

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Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull'organizzazione della struttura economico-amministrativa (COSEA)
Offrire il supporto tecnico della consulenza specialistica ed elaborare soluzioni strategiche di miglioramento, atte ad evitare dispendi di risorse economiche, a favorire la trasparenza nei processi di acquisizione di beni e servizi, a perfezionare l’amministrazione del patrimonio mobiliare e immobiliare, ad operare con sempre maggiore prudenza in ambito finanziario, ad assicurare una corretta applicazione dei principi contabili ed a garantire assistenza sanitaria e previdenza sociale a tutti gli aventi diritto.[1]
Eretto18 luglio 2013
Soppresso22 maggio 2014
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana

La pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull'organizzazione della struttura economico-amministrativa (acronimo: COSEA) venne istituita con chirografo del 18 luglio 2013,[1] al fine di raccogliere informazioni per papa Francesco, in cooperazione con il Consiglio dei cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, con lo scopo di preparare le riforme delle istituzioni curiali, finalizzate "ad una semplificazione e razionalizzazione degli Organismi esistenti e ad una più attenta programmazione delle attività economiche di tutte le amministrazioni vaticane".[1][2]

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

I membri della Pontificia Commissione dovevano essere laici, esperti di "materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative"[3], consulenti o revisori di istituzioni economiche vaticane od ecclesiastiche. Unico ecclesiastico era il Segretario. Gli otto membri scelti[1][4] furono:

La Commissione iniziò i suoi lavori dopo il ritorno di Papa Francesco dal Brasile; successivamente venne sciolta, dopo il compimento del suo mandato[10], il 22 maggio 2014[11].

I risultati del lavoro della COSEA hanno contestualmente portato, fra l'altro, all'istituzione dei nuovi dicasteri della Segreteria per l’Economia e il Consiglio per l’Economia con il motu proprio Fedelis Dispensator et Prudens e della Segreteria per la Comunicazione col motu proprio L’attuale contesto comunicativo[12], oltre al proseguimento della complessa riforma dello IOR, già avviata dal CRIOR[13] (la cd. «fase due»[14]), al Nuovo quadro economico nella Santa Sede, annunciato dal cardinale Prefetto della Segreteria per l'Economia George Pell[15], alla riforma della Costituzione Pastorale Pastor Bonus[16], alla realizzazione di una due diligence dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza[17].

L'inchiesta Vatileaks[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Vatileaks.

Dall'inchiesta giudiziaria Vatileaks 2 è scaturito un processo giudiziario sulla diffusione di documenti riservati della Santa Sede - reato previsto dalla legge n. IX dello Stato della Città del Vaticano (13 luglio 2013), art. 10 (art. 116 bis c.p.) -, nel quadro di indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Gendarmeria vaticana, divulgate il 2 novembre 2015[18].

Sono stati cinque i rinvii a giudizio al termine dell'indagine[19]: due componenti della Commissione referente di studio e indirizzo sull'organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede (Cosea), Francesca Immacolata Chaouqui e monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda, i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autori rispettivamente dei libri Via Crucis e Avarizia, da cui è nata l'inchiesta, e il Segretario Esecutivo della COSEA, Nicola Maio, poi risultato completamente estraneo alla vicenda[20].

La prima udienza dell'avvio del procedimento risale al 24 novembre 2015[19]. Il 7 luglio 2016 il processo si è concluso con l'assoluzione di Nicola Maio con formula piena, il proscioglimento dei giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, le condanne per monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda e per Francesca Immacolata Chaouqui rispettivamente a 18 e 10 mesi di reclusione, con pena sospesa per la Chaouqui.[21]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Chirografo del Sommo Pontefice Francesco per l'istituzione di una Pontificia Commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede, su w2.vatican.va. URL consultato il 26 novembre 2015.
  2. ^ Il successivo 8 agosto 2013 nacque il Comitato di Sicurezza Finanziaria della Santa Sede. Cfr. http://www.osservatoreromano.va/it/news/il-papa-istituisce-il-comitato-di-sicurezza-finanz
  3. ^ Motu proprio per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio del finanziamento del terrorismo e della proliferazione il contrasto del riciclaggio del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa, su w2.vatican.va, Roma, 8 agosto 2013. URL consultato il 26 novembre 2015.
  4. ^ Antonino D'Anna, Dal tycoon maltese al segretario targato Opus Dei, fino all'ex ministro censore da Singapore. Ecco chi sono i membri della commissione voluta dal Papa, su affaritaliani.it, 19 luglio 2013.
  5. ^ a b Già Revisore internazionale della Prefettura degli affari economici della Santa Sede. Dal marzo 2014 è nel Consiglio per l'economia della Santa Sede, coordinatore Reinhard Marx. Cfr. Un passo chiave: Papa Francesco nomina i membri del Consiglio per l’economia, Osservatore romano, 8 marzo 2014.
  6. ^ Segretario della Prefettura degli affari economici della Santa Sede.
  7. ^ Dal marzo 2014 è nel Consiglio per l'economia della Santa Sede. In seguito, dal luglio 2014 in avanti nuovo presidente dello IOR. Cfr. Chi è Jean-Baptiste de Franssu, il nuovo presidente dello Ior, Panorama.it, 9 luglio 2014.
  8. ^ Dal marzo 2014 è nel Consiglio per l'economia della Santa Sede, coordinatore Reinhard Marx. Cfr. El español Enrique Llano, entre los 15 miembros del Consejo Económico del Vaticano, Abc.es, 8 marzo 2014.
  9. ^ Dal marzo 2014 è nel Consiglio per l'economia della Santa Sede. Cfr. Un passo chiave: Papa Francesco nomina i membri del Consiglio per l’economia, Osservatore romano, 8 marzo 2014.
  10. ^ Iacopo Scaramuzzi, Il Papa e il “C8” affrontano le riforme economiche del Vaticano Archiviato il 26 marzo 2014 in Internet Archive., Vatican Insider/La Stampa, 19 febbraio 2014.
  11. ^ Andrea Gagliarducci, La COSEA: che cosa era, quale è stato il suo lavoro, su acistampa.com, 2 novembre 2015.
  12. ^ Istituita la Segreteria per la comunicazione, su osservatoreromano.va, 27 giugno 2015.
  13. ^ Per il futuro dello Ior - Il Papa ne conferma la missione, su osservatoreromano.va, 7 aprile 2014.
  14. ^ Andrea Tornielli, Riforma economica del Vaticano e domande aperte, su vaticaninsider.lastampa.it, 9 luglio 2014.
  15. ^ Conferenza Stampa per la presentazione del nuovo quadro economico nella Santa Sede, su press.vatican.va, 9 luglio 2014.
  16. ^ Mariassunta Cozzolino, Primi interventi di Papa Francesco per una riforma degli organismi economico-finanziari della Curia romana: spunti di riflessione, in AA.VV., Recte sapere. Studi in onore di Dalla Torre, a c. di Geraldina Boni, Erminia Camassa, Paolo Cavana, Pasquale Lillo, Vincenzo Turchi, Torino, Giappichelli, 2014 ISBN 978-88-348-4845-6
  17. ^ Realizzazione di una "due diligence" dell'Ospedale pediatrico Bambin Gesù e della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza per il miglioramento della gestione, su news.va, 31 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
  18. ^ Grave tradimento della fiducia del Papa, su osservatoreromano.va, 2 novembre 2015.
  19. ^ a b Prima udienza del processo per divulgazione di documenti riservati, su osservatoreromano.va, 24 novembre 2015.
  20. ^ Vatileaks, condannati Chaouqui e mons. Vallejo Balda. Assolto Maio, prosciolti Nuzzi e Fittipaldi, su rainews.it, 7 luglio 2016. URL consultato il 16 dicembre 2016.
  21. ^ Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede: Dispositivo della Sentenza del Tribunale SCV per il processo sulla divulgazione di documenti e notizie riservate (7.07.2016), su press.vatican.va, 7 luglio 2016. URL consultato il 16 dicembre 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]