Giuseppe Renaud di Falicon
Giuseppe Renaud di Falicon | |
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Nascita | Biella, 5 aprile 1775 |
Morte | Torino, 3 settembre 1850 |
Luogo di sepoltura | Certosa reale di Collegno |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Primo Impero francese |
Forza armata | Regia Armata Sarda Grande Armata |
Arma | Fanteria |
Corpo | Granatieri |
Anni di servizio | 1792-1847 |
Grado | Luogotenente generale |
Guerre | Guerre napoleoniche |
Campagne | Campagna d'Italia (1796-1797) Campagna d'Italia (1800) Campagna nel nord-est della Francia Campagna di Lione (1815) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Giuseppe Renaud signore di Falicon (Biella, 5 aprile 1775 – Torino, 3 settembre 1850) è stato un generale italiano, distintosi nel corso della guerre napoleoniche. Dopo la restaurazione del 1814, fu promosso maggior generale e divenne comandante della Divisione militare di Cuneo, e promosso tenente generale nel 1833, divenne governatore di Novara nel 1838 e poi di Alessandria nel 1841. Fu insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Biella il 5 aprile 1775, figlio del Gaetano e di Clara Gromo di Ternengo.[2] Arruolatosi nell'Armata Sarda, il 19 aprile 1792 è nominato sottotenente effettivo nel Reggimento provinciale di Torino.[2] Il 19 febbraio 1794 viene nominato sottotenente del corpo dei granatieri, e il 29 aprile dello stesso anno è promosso tenente.[1] Il 21 aprile 1795 e nominato tenente dei granatieri, e il 12 maggio 1796 è promosso capitano tenente.[1] Prese parte alla campagna militare contro i francesi del 1794-1796, rimanendo ferito al Colle di Termini il 5 luglio 1795.[1] Dopo l'occupazione del Piemonte da parte dei francesi, il 1 giugno 1798 passò al loro servizio e fu nominato aiutante maggiore il 10 marzo 1800.[2] In quell'anno prese parte alla campagna militare in Italia.[1] Dal 1 giugno 1813 a tutto il maggio 1814 fu colonnello comandante del 2e Régimant d'infanterie a Tolone.[1] Durante la campagna del 1814, il 1 marzo rimase ferito presso Mâcon.[2] Dopo la restaurazione rientrò in servizio presso l'esercito piemontese, e il 13 settembre 1814 divenne maggiore addetto al governatore di Nizza.[1] Il 2 marzo 1815 prestava servizio come maggiore nel Reggimento di Genova, e prese parte alla breve campagna militare contro i francesi tenutasi quell'anno.[2] Il 20 aprile 1817 fu nominato tenente colonnello nella Brigata Genova, e il 31 ottobre 1818 fu insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.[1] Il 23 settembre 1820 venne promosso colonnello in seconda della Brigata Genova, e il 31 gennaio 1821 assunse il comando della Brigata Cuneo.[1] Assente dal servizio durante i moti rivoluzionari del marzo 1821 rimase fedele al governo legittimista, dando prove di lealtà certificate dal feldmaresciallo Heinrich Johann Bellegarde e per questo fatto fu insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona ferrea di seconda classe[3] dal governo imperiale austriaco, e ricevette una pensione sull'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro il 15 ottobre dello stesso anno.[1] Il 11 dicembre 1830 venne promosso maggior generale e assunse il comando della Divisione militare di Cuneo.[1] Promosso tenente generale nel 1833, divenne governatore di Novara nel 1838 e poi di Alessandria nel 1841.[1] Nominato Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata il 25 dicembre 1846, venne posto in pensione l'anno successivo.[1] Si spense a Torino il 3 settembre 1850, e la salma venne tumulata nella Certosa reale di Collegno.[1]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]
Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]
- Essai sur la tactique des trois Armes isolées et réunieten, con Henri de Giustiniani, suo aiutante di campo, Joseph Bocca Libraio, Torino, 1841.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]
Fonti[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Luca Di Pietrantonio, Per un dizionario dell’alta ufficialità dell’esercito carlo albertino. Prosopografie dei protagonisti dal 1831 al 1849, Torino, Università degli Studi di Torino, 2020.
- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Alberico Lo Faso di Serradifalco, Gli ufficiali del Regno di Sardegna dal 1814 al 1821. Vol.2 (PDF), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016.
- Piero Pieri, Storia militare del Risorgimento, Torino, Einaudi, 1962.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- I Cavalieri dell'Ordine Supremo del Collare o della Santissima Annunziata, su Blasonario subalpino. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Ugo Berrutti, L'Ordine Supremo della SS.ma Annunziata e la Reale Certosa di Collegno, su Ezio Cristina. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Generali italiani del XVIII secolo
- Generali italiani del XIX secolo
- Nati nel 1775
- Morti nel 1850
- Nati il 5 aprile
- Morti il 3 settembre
- Nati a Biella
- Morti a Torino
- Generali sabaudi
- Cavalieri di gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
- Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata
- Cavalieri dell'Ordine militare di Savoia
- Decorati di Medaglia mauriziana
- Militari delle guerre napoleoniche
- Cavalieri dell'Ordine della Corona ferrea
- Cavalieri dell'Ordine di Sant'Anna