Jacques Toubon

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Jacques Toubon

Difensore dei diritti
Durata mandato17 luglio 2014 –
16 luglio 2020
PredecessoreDominique Baudis
SuccessoreClaire Hédon

Europarlamentare
LegislaturaVI
Gruppo
parlamentare
PPE-DE

Custode del Sigillo di Francia, Ministro della giustizia
Durata mandato18 maggio 1995 –
12 giugno 1997
PresidenteJacques Chirac
Capo del governoAlain Juppé
PredecessorePierre Méhaignerie
SuccessoreÉlisabeth Guigou

Ministro della cultura e della francofonia
Durata mandato30 marzo 1993 –
11 maggio 1995
PresidenteFrançois Mitterrand
Capo del governoÉdouard Balladur
PredecessoreJack Lang
SuccessorePhilippe Douste-Blazy

Deputato dell'Assemblea nazionale
Durata mandato21 giugno 1981 –
1 maggio 1993
PredecessoreClaude Roux
SuccessoreClaude Goasguen
LegislaturaVII, VIII, IX
Circoscrizione19^, 10^ (Parigi)

Dati generali
Partito politicoRaggruppamento per la Repubblica e Unione per un Movimento Popolare

Jacques Toubon (Nizza, 29 giugno 1941) è un politico francese.

Dirigente di partito[modifica | modifica wikitesto]

Diplomato all'Ecole Nationale d'Administration (ENA), funzionario di prefettura. Aderisce al Raggruppamento per la Repubblica (RPR) nato nel 1976 dalle ceneri del movimento gollista su iniziativa di Jacques Chirac. Responsabile delle elezioni (1976-1978), vice segretario generale (1978-1981), segretario generale (1984-1988) del RPR.

Mandati parlamentari[modifica | modifica wikitesto]

È eletto deputato nel 1981, rieletto nel 1986, 1988, 1993 e 1997. Battuto alle elezioni legislative del 2002. Deputato europeo dal 2004 al 2009, iscritto al gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE). Non si è presentato alle elezioni legislative del 2007.

Incarichi ministeriali[modifica | modifica wikitesto]

È ministro della cultura e della francofonia nel governo di Édouard Balladur (1993-1995), succedendo al socialista Jack Lang. Vara una legge (la "legge Toubon") a tutela della lingua francese, successivamente dichiarata parzialmente incostituzionale poiché in contrasto con l'articolo 11 della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.

Alle elezioni presidenziali del 1995 sostiene la candidatura di Jacques Chirac. È guardasigilli, ministro della giustizia nel governo di Alain Juppé (1995-1997).

L'"affare dell'elicottero"[modifica | modifica wikitesto]

Avvalendosi delle prerogative che la legge francese attribuisce al guardasigilli, nomina a capo degli uffici giudiziari più importanti degli uomini di fiducia e rimuove alcuni magistrati nominati dai predecessori dei governi socialisti (ad esempio, il procuratore della Repubblica di Parigi Bruno Cotte). Nell'estate del 1996, invia un elicottero in Himalaya per rintracciare, senza successo, il procuratore della Repubblica di Ivry allo scopo d'ordinargli d'archiviare un'indagine sulla moglie dell'allora sindaco di Parigi Jean Tiberi[1].

Mandati locali[modifica | modifica wikitesto]

È consigliere comunale di Parigi dal 1983 al 2008. Dal 1983 al 2001 è assessore al Comune di Parigi e presidente del XIII arrondissement di Parigi.

Successivi incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2005 al 2006 è presidente della Cité nationale de l'histoire de l'immigration. Dal 2 febbraio 2007 ne presiede il comitato d'orientamento.

Nel dicembre 2010 il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy gli affida la missione di condurre una riflessione e di avanzare delle proposte "sulle sfide della rivoluzione digitale alle regole fiscali europee". L'incarico gli è confermato il 9 agosto 2012 dal nuovo presidente François Hollande.

L'11 giugno 2014 è designato dal presidente della Repubblica François Hollande a succedere allo scomparso Dominique Baudis nell'incarico di Difensore dei diritti[2]. La nomina è stata ratificata il successivo 9 luglio ldalle commissioni delle Leggi dell'Assemblée Nationale e del Senato con 48 voti a favore, 33 contrari e 12 schede bianche (era necessaria la maggioranza di tre quinti)[3].

Decorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale della Legion d'onore (31 dicembre 2015)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ «Jacques Toubon a " fait valoir ses états de service " au chef de l'Etat», Le Monde, 14 giugno 2014
  2. ^ «Défenseur des droits: le choix de l'Elysée passe mal», Le Monde, 14 giugno 2014
  3. ^ «Défenseur des droits: Jacques Toubon validé », Libération, 9 luglio 2014, su liberation.fr. URL consultato l'11 luglio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2014).

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