George Catlin

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Autoritratto di George Catlin tra alcuni Indiani

George Catlin (Wilkes-Barre, 26 luglio 1796New York, 23 dicembre 1872) è stato un pittore statunitense, che contribuì con la sua arte alla diffusione dell'immagine del vero Indiano d'America.

Catlin è stato anche uno scrittore e per pochissimo tempo avvocato, dal 1826 viene eletto Accademico della National Academy e riceverà molte commissioni per la realizzazione dapprima di ritratti di scene politiche e personaggi importanti come il governatore De Witt Clinton, per poi dedicarsi sempre a ritrarre scene, oggetti, costumi e personaggi della realtà Indiana.

Dal 1830 si trasferisce assieme alla moglie, a St. Louis che sarà il punto di partenza di ogni suo futuro viaggio nella "terra selvaggia". Qui incontrerà il generale e grande esploratore William Clark che assieme a Meriwether Lewis lo precedettero nei viaggi e scoperta della grande pianura indiana e delle sue genti.

Viaggi[modifica | modifica wikitesto]

Stu-mick-o-sucks (La gobba grassa del bisonte) grande capo dei Piedi Neri ritratto da Catlin

Proprio nell'ufficio di Clark avrà le prime occasioni di ritrarre gli indiani che vengono a fargli visita. Il suo primo viaggio lo vide con il generale Clark nel 1830 verso Fort Crawford e Prairie du Chien, nell'alto Missouri per firmare un trattato con Iowa, Sioux, Missouri, Omaha e Sauk e Fox. Dopo due anni, il 26 marzo 1832, comincerà la vera spedizione di Catlin nei territori dei nativi a bordo del battello a vapore "Yellowstone" da St. Louis alla bocca dello Yellowstone. In questo viaggio si ferma a Fort Union per un mese e ha l'occasione di dipingere le tribù Piedi Neri, Crow, Assiniboin e Cree stanziate attorno al forte.

Nel viaggio di ritorno dopo duecento miglia si ferma a Fort Clark nel villaggio dei Mandan (attuale città di Bismarck, capitale del Dakota del Nord) e qui rimarrà abbastanza da poter annotare ogni curiosità e aspetto della loro vita nei minimi particolari. Sarà il primo uomo bianco ad assistere alla Danza del Sole. Dopo una sosta a Fort Leavenworth torna a St. Louis. Nel 1833 un quotidiano di Pittsburgh pubblicizza la prima mostra di opere di Catlin di ritratti indiani.

Nel 1834 partecipa in Florida alla spedizione dei dragoni verso i Comanche e i Pawnee Pict, e qui ha l'occasione di assistere e riportare il gioco della palla dei Choctaw. Dopo aver rischiato la vita a causa di un'epidemia Catlin ritorna da solo a St. Louis. Nel 1834 si trova a Fort Snelling tra indiani Dakota, Ojibwa e Sauk e Fox, e conosce il maggiore di origine italiane Lawrence Tagliaferro con il quale organizza una festa indiana per il 4 luglio.

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Vista del fiume Missouri costeggiato da bluffs
Raffigurazione della Danza del Bisonte eseguita dai Mandan

Nel 1835 Catlin rientra assieme alla moglie a Buffalo dove viene organizzata la prima mostra di quadri veramente importante che riscuote grande curiosità e successo tra i civili. Finalmente il 23 settembre 1837 apre il suo museo "Indian Gallery" pieno di reperti e ritratti di scene di caccia al bisonte, panorami di villaggi indiani, cerimonie e danze religiose ripresi durante i suoi viaggi. Nonostante ciò la realtà di ciò che Catlin presenta dell'Indiano viene vista un po' falsata poiché la propaganda dei bianchi ha sempre presentato gli Indiani come selvaggi ridotti allo stato di animali, mentre il suo lavoro è stato sorretto dalla volontà di capire e portare la verità al di fuori della frontiera.

Il 6 ottobre la mostra chiude e riapre tre giorni dopo allo "Stuyvesant Institute" a Broadway, l'interesse rimane molto alto grazie al fatto che alla mostra saranno presenti anche un gruppo di Indiani Sauk e Fox, tra cui Volpe che Corre (Kee-o-kuk). Ormai il suo sussidio deriva dalle entrate delle mostre e come il pubblico diminuisce cambia piazza, la sua speranza è di far acquistare la sua collezione al Governo degli Stati Uniti ma in poco tempo il suo sogno naufraga.

Dopo una viaggio in Inghilterra nel 1838 torna e riapre la mostra a New York ma ormai, seppur con la difesa di molti giornali, è tutto iniutile, il pubblico non sembra più avere interesse per quei selvaggi. Decide così nel 1840 di aprire la mostra a Londra dove, grazie all'appoggio di Murray, Master of Her Majesty's Household e la presenza di illustri personaggi quali il duca di Cambridge, il duca di Wellington, il vescovo di Londra e così via, riscuote un successo clamoroso.

L'anno seguente grazie all'aiuto della regina Vittoria riesce a pubblicare le sue Lettere "Letters and Notes on the Manners, Customs and Condition of the North American Indians. In two volumes, with four hundred illustrations". È il momento di gloria di Catlin, ha la critica dalla sua parte, porta un gruppo di Indiani alla presenza della regina Vittoria, e organizza scene di cerimonie e danze da riproporre nelle sue mostre.

Svanito anche qui l'interesse, e con la morte della moglie Clara, Catlin si ritrova a Parigi, dal Re del Belgio Leopoldo I e a girare tra America, Francia e Inghilterra a riproporre le sue opere fino al 1851.

Perseguitato dai creditori si ritira a Bruxelles dove dipinge e scrive, poi nel 1870 torna a New York, dopo una mostra non molto fortunata Catlin si ammala e muore il 23 dicembre di due anni dopo.

L'eredità[modifica | modifica wikitesto]

L'eredità lasciata da questo grande esploratore armato di pennello e animato dalla verità, conta centinaia di ritratti di scene di vita Indiana e dei più famosi capi Indiani dell'epoca, di 58 Lettere da lui scritte nelle quali racconta con fedeltà assoluta le sue avventure durante i suoi anni di esplorazione, e di innumerevoli oggetti di uso quotidiano della vita Indiana tra copricapi, vesti, tamburi, culle, e molto altro.

Oltre a ciò Catlin aveva anche una vena di geologia che lo portava durante i suoi viaggi a raccogliere e catalogare molte pietre, rocce e minerali che raccoglieva. A lui solo tra i bianchi, fu concesso dagli indiani di recarsi alle alture donde essi estraevano la rara pietra rossa con cui facevano i calumet. Il materiale, molto raro in natura, è da allora chiamato Catlinite.

La sua collezione di quadri si trova ora allo Smithsonian Institute, Washington D.C.; al Joslyn Art Museum, Omaha, Nebraska; al Gilcrease Institute, Tulse, Oklahoma, e all'American Museum of Natural History, New York.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Galleria Indiana di Catlin, su americanart.si.edu. URL consultato il 4 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2009).
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