Pachyrhizodus

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Pachyrhizodus
Scheletri ricostruiti di Pachyrhizodus caninus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Actinopterygii
Ordine Crossognathiformes
Famiglia Pachyrhizodontidae
Genere Pachyrhizodus

Il pachirizodo (gen. Pachyrhizodus) è un pesce osseo estinto, appartenente ai crossognatiformi. Visse tra il Cretaceo inferiore e il Paleocene (Albiano - Daniano, circa 105 - 60 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Nordamerica, Sudamerica, Australia e Nuova Zelanda.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce era di grandi dimensioni e le proporzioni generali del corpo dovevano assomigliare a quelle di un tonno. Gli esemplari più grandi della specie di maggiori dimensioni (Pachyrhizodus caninus) potevano arrivare ai 3 metri di lunghezza. Le potenti mascelle erano armate di grandi denti aguzzi. La premascella possedeva due file di denti, mentre l'osso mascellare e la mandibola avevano una sola fila di denti conici, ricurvi e dotati di basi rigonfie, molto simili a quelli dei rettili marini della famiglia Mosasauridae. I denti erano pleurodonti, ma erano parzialmente radicati in alveoli poco profondi.

Era presente un grande opercolo, così come una grande squama davanti a ogni pinna pettorale. Le pinne possedevano un primo raggio piatto e largo. I ceratoiali e i vomeri erano piuttosto grossi. Le vertebre mostravano un particolare pattern interno, che in sezione ricordava una croce. La specie P. caninus doveva possedere una pinna dorsale simile a quella di un marlin, con una parte anteriore molto alta e falciforme, e una lunga parte posteriore bassa (Shimada, 2015).

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Ricostruzione di due specie di Pachyrhizodus del Nordamerica

La specie tipo di Pachyrhizodus è P. basalis, rinvenuta in terreni del Turoniano del Sussex (Inghilterra meridionale) e descritta da Dixon nel 1850. I migliori fossili attribuiti a questo genere provengono però dal Nordamerica: la specie più nota è P. caninus, di grandi dimensioni, i cui resti fossili sono comuni nella zona del Canale Interno Occidentale (Manitoba, Alabama, Texas, Kansas). A questa specie sono stati attribuiti altri resti ritrovati in Messico e in Nuova Zelanda. Altre specie nordamericane sono P. minimus, che non oltrepassava il metro di lunghezza, e P. leptopsis, i cui denti fossili sono stati a lungo confusi con quelli dei rettili mosasauri. Quest'ultima specie potrebbe appartenere a un genere a sé stante (Stewart e Hakel, 2005). Dall'Europa proviene anche la specie P. subulidens, e dall'Australia le specie P. marathonensis e P. grawi, considerate tra le forme più antiche del genere. Altri fossili di Pachyrhizodus sono stati ritrovati in Colombia.

Pachyrhizodus è stato avvicinato ai clupeiformi, agli elopiformi e ai salmoniformi; tuttavia, ricerche più recenti hanno determinato che faceva parte di un gruppo di pesci teleostei estinti, i crossognatiformi, vissuti tra la fine del Mesozoico e l'inizio del Cenozoico. In particolare, Pachyrhizodus e le forme simili (Pachyrhizodontoidei) erano molto diffuse nell'emisfero occidentale durante il Cretaceo.

Fossile di Pachyrhizodus in cui si è conservata l'impronta fossile dell'intestino

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Pachyrhizodus doveva essere un veloce pesce predatore attivo, che nuotava in un ambiente di mare aperto in modo simile agli attuali tonni e marlin. Un esemplare rinvenuto in Texas conserva al suo interno, nella zona dello stomaco, i resti di un altro pesce predatore (un ittiodectiforme). È probabile che quest'ultimo fosse una sua preda (Shimada, 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dixon, F. (1850): Geology and Fossils of the Tertiary and Cretaceous Formations of Sussex. – 422 pp.; London (Longman, Brown, Green & Longmans).
  • Cope, E. D. (1872): On the families of fishes of the Cretaceous Formation of Kansas. – Proceedings of the American Philosophical Society, 12: 327-357.
  • Cope, E. D. (1875): The Vertebrata of the Cretaceous Formations of the West. – Reports of the U.S. Geological Survey of the Territories 2: 1-303.
  • Stewart, A. (1899): Pachyrhizodus minimus, a new species of fish from the Cretaceous of Kansas. – Kansas University Quarterly, 8: 37-38.
  • Wiffen, J. (1983) The first record of Pachyrhizodus caninus Cope (Order Clupeiformes) from the Late Cretaceous of New Zealand, New Zealand Journal of Geology and Geophysics, 26:1, 109-119.
  • Taverne, L. (1987): On the cranial and caudal osteology ofthe marine teleost Pachyrhizodus (Pachyrhizodontidae, Crossognathiformes). – Biologisch Jaarboek Dodonaea, 55: 136-145.
  • Stewart, J. D. and G. L. Bell, Jr. 1994. North America’s oldest mosasaurs are teleosts. Contributions to Science, Natural History Museum of Los Angeles County, 441:1-9.
  • Hakel, M. & Stewart, J. (2003): A nearly complete skeleton of Pachyrhizodus caninus. – Journal of Vertebrate Paleontology, 23: 58A.
  • Stewart, J. & Hakel, M. (2005): A review of Pachyrhizodus species from the USA, with comments on those of other countries. – In: Poyato-Ariza, F. J. (Ed.): Fourth international Meeting on Mesozoic Fishes – Systematics, Homology, and Nomenclature; extended abstracts, 235-238; Madrid (UAM Ediciones).
  • Giersch, S., Frey, E., Stinnesbeck, W. & Gonzalez Gonzalez, A. H. (2010): Pachyrhizodus caninus COPE, 1872 (Teleostei, Crossognathiformes) from the early Turonian of Vallecillo (Mexico).– N. Jb. Geol. Paläont. Abh., 258: 219–228; Stuttgart.
  • Bartholomai, A. 2012. The pachyrhizodontid teleosts from the marine Lower Cretaceous (latest mid to Late Albian) sediments of the Eromanga Basin, Queensland, Australia. Memoirs of the Queensland Museum - Nature 56: 119-48.
  • Shimada, K. (2015). Body form and paleoecology of the large Late Cretaceous bony fish, Pachyrhizodus caninus. Cretaceous Research, Volume 52, Part A, Pages 286-291

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