Dmitrij Vasil'evič Ermakov

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Dmitrij Vasil'evič Ermakov
NascitaOstrolevo, 2 novembre 1920
MorteKuvšinovo, 29 dicembre 1993
Luogo di sepolturacimitero di Kuvšinovo
Dati militari
Paese servito Unione Sovietica
Forza armataVoenno-vozdušnye sily SSSR
SpecialitàCaccia
Gradopolkovnik
GuerreSeconda guerra mondiale
Guerra di Corea
CampagneGuerra di continuazione
BattaglieAssedio di Leningrado
Offensiva Vyborg-Petrozavodsk
Decorazionivedi qui
dati tratti da Polkovnik Dmitriy Vasil'yevich Yermakov HSU[1]
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Dmitriy Vasil'evič Ermakov (in russo Дмитрий Васильевич Ермаков?; Ostrolevo, 2 novembre 1920Kuvšinovo, 29 dicembre 1993) è stato un militare e aviatore sovietico, asso dell'aviazione da caccia nel corso della seconda guerra mondiale abbattendo individualmente 25 aerei nemici,[2] ottenendo ulteriori due vittorie contro velivoli americani nel corso della guerra di Corea.[3] Insignito dell'onorificenza di Eroe dell'Unione Sovietica e del'Ordine di Lenin[4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un caccia Lavochkin La-5 fotografato a terra.
Un caccia Mikoyan-Gurevich MiG-15 in volo.

Nacque il 2 novembre 1920 a Ostrolevo, Kuvšinovskij rajon, Oblast' di Tver', all'interno di una famiglia di contadini.[5] Frequentò le scuole elementari e medie a Dyadino, e poi nel 1937 entrò nella scuola tecnica di meccanizzazione agricola e contemporaneamente frequentò il locale aeroclub.[1][3] Nel 1940 fu arruolato nell'Armata rossa, iniziando a frequentale la scuola di volo militare di Batajsk, conseguendo il brevetto di pilota militare.[5] Tra aprile e il 15 maggio 1942, con il grado di sergente, prestò servizio nel 123. IAP, assegnata alla difesa di Leningrado,[6] ma non effettuò alcuna missione operativa durante il tempo trascorso in questa unità.[1] Nel maggio 1942 fu trasferito in servizio presso il 286. IAP,[7] dotato dei caccia Polikarpov I-153, rimanendovi fino all'aprile 1943.[1] Il 22 ottobre 1942 rivendicò l'abbattimento di un caccia Messerschmitt Bf 109 sul lago Ladoga, cui seguì una seconda, contro un Bf 109, nell'area del lago Ladoga il 14 gennaio 1943.[1]

Nell'aprile 1943 si trasferì al 159. GvIAP,[8] un reggimento d'élite, sul fronte di Leningrado, volando dapprima sui Curtiss P-40 e poi sui Lavochkin La-5 fino alla fine della guerra.[1] Promosso secondo tenente pilota e comandante di volo,[5] il 9 giugno 1944 i sovietici lanciarono un grande attacco contro le posizioni finlandesi sull'istmo di Carelia, e durante i combattimenti di quel giorno, il 159 IAP ottenne quattro vittorie sull'area, di cui egli ne rivendicò due, un Fiat G.50 e un Fokker D.XXI, mentre il sergente Vasily Mikhailovich Semenov rivendicò un G.50 e un Bf 109.[1] L'11 giugno 1944 andò in volò come gregario del tenente Valentin Vedeneyev quando incontrarono sei Fiat G.50 finlandesi sull'istmo della Carelia.[1] Vedeneyev ne abbatté uno a sud di Lama mentre egli ne rivendicò altri due a nord di Sammeriko e a sud di Rakkajärvi.[3] Il 12 giugno rivendicò un Bf 109 sull'istmo della Carelia.[1]

Decollando alle 06:20 del 17 giugno, il comandante del 1/HLeLv 24, luutnantti Lauri Nissinen (MT-229), guidò dieci Bf 109 per intercettare dieci bombardieri, aerei d'assalto e caccia sovietici che attaccavano da 2.000 metri le posizioni finlandesi a Kaukjärvi-Zona Perkjärvi.[1] Un La-5 dello 159. IAP sparò contro l'ala dell'aereo del luutnantti Urho Sarjamo (MT-227) sopra Perkjärvi e il relitto cadde sul Messerschmitt di Nissinen uccidendo all'istante entrambi i piloti. Nonostante ciò, i piloti finlandesi abbatterono tre caccia e quattro cacciabombardieri Ilyushin Il-2.[1]

Il 22 giugno rivendicò un Bf 109 sull'istmo della Carelia.[1] Il 28 giugno attaccò un gruppo di cacciabombardieri Junkers Ju 87 su Viborg e ne abbatté 2.[1] Il 9 luglio il 159. IAP fu coinvolto in combattimenti con caccia nemici sull'istmo della Carelia e il capitano Bubovik rivendicò un Focke-Wulf Fw 190 mentre lui e il capitano Mihalin rivendicarono un Bf 109 ciascuno.[1] Il 10 luglio attaccò un gruppo di bombardieri Junkers Ju 88 sull'istmo della Carelia, nell'area di Vyborg, rivendicando uno Ju 88 e un Bf 109 della scorta.[1] Il 25 luglio rivendicò un Fw 190 a ovest di Narva.[1] Nel giugno 1944 divenne membro del PCUS, e nel novembre dello stesso anno fu promosso primo tenente.[1][3]

Venne decorato con la Stella d'Oro di Eroe dell'Unione Sovietica (n. 7625) e con l'Ordine di Lenin il 23 febbraio 1945 dopo aver ottenuto 25 vittorie in 322 missioni e 54 combattimenti aerei al novembre 1944.[5] Durante la sua carriera, ricevette l'Ordine della Bandiera Rossa (10 luglio 1944, 16 dicembre 1944, 4 giugno 1954), l'Ordine della Guerra Patriottica di 1a Classe (11 marzo 1985) e l'Ordine della Stella Rossa (15 gennaio 1943 e altre due volte).[1] Il 6 giugno 1943 gli fu conferita anche la Medaglia per la difesa di Leningrado. Alla fine della seconda guerra mondiale aveva conseguito 25 vittorie.[N 1][1]

Dopo la guerra rimase in servizio attivo nel VVS, e nel 1950 frequentò i corsi di tattica aeronautica per ufficiali superiori, assumendo poi il comando di un reggimento da caccia della 54ª Armata.[3] Tra il settembre 1952 e il luglio 1953 prese parte alla guerra di Corea.[1][3] Durante il suo servizio nella penisola coreana, con il grado di tenente colonnello, prestò servizio come comandante dei 224. IAP, 32 IAD.[4] Durante la sua permanenza in Corea, volò in 65 missioni di combattimento e partecipando a 12 combattimenti aerei.[1][3] Alle 16:10 del 7 aprile 1953, sei Mikoyan-Gurevich MiG-15bis del 224 IAP (guidati dal tenente Anisimov) impegnarono combattimento contro quattro North American F-86 Sabre nella zona di Kizjo ad un'altitudine di 13.000 metri.[1] Alle 16:40, durante l'avvicinamento all'aeroporto di Dapu, insieme al suo gregario, il tenente Grigorii N. Berelidze, in due attaccarono un F-86, che stava inseguendo il tenente Ugryumov ad un'altitudine di 1.000-1.500 metri.[1] Il tenente Berelidze abbatté da una distanza di 400 m l'F-86 del capitano Harold E. Fischer (10 vittorie, matricola A 02204126), comandante di volo del 39th Air Squadron, 51st Wing , che fu fatto prigioniero.[1] Prima di essere abbattuto, a sua volta Fischer riuscì a colpire ed ad abbattere l'aereo di Ugryumov.[1]

Il 10 giugno rivendicò l'abbattimento di un F-86.[N 2][1] e il giorno 12 di un alto F-86.[3][4] Al suo ritorno in Unione Sovietica, continuò a prestare servizio nel 224. IAP.[1] Si ritirò dal servizio attivo per motivi di salute nel 1958, con il grado di polkovnik, con un totale di 27 vittorie al suo attivo.[5][3] Si stabilì con la sua famiglia a Kuvšinovo, spegnendosi il 29 dicembre 1993.[1][4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Eroe dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
— 23 febbraio 1945.
Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
— 23 febbraio 1945.
Ordini della Bandiera Rossa (3) - nastrino per uniforme ordinaria
— 10 luglio 1944, 16 dicembre 1944, 4 giugno 1954.
Ordine della Guerra patriottica di prima classe - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Stella rossa (3) - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 gennaio 1943, 9 marzo 1956, 30 dicembre 1956.
Medaglia per merito in battaglia - nastrino per uniforme ordinaria
— 11 novembre 1950.
Medaglia commemorativa per il giubileo dei 100 anni dalla nascita di Vladimir Il'ič Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per la difesa di Leningrado - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per la vittoria sulla Germania nella grande guerra patriottica 1941-1945 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 20 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 30 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 40 anni della vittoria della grande guerra patriottica del 1941-1945 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Žukov - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "Veterano del lavoro" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 30 anni dell'esercito e della marina sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 40 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 50 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 60 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia per il giubileo dei 70 anni delle forze armate dell'Unione Sovietica - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa per il 250º anniversario di Leningrado - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si trattava di 7 Fw 190, 4 Ju 87, 2 Ju 88, 8 Bf 109, 3 Fiat G 50, e 1 D.XXI.
  2. ^ Un secondo aereo venne segnalato perduto il giorno successivo quando Floyd W. Salze (25th FIS) rimase ucciso in azione a causa di un "guasto al motore" del suo F-86F (BuNo 51-2938). È possibile che questo sia uno degli F-86 rivendicati da Yermakov il giorno prima.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab Surcity.
  2. ^ Seidl 1998, p.308.
  3. ^ a b c d e f g h i Warheroes.
  4. ^ a b c d Airaces.
  5. ^ a b c d e Seidl 1998, p.223.
  6. ^ Seidl 1998, p.273.
  7. ^ Seidl 1998, p.286.
  8. ^ Seidl 1998, p.279.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]