Grumes

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Grumes
frazione
Grumes – Veduta
Grumes – Veduta
Vista da Grauno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
ComuneAltavalle
Territorio
Coordinate46°13′N 11°18′E / 46.216667°N 11.3°E46.216667; 11.3 (Grumes)
Altitudine851 m s.l.m.
Superficie10,73 km²
Abitanti438[1] (31-12-2015)
Densità40,82 ab./km²
SottodivisioniMasi: Greggion, Ferrai, Pojeri, Pinteri, Orion, Noldi, Todescatt, Gaiardi, Giovanni, La Rio, Rosa, Rella
Altre informazioni
Cod. postale38092 (già 38030)
Prefisso0461
Fuso orarioUTC+1
Cod. catastaleE222
TargaTN
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 718 GG[3]
Nome abitantigrumaizeri (i grumàiseri)
Patronosanta Lucia
Giorno festivo13 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Grumes
Grumes

Grumes (Grumés in dialetto cembrano[4]) è una frazione[5] di 438 abitanti del comune di Altavalle nella provincia di Trento. Fino al 31 dicembre 2015 ha costituito un comune autonomo, che confinava con i comuni di Grauno, Salorno (BZ), Segonzano, Sover e Valda.

Attraversato dall'Avisio, il paese è diviso in cantoni: Gregiòn, Dos, la Riù, Masi e Rella.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Grumes fu sede di un'antica giurisdizione vescovile, che fu consegnata al vescovo di Trento nel 1185. Il castello fu distrutto nel XII secolo e si trovano tracce di muratura nei pressi della località Castelletto. Su questo castello sorgono numerose leggende: si narra che vi furono rinchiusi legati politici di papa Adriano IV.

Nel 1797 il paese fu assediato da una colonna francese, che proveniva dalla Val di Cembra.

Vecchio stemma comunale

Il 1º gennaio 2016 si è fuso con Faver, Grauno e Valda per formare il nuovo comune di Altavalle.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del comune si blasonava:

«D’azzurro, al monte scosceso di verde, nascente dalla punta, seminato di tre muri d’argento e caricato di un castello dello stesso, merlato alla ghibellina, finestrato e chiuso al naturale, il tutto murato di nero. Nel punto d’onore la stella a cinque punte, d’oro.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Santa Lucia, parrocchiale, con gli affreschi del pittore Valentino Rovisi e il cimitero annesso sono cintati da un alto muro, vicino al quale si eleva un tiglio. La chiesa esisteva già dal 1497, ma l'attuale edificio è il risultato della ricostruzione del 1767 e dei successivi ampliamenti del 1843 e del 1896. Il campanile risalente al 1834 è separato dall'edificio principale ed ha una cupola a cipolla.

Dintorni[modifica | modifica wikitesto]

  • Dos de Castelèt: è un dosso roccioso dove si pone il Castello di Grumes, intorno al quale sorgono coltivazioni di viti.
  • Roro e Rella: offrono una visione dei querceti che si trovano sulla sponda destra dell'Avisio.
  • Larìo o la Riu: è un insediamento abitato costantemente da due persone. Alcuni turisti ripopolano l'abitato nei mesi estivi
  • Masi: nella zona circostante sorgono numerosi masi e baite, segni di un'antropizzazione dell'ambiente.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Le principali fonti di sostentamento sono: la vite, l'artigianato e il commercio del legno. Si sta sviluppando anche dal punto di vista industriale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 maggio 2005 31 dicembre 2015 Simone Santuari Lista civica Sindaco

Variazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

I comuni di Valda e Grauno furono aggregati a Grumes nel 1928, ma poco più di vent'anni dopo ottennero l'autonomia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  5. ^ Statuto comunale di Altavalle (PDF), su comune.altavalle.tn.it.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

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