Lars Rudolph

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Lars Rudolph nel 2018

Lars Rudolph (Wittmund, 18 agosto 1966[1]) è un attore tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da una famiglia di militari della Frisia Orientale, suo padre era un capitano di fregata.[1][2] Appassionatosi al jazz sin da piccolo, quando suo fratello gli aveva portato dal mercato delle pulci l'album di Miles Davis Bitches Brew, si esibisce come trombettista nei teatri di Berlino finché non assiste a una rappresentazione dell'Opera da tre soldi che suscita in lui un interesse per la recitazione:[1] senza alcuna formazione attorale alle spalle, vince nel 1997 il Max Ophüls preis come miglior attore esordiente.[3]

Si è imposto come caratterista nel cinema tedesco tra anni novanta e duemila,[2][3] interpretando grazie alla, secondo Die Zeit,[2] «figura scarna, i profondi occhi azzurri e la mandibola sporgente» personaggi eccentrici e febbrili in oltre sessanta film.[1][2] Tra questi Lola corre (1998), in cui interpreta il cassiere di banca che assiste Lola nella rapina, e La principessa + il guerriero (2000), dove ha interpretato il paziente psichiatrico geloso della protagonista, un'interpretazione che gli ha valso una candidatura ai Deutscher Filmpreis come miglior attore non protagonista.[3] Uno dei suoi rari[2] ruoli da protagonista è arrivato con Le armonie di Werckmeister (2000) di Béla Tarr, dov'è stato doppiato in ungherese.[4]

Parallelamente alla sua carriera cinematografica ha continuato quella musicale,[1][2] come cantante e trombettista delle band KIXX (1984–94; 2004), Stan Red Fox (1985–92) Ich schwitze nie[1] (1995–2005) e Mariahilff[2] (dal 2007).

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film e serie televisive, Lars Rudolph è stato doppiato da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Hobsch, Krämer e Rathje, p. 349.
  2. ^ a b c d e f g (DE) Dirk Peitz, Der Danebensteher, in Die Zeit, n. 31, 23 luglio 2009. URL consultato il 16 settembre 2023.
  3. ^ a b c Hobsch, Krämer e Rathje, p. 350.
  4. ^ (EN) Derek Elley, Werckmeister Harmonies, in Variety, 5 giugno 2000. URL consultato il 16 settembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN52615312 · ISNI (EN0000 0000 7846 2468 · LCCN (ENno00069334 · GND (DE124145906 · BNF (FRcb15010149p (data) · CONOR.SI (SL182609763 · WorldCat Identities (ENlccn-no00069334