Judith Barsi

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Ritratto a pastello di Judith Barsi

Judith Eva Barsi (Los Angeles, 6 giugno 1978Los Angeles, 25 luglio 1988) è stata un'attrice statunitense.

Iniziò la sua carriera da attrice bambina in televisione, facendo apparizioni in spot pubblicitari e programmi televisivi, e in seguito apparve nel film Lo squalo 4 - La vendetta e partecipò come doppiatrice ai film d'animazione di Don Bluth Alla ricerca della Valle Incantata e Charlie - Anche i cani vanno in paradiso. Nel 1988, dopo anni di abusi fisici e psicologici, il padre József uccise Judith e sua madre Maria prima di spararsi, in un duplice omicidio-suicidio, nella loro casa al n. 22100 Michale Street di West Hills (Los Angeles).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Judith Eva Barsi nacque il 6 giugno 1978 a Los Angeles, figlia di József Barsi che, dopo essere fuggito dalla Repubblica Popolare d'Ungheria all'indomani dell'occupazione sovietica durante la rivoluzione ungherese del 1956, si era trasferito prima a New York nel 1964 e poi in California,[1] dove conobbe Maria Virovacz.[2] Maria, anch'ella un'immigrata ungherese sfuggita all'occupazione sovietica, era nata nelle zone rurali del sud dell'Ungheria,[2] e aveva subito abusi psicologici e fisici dal padre. József e Maria si sposarono, e poco dopo diedero al mondo Judith a Los Angeles.[3]

Maria iniziò a crescere la figlia per farla diventare un'attrice, e all'età di cinque anni Judith venne scoperta in una pista di pattinaggio.[2] Judith comparve in più di 70 spot pubblicitari e come guest star in televisione.[4] Oltre alla sua carriera in televisione, Judith apparve in diversi film, tra cui Lo squalo 4 - La vendetta, e doppiò il personaggio di Ducky in Alla ricerca della Valle Incantata.

Quando iniziò la quarta elementare, Judith guadagnava circa 100.000 dollari l'anno, che aiutarono la sua famiglia a comprare una casa con tre camere da letto a West Hills.[5] Poiché era bassa per la sua età (era alta 1,12 metri all'età di 10 anni),[2] Judith iniziò a ricevere iniezioni di ormoni della UCLA per favorire la sua crescita. Le sue dimensioni portavano i direttori di casting a scritturarla per ruoli di bambine più giovani della sua età effettiva. Il suo agente disse al Los Angeles Times che quando Judith aveva dieci anni interpretava ancora bambine di 7 o 8 anni.[2]

Mentre la carriera di Judith decollava, József divenne sempre più violento, geloso e paranoico, e avrebbe regolarmente minacciato di uccidere se stesso, la moglie e la figlia. Il suo alcolismo peggiorò, e portò a tre diversi arresti per guida in stato di ebbrezza.[2] Nel dicembre 1986 Maria riferì alla polizia delle minacce e della violenza fisica del marito nei suoi confronti. Dopo che non furono trovati segni fisici di abuso, Maria decise di non sporgere denuncia contro József.[2]

Dopo l'incidente, József smise di bere, ma continuò a minacciare la moglie e la figlia, ad esempio di tagliare loro la gola e bruciare la casa. Nascose un telegramma che informava Maria che un suo parente in Ungheria era morto per evitare che lei e Judith lasciassero l'America.[6] La violenza fisica continuò, e Judith disse a un amico che suo padre le gettava addosso pentole e padelle facendole sanguinare il naso.[7] A causa degli abusi del padre, Judith cominciò a ingrassare[6] e a comportarsi in modo inquietante, ad esempio strappandosi tutte le ciglia ed estraendo i baffi del suo gatto.[2] Dopo essere scoppiata in lacrime di fronte al suo agente nel corso di un provino di canto per Charlie - Anche i cani vanno in paradiso, Judith fu portata da Maria da uno psicologo infantile, che identificò un grave abuso fisico ed emotivo e riferì le sue scoperte ai Child Protective Services.[2]

Certificato di morte di Judith Barsi

L'indagine fu abbandonata dopo che Maria assicurò l'assistente sociale che aveva intenzione di avviare una procedura di divorzio contro József e che lei e Judith stavano per trasferirsi in un appartamento di Panorama City che aveva da poco affittato come rifugio diurno dal marito.[8] Gli amici esortarono Maria a seguire il piano, ma lei resistette poiché non voleva perdere casa e beni di famiglia.[2]

Judith fu vista l'ultima volta sulla sua bici la mattina del 25 luglio 1988.[3] Quella sera, József sparò in testa a Judith mentre dormiva nella sua stanza, quindi sparò a Maria.[5] József trascorse i successivi due giorni girando per la casa,[3] e disse nel corso di una telefonata con l'agente di Judith la notte successiva che aveva intenzione di andarsene per sempre e aveva solo bisogno di tempo per "dire addio alla mia bambina".[2] Cosparse poi di benzina i corpi e diede loro fuoco.[9] Dopo aver incenerito i corpi, József andò in garage e si suicidò sparandosi in testa con una pistola calibro 32.[10][11] Il 9 agosto del 1988 Judith e sua madre furono sepolte al Forest Lawn Memorial Park di Los Angeles.[12]

L'ultimo film di Judith, Charlie - Anche i cani vanno in paradiso, in cui doppia l'orfana Anne-Marie, fu distribuito nel 1989.[13] Don Bluth, co-regista del film e regista di Alla ricerca della Valle Incantata, la descrisse come "assolutamente sorprendente",[14] e aveva previsto una sua ampia partecipazione alle sue produzioni future.[15]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

La tomba di Judith al Forest Lawn Memorial Park

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Come doppiatrice è stata sostituita da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ági Barsi, What will you do?, A Better Life, 1999, ISBN 0-9671693-9-9.
  2. ^ a b c d e f g h i j k (EN) John Johnson e Gabe Fuentes, A Script of Fear: Repeated Threats by Father of Child Actress Carried to Tragic End, in Los Angeles Times, 7 agosto 1988. URL consultato il 15 settembre 2023.
  3. ^ a b c Filmato audio DEATH OF A FAMILY - Judith Barsi's story, Arnold Shapiro Productions, 15 febbraio 1989.[non chiaro]
  4. ^ (EN) Local News in Brief: Child-Abuse Files Ordered Opened, in Los Angeles Times, 23 agosto 1988. URL consultato il 15 settembre 2023.
  5. ^ a b Paul Donnelley, Fade to Black: A Book of Movie Obituaries, 3ª ed., Omnibus Press, 1º novembre 2005, pp. 122, ISBN 1-84449-430-6.
  6. ^ a b (EN) A Lesson Learned From Family Tragedy, in Los Angeles Times, 18 settembre 1988. URL consultato il 15 settembre 2023.
  7. ^ (EN) Girl who appeared on 'Growing Pains' told show's star: My dad says he's going to kill me!, in The National Enquirer, 16 settembre 1988.
  8. ^ (EN) Inquiry in Barsi Case Dropped Too Soon, Panel Says, in Los Angeles Times, 7 settembre 1988. URL consultato il 15 settembre 2023.
  9. ^ (EN) Local News in Brief : Bodies Identified as Child Actress, Mother, in Los Angeles Times, 29 luglio 1988. URL consultato il 15 settembre 2023.
  10. ^ (EN) Gabe Fuentes, Three Dead in Apparent Murder-Suicide, in Los Angeles Times, 28 luglio 1988. URL consultato il 15 settembre 2023.
  11. ^ Child Actress Is Slain, Apparently by Father, in The New York Times, 30 luglio 1988, p. 30. URL consultato il 15 settembre 2023.
  12. ^ C. Phillips, Deidre, Child actress Barsi, mother buried, Los Angeles Daily News, 10 agosto 1988.
  13. ^ Jerry Beck, The Animated Movie Guide, Chicago Review Press, 2005, pp. 13–14, ISBN 1-55652-591-5.
  14. ^ Don Bluth - .... on Movies, Games and Visions, su yiya.de. URL consultato il 9 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
  15. ^ John Cawley, Don Bluth All Dogs Go To Heaven, su cataroo.com. URL consultato il 9 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2014).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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