Evdokija di Bulgaria

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Evdokija di Bulgaria
La principessa Evdokija di Bulgaria in una foto d'epoca
Principessa di Bulgaria
Stemma
Stemma
Nome completoEvdokija Augusta Philippine Clementine Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha
TrattamentoSua altezza reale
Altri titoliDuchessa di Gotha
NascitaSofia, Principato di Bulgaria, 5 gennaio 1898
MorteFriedrichshafen, Germania, 4 ottobre 1985
Luogo di sepolturaSchlosskirche Saint Michael[1], Baden-Württemberg, Germania
DinastiaSassonia-Coburgo-Gotha
PadreFerdinando I di Bulgaria
MadreMaria Luisa di Borbone-Parma
ReligioneCattolicesimo

Evdokija di Bulgaria (nome completo Evdokia Augusta Philippine Clementine Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha di Bulgaria; Sofia, 5 gennaio 1898Friedrichshafen, 4 ottobre 1985) fu principessa di Bulgaria per nascita, come membro della casata reale dei Sassonia-Coburgo-Gotha di Bulgaria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Evdokia di Bulgaria in una foto d'epoca del 1915.

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Evdokia Augusta Filippina Clementina Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha di Bulgaria nacque il 5 gennaio 1898, terza figlia dei sovrani di Bulgaria Ferdinando I di Bulgaria e di Maria Luisa di Borbone-Parma. Ebbe come fratelli la principessa Nadežda, il principe Boris, l'erede al trono, e il principe Kyril.

Possedeva un carattere dolce e affabile[senza fonte]. Ricevette una buona educazione e fin dall'infanzia parlò bene il tedesco. Dimostrò buone doti di pittrice, lasciando a oggi una produzione di circa mille acquerelli, conservati alla Galleria nazionale di Sofia e in alcune collezioni private. Ha realizzato illustrazioni per i grandi classici della letteratura antica (Iliade, Odissea ed Eneide). Progettò e realizzò inoltre bandiere per divisioni e reggimenti dell'esercito reale bulgaro.

Vita successiva[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Evdokia in una fotografia del 1943.

Quando suo padre Ferdinando I abdicò nel 1918 e si recò in Germania, Evdokia e sua sorella Nadežda furono collocate in un collegio a Coburgo. Grazie ad Aleksandr Stamboliiskij, che giudicò che il loro fratello, Boris III, era troppo solo, poterono tornare in Bulgaria nel 1922. Evdokia si innamorò di due degli aiutanti dello zar, Ivan Bagrianov e Parvan Draganov[senza fonte], ma suo padre rifiutò di dare il permesso per il matrimonio perché questi non erano reali, e lei rimase non sposata.

Evdokia ebbe una stretta relazione con suo fratello Boris: era la sua migliore amica e fu la sua più stretta confidente per quasi un decennio[2], avendo su di lui e il suo entourage una grande influenza[3]. Al suo ritorno in Bulgaria, divenne il membro femminile più anziano della famiglia reale bulgara, poiché sia sua madre che la sua matrigna Eleonora di Reuss-Köstritz erano morte e suo fratello non era sposato. Ricoprì il ruolo di prima donna dello Stato fino al matrimonio dello zar con la principessa d'Italia Giovanna di Savoia[2]. Le persone gradite a Evdokia la trovavano brillante e interessante, per gli altri era una donna autoritaria, schietta e sarcastica[2]. I rapporti con la cognata restarono sempre cortesi ma furono tesi: entrambe erano dotate di forti personalità e capitò che si facessero vicendoli critiche[3]. Per evitare ulteriori attriti, lo zar Boris chiese alla sorella di trasferirsi in un'altra residenza, abbastanza vicina alla corte ma autonoma[3].

Di ritorno da un incontro con Adolf Hitler, suo fratello Boris III morì in circostanze misteriose, dopo alcuni giorni di agonia, il 28 agosto 1943. Ufficialmente fu dichiarato che il sovrano fosse morto per un problema cardiaco, ma la principessa Evdokia restò sempre convinta che il fratello fosse stato avvelenato dai nazisti[4]. Quando la Bulgaria fu occupata dall'Unione Sovietica nel 1944, Evdokia fu arrestata e tenuta in isolamento; fu sottoposta a mesi di duri interrogatori e umiliazioni che minarono la sua salute[5]. Suo fratello Kyril, a capo della reggenza per il nipote Simeone II, fu giustiziato il 1º febbraio 1945. La regina Giovanna, Simone II ed Evdokia furono risparmiati e dopo il referendum del 16 settembre 1946 furono mandati in esilio. Poco prima della sua partenza, Evodkia donò un gran numero di abiti, ricami e gioielli al Museo etnografico.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

In seguito la principessa Evdokia si stabilì in Germania, a Coburgo con il padre Ferdinando I, e dopo la di lui morte nel 1948, visse con sua sorella Nadežda, il marito di lei e i suoi figli. Morì il 4 ottobre 1985 a Friedrichshafen, in Germania, come ultima figlia sopravvissuta di Ferdinando I di Bulgaria.

Venne sepolta nella collegiata di San Michele a Pforzheim[1], nel Baden-Württemberg, in Germania, in quella stessa chiesa dove fu sepolta anche sua sorella Nadežda[1].

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Kohary Francesco Federico di Sassonia-Coburgo-Saalfeld  
 
Augusta di Reuss-Ebersdorf  
Augusto di Sassonia-Coburgo-Kohary  
Maria Antonia di Koháry Ferenc József di Koháry  
 
Maria Antonia von Waldstein zu Wartenberg  
Ferdinando I di Bulgaria  
Luigi Filippo di Francia Luigi Filippo II di Borbone-Orléans  
 
Luisa Maria Adelaide di Borbone  
Clementina d'Orléans  
Maria Amalia di Borbone-Due Sicilie Ferdinando I delle Due Sicilie  
 
Maria Carolina d'Asburgo-Lorena  
Evdokija di Bulgaria  
Carlo III di Parma Carlo II di Parma  
 
Maria Teresa di Savoia  
Roberto I di Parma  
Luisa Maria di Borbone-Francia Carlo Ferdinando di Borbone-Francia  
 
Carolina di Borbone-Due Sicilie  
Maria Luisa di Borbone-Parma  
Ferdinando II delle Due Sicilie Francesco I delle Due Sicilie  
 
Maria Isabella di Borbone-Spagna  
Maria Pia di Borbone-Due Sicilie  
Maria Teresa d'Asburgo-Teschen Carlo d'Asburgo-Teschen  
 
Enrichetta di Nassau-Weilburg  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Friedhof Altshausen, su it.findagrave.com.
  2. ^ a b c Groueff 1987, p. 219.
  3. ^ a b c Groueff 1987, p. 253.
  4. ^ Groueff 1987, p. 385.
  5. ^ Groueff 1987, p. 387.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]