Il bacio della pantera (film 1942)

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Il bacio della pantera
La protagonista Simone Simon in una foto promozionale del film
Titolo originaleCat People
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1942
Durata72 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Genereorrore, thriller
RegiaJacques Tourneur
SoggettoDeWitt Bodeen
SceneggiaturaDeWitt Bodeen
ProduttoreVal Lewton
Casa di produzioneRKO Pictures
Distribuzione in italianoRKO (1949)
FotografiaNicholas Musuraca
MontaggioMark Robson
Effetti specialiVernon L. Walker (non accreditato)
MusicheRoy Webb
ScenografiaAlbert S. D'Agostino e Walter E. Keller
CostumiRenié
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Doppiaggio originale:

Ridoppiaggio (C.D. 1975):

Il bacio della pantera (Cat People) è un film horror del 1942 prodotto da Val Lewton e diretto da Jacques Tourneur. La sceneggiatura è stata scritta da DeWitt Bodeen, ma anche Tourneur, il compositore Roy Webb, Lewton e il suo segretario vi contribuirono. Il direttore della fotografia fu Nicholas Musuraca, che collaborò con Tourneur anche per Le catene della colpa. Nel film recitano Simone Simon, Kent Smith e Tom Conway.

Il film ebbe un seguito nel 1944, Il giardino delle streghe (The Curse of the Cat People), e un remake del 1982. Nel 1993 Il bacio della pantera è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti poiché "culturalmente, storicamente o esteticamente importante".[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Nello zoo di New York, una disegnatrice di moda serba, Irena Dubrovna, sta ritraendo una pantera nera e suscita l'interesse di un architetto navale americano, Oliver Reed. Irena l'invita al proprio appartamento per un tè; mentre i due si allontanano, viene mostrato uno dei bozzetti scartati dalla donna, che rappresenta una pantera trafitta con una spada. Nell'appartamento Oliver s'interessa a una statua che raffigura un uomo medievale, il quale indossa una corona e impala un gatto con la spada. Irena rivela a Oliver che quel personaggio è il re Giovanni di Serbia e ne racconta la vicenda.

Secondo la leggenda, una demoniaca tribù invase il villaggio natale di Irena e convertì gli abitanti in seguaci del demonio. Quando re Giovanni cacciò la tribù satanica e vide ciò che erano diventati i residenti, li condannò a morte. Tuttavia "il più saggio e il più malvagio" di loro fuggì. A poco a poco diventa chiaro che Irena crede di essere una discendente della malvagia tribù e che ha paura di trasformarsi in una pantera se travolta dalla passione, dalla rabbia o dalla gelosia.

Jane Randolph in una scena del film

Nonostante ciò Oliver la sposa, ma Irena, terrorizzata da cosa potrebbe accadere, evita di dormire con lui. Oliver la persuade a vedere uno psichiatra, il dottor Louis Judd, il quale tenta di convincerla che i suoi timori sono di una natura più terrena. Avendo scoperto che Oliver ha confidato i propri problemi coniugali a un'avvenente collaboratrice, Alice Moore, Irena si sente tradita. Più tardi, mentre cammina da sola in una strada deserta, Alice è inseguita da Irena, che a un certo punto sembra scomparire nel nulla. Alice sale allora su un autobus e Irena riappare affaticata e stravolta nella stessa strada; nel frattempo allo zoo un guardiano scopre alcuni animali uccisi e le impronte di una bestia.

Qualche giorno dopo Alice si trova sola in piscina, venendo seguita da un grande animale, mostrato soltanto attraverso l'ombra. Alice si tuffa e fortunatamente l'acqua tiene la creatura sotto controllo. Quando essa se ne va, la ragazza esce dall'acqua, chiedendosi se abbia immaginato ogni cosa, ma trova i propri abiti ridotti a brandelli. Alla fine Irena decide di consumare il matrimonio, ma ormai è troppo tardi: Oliver le comunica che chiederà il divorzio.

Successivamente, al lavoro, lui e Alice sono messi in un angolo da un feroce animale. Oliver afferra la riga a T (che ha la forma a croce) e dice a Irena di andarsene. Dopo che la belva se ne va, i due chiamano il dottor Judd per avvertirlo di stare lontano da Irena, ma il dottore riattacca quando vede la donna. Attratto da lei, compie il fatale errore di baciarla: costei si trasforma così in una pantera e l'uccide, sebbene lui tenti di ferirla. Quando Oliver e Alice arrivano è troppo tardi e Irena se ne va, di nuovo della sua forma umana, allo zoo, dove apre la gabbia della pantera e si abbandona a morte certa.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Locandina originale del film

Il bacio della pantera è stata la prima produzione per il produttore Val Lewton, un giornalista, scrittore e poeta che divenne story-editor per David O. Selznick. La RKO assunse Lewton per realizzare film horror a basso costo che non superassero i 150.000 $ per i titoli forniti dallo studio cinematografico.[2]

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Elizabeth Russell, la cognata di Rosalind Russell, apparve in molti film prodotti da Val Lewton come Il bacio della pantera nel 1942, il sequel Il giardino delle streghe nel 1944, La settima vittima nel 1943 e Youth Runs Wild nel 1944. Successivamente apparve anche nel 1946 in Manicomio (Bedlam), sceneggiato da Lewton.[3]

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu girato dal 28 luglio al 21 agosto 1942 negli studios Gower Gulch della RKO a Hollywood.[4][5] Costato 141.659 dollari, ne incassò quasi 4 milioni nei primi due anni e salvò lo studio di produzione dal disastro finanziario.[6] Furono utilizzati i set lasciati da precedenti produzioni della RKO di maggior budget (da notare le scale di L'orgoglio degli Amberson).[7]

Fondamentale l'uso della luce che contribuì a interiorizzare il contenuto del film e a provocare un'identificazione più forte e profonda dello spettatore con i personaggi.[senza fonte] La pellicola è famosa per il fatto che terrorizza gli spettatori attraverso la suggestione di orrori non visti, come ombre proiettate e ambigui effetti sonori, soprattutto nella celebrata sequenza della piscina. La pantera rimane nascosta fino alle scene finali del film, sebbene Irena mostri un crescente comportamento felino e lo spettatore sia bombardato da immagini di gatti nei dipinti e nelle statue. La conclusione, la vista estremamente breve di Irena che si trasforma in una pantera nera e attacca Judd, fu inclusa a dispetto delle obiezioni del regista, che voleva mantenere l'intera idea il più misteriosa possibile.[senza fonte]

Lewton e la sua squadra di produzione reclamarono il merito di aver inventato la popolare tecnica dei film horror chiamata "bus" ("Lewton bus"). Il termine viene dalla scena nella quale Irena sta camminando dietro Alice; lo spettatore si aspetta che Irena si trasformi in una pantera da un momento all'altro e che l'attacchi. Nel momento di maggior tensione, quando la cinepresa inquadra il volto confuso e terrorizzato di Alice, il silenzio è infranto da un suono simile al sibilare della pantera, ma invece è l'autobus che accosta per farla salire. Dopo che l'emozione scompare, il pubblico resta incerto se è accaduto realmente qualcosa di sovrannaturale o meno. Questa tecnica è stata adattata in molti film horror da allora. Ogni volta che il film crea una scena nella quale la tensione sale e muore con un nulla di fatto, anche un semplice bu!, quella scena è un "bus".[8]

Verso la fine delle riprese di Il bacio della pantera, due membri del personale lavorarono per finire la pellicola in tempo, uno di notte, riprendendo gli animali, e uno durante il giorno con il cast.[2]

Accoglienza e critica[modifica | modifica wikitesto]

Quando il film uscì, le recensioni furono varie e diverse tra loro. La rivista Variety definì Il bacio della pantera uno «strano lavoro che bilancia la tensione e il brivido»,[9] mentre Bosley Crowther del New York Times commentò che "Il bacio della pantera è un tentativo forzato e ovvio di provocare stupore".[10] Il film si rivelò a distanza un horror da cineteca, tutto giocato sui turbamenti del non-detto e su un raffinato geometrismo delle immagini.

Un documentario di Turner Movie Channel sulla pellicola di Val Lewton è stato trasmesso nel 2007 e asseriva che il successo finanziario de Il bacio della pantera, nella distribuzione originaria, era finalizzato a salvare la RKO dalla rovina finanziaria.

Come avvenne per molti dei B-movie che Lewton realizzò per la RKO, tratti positivi e negativi furono trattati con più ambiguità e complessità rispetto a quanto era comune nei film di Hollywood dell'epoca. Il personaggio di Tom Conway, il dottor Judd, è nominalmente il "cattivo" poiché si concede d'innamorarsi di una sua paziente sposata e tenta di cominciare una relazione con lei, tuttavia non è una figura malvagia. Conway riappare come il dottor Judd in un successivo film di Lewton, La settima vittima (The Seventh Victim). Non è chiaro se ciò significhi che sia sopravvissuto all'aggressione o se La settima vittima debba precedere cronologicamente Il bacio della pantera. In La settima vittima, il dottore fa un breve riferimento a un ex paziente che impazzì per un'ossessione, e ciò potrebbe essere un riferimento a Irena.

La recensione di TV Guide elogiò il cast del film:

«Superbamente recitato (con la Simon che suscita sia pietà che paura), Il bacio della pantera afferma il potere della suggestione e la priorità dell'immaginazione, a dispetto del budget, a favore della creazione del grande cinema. Il film è stato il maggior successo di Lewton, il pubblico è stato attratto dall'accattivante locandina che recitava "Baciami e ti graffierò a morte!", una frase più diretta di qualunque cosa mai apparsa sullo schermo.[11]»

Il bacio della pantera ha molti fan. Il noto critico cinematografico Roger Ebert l'ha incluso nella propria lista di grandi film.[12] Sul sito Rotten Tomatoes il 92% delle recensioni del film sono positive.[13]

Sequel e remake[modifica | modifica wikitesto]

Lewton accettò il compito di produrre un sequel dal titolo Il giardino delle streghe (The Curse of the Cat People, 1944), diretto da Gunther von Fritsch e Robert Wise, ma il film, che manteneva i ruoli di Kent Smith e Jane Randolph e che mostrava Simone Simon o come un fantasma o qualcos'altro di simile a un amico immaginario, non fu davvero un film horror.

Nel 1982 uscì un rifacimento, Il bacio della pantera, diretto da Paul Schrader e interpretato da Nastassja Kinski, Malcolm McDowell e John Heard.

Influenza culturale[modifica | modifica wikitesto]

Cat People viene considerato come uno dei primi film nel quale si fa uso dei cosiddetti jumpscare, ossia tecniche con la quale si cerca di spaventare inaspettatamente lo spettatore tramite scene paurose. A Il bacio della pantera si allude in una scena del film Il bruto e la bella (The Bad and The Beautiful) del 1952. Jonathan Shields (interpretato da Kirk Douglas) si fa un nome come produttore di un film a basso costo intitolato Il duello degli Uomini-Gatto (Duel of The Cat Men). Viene detto che la chiave del successo del film fittizio è la decisione di Shields di non far vedere i mostri, ma di contare piuttosto sull'oscurità sullo schermo e sull'immaginazione degli spettatori per creare paura quando appare chiaro che i costumi di cui dispone lo studio cinematografico non sarebbero convincenti. Shields rifiuta un'offerta per realizzare un sequel intitolato Il ritorno degli Uomini-Gatto (The Return of The Cat Men).

Il film fu citato nel romanzo Il bacio della donna ragno (El beso de la mujer araña, 1976) dell'autore argentino Manuel Puig, nel quale due compagni di cella passano il tempo discutendo i film che uno di loro ha visto. Sebbene non si faccia il nome di questo film e alcuni dettagli non siano ricordati correttamente, i paragoni con la trama, la citazione di Jane Randolph come una delle attrici e il fatto che la protagonista si chiama Irena indicano chiaramente che Puig si stava riferendo a questo film.

Inoltre anche il film Il bacio del terrore (The Kiss, 1988), diretto da Pen Densham, risente dell'influenza de Il bacio della pantera.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 14 dicembre 1993. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  2. ^ a b (EN) Notes, TCM
  3. ^ (EN) Elizabeth Russell (I), IMDb
  4. ^ (EN) Business data, IMDB
  5. ^ (EN) Filming locations, IMDB
  6. ^ Chris Fujiwara, Jacques Tourneur: The Cinema of Nightfall., Baltimore: Johns Hopkins University Press, 2001. ISBN 0-8018-6561-1
  7. ^ (EN) Kent Jones, Film documentario Val Lewton: The Man in the Shadows, 2008. Andato in onda su Turner Classic Movies il 14 gennaio 2008.
  8. ^ Trivia, IMDB
  9. ^ (EN) Il bacio della pantera Archiviato il 4 febbraio 2009 in Internet Archive., Variety, 1º gennaio 1943
  10. ^ (EN) Bosley Crowther, Il bacio della pantera (1942), The New York Times, 7 dicembre 1942
  11. ^ (EN) Il bacio della pantera (1942), TV Guide
  12. ^ (EN) Roger Ebert, Il bacio della pantera (1942) Archiviato il 29 gennaio 2010 in Internet Archive., Chicago Sun-Times, 12 marzo 2006
  13. ^ (EN) Cat People (1942), su rottentomatoes.com. URL consultato il 21 febbraio 2013.
  14. ^ (EN) Kevin Thomas, Movie Review: The Kiss, "Los Angeles Times", 14 ottobre 1988

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Cozzi, Il bacio della pantera, in Lanterna Magica, n. 2, "Il cinema gotico e fantastico", Roma, Cineclub Tevere, dicembre 1975.
  • Riccardo Esposito, Il bacio della donna gatto, in Proposta Sf, n. 2, Bologna, 1979.
  • (EN) Richard B. Jewell, Vernon Harbin: The RKO Story, Arlington House, 1982 Octopus Books Limited - ISBN 0-517-546566
  • Edmund G. Bansak, B come "Il bacio della pantera", in Fantasmi di luce, Vol. 2, Roma, Mondo Ignoto, dicembre 2001, pp. 91-109, ISBN 88-89084-20-0.
  • Francesco Ballo, Jacques Tourneur. La trilogia del fantastico, Alessandria, Edizioni Falsopiano, 2008, ISBN 88-87982-19-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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