Palazzo Paolo Battista e Niccolò Interiano

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Palazzo Paolo Battista e Niccolò Interiano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
LocalitàGenova
IndirizzoPiazza delle Fontane Marose, 2
Coordinate44°24′37.93″N 8°56′06.35″E / 44.410536°N 8.935097°E44.410536; 8.935097
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1565-1567; 1844-1851
Inaugurazione1567
Usoabitazione privata
Realizzazione
ArchitettoFrancesco Casella
Pietro Pellegrini
AppaltatorePaolo Battista e Niccolò Interiano
Vivaldi Pasqua
 Bene protetto dall'UNESCO
Le Strade Nuove ed il complesso dei Palazzi dei Rolli di Genova
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2006
Scheda UNESCO(EN) Genoa: Le Strade Nuove and the system of the Palazzi dei Rolli
(FR) Scheda

Il palazzo Paolo Battista e Niccolò Interiano o palazzo Interiano Pallavicino è un edificio sito in Piazza delle Fontane Marose al civico 2 a Genova, inserito il 13 luglio del 2006 nella lista tra i 42 palazzi iscritti ai Rolli di Genova divenuti Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu costruito su progetto dell'architetto ticinese Francesco Casella per Paolo Battista e Niccolò Interiano tra il 1565 e il 1567. Compare come palazzo della categoria più elevata nei rolli del 1576, 1599, 1614. Fu incluso da Rubens nella sua edizione dei Palazzi di Genova del 1622[1].

Verso il 1664 divenne proprietà di Gio.Batta Negrone; fu poi dei Centurione, quindi Grimaldi (1797) e Vivaldi Pasqua, che restaurarono ampiamente il palazzo, ampliandolo verso nord ad opera dell'architetto Pietro Pellegrini[2] tra il 1844 e il 1851, e infine Pallavicini.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterni[modifica | modifica wikitesto]

Presenta un prospetto poco leggibile con quadratura architettonica a nicchie e figure (allegorie della Prudenza, della Temperanza, della Giustizia e della Fortezza e delle virtù cardinali eseguite dai pittori manieristi Lazzaro e Benedetto Calvi tra il XVI e XVII secolo), così come sul prospetto posteriore. Il portale, in bozze di pietra e di marmo alternate, con putti e vasi, è sormontato dallo stemma della Famiglia Pallavicino.

Sul fianco sinistro del palazzo restano tre epigrafi dei Padri del Comune (1206, 1427, 1559) a testimonianza delle fontane Amorose o Marose, demolite con l'apertura di via G. Interiano, che danno tuttora il nome all'adiacente piazza.

Ancora sul tetto vi è un giardino, opera ottocentesca dell'architetto Pietro Pellegrini, costituito da una serie di terrazze consecutive che si arrampicano gradatamente sulla collina, conserva alcuni loggiati, un ninfeo, oltre che alcune statue e vasche di Traverso e Parodi. Verso l’alto il parco, ancor oggi piantumato, è scenograficamente concluso da un loggiato al di sopra del quale si staglia il moderno edificio del Museo d'arte orientale Edoardo Chiossone, realizzato da Mario Labò nel 1971, in sostituzione della distrutta Villetta Di Negro.

Interni[modifica | modifica wikitesto]

Nell'atrio, gli affreschi sono di Giovanni Battista Carlone, mentre la statua neoclassica di Antinoo è di Nicolò Traverso, e quelle di Paride e di Elena, di Salvatore Revelli, ottocentesche.

Nel XIX secolo su commissione del Marchese Domenico Pallavicino e della moglie Teresa Corsi, furono restaurate le facciate e realizzata la decorazione interna di numerosi ambienti[3]. Michele Canzio decorò un salone con Scene dell'Antico Testamento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ PP. Rubens, Palazzi di Genova, Anversa - 1622, vol. I - Palazzo G.
  2. ^ Palazzo Interiano Pallavicino (PDF), su liguria.beniculturali.it. URL consultato il 22 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2015).
  3. ^ Proposal for the inscription of Genoa Le Strade Nuove and the System of the Palazzi dei Rolli in the Unesco World Heritage List, Volume I - Dossier, p. 76.

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