Palazzo Rosso (Genova)

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Disambiguazione – Se stai cercando il Palazzo Rosso di Pisa, vedi Palazzo Agostini.
Palazzo Rosso
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGenova
IndirizzoVia Garibaldi 18
Coordinate44°24′40.5″N 8°55′55.63″E / 44.41125°N 8.93212°E44.41125; 8.93212
Caratteristiche
TipoDimora storica, pinacoteca
Istituzione1677
Apertura1677
ProprietàGenova
Visitatori20 000 (2022)
[Sito ufficiale Sito web]

Il palazzo Rodolfo e Francesco Maria Brignole o Palazzo Rossoè un edificio sito in via Garibaldi al civico 18 nel centro storico di Genova, inserito il 13 luglio del 2006 nella lista tra i 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova divenuti in tale data Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Ospita la prima sezione dei Musei di Strada Nuova, che comprendono anche Palazzo Bianco e Palazzo Doria-Tursi, dedicata principalmente alle collezioni d'arte dei Brignole-Sale, in parte ospitate in sale che conservano l'arredo e la decorazione originale.

Il palazzo

«Il primo Palazzo che ho visto è stato il palazzo Brignole; facciata rossa, scalone di marmo. Le statue non sono grandi come in altri palazzi ma la manutenzione, i mosaici dei pavimenti e soprattutto i quadri lo rendono uno dei più ricchi di Genova.»

Così Gustave Flaubert, nelle sue Notes de voyage del 1845, annotava la presenza di Palazzo Rosso.

Costruito tra il 1671 e il 1677 su progetto dell'architetto Pietro Antonio Corradi per volontà di Rodolfo e Gio Francesco Brignole Sale, a questa famiglia rimase fino al 1874, anno in cui fu donato alla città dall' ultima erede Maria, duchessa di Galliera, per "accrescere il decoro e l'utile" di Genova e con l'evidente intenzione di lasciare ai posteri un segno della stirpe dei Brignole Sale anche con il contributo delle sue importanti collezioni d'arte.

I primi interventi decorativi furono realizzati dal 1679 da Domenico Piola e Gregorio De Ferrari con la collaborazione di quadraturisti e stuccatori, portando a compimento il Salone e l'affresco sulla volta, capolavoro del De Ferrari purtroppo distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e quattro sale la cui decorazione è dedicata alle stagioni dell'anno.

Nel 1691 iniziò la seconda fase decorativa con gli affreschi di Giovanni Andrea Carlone, Carlo Antonio Tavella e di Bartolomeo Guidobono.
Gli interventi di restauro e completamento decorativo continuarono fino alla metà del XIX secolo.

Continuatore della committenza artistica di Gio Francesco I fu, successivamente, suo nipote Gio Francesco II che nel 1746 fu anche eletto Doge della Repubblica di Genova.
In quell'anno ad opera dell'architetto Francesco Cantone venne definito l'attuale aspetto della facciata, caratterizzato da protomi leonine che segnano gli architravi delle finestre dei due piani nobili.
Il simbolo richiama l'arma araldica della famiglia, raffigurante un leone rampante sotto un albero di prugne, chiamate in dialetto genovese brignòle.

Le collezioni

Oltre al palazzo, la duchessa di Galliera nel 1874 donò al Comune di Genova la splendida quadreria che, unitamente agli arredi, formava il nucleo storico delle collezioni del museo: oculate acquisizioni e commissioni effettuate per oltre due secoli a dimostrazione dell'ascesa sociale, economica e politica della famiglia Brignole Sale.

A partire dalle prime commissione della prima metà del Seicento ad alcuni grandi artisti come Antoon Van Dyck da parte di Gio Francesco Brignole, anche i successori, a partire dalla moglie Maria Durazzo, continuarono questa politica apportando un significativo ampliamento delle ricche collezioni d'arte anche grazie alle eredità ricevute.

Oggi la quadreria si caratterizza sia per i ritratti fiamminghi sia per i dipinti di Guido Reni, di Guercino, di Mattia Preti, di Bernardo Strozzi, sia da tavole e tele d'ambito veneto del XVI secolo, fra le quali meritano d'essere ricordate le opere di Palma il vecchio e del Veronese.

Negli anni 1953-1961 furono effettuati importanti restauri, grazie ai quali gli spazi espositivi vennero più che raddoppiati in funzione di una diversa sistemazione della quadreria, inserendo anche opere non pertinenti il nucleo storico, come la collezione di ceramiche e quella numismatica in precedenza ubicate altrove.

Di diversa provenienza era anche la collezione tessile, per la quale nell'occasione venne realizzato un deposito. Inoltre trovarono sistemazione nel mezzanino fra il primo e il secondo piano nobile del gabinetto disegni stampe, la collezione topografica e la collezione cartografica.

Dopo il 1992 è stato attuato un nuovo ordinamento, privilegiando il recupero e l'esposizione di tutte le opere appartenute alla collezione Brignole-Sale, in precedenza in parte spostate in Palazzo Bianco e in parte in deposito.

Opere principali

Raffigurazione del palazzo nel XIX secolo
Guercino
  • Cleopatra morente
Veronese
  • Giuditta e Oloferne
Gregorio De Ferrari
  • Primavera
Antoon van Dyck
Albrecht Dürer
Guido Reni
  • San Sebastiano
Bernardo Strozzi
  • La cuoca

Bibliografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia su Genova.

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